[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
AMBIENTE. RIFIUTI SPECIALI. ASSESSORE BOTTACIN, “CON QUESTO GOVERNO IL NORD RISCHIA DI DIVENTARE PATTUMIERA D’ITALIA”

giovedì 5 settembre 2019


“Per quanto riguarda la circolazione dei rifiuti speciali è necessario un metodo nuovo, che vada verso l’autosufficienza, che deve essere per tutti”. A dirlo è l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, che sul tema sta predisponendo un dossier da consegnare al confermato Ministro per l’Ambiente Sergio Costa.

 

“Sarà una dura battaglia, viste le già non poche difficoltà riscontrate con il precedente Governo - spiega l’assessore - l’approccio negativo all'apertura di nuovi inceneritori nelle Regioni che ha caratterizzato le politiche ambientali del Movimento 5 Stelle non ha certo aiutato ad affrontare il problema. Ma ritengo giusto continuare a portare ugualmente all'attenzione delle istituzioni questo tema. Non si può continuare a nascondere il problema sotto il tappeto. Finché permarrà la libera circolazione dei rifiuti speciali in Italia e in Europa, ci saranno sempre Regioni non virtuose che porteranno i loro rifiuti a smaltire in casa di chi invece virtuoso lo è, come nel caso del Veneto. Un criterio aberrante che, se non corretto in tempo, nel medio-lungo termine rischia di vanificare gli sforzi delle realtà più evolute e attente.”

 

“Non si può più neppure ragionare in termini di sola autosufficienza obbligatoria per il rifiuto solido urbano, - precisa Bottacin - anche perché qualcuno effettuando una piccola lavorazione su tale rifiuto, già ora può fargli cambiare codice, aprendo, quindi, alla possibilità di trasportarlo in altre Regioni. In tal senso, sono molteplici i casi di rifiuti che, così modificati, trasmigrano da sud a nord. Nel Lazio di Zingaretti, ad esempio, sono ancora dominanti le vecchie discariche a trattamento meccanico-biologico, ovvero impianti che trasformano i rifiuti urbani in speciali e che, una volta diventati tali, sono pronti a lasciare il territorio regionale per invadere altri territori.”

 

“La Regione Veneto ha cercato di arginare il problema del cambio codice – prosegue l’assessore regionale - adottando una ferrea delibera di Giunta, ma ci è stata impugnata e bloccata dal TAR. Attualmente il nord si fa già carico di bruciare oltre i due terzi dei rifiuti prodotti a livello nazionale, ma, con l'aumento generale della produzione, diventa necessario pensare a nuove strategie e prendere decisioni concrete per evitare che anche chi è virtuoso vada in sofferenza.”

 

“Purtroppo, questo continuo non decidere, tipico di cattiva politica, o decidere sulla base della sindrome di Nimby, non risolve ma amplifica il problema – commenta ancora Bottacin - perché apre le porte al rischio che si verifichino sempre più spesso situazioni come quelle emerse mesi fa in Toscana, con il noto scandalo del ‘giro bolla’. L'unica soluzione non può, quindi, essere che responsabilizzare le singole Regioni e indurle a gestire anche i rifiuti speciali o quelli con codice cambiato, magari in una fase intermedia, lasciando che possano ancora trasferire ad altre Regioni, ma non oltre una determinata percentuale. Sarebbe una decisione di buon senso e un segnale importante verso una prima applicazione virtuosa del concetto di autonomia, che tutti a parole dicono di condividere ma che, nei fatti, i più bocciano in maniera inequivocabile”.

 

“Una posizione in tal senso, peraltro, potrà essere presa solo a livello statale – conclude Bottacin - la Regione aveva provato a trovare una soluzione diversa, ma era stata stoppata. L'articolo 33 della Legge Regionale 3/2000, al comma 2, infatti, limitava l'ingresso nelle discariche ad una misura non superiore al 25% di rifiuti speciali provenienti da fuori Regione. Un articolo successivamente dichiarato illegittimo dalla sentenza n. 244/2011 della Corte Costituzionale. Staremo a vedere. Al momento posso solo augurarmi che il nuovo Governo, al via in queste ore, abbia la forza di inserirlo nella Legge Quadro Ambiente.”