Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - OSSERVATORIO POLITICHE REGIONALI PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

mercoledì 1 agosto 2007


OSSERVATORIO SULLE POLITICHE

REGIONALI PER LA RICERCA E L’INNOVAZIONE

In attuazione del Protocollo d’Intesa  sul tema  ricerca scientifica e innovazione tecnologica tra Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, CGIL, CISL, UIL

e CONFINDUSTRIA

 

 

 

Finalità, obiettivi ed organizzazione dell’Osservatorio

 

Con il “Protocollo d’Intesa sul tema Ricerca scientifica e innovazione tecnologica tra Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle province autonome, Cgil Cisl Uil e Confindustria”, firmato il 2 marzo 2005, le parti hanno deciso di avviare un percorso comune, stabile e strutturato, per “portare a sistema” gli interventi di R&I, nella comune convinzione che il persistente ritardo di crescita e di competitività del paese, anche nel confronto con gli altri paesi europei più industrializzati, abbia tra le cause principali un’insufficiente efficacia delle politiche di ricerca e di innovazione, a livello nazionale e territoriale.

 

Il Protocollo nasce infatti dalla comune convinzione della necessità di consolidare l’azione di supporto alla definizione di interventi a livello regionale, coordinati con il livello nazionale, che favoriscano la diffusione della Ricerca ed Innovazione, sostenendo la qualità dello sviluppo e la competitività del sistema produttivo e dei servizi, in un’ottica di sistema e di condivisione tra le istituzioni e con le parti sociali.

 

In attuazione del Protocollo d’intesa, le parti propongono l’avvio di un Osservatorio sulle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione, costituito dai rappresentanti dei soggetti firmatari del Protocollo stesso, al fine di promuovere azioni di supporto alle attività di ricerca e innovazione delle regioni, per sostenere la qualità dello sviluppo e la competitività del sistema produttivo e dei servizi, pubblici e privati.

 

Tale proposta è stata condivisa dalle Commissioni XI “Attività produttive” e IX “Istruzione, lavoro, innovazione e ricerca” della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome che, nelle riunioni che hanno tenuto rispettivamente l’11 ed il 19 luglio scorsi, si sono espresse favorevolmente, ritenendo però necessario sottoporla all’attenzione della Conferenza per la relativa approvazione.

 

L’Osservatorio, su espressa indicazione delle parti non rappresenterà una nuova struttura, ma piuttosto un’agenda di lavoro finalizzata a:

-          approfondire e diffondere l’analisi delle scelte e degli strumenti di politiche della ricerca adottate da ciascuna regione;

-          diffondere le best practices in ambito nazionale ed europeo;

-          fornire un supporto informativo di facile consultazione sui modelli e gli strumenti;

-          analizzare la possibilità di progetti interregionali;

-          favorire la possibilità del confronto con il sistema bancario e finanziario per la partecipazione di maggiori risorse private a progetti interregionali di innovazione industriale.

 

L’Osservatorio potrà infatti rappresentare:

  • uno strumento di analisi e di confronto delle politiche e degli strumenti di programmazione regionali e dei relativi interventi attuativi, con particolare riguardo sia alle best performance sia alle esperienze negative che costituiscono comunque un importante patrimonio conoscitivo a nostra disposizione;
  • uno strumento di governance finalizzato a focalizzare e a sostenere l’integrazione e la complementarietà degli interventi tra i diversi livelli istituzionali e a favorire la partecipazione delle parti sociali;
  • un sistema di rilevazione di dati provenienti da tutti gli archivi disponibili per il confronto ed il monitoraggio degli interventi.
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    Per quanto concerne, poi, l’organizzazione dei lavori dell’Osservatorio, i soggetti firmatari del Protocollo d’Intesa intendono dar vita ad un apposito “Comitato di coordinamento” dell’Osservatorio. Tale Comitato sarà composto da un rappresentante per ciascuna delle parti datoriali e sindacali firmatarie del Protocollo, da due rappresentanti della Conferenza dei Presidenti (nelle persone del Coordinatore pro-tempore della Commissione Attività produttive e Commissione Istruzione, Lavoro, Ricerca e Innovazione), nonché da un rappresentante per ciascuna delle Regioni che intenderanno partecipare al programma di lavoro.

     

    Il Comitato sarà presieduto dal rappresentante della regione responsabile pro-tempore della Commissione attività produttive

     

    Potranno essere individuate specifiche responsabilità, sia in relazione a ciascun progetto, sia in relazione a specifiche attività, come ad es. le attività di organizzazione delle adesioni, di disseminazione delle iniziative e di raccolta delle risorse finanziarie.

     

    Infine, per quanto riguarda la composizione del “Comitato di coordinamento” – ferma restando la partecipazione degli attuali componenti dell’Osservatorio (Regioni, Cgil Cisl Uil, Confindustria) – sarà opportuno verificare l’interesse di altri soggetti a partecipare, in tutto o in parte, alle attività dell’Osservatorio, quali le associazioni delle piccole imprese e delle imprese artigianali, nonché delle imprese di servizi, molto presenti nel territorio.

     

    La sede dell’Osservatorio potrà essere ospitata, a titolo gratuito, presso la sede della Regione responsabile del coordinamento delle politiche delle attività produttive. L’operatività di base sarà assicurata da un recapito telefonico e da un’attività di segreteria (un numero delimitato di ore di lavoro settimanali)

     

     

    L’attività svolta in attuazione del Protocollo d’intesa

     

    La Regione Marche, in qualità di titolare della Commissione Attività Produttive nell’ambito della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome, ha dato attuazione al protocollo sin dal dicembre 2005 attraverso la costituzione di un gruppo di lavoro composto dalle regioni che hanno aderito all’iniziativa (Marche, Lazio, Piemonte, Toscana, Umbria, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Puglia, Emilia Romagna Sardegna, Abruzzo, Basilicata)  e le principali associazioni di categoria dei lavoratori (CGIL, CISL e UIL) e degli imprenditori (CONFINDUSTRIA).  

     

    E’ stata inoltre implementata una fattiva collaborazione con la Commissione “Istruzione, lavoro, innovazione e ricerca”, coordinata dalla Regione Lazio, che ha contribuito alla organizzazione e alla messa a sistema dell’iniziativa.

     

    Durante lo svolgimento delle attività è stata attivata la partecipazione di esperti, interni o esterni, come previsto dal Protocollo, al fine di acquisire la necessaria consulenza tecnico-scientifica, al fine di supportare il tavolo di confronto con le necessarie competenze specialistiche per la costruzione di una base dati condivisa.

     

    In questa fase di avvio dell’attività, l’Osservatorio ha conseguito alcuni primi risultati positivi. In primo luogo, ha fornito dati e analisi originali ed ha posto le basi per una banca dati interfacciabile con gli archivi già disponibili. In secondo luogo - ed è questo il dato più importante - ha sollecitato un confronto di merito a livello nazionale tra le Regioni e con le parti sociali sulle politiche territoriali di R&I, favorendone la ricomposizione e la lettura in un quadro nazionale. Per la prima volta, un’indagine tramite questionario, mirata su temi ritenuti prioritari (incentivi alle imprese, governance, distretti industriali, nascita nuove imperse hi-tech), è stata realizzata direttamente dalle Regioni su se stesse, anziché da strutture esterne, per poter leggere le diverse realtà, apprezzando le esperienze più avanzate ed evidenziando eventuali ritardi da recuperare. La partecipazione delle parti sociali, in questa prima fase realizzata stabilmente solo a livello nazionale, ha consentito di affrontare i complessi nodi del confronto tenendo presenti i tanti e diversi interessi dei soggetti coinvolti nei processi di ricerca e di innovazione.

     

    E’ stata inoltre condotta una approfondita analisi sulle politiche e sugli interventi di sostegno alla ricerca e innovazione adottati dalle regioni a favore delle imprese, che ha fornito un importante quadro comparativo regionale sulle strategie e sugli indirizzi programmatici, sulle risorse finanziarie e sugli strumenti normativi adottati per promuovere queste tematiche.

     

    In base alle attività svolte è stato predisposto il documento  “Primi elaborati dei gruppi di lavoro dell’osservatorio  sulle politiche regionali per la ricerca e l’innovazione” che si compone di quattro sezioni:

    1)      proposta di programma ed organizzazione dell’Osservatorio

    2)      Scheda fabbisogno informativo (architettura sistema informativo sulle politiche regionali in ricerca e innovazione);

    3)      l’analisi sulle politiche regionali per il sostegno alle imprese in ricerca e innovazione;

    4)      l’analisi dei risultati del questionario distribuito alle regioni  sugli interventi regionali in ricerca e innovazione.

     

    Al fine di illustrare i lavori effettuati è stato organizzato un Seminario tecnico congiunto delle suddette Commissioni “Attività Produttive” e “Istruzione, formazione, ricerca e innovazione” della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province autonome svoltosi il 3 luglio 2007 a Roma che si è contraddistinto per una folta partecipazione di rappresentanti dei ministeri e regionali competenti, delle confederazioni sindacali ed imprenditoriali, nonché di esperti appartenenti ad enti ed istituzioni scientifiche.

     

     

    Il programma di lavoro dell’Osservatorio

     

    Sulla base delle funzioni esplicitate nel Protocollo, all’Osservatorio sarà affidato un programma di lavoro, che completi, ampli e sistematizzi le attività fin qui svolte, anche avvalendosi di esperti.

     

    Il programma potrà quindi articolarsi in specifici progetti, relativi alle seguenti aree tematiche:

    A) nell’ambito delle attività di indagine ed elaborazione dei dati:

    -          analisi e confronto sulle politiche e sugli strumenti (anche procedurali) di programmazione, attuazione e verifica degli interventi regionali, completando l’indagine già avviata e provvedendo periodicamente al suo aggiornamento;

    -          supporto alle Regioni per la definizione di un sistema di rilevazione dati, da realizzarsi dalle stesse Regioni, che permetta la gestione e il confronto dei dati tra le Regioni e con i livelli centrali nonchè il monitoraggio delle politiche territoriali della ricerca e innovazione delle istituzioni scientifiche e pubbliche;

    -          rilevazione e diffusione delle best practices in ambito italiano ed europeo, sottoponendo al dibattito anche le eventuali ipotesi di esportabilità;

    -          avvio di una nuova indagine (utilizzando specifici indicatori elaborati dall’Osservatorio e/o adottati a livello nazionale o europeo) da riferire soprattutto ad imprese e lavoratori, al fine di valutarne i cambiamenti in relazione agli interventi di innovazione, a partire da quelli finanziati con risorse pubbliche (competitività, produttività e organizzazione delle imprese, stato delle relazioni sindacali, livelli occupazionali, competenze e livelli di professionalità dei lavoratori);

     

    B) analisi di dati e approfondimenti su specifiche tematiche relative alla ricerca e innovazione di interesse delle Regioni, anche in relazione alla partecipazione a politiche nazionali ed europee;

     

    C) rilevazione delle esperienze locali relative alle forme di co-finanziamento pubblicoprivato e/o alle modalità di coinvolgimento del sistema bancario e finanziario, nel finanziamento di attività di R&I.

     

    In particolare si è proceduto ad elaborare una proposta di ulteriore sviluppo delle attività progettuali che prenderanno in considerazioni alcuni aspetti particolarmente importanti nell’ambito della ricerca e innovazione:

    1)      definizione un’architettura comune per una banca dati sulla ricerca e innovazione che consenta di interconnettere le informazioni di ogni regione, aumentando in tal modo il patrimonio conoscitivo comune. Tale progetto potrebbe svilupparsi con l’appoggio, anche finanziario, del Ministero per le riforme e innovazione della P.A. nell’ambito delle iniziative per l’e-governement, oltre che delle risorse messe a disposizione dall’assistenza tecnica dei PON e dei POR in particolare del Mezzogiorno;

    2)      elaborazione di un rapporto sui risultati delle politiche regionali in ricerca e innovazione, anche al fine di definire strategie comuni per intercettare le opportunità derivanti dalla programmazione nazionale e comunitaria. Tale progetto potrebbe trovare positivi riscontri nelle iniziative volte alla promozione delle tecnologie e dell’innovazione promosse dai Ministeri della  Ricerca e dello Sviluppo economico.

    3)      ricognizione e analisi degli accordi stipulati tra Regioni e parti sociali (imprenditoriali e sindacali) nell’ultimo triennio in materia di ricerca e innovazione, anche al fine del monitoraggio del partenariato sociale e del confronto tra i contenuti degli accordi con gli interventi programmati;

    4)      definizione di standard minimi comuni per l’accreditamento dei Centri per la ricerca, l’innovazione ed il trasferimento tecnologico;

    5)      individuazione di procedure e strumenti condivisi per la ricezione e la valutazione dei progetti di ricerca e innovazione realizzati dalle imprese.

     

    Inoltre, si è deciso di individuare ed approfondire alcuni aspetti legati alla formazione e alla qualificazione professionale ed imprenditoriale del capitale umano negli interventi di ricerca e innovazione.

     

    Nell’ambito della banca dati on-line attivata da parte della Commissione Attività Produttive, si è previsto di predisporre un’apposita sezione dedicata al “Protocollo sulla ricerca e innovazione” come punto di riferimento che consentirà alle Regioni di seguire lo svolgimento dei lavori per stati di avanzamento e anche tramite la consultazione della documentazione che sarà resa disponibile.

     

    Infine, si è programmato di organizzare entro ottobre 2007 un convegno pubblico di presentazione dell’Osservatorio.

     

     

    Roma, 1 agosto 2007