[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
FASE 2: DONAZZAN SU CIRCOLARE INAIL SU RISCHIO CONTAGI NEI LUOGHI DI LAVORO, “PLAUSO AL BUON SENSO”  

mercoledì 20 maggio 2020


(AVN) – Venezia, 20 maggio 2020

“Plauso al buonsenso. Ancora si dà troppa responsabilità ai datori di lavoro ma almeno si è superata quella aberrazione giuridica che era rappresentata dalla responsabilità penale e civile per un fatto non dimostrabile come il contagio da Covid 19 nei luoghi di lavoro”.

Così l’assessore al lavoro della regione Veneto, Elena Donazzan, commenta la circolare numero 22 diffusa oggi dall'Inail, con cui si forniscono ulteriori istruzioni operative e chiarimenti su alcune problematiche sollevate in relazione alla tutela infortunistica degli eventi di contagio da Coronavirus.

Secondo la circolare Inail, sulla quale il ministero del Lavoro ha già espresso parere favorevole, "la responsabilità del datore di lavoro è ipotizzabile solo in caso di violazione della legge o di obblighi derivanti dalle conoscenze sperimentali o tecniche, che nel caso dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 si possono rinvenire nei protocolli e nelle linee guida governativi e regionali di cui all'articolo 1, comma 14 del decreto legge 16 maggio 2020, numero 33".

Il rispetto delle misure di contenimento – specifica la circolare - "se sufficiente a escludere la responsabilità civile del datore di lavoro, non è certo bastevole per invocare la mancata tutela infortunistica nei casi di contagio da Sars-Cov-2, non essendo possibile pretendere negli ambienti di lavoro il rischio zero. Circostanza questa che ancora una volta porta a sottolineare l'indipendenza logico-giuridica del piano assicurativo da quello giudiziario"..

L’indennizzo, quindi, per eventuale infortunio sul lavoro -chiarisce Inail - non è da confondere con i presupposti per la responsabilità civile e penale del datore di lavoro, che devono essere “rigorosamente accertati con criteri diversi da quelli previsti per il riconoscimento del diritto alle prestazioni assicurative".

 

Comunicato n. 750/2020 (LAVORO)