[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Coronavirus: Riccardi-Rosolen ok a linee guida per centri estivi

venerdì 22 maggio 2020


 Trieste 22 mag - Via libera ai centri estivi in Friuli Venezia
Giulia da mercoledì 3 giugno. Le linee guida per i bambini di età
superiore ai 3 anni, concertate tra il vicegovernatore con delega
alla Salute, Riccardo Riccardi, e l'assessore regionale alla
Famiglia, Alessia Rosolen, sono state approvate oggi dalla Giunta
regionale e verranno ora sottoposte all'Istituto superiore di
sanità per ottenere il via libera definitivo.

"Le linee guida per la riapertura dei centri estivi rappresentano
un lavoro importante frutto della collaborazione fra le diverse
direzioni regionali, istruzione, sanità e il coinvolgimento della
direzione della Protezione Civile del Fvg. Il documento ora andrà
in approvazione all'Istituto superiore di sanità" ha spiegato
Riccardi evidenziando anche l'importante ruolo svolto
dall'assessore Rosolen nell'ascolto dei Comuni per andare
incontro alle esigenze delle famiglie.

"Ora che il quadro normativo di riferimento nazionale è stato
definito, il riavvio dei servizi educativi, dei quali i centri
estivi sono una parte importante, rappresenta un passaggio
fondamentale per la Fase 2 della gestione dell'emergenza
Coronavirus - ha precisato Riccardi -. Con la ripresa delle
attività lavorative le famiglie devono infatti poter contare su
questi servizi, anche in considerazione della necessità di
continuare ad adottare comportamenti che riducono il rischio di
un contagio per le persone anziane, come i nonni ai quali in
assenza di alternative vengono spesso affidati i bambini".

"Le linee guida e i protocolli di sicurezza stabiliti dalla
Regione - ha evidenziato Rosolen - tra le varie cose, fissano le
distanze interpersonali, il ricorso ai dispositivi di protezione
e il numero di massimo di bambini presenti nelle strutture. In
questi documenti viene posta grande attenzione alla formazione
degli educatori sull'utilizzo dei dpi, ma allo stesso tempo
verranno sensibilizzate le famiglie sull'adozione di
comportamenti corretti, di modo da evitare che nuovi focolai di
Covid-19 possano svilupparsi nelle strutture rivolte ai minori e
poi diffondersi".

Il vicegovernatore ha rimarcato anche il ruolo della Protezione
Civile regionale "che fornirà materiali di supporto per la
formazione specifica per gli operatori relativamente alle misure
di prevenzione e contenimento della diffusione del Covid-19 e i
dispositivi di protezione individuale necessari".

Per Rosolen "era urgente e non più procrastinabile procedere
all'approvazione di linee guida regionali per la riapertura delle
attività educative, ludico e ricreative per minori che contengano
le misure di sicurezza e gli accorgimenti messi in campo per
prevenire e arginare la diffusione del Covid-19". Sul punto
l'assessore alla Famiglia ha ricordato come non "potevamo
prescindere dal Governo nazionale, ma in queste settimane abbiamo
lavorato per ipotizzare un ripristino dei servizi non appena Roma
ci avesse concesso la possibilità di riprendere le attività.
Verranno messe a disposizione sul sito internet regionale lo
schema di progetto, di patto di corresponsabilità con gli utenti
e eventuali ulteriori indicazioni operative e documentazioni
tecniche necessarie a facilitare l'uniformità e la celerità dei
processi di approvazione e avvio delle attività".

Come ha stabilito l'ordinanza del presidente della Regione del 17
maggio scorso, a partire dal 3 giugno prossimo, sarà consentito
lo svolgimento di attività diurne ludiche, ricreative ed
educative, a favore di minori di età superiore ai 3 anni al
chiuso o all'aria aperta nel periodo estivo, promosse da soggetti
gestori pubblici, del privato sociale, privati e associazioni
sportive dilettantistiche.

"Le linee guida nazionali - ha puntualizzato Rosolen - sono
particolarmente rigide e restrittive nei confronti delle attività
ammissibili per i bambini della fascia d'età 0-3 anni. In ragione
della specialità della nostra Regione e, soprattutto, della
convinzione di essere chiamati a rispondere alle esigenze delle
famiglie che hanno bambini piccoli, stiamo ora predisponendo
specifiche linee guida per la realizzazione di progetti
sperimentali e innovativi per la prima infanzia da sottoporre al
Comitato tecnico scientifico nazionale. Per i bambini della
fascia 0-3, il Governo ha posto una serie di condizioni che
amplifica le difficoltà sia sotto il profilo del rispetto dei
protocolli sanitari che dei costi sostenuti dagli enti gestori.
E' previsto, infatti, dal Governo che per ogni bambino ci sia un
educatore dedicato. Avevamo due ipotesi: temporeggiare in attesa
di Roma o proporre soluzioni per sbloccare la situazione. La
palla passa a Roma per gli 0-3. Noi siamo autonomi, virtuosi e,
soprattutto, vogliamo dare risposte".

Rosolen e Riccardi hanno infine ricordato come i fondi nazionali
arrivano direttamente dal Governo centrale alle amministrazioni
comunali, cui spetta il compito di autorizzare i progetti
d'intesa con le aziende sanitarie.
ARC/LP/al