[Comunicato stampa Giunta regionale Puglia]
EX ILVA E TAP, EMILIANO: “NOI DA SEMPRE DIFENDIAMO I PUGLIESI COSTI QUELLO CHE COSTI E CONTINUEREMO A FARLO”

mercoledì 8 gennaio 2020


Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha tenuto oggi una conferenza stampa sulle questioni dell’ex Ilva e di Tap all’indomani dei provvedimenti della Magistratura che prorogano la facoltà d’uso di AFO2 a Taranto e che rinviano a giudizio i vertici Tap a Lecce.
“Noi difendiamo i pugliesi costi quello che costi - ha detto Emiliano – sull’ex Ilva non ci accontentiamo di una sentenza del Riesame che sta consentendo la prosecuzione dell'attività della fabbrica con un altoforno vecchio e che rischia comunque di continuare a inquinare e a mettere a rischio la vita degli operai. Noi chiediamo al Governo di superare questa sentenza del Riesame e di iniziare immediatamente la decarbonizzazione della fabbrica. Decarbonizzare la fabbrica significa chiudere le fonti inquinanti: e quindi per questa posizione voglio ringraziare il Presidente del Consiglio Conte e anche il segretario del mio partito Zingaretti, che hanno cambiato radicalmente la posizione sulla questione Ilva andando nella direzione della decarbonizzazione indicata dalla Regione Puglia. Io rivendico che questa posizione è stata tenuta solo dalla Regione Puglia per anni e che solo da qualche settimana a questa parte è diventata la posizione comune a Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle: due soggetti politici che ci hanno sempre attaccato violentemente, per ragioni diverse, quando la Puglia parlava della decarbonizzazione quattro anni e mezzo fa”.
 
“Tap - ha proseguito - è stato l'altro argomento sul quale non ci siamo trovati d'accordo in passato né con il Partito Democratico né con il Movimento 5 Stelle. Io sostenevo di non avere nulla contro i gasdotti. Il gas lo utilizziamo tutti i giorni nelle case per cucinare, per riscaldare l'acqua e per riscaldare i nostri appartamenti. Quindi la Puglia non ha nulla contro il gas: avevamo una posizione molto più banale e apparentemente semplice che era quella di non far arrivare il gasdotto in una zona particolarmente bella dal punto di vista ambientale come Melendugno. Avevamo chiesto che arrivasse più a nord, tanto più che quel gas comunque doveva andare più a nord, nella provincia di Brindisi, a Mesagne, per attaccarsi alla dorsale Snam.
Avevamo detto che quello di Melendugno era il posto sbagliato per l’approdo. Il decreto di citazione della Procura di Lecce sostiene, sia pure con una veste giuridica sicuramente più strutturata, la stessa identica tesi.
Sia su Ilva che su Tap ci hanno fatto passare per gli degli anti-industrialisti o, peggio ancora, ci avevano detto che noi avevamo tenuto queste posizioni solo per fare dispetto a Renzi e a Calenda, che dicono che io sono una persona antropologicamente inaccettabile perché ho tenuto queste posizioni sull'Ilva e su Tap.  Adesso queste posizioni sono diventate una, sull’Ilva, la posizione ufficiale del Governo in carica che Renzi sostiene (questa è la cosa incredibile: Renzi oggi sostiene la decarbonizzazione), l’altra su Tap è diventata oggetto dei capi di imputazione della Procura di Lecce”.
Emiliano ha concluso: “Questa è la Regione Puglia, questi siamo noi: se qualcuno pensa di buttare a mare la difesa dei pugliesi che la Regione Puglia rappresenta intrinsecamente, si è sbagliato. Noi ci batteremo come ci siamo battuti su queste due vertenze fino alla fine, costi quello che costi”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti ha infine aggiunto: “Se Tap dovesse essere condannata risarcirà il gravissimo danno che ha fatto la Puglia. E non è ancora finita: è pendente la questione sulla applicabilità della direttiva Seveso, la direttiva che si assicura della sicurezza degli impianti industriali”.