[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Fase 2: Zanin a Conferenza Cr, linea comune tra Regioni speciali

giovedì 21 maggio 2020


ACON) Trieste, 21 mag - I riflessi finanziari provocati dal
lockdown sui bilanci delle Regioni e la necessità di un incontro
tra realtà a Statuto speciale per coordinare una linea operativa
comune. Ma anche il fermo auspicio di poter unire gli interventi
legislativi votati durante il periodo emergenziale da ogni
Consiglio regionale per dare vita a un patrimonio comune. E,
infine, la massima attenzione da porre sulla fase di ripartenza
delle attività scolastiche.

Questi i temi principali toccati oggi dal presidente del
Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin,
nel corso dell'Assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti
delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province
autonome. Durante la riunione in videoconferenza, Zanin ha
confermato anche il pieno supporto "attraverso il nostro
Osservatorio regionale Antimafia, coordinato da Michele Penta, al
tavolo di lavoro nazionale sul tema specifico che diventa uno
strumento necessario per accompagnare l'attuale fase di
riapertura generale. Ponendo, al tempo stesso, la doverosa
attenzione anche sulle possibili infiltrazioni mafiose durante
questo periodo di necessaria ripresa economica".

Il presidente ha anche sottolineato come "in questi mesi di
lockdown il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia abbia
lavorato in maniera proficua, archiviando cinque sedute d'Aula in
presenza già a inizio maggio per una decina di riunioni
complessive (le prime, ovviamente, da remoto) e l'approvazione di
otto leggi. Il messaggio che abbiamo voluto offrire con il
rientro fisico sul posto di lavoro, anche sotto forma di
esplicito contributo psicologico a chi sta riprendendo la propria
attività dopo settimane di stop forzato, è quello di
intraprendere la Fase 2 con fiducia e impegno".

Nel corso del suo articolato intervento, Zanin ha posto tre
riflessioni all'attenzione della Conferenza. La prima è "che le
Giunte regionali si stanno muovendo anche in base ai riflessi
finanziari che il lockdown potrà avere sui rispettivi bilanci.
Due i livelli: quello delle Regioni a statuto ordinario e quello
delle Regioni a statuto speciale. Ho chiesto un incontro al
collega del Trentino Alto Adige per affrontare il discorso in
maniera comune e riservare un occhio di riguardo alle specificità
nel rapporto finanziario con lo Stato (proposta che ha subito
trovato l'esplicita adesione anche da parte del presidente della
Provincia autonoma di Trento, Walter Kaswalder, ndr)".

"Su un bilancio che si aggira intorno ai sei miliardi di euro, è
stato stimato un ammanco del 10-12%, ossia circa 700 milioni in
meno di tasse pagate che rimangono in Regione. Abbiamo chiesto la
sospensione del contributo straordinario per il risanamento della
finanza pubblica che, per noi, si aggira sui 720 milioni per
quest'anno e 630-640 per il prossimo".

"Ormai, in Fase 2, e verso la Fase 3, siamo soddisfatti per come
abbiamo saputo affrontare la Fase 1, ottenendo buoni risultati in
termini di contagi, risposte fornite e ligio rispetto delle
regole. Oggi - ha evidenziato il presidente del Cr Fvg - si pone
il problema delle reazioni ai problemi socio-economici ormai alle
porte: c'è tanto entusiasmo, ma pochi soldi che girano. La gente
ha paura, esce ma spende poco. Un problema che provocherà
ripercussioni su tutti i bilanci regionali".

"Inoltre - ha aggiunto Zanin, passando al punto 2 - suggerisco di
coordinare tutta l'attività legislativa prodotta dalle singole
Regioni in periodo emergenziale per regalare ulteriori spunti
operativi e offrire una risposta, come Sistema Paese, a supporto
del tessuto produttivo e degli Enti locali. In sostanza,
raccogliere tutto quanto è stato realizzato in Aula per
trasformarlo in patrimonio comune in un'ottica di sintesi".

L'ultimo argomento toccato dal presidente del Cr Fvg,
riallacciandosi alle parole dei colleghi Roberto Ciambetti
(Veneto) ed Eugenio Giani (Toscana), ha riguardato il mondo
scolastico. "Nessuno ha ancora pensato a come far ripartire le
scuole. Penso a chi finisce la quinta elementare o la terza media
senza una vera chiusura dell'anno scolastico: un periodo
fondamentale per questi ragazzi, anche dal punto di vista
sociologico e formativo. Senza dimenticare il sostegno alle
famiglie: i genitori sono tornati a lavorare, ma cosa accade ora
ai bambini? Si tratta di un momento delicato che merita una
parentesi concreta, anche su base volontaria, coinvolgendo
dirigenti, docenti e famiglie stesse. Il rischio di contagio c'è,
ovviamente, ma non possiamo neppure dimenticare il percorso di
riapertura già intrapreso da altri Paesi europei. Qui, invece,
non se ne parla con il rischio di arrivare a settembre
impreparati. E, se dovesse avvenire con la modalità della
didattica a distanza, sarebbe un fallimento. Ottima come
soluzione intermedia, certamente, ma ai ragazzi servono il
confronto, la partecipazione e la comunità. Tutto sparito dal
panorama dal dibattito politico - ha concluso Zanin - anche a
causa di altre legittime emergenze. Le Regioni possono avere un
ruolo fondamentale in questo senso, fungendo da stimolo per il
Governo per trovare le soluzioni da mettere in atto ed essere
pronti in settembre".
ACON/DB-fc