[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Pesca. Emergenza moria vongole a Ravenna, Rimini e Porto Garibaldi (Fe), la Regione chiede l'attivazione del fondo di solidarietà nazionale. L'assessore Mammi: "Un fenomeno che causa perdite disastrose, servono aiuti urgenti dal Governo"

mercoledì 21 ottobre 2020


 

Segnalato al Ministero lo stato di crisi del settore della pesca delle vongole "Chamelea Gallina" nel comparto affidato al Co.Ge.Mo. di Ravenna, con possibili danni anche per l'area nord del riminese, e della vongola filippina nel comparto di porto Garibaldi gestito dal consorzio Tre Ponti

Bologna - La moria delle vongole ‘Chamelea Gallina’ nel tratto di mare tra Cesenatico e Ravenna mette in seria difficoltà i pescatori romagnoli.

Per far fronte all’emergenza, l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Alessio Mammi ha scritto alla ministra delle Politiche agricole, Teresa Bellanova per chiedere l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale per la pesca e l’acquacoltura.

Il fenomeno, che ha interessato le zone dell’Adriatico dal 22 al 29 settembre scorsi, ha ripercussioni di portata eccezionale e colpisce tra il 70% e il 90% dell’intero stock di vongole  - con il rischio di ulteriori danni se dovesse persistere o ripresentarsi in tempi brevi -, facendo di fatto venire meno l’unica fonte di reddito e di sostentamento per le 18 imbarcazioni del Co.Ge.Mo. di Ravenna e, presumibilmente, anche di alcune delle imbarcazioni dello stesso Consorzio nel riminese.

Inoltre, per effetto della risalita dell’acqua marina e del cuneo salino nei canali di Porto Garibaldi (Comacchio), il fenomeno di moria si è esteso anche alle concessioni demaniali marittime per l’allevamento di ‘Tapes SPP’ - vongola filippina - gestita dal Consorzio “Tre Ponti”, con una perdita pari all’intera produzione di prodotto adulto e al 90% del novellame.

 

“Siamo al fianco dei nostri pescatori, il nostro impegno per uscire da questa emergenza è massimo, ma non basta, abbiamo bisogno di attingere ai fondi nazionali- spiega l’assessore Mammi-. Siamo di fronte a un fenomeno di portata eccezionale e disastrosa, che ha riflessi e impatti negativi sociali ed economici sull’intero comparto, già messo alla prova dai precedenti eventi di morie ‘a macchia di leopardo’ degli ultimi tre anni e anche dalla generale difficoltà economica causate dalla persistenza della pandemia da Covid-19”.

 

Le cause del fenomeno

Secondo gli studi condotti dalla struttura oceanografica Daphne, la moria delle vongole è causata da anossia – carenza di ossigeno – nell’Adriatico che ha creato condizioni non idonee alla vita degli organismi, causando l’allontanamento dalle zone critiche alla ricerca di condizioni migliori e in alcuni casi anche la morte e lo spiaggiamento di pesci. Una situazione che tuttavia non deriva da apporti di sostanze inquinanti nelle acque del mare, ma è conseguenza di eventi eutrofici che si verificano periodicamente lungo la costa emiliano-romagnola, anche se questa condizione mostra un trend in miglioramento negli ultimi anni. /ER