[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Cimice asiatica. Assessore Simona Casellli: "Un'emergenza non solo economica e ambientale, ma sociale, che richiede un impegno congiunto delle istituzioni. Servono risorse adeguate per indennizzare le aziende colpite". A Bologna prima riunione del tavolo voluto dal prefetto Patrizia Impresa

lunedì 7 ottobre 2019


 

Sospensione dei contributi previdenziali e integrazione al minimo della giornate lavorate per il riconoscimento della disoccupazione, le altre misure chieste dall'assessore regionale all'Agricoltura. Dalla Regione 3 milioni di euro per il credito agevolato e priorità per le aziende colpite dalla cimice. Secondo stime ancora provvisorie e destinate ad aumentare, superano i 350 milioni di euro i danni per pesche, nettarine e pere nel Nord Italia

Bologna – Risorse per indennizzare le aziende agricole, sensibilizzando non  solo il ministero dell’Agricoltura, ma anche quello dell’Economia. E ancora: sospensione del versamento dei contributi previdenziali  e  integrazione al minimo delle giornate lavorate per il  riconoscimento della disoccupazione.

Queste le richieste avanzate oggi a Bologna dall’assessore regionale all’Agricoltura Simona Caselli, che ha partecipato alla prima riunione del tavolo con i rappresentanti delle organizzazioni agricole, convocato dal prefetto di Bologna Patrizia Impresa per fare il punto sulla cimice asiatica.

“Si tratta di un’emergenza che non è solo economica e ambientale, ma anche sociale  e che può essere affrontata solo con un impegno congiunto delle istituzioni – ha sottolineato Caselli -.  Bene dunque la decisione del prefetto Impresa di istituire un luogo di confronto con il mondo agricolo, che permetterà di seguire l’evolversi della situazione sul territorio e trasmettere immediatamente ai Ministeri coinvolti la necessità di interventi urgenti. Un altro passo avanti importante, dopo la disponibilità  manifestata dal ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova che ha accolto nel Piano nazionale le richieste avanzate dalla Regione Emilia-Romagna e che ringrazio”.

 “Siamo di fronte a danni ingentissimi – ha ricordato Caselli -  che secondo le prima stime  superano nel Nord Italia i 350 milioni di euro per le sole pere, pesche e nettarine. Danni purtroppo destinati ad aumentare, con importanti ricadute anche sul piano occupazionale. Per questo è importante  continuare in un’azione comune per sollecitare il ministero dell’Economia a reperire le risorse necessarie per indennizzare le aziende colpite,  a sostegno di un comparto fondamentale dell’agroalimentare non solo emiliano-romagnolo, ma nazionale, una volta che le Regioni  avranno terminato  le valutazioni dei danni in tutti i territori colpiti”.

Tra le richieste avanzate da Caselli, anche una legge nazionale per la sospensione dei versamenti previdenziali da parte delle aziende agricole, un passaggio questo ritenuto  fondamentale per evitare alle aziende stesse di trovarsi  in situazioni di irregolarità  che potrebbero impedire loro di beneficiare in futuro di  contributi pubblici, innescando un pericoloso circuito negativo. Altrettanto importante l’integrazione delle giornate lavorate per veder riconosciuto l’istituto della disoccupazione prevista in agricoltura, per coloro che non raggiungessero i livelli minimi oggi previsti.

 “Per quanto riguarda le risorse regionali – conclude Caselli - , dopo la modifica della nostra legge sul credito, abbiamo più che raddoppiato le risorse a disposizione del credito agevolato. Con 3 milioni di euro l’obiettivo è di portare i mutui in essere sul prestito di conduzione a scadenze di tre-cinque anni per tenere conto della crisi di liquidità. Nel nuovo bando le imprese danneggiate dalla cimice avranno la precedenza assoluta sui finanziamenti.”/PF