[Comunicato stampa Giunta regionale Lombardia]
LNews-CORONAVIRUS, PRESIDENTE FONTANA SCRIVE AD ANCI E SINDACI RISPONDENDO A DOMANDE POSTE IERI SU FACEBOOK

giovedì 2 aprile 2020


ZCZC

0010 02-04-20 19:39:53 LNT,A001,A002,D005,A004

 


(LNews - Milano, 02 apr) Di seguito il testo della lettara che
il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha
inviato all'ANCI e ai sindaci di Bergamo, Brescia, Cremona,
Lecco, Mantova, Milano e Varese che ieri gli ponevano alcuni
quesiti attraverso Facebook.

Cari Sindaci,
ripercorro con Voi le argomentazioni che in tutte le occasioni
istituzionali e non, ho gia' avuto modo di rappresentarVi.

L'epidemia da Covid-19 ha investito tutte le Regioni, la nostra
prima e piu' violentemente delle altre, obbligandoci a reagire
prontamente seppur nello sgomento iniziale in una situazione
nuova per tutti.

Come certo ricorderete, avendone parlato piu' volte, le scorte di
dispositivi di protezione individuale, presso le nostre
strutture sanitarie, erano disponibili per far fronte alla
consueta programmazione annuale.
Le Regioni non dispongono, infatti, della competenza per far
fronte alle emergenze sanitarie, il cui presidio e' di livello
nazionale, e delle conseguenti risorse a bilancio.

L'avvio e il successivo aggravarsi dell'epidemia ha - di
conseguenza - eroso la disponibilita' di DPI. Gli
approvvigionamenti garantiti dal Dipartimento Nazionale della
Protezione Civile si sono da subito rivelati insufficienti,
soprattutto nel momento iniziale di massima necessita', sia dal
punto di vista quantitativo (ricordo, a titolo di esempio, che
il fabbisogno regionale sanitario e sociosanitario ammonta a ben
900.000 mascherine al giorno) e dal punto di vista della
tempistica di consegna (cito - su tutti - i ritardi nella
consegna dei lotti Consip relativi agli indispensabili
ventilatori).

Regione Lombardia si e' mossa prontamente reperendo sul mercato
con risorse proprie derivanti dalla generosita' delle donazioni -
70 milioni di euro sul conto Iban attivato per gli acquisti
straordinari di materiale di consumo - nei tempi piu' rapidi
possibili e organizzando anche la relativa logistica per il
trasferimento dei DPI e delle attrezzature nelle strutture
sanitarie regionali.
Nella situazione di emergenza abbiamo allestito 770 posti di
terapia intensiva in piu' nelle strutture esistenti e ben quattro
nuove strutture temporanee col supporto di soggetti esterni cui
va il nostro ringraziamento (l'Esercito, l'Associazione
Nazionale degli Alpini, l'associazione evangelica americana
Samaritan's Purse, per la Fiera e gli ospedali da campo di
Bergamo, Crema e Cremona).

Contestualmente, ai sensi degli articoli 15 e 16 del
Decreto-legge n. 18, si e' dato vita ad una produzione locale di
mascherine chirurgiche, testate dal Politecnico di Milano.
La normativa, tuttavia, non asseconda la prontezza di reazione
lombarda laddove si prevede di procedere all'autocertificazione
dell'idoneita' e della sicurezza dei prodotti e di attendere
l'esito di ufficialita' da parte dell'Istituto Superiore di
Sanita' entro tre giorni dalla richiesta.
Allo stato attuale e', infatti, in corso una richiesta esplicita
al Governo per snellire e velocizzare la procedura.

Per quanto riguarda il tema della grave situazione
epidemiologica riscontrata nell'ambito delle RSA, fonte di
preoccupazione per la fragilita' degli ospiti, preciso che, sin
dalle prime avvisaglie, Regione Lombardia ha fornito indicazioni
puntuali ai gestori delle strutture per predisporre una
limitazione degli accessi a parenti e visitatori degli ospiti e
tutelare lo stato di salute impedendo di portare all'interno
agenti virali esterni.
Le numerose comunicazioni inviate, per il tramite delle Agenzie
per la Tutela della Salute competenti, dal 23 febbraio, sono
sfociate in apposite linee guida adottate nella seduta di Giunta
del 30 marzo 2020 (vedasi allegata Delibera 3018).
Anche sugli operatori delle RSA sono previste le procedure di
monitoraggio sintomatico riservate agli operatori sanitari, con
rilevazione della temperatura e, ove sia superiore ai 37,5 °C,
l'esecuzione del tampone rinofaringeo e la sospensione delle
attivita'.

Dopo aver presidiato la primissima fase dell'emergenza che ha
richiesto l'immediato potenziamento delle strutture e dei
servizi ospedalieri, nell'esigenza di assicurare le cure a tutti
i cittadini colpiti dal virus e in considerazione della crescita
esponenziale del contagio, Regione Lombardia si e' attivata per
rafforzare la sanita' di territorio.
Gli ultimi provvedimenti della Giunta introducono la presa in
cura territoriale da parte delle Unita' Speciali di Continuita'
Assistenziale - USCA, con prestazioni domiciliari e una rete
regionale di cure palliative (allegata Delibera 2986 del
23/03/20).
Sono, inoltre, stati forniti ai Medici di Medicina Generale,
Pediatri di Libera Scelta, Medici di Continuita' Assistenziale le
linee guida per la sorveglianza sanitaria territoriale e
domiciliare attiva sette giorni su sette, dalle ore 8.00 alle
ore 20.00, stanziando oltre 5 milioni di euro per kit
diagnostici e strumenti di telemedicina (10.000 kit smartphone,
tablet, saturimetro, spirometro, termometro, sfigmomanometro).

Nella seduta di Giunta del 30/03/20 sono stati stanziati 11
milioni di euro per servizi di degenza per sorveglianza
sanitaria dei pazienti con minore sintomatologia (cosiddetti
paucisintomatici che permangono a domicilio con una valutazione
dell'eventuale evolversi del quadro clinico, di cui all'allegata
Delibera 3020).
Saranno individuati gestori di servizi all'interno di strutture
sanitarie e sociosanitarie non utilizzate dotate di
ossigenoterapia e di impianti gas medicali, all'interno di aree
ospedaliere o di altre strutture ricettive, adeguatamente
rifornite di presidi sanitari idonei alla presa in carico.

Il protocollo clinico sanitario adottato da Regione Lombardia e'
quello trasmesso dal Ministero della Salute e redatto dal Gruppo
di lavoro permanente costituito in data 5 febbraio 2020
nell'ambito del Consiglio Superiore di Sanita'.
Le indicazioni, oggetto di circolare ministeriale del 22
febbraio 2020, prevedono di sottoporre al tampone rinofaringeo
per la ricerca di Covid-19 solo i soggetti clinicamente
sintomatici.
Regione Lombardia ha sempre applicato le indicazioni
dall'istituto Superiore di Sanita' e, con oltre 120.000 tamponi
eseguiti dall'inizio dell'emergenza, e' la regione piu' attiva
nell'effettuazioni di tale indagine.
La possibilita' di eseguire tamponi come strumento di
contenimento della diffusione dell'infezione e' stato un elemento
immediatamente utilizzato all'esordio dell'epidemia: in tali
circostanze infatti, essendo il cluster di proporzioni limitate,
e' stato possibile individuare precocemente e testare anche
contatti stretti dei primi casi al fine di adottare adeguate
misure di sanita' pubblica quali la quarantena obbligatoria.

Dalla gestione di tale primissima fase emergenziale con
l'aumento esponenziale del numero dei casi si e' reso necessario
un cambio di strategia: la differenza nell'affrontare
l'emergenza sanitaria non e' data dall'esecuzione o meno del
tampone rinofaringeo ma dalla presa in carico e cura del
paziente.

Dopo due giorni dal primo caso Regione Lombardia ha chiesto con
forza sia l'istituzione della 'Zona rossa' in 17 comuni,
ridimensionati dal Governo a 10, nel basso lodigiano che le
misure restrittive dei contatti sociali nel resto della Regione.

Successivamente, una volta accertata che anche le zone di Alzano
Lombardo e Nembro si configuravano come cluster, abbiamo chiesto
invano al Governo l'istituzione di nuove Zone Rosse comprendenti
quei Comuni.
Lo sviluppo dell'infezione e la sua rapidissima diffusione in
altri territori ha poi portato Regione Lombardia, prima fra
tutte, a chiedere con forza al Governo gia' dalla fine di
febbraio di rafforzare le misure restrittive in tutto il
territorio regionale.
E' infatti solo il rigoroso mantenimento di misure di isolamento
per tutta la popolazione ed in particolare quella piu' anziana e
fragile l'unico reale intervento efficace per ridurre l'indice
di trasmissione del virus.
L'efficacia di tali azioni e' dimostrata dal fatto che
l'indicatore R0 e' passato da un valore superiore a 2 delle prime
settimane a un valore circa inferiore a 1 degli ultimi giorni.
A fronte di queste evidenze sono state aggiornate nel tempo, in
coerenza con le Circolari Ministeriali, le indicazioni per
l'esecuzione dei tamponi, anche alla luce della necessita' di
poter garantire il corretto utilizzo delle risorse di reagenti
per la loro esecuzione, la cui disponibilita' e' limitata in tutto
il territorio nazionale e oltre, con un consumo da parte di
Regione Lombardia di tutta la quantita' a disposzione.

Le indicazioni oggi prevedono:
-       l'esecuzione di tamponi a pazienti con sintomi riconducibili a
Covid -19 candidati al ricovero;
-       l'esecuzione di tamponi ad operatori sanitari che presentano
sintomatologia simil-influenzale e una temperatura superiore a
37,5°C;
-       l'esecuzione di tamponi a domicilio o in ambulatori
ospedalieri e territoriali, a casi positivi (compresi operatori
sanitari) per la verifica di guarigione.

Riguardo all'opportunita' di utilizzare il tampone per
individuare i casi positivi e prescriverne l'isolamento
domiciliare, si ritiene piu' prudente considerare ogni assistito
con sintomatologia simil influenzale, indipendentemente
dall'esito e dall'esecuzione del tampone, come presunto caso
Covid.

Per tale ragione Regione ha investito le cure primarie di un
essenziale ruolo di sorveglianza sindromica dei pazienti con
l'attivazione di sistemi di tele monitoraggio e ricorso alle
cure palliative domiciliari.
Anche le Amministrazioni Comunali sono state coinvolte in questa
rete di sorveglianza attiva e vengono aggiornate
quotidianamente, sui casi e i contatti presenti nel loro
territorio, affinche' possano attivare servizi di supporto
sociale alle famiglie coinvolte e di monitoraggio del
mantenimento delle condizioni di isolamento.
Il sistema di sorveglianza messo a punto e' stato anche esteso a
tutte le categorie di soggetti, anziani, cronici e fragili, che
hanno un rischio aumentato di decesso e di ricorso al ricovero e
alla terapia intensiva.

Le conoscenze sul virus, sulla diagnosi e sulla terapia sono in
continua evoluzione per tale ragione e' costante l'impegno di
Regione Lombardia nel sostenere la ricerca svolta nell'ambito
degli IRCCS pubblici.
E' del 16 marzo 2020 la delibera n. 2953 (allegata) con la quale
e' stato istituito un Comitato Etico presso la Fondazione IRCCS
Ospedale Maggiore Policlinico di Milano per le sperimentazioni
sui medicinali per la terapia legate alla cura di pazienti
affetti da infezione di Covid-19 e per l'uso compassionevole
delle stesse.

Regione Lombardia sta, altresi', raccogliendo dati statistici per
mappare la popolazione lombarda attraverso l'applicazione
AllertaLOM gia' utilizzata per le allerte di Protezione Civile,
per raccogliere informazioni sulla diffusione del contagio in
collaborazione con medici e ricercatori dell'Ospedale San Matteo
e dell'Universita' degli Studi di Pavia.
Tale strumento e' implementato allo scopo di assumere scelte
mirate e sviluppare analisi statistiche ed epidemiologiche
indispensabili sia per il presente che per il futuro a tutela
della salute di tutti i cittadini, sintomatici e asintomatici,
valorizzando - al contempo - anche le evidenze cliniche fornite
dalle strutture sanitarie e dai presidi sul territorio
regionale.
I dati raccolti contribuiranno ad alimentare una mappa del
rischio contagio continuamente aggiornata, che permettera' agli
esperti che affiancano Regione Lombardia di sviluppare modelli
previsionali utili a localizzare le zone con maggior probabilita'
di ospitare un focolaio attivo o a individuare la ripresa del
contagio in zone considerate meno a rischio.

Per quanto riguarda la diagnostica sono in corso ricerche
applicate e mirate sui test per l'identificazione degli
anticorpi legati all'infezione al fine di implementare una
strategia di sanita' pubblica adeguata a territori come Regione
Lombardia caratterizzati da un'ampia circolazione virale.

La sperimentazione in Lombardia e' fortissima, grazie ad un
sistema di ricerca e innovazione all'avanguardia, nell'esclusivo
interesse della salute e sicurezza dei nostri cittadini in un
contesto che, purtroppo, sconta numeri e condizioni epidemiche
senza eguali. (LNews)

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