[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Digitale: Callari, a Regioni coordinamento politiche per innovazione

martedì 30 giugno 2020


Trieste, 30 giu - "Affidare alle Regioni un ruolo di
coordinamento territoriale delle politiche per l'innovazione e
per il digitale. Sono le amministrazioni regionali infatti, a
operare da tempo in prima linea, attuando le disposizioni europee
e nazionali in materia. E di fronte a nuove sfide quali
l'intelligenza artificiale, la gestione dei dati e la sicurezza
cibernetica, necessitano di ampliare la loro capacità di governo
e di intervento nel rispetto delle specificità dei singoli
territori".

È quanto proposto dall'assessore regionale ai Sistemi informativi
del Friuli Venezia Giulia Sebastiano Callari, nella sua veste di
presidente della commissione Agenda digitale della Conferenza
delle Regioni e delle Province autonome, ai componenti della IX
commissione Trasporti della Camera dei Deputati, riunita in
videoconferenza per approfondire temi legati al Libro bianco
sull'intelligenza artificiale, le strategie europee per i dati e
la sicurezza cibernetica.

"Non si tratta - ha aggiunto l'assessore - di una richiesta
meramente di ruolo: le Regioni, negli anni, hanno costruito veri
e propri ecosistemi dell'innovazione, affiancando gli Enti locali
e indirizzando risorse nel sistema economico produttivo dei
rispettivi territori, anche attraverso la programmazione dei
fondi strutturali. In alcune aree, come in Friuli Venezia Giulia
dove opera Insiel, sono presenti veri e propri centri regionali
di competenza digitale in house, che ogni giorno si impegnano
nell'applicazione delle tecnologie e nel loro utilizzo in ambito
pubblico".

Nel corso dell'audizione sono emerse le criticità legate
all'infrastruttura in banda ultralarga, "un tema centrale per le
Regioni - ha spiegato Callari - che, a causa dei ritardi
inaccettabili accumulati da Open Fiber nell'esecuzione dei lavori
di connessione, mettono a rischio non solo la possibilità che i
nostri cittadini ed imprese non siano connessi in tempi brevi, ma
anche le risorse regionali legate ai fondi europei".

Rispondendo alle domande rivolte dalla Commissione parlamentare
presieduta da Alessandro Morelli sulle prime sperimentazioni
legate alla tecnologia di rete mobile 5G che hanno suscitato
l'opposizione da parte di alcuni Enti locali, l'assessore Callari
ha osservato come sul tema "ci sia ancora una grande
disinformazione sulla quale dovrebbe fare chiarezza chi ha
responsabilità di governo, considerato che a oggi non siamo in
possesso di rilievi scientifici che attestino la maggiore
pericolosità del 5G per la salute dei cittadini, rispetto ai
sistemi già in uso".

"Quel che è certo invece, e di questo aspetto ne parleremo nella
prossima riunione del Cobul - ha aggiunto l'assessore del Friuli
Venezia Giulia - è il rischio che la tecnologia 5G in Italia non
possa mai funzionare bene, se prima non riusciremo a completare
le infrastrutture di collegamento attraverso sistemi di fibra
ottica a banda ultra larga".

"Non meno urgente per le Amministrazioni regionali - ha aggiunto
Callari - è la necessità di giungere a una chiarificazione sul
modello nazionale di servizi data center e cloud per il settore
pubblico, che faccia perno e valorizzi i sistemi e le strutture
già sviluppate a livello territoriale. L'idea è quella di dare
vita a una sorta di federazione digitale, creare cioè una
piattaforma multiregionale che metta in rete best practices,
risorse, dati e sicurezza".

"Le Regioni, infatti, detengono data base rilevanti - ha spiegato
l'esponente della giunta Fedriga - di grande valore e interesse
in ambito sanitario, dei trasporti e della mobilità e sono
pienamente consapevoli delle implicazioni anche complesse legate
al loro utilizzo, sia sotto il profilo etico che di protezione".

"Il riconoscimento di una funzione alle Regioni - ha concluso
Callari - è quindi il primo passo per rendere efficace e
pervasivo un approccio unitario nazionale e europeo sui temi del
digitale e dare nuovo impulso al suo sviluppo, coerente ed
efficace".