
Manovra: dalle Regioni quattro proposte emendative
giovedì 13 novembre 2025
Roma, 13 novembre 2025 (comunicato stampa) Apprezzamento per l’impianto complessivo della Manovra, ma con la richiesta di almeno quattro interventi correttivi. Così le Regioni, riunite oggi in sede di Conferenza delle Regioni, hanno approvato quattro proposte emendative riconosciute all'unanimità come urgenti e prioritarie. Il parere definitivo sulla Manovra sarà reso nella prossima Conferenza del 27 novembre.
Al primo posto in ordine di priorità, l’intervento sulla norma relativa al Fondo di Anticipazione di Liquidità (FAL). Le Regioni chiedono di rivedere l’articolo 115 del DDL Bilancio 2026, che recepisce solo in parte la previsione condivisa in precedenza con il Governo, che avrebbe consentito di applicare ai bilanci di previsione delle Regioni interessate un risultato di amministrazione di 1.172 milioni di euro. Pertanto, sottolineano le Regioni, il DDL riduce la portata della norma e restringe gli spazi di flessibilità in auto-coordinamento, rendendo lo strumento poco efficace.
La seconda priorità riguarda le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, che chiedono che sia ristorata la perdita di gettito determinata dalla manovra fiscale 2025. Poiché anche la legge di bilancio per il 2026 comporta una perdita di gettito, le Regioni invocano un’adeguata compensazione e una riduzione del contributo richiesto alle autonomie speciali, in analogia con quanto già accordato alle Regioni a statuto ordinario che hanno visto ridurre il contributo alla finanza pubblica per il 2026.
Sul fronte sanità, le Regioni chiedono maggiori spazi di flessibilità nella destinazione dei fondi stanziati. Riconoscono il grande sforzo fatto dal Governo per l’incremento del Fondo Sanitario Nazionale, ma sottolineano che una parte rilevante delle risorse, oltre 1,450 miliardi, risulta già vincolata agli obiettivi di piano e ai rinnovi del contratto nazionale del personale. Questo preclude la possibilità per le Regioni di venire incontro alla specificità dei bisogni sanitari dei singoli territori.
Infine, la Conferenza all’unanimità chiede lo stralcio del Capo III recante “Definizione e monitoraggio dei livelli essenziali delle prestazione”, sottolineando che, a pena di incorrere in profili di incostituzionalità, la definizione dei LEP è una competenza statale e, in quanto tale, deve trovare copertura finanziaria all’interno del bilancio statale.
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