[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Strage di Ustica. Il presidente Bonaccini: "Bisogna arrivare alla completa verità, facendo prevalere lo Stato di diritto. Lo dobbiamo in primo luogo alle vittime e ai loro familiari. Necessario un forte e rinnovato impegno istituzionale, politico e diplomatico per arrivare alla piena giustizia"

venerdì 26 giugno 2020


 

Il presidente della Regione domattina parteciperà alla ricorrenza per il 40° anniversario dell'abbattimento del Dc9 partito da Bologna per Palermo, il 27 giugno 1980, e all'incontro coi parenti di chi perse la vita: "Siamo al fianco dell'Associazione dei familiari delle vittime e della presidente Daria Bonfietti. Il nostro impegno anche per i tanti giovani che guardano a quanto accaduto come emblema di un diritto alla verità che non può essere compresso in alcun modo"

 

Bologna - “Vogliamo una completa verità e vogliamo giustizia: come Regione e come cittadini, ribadiamo il nostro impegno concreto a chi non ha mai smesso di indagare e di battersi per arrivarci. Lo dobbiamo alle vittime e ai loro familiari, all’instancabile azione dell’Associazione che li riunisce e della presidente Daria Bonfietti, alimentando la memoria, impedendo che che possano prevalere il silenzio e l’oblio. È qualcosa che dobbiamo anche a noi stessi, al nostro Paese, a chi voglia vivere in uno spirito di giustizia. E lo dobbiamo ai tanti giovani che guardano a quanto accaduto 40 anni fa, emblema di un diritto alla verità che non può essere compresso in alcun modo”.

Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che domattina parteciperà in Consiglio comunale a Bologna alla ricorrenza per il 40^ anniversario dalla strage di Ustica, il Dc9 Itavia partito dal capoluogo regionale la sera del 27 giugno 1980 per raggiungere Palermo con 81 persone a bordo e mai giunto a destinazione.

“La verità giudiziaria ci è già stata consegnata oltre vent’anni fa- continua il presidente della Regione-, affermando che l’aereo è stato abbattuto in un atto di guerra in cui sono stati violati i confini italiani. Responsabilità si stanno confermando anche in sede civile. Eppure oggi, dopo quarant’anni senza spiegazioni definitive, sulla strage di Ustica continuano a gravare tanti misteri e reiterati tentativi di depistaggio e noi ci ritroviamo ancora una volta a chiedere con forza che vi sia l’impegno instancabile di tutti, dalle istituzioni alla politica, alla diplomazia, per togliere il velo sulle assurde zone d’ombra che ancora permangono su questo episodio drammatico”.

“Voglio ringraziare Daria Bonfietti e l’Associazione dei familiari delle vittime, a cui va la nostra vicinanza e massima disponibilità- conclude Bonaccini-, per non aver mai perso la speranza e la forza di combattere per la verità, così come voglio ringraziare la stampa che in questi anni e anche di recente non ha mai cessato di occuparsi del caso. Uno stimolo per tutti noi, per chi crede con forza che la verità completa su Ustica possa certo non cancellare, ma almeno attenuare uno dei momenti più bui della storia del nostro Paese, facendo prevalere lo Stato di diritto, collante del convivere civile”. /va.ma.