[Comunicato stampa Giunta regionale Lazio]
ZINGARETTI FIRMA PROTOCOLLO D’ INTESA TRA REGIONE LAZIO E CORTE D'APPELLO DI ROMA

giovedì 24 gennaio 2019


 

Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e il Presidente della Corte d’Appello di Roma, Luciano Panzani hanno firmato un protocollo d’intesa concernente la collaborazione per l'adempimento delle formalità conseguenti al passaggio in giudicato dei provvedimenti giudiziari.

Grazie a questo accordo si stabilisce tra Corte di Appello di Roma e Regione Lazio una collaborazione aggiuntiva alle precedenti e numerose iniziative svolte congiuntamente dagli uffici giudiziari e quelli regionali. Obiettivo della collaborazione è l’azzeramento dello stock dei quasi 20 mila procedimenti presso la Corte d’Appello che, sebbene abbiano già ottenuto sentenza di prescrizione, in assenza delle successive attività esecutive non possono definirsi completamente.

Con il lavoro che viene messo in campo a partire dai prossimi giorni, uno staff dedicato e composto sia da operatori degli uffici giudiziari sia da personale fornito dalla Regione (in particolare da LazioCrea) provvederà nell’arco di un triennio ad eliminare tutto l’arretrato, consentendo di raggiungere due importantissimi risultati:

  1. eliminazione dai “carichi pendenti” per le migliaia di persone assolte, sia pure per prescrizione dei termini;
  2. possibilità per gli uffici giudiziari di concentrare la propria organizzazione ed attività sui processi più recenti ed effettivamente “vivi”.

Due risultati che accrescono il grado di “giustizia” del sistema Lazio, perché l’eliminazione dell’arretrato consente finalmente una definizione certa della giustizia in temi più celeri rispetto ai fatti ed agli eventi oggetto di giudizio. Questo protocollo è una risposta concreta a una delle principali criticità riguardanti il funzionamento della giustizia italiana.

La Corte di Appello di Roma deve dare seguito agli adempimenti esecutivi per circa 19.000 processi già definiti con sentenza di prescrizione, attività che non può essere portata a termine con le sole forze disponibili impegnate anche nelle attività di definizione dei processi non attinti da prescrizione. Poiché degli oltre 54.000 processi pendenti circa 25.000 sono ormai prescritti, il mancato esaurimento degli adempimenti relativi ai predetti 19.000 già sentenziati impedisce di definire i restanti 25.000 che andrebbero soltanto ad aggiungersi all'arretrato in atto, senza risultati pratici per chi vi figura imputato. Il rinforzo delle strutture della Corte permetterà di esaurire dapprima i 19.000 procedimenti e successivamente anche gli ulteriori circa 25.000 giudizi che la Corte potrà nelle more definire con sentenza di prescrizione. Risultato finale: l'eliminazione di gran parte dell'arretrato con riduzione dei tempi di definizione dei processi più recenti, un incentivo al ricorso al rito abbreviato e al patteggiamento, che comporterà un'ulteriore definizione di procedimenti, eliminazione di carichi pendenti per persone ormai assolte dalle accuse loro mosse, sia pur soltanto per prescrizione.

“Dalla Regione Lazio – spiega il Presidente Nicola Zingaretti - arriva dunque un aiuto concreto per ridurre i tempi della giustizia. Un’alleanza tra istituzioni che la Regione aveva già avviato con il trasferimento di personale regionale negli uffici giudiziari territoriali dove oggi sono già impegnati circa 76 dipendenti”.

“Si tratta di un’iniziativa molto importante – commenta il Presidente Luciano Panzani - che conferma la sinergia e l’attenzione tra Amministrazione della Giustizia nel Distretto del Lazio e Regione Lazio e che consente di porre rimedio a difficoltà organizzative e gestionali che la Corte d’Appello non riuscirebbe a risolvere con le sue sole forze. Il risultato è sia un passo in avanti in termini di giustizia e civiltà eliminando dai casellari migliaia di pendenze per persone che sono state assolte sia pur per prescrizione, sia la predisposizione di condizioni che permetteranno in futuro alla Corte di operare con maggior celerità ed efficienza sui processi ‘vivi’, quelli non prescritti, oggi impediti nella loro celebrazione anche dalla massa degli adempimenti relativi ai processi che si sono già prescritti. Un vivo ringraziamento – conclude Panzani - alla Regione Lazio che dimostra sensibilità nei confronti dell’Amministrazione della Giustizia, nella consapevolezza che, pur nelle diverse competenze, sia la Regione che la Corte sono chiamate ad assicurare il bene comune di tutti”.