Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - Spettacolo: problematiche rilevanti da affrontare con il Ministero

giovedì 3 marzo 2011


in allegato il documento in formato pdf

 

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME

11/23/CR8a/C6

 

 

Analisi delle problematiche del settore Spettacolo rilevanti per le Regioni e da affrontare con il Ministero per i beni e le attività culturali

 

 

 

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome evidenzia, ripercorrendo quello che è accaduto negli ultimi anni, le principali criticità del settore spettacolo rilevanti per le Regioni e da affrontare con il Ministero per i beni e le attività culturali.

 

Emerge in maniera inequivocabile la necessità di una legge quadro sullo spettacolo dal vivo.  In tal senso sembra utile ricordare il trascorso. Nel 2004, su iniziativa delle Regioni, è stata elaborata una proposta di legge che disciplinava i principi fondamentali in materia approvata in Conferenza delle Regioni e P.A. l’11 novembre dello stesso anno. La proposta è stata dunque condivisa tra la VII Commissione della Camera, le Regioni e le associazioni di categoria. Il progetto di legge, però, non ha mai visto la luce a causa di un emendamento proposto dal Governo, che spostava nuovamente gli equilibri verso una gestione centralizzata, e dalla concomitante scadenza della legislatura.

E’ importante ricordare che nello stesso anno e in quello a seguire, la Corte Costituzionale ha ribadito quanto dettato dal Titolo V della Costituzione ovvero la competenza concorrente della materia. Sentenze n. 255 e 256 del 2004 e n. 285 del 2005.

 

Nel 2009 è stata poi elaborata, su iniziativa parlamentare, una nuova proposta di legge sulla quale la Conferenza delle Regioni si è espressa in maniera fortemente negativa rilevando che l’assetto istituzionale delle competenze previsto dal nuovo progetto di legge era altamente lesivo delle prerogative regionali in materia. Era, infatti, riproposto l’attuale assetto delle competenze e la centralità dello Stato nella definizione e nella gestione degli interventi in ogni settore dello spettacolo, scendendo in livelli di dettaglio che non sono propri di una legge sui principi fondamentali.

 

La necessità emersa nel 2004, di avere una legge quadro di settore, è ancora più sentita oggi in presenza di una dotazione finanziaria del Fondo Unico per lo Spettacolo (di seguito FUS) dimezzata.

 

Il mancato ripristino del FUS sta determinando, infatti, enormi difficoltà al settore. Occorre inoltre considerare che metà del FUS è destinato alle Fondazioni lirico-sinfoniche che già con la precedente dotazione versavano in grosse difficoltà.  Ancora, il ridimensionamento dei fondi non è stato accompagnato da una necessaria modifica delle regole di attribuzione penalizzando così gli operatori dal momento che i criteri per la presentazione delle domande di finanziamento sono rimasti quelli individuati sulla base della precedente dotazione finanziaria del FUS che prevedeva importi più alti.

 

Focalizzata la situazione del settore appare dunque necessario:

 

  • ripristinare il Fondo Unico per lo Spettacolo almeno ai livelli del 2008, pari a 471 mln;
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  • pervenire quanto prima all’approvazione della legge sui principi fondamentali in materia di spettacolo, dotata delle necessarie risorse finanziarie, condivisa con le Regioni, attraverso un confronto istituzionale organico, tanto più necessario trattandosi di materia di legislazione concorrente. Va segnalato che le richieste avanzate a suo tempo dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, alla Presidente della VII Commissione della Camera per procedere in tal senso sul testo predisposto dal comitato ristretto (testo Carlucci-De Biasi) non hanno avuto alcun riscontro;
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  • mantenere aperto il dialogo con le categorie dello spettacolo;
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  • predisporre nell’ottica di un trasferimento delle competenze, laddove non ancora avvenuto, adeguate leggi regionali il più possibile omogenee anche per garantire regole altrettanto omogenee e criteri di equità nell’erogazione dei finanziamenti a favore degli operatori sia a livello nazionale che a livello regionale;
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  • avviare un tavolo di confronto sulle possibilità di defiscalizzazione del settore e riprendere i lavori sulla previsione di un fondo perequativo;
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  • rafforzare il sistema informativo regionale per condividere informazioni e dialogare anche con il sistema informativo nazionale, potendo contare su dati di sintesi sull’impegno complessivo delle Regioni nel settore sul piano programmatico e finanziario. In tal senso la prosecuzione del progetto ORMA in tutte le Regioni  diventa fondamentale per raggiungere l’obiettivo.
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    Roma, 3 marzo 2011

     

     

    030311_spettacolo_problem_.pdf