[Comunicato stampa Giunta regionale Valle d'Aosta]
Impugnata al Tar l’ordinanza della Valle d’Aosta In merito a bar, ristoranti e attività ricettive

giovedì 17 dicembre 2020


 

 

L’Avvocatura dello Stato ha impugnato dinanzi al Tar della Valle d’Aosta l’Ordinanza numero 552 che il Presidente della Regione Erik Lavevaz ha firmato l’11 dicembre 2020 per definire le misure per la prevenzione e la gestione dell’emergenza in attuazione alla Legge regionale 11 del 9 dicembre scorso. Il provvedimento del Presidente della Regione è stato impugnato nella parte relativa alle misure per l’esercizio di bar, ristoranti e strutture ricettive, a partire da ieri, 16 dicembre 2020.

Prendiamo atto dell’azione intrapresa dal Governo – commenta il Presidente della Regione Erik Lavevaz – contro un provvedimento che, come abbiamo già avuto modo di sottolineare in altre occasioni, è stato predisposto sulla base dei dati epidemiologici che, da oltre un mese, pongono la nostra Regione in quella che viene definita ‘’zona gialla’’, in quanto i parametri per la misurazione del rischio di diffusione e di controllo del virus sono in rallentamento sul territorio valdostano.

Nelle settimane scorse lo abbiamo più volte segnalato al Governo italiano e non più tardi di venerdì 11 dicembre scorso abbiamo chiesto al Ministro della Salute di riclassificare in tal senso la Regione, sulla base dei dati oggettivi disponibili, così come prevede la normativa vigente. Senza ottenere risposte.

Ai sensi della legge 11/2020 recentemente approvata dal Consiglio Regionale, sulla base dei dati e del parere favorevole dell’Unità di supporto e coordinamento, abbiamo emanato questa ordinanza,  che ha, di fatto, anticipato l’apertura di bar e ristoranti di tre giorni rispetto alla prossima collocazione in zona gialla della Valle d’Aosta.

La presa di posizione del Governo stupisce in particolar modo per le tempistiche, poiché arriva alla vigilia del riconoscimento ufficiale della Valle d’Aosta nella fascia di rischio medio.

Un contenzioso del quale sfugge quindi la finalità, se non per cercare di mortificare e di sminuire i principi dell’autonomia di cui gode la Valle d’Aosta, sulla base dei quali abbiamo ritenuto opportuno e corretto agire in tutela della realtà socio-economico di tutto il nostro territorio, partendo comunque dal presupposto che debbano essere messe in atto tutte le disposizioni per il contenimento del virus. Non diversamente da quanto già fatto dalla Provincia autonoma di Bolzano.

Abbiamo quindi dato mandato all’Avvocatura regionale – che ha già provveduto alla costituzione in giudizio - di sostenere dinanzi al Tar la fondatezza della nostra ordinanza, che ha inteso dare un piccolo segno di ripresa a degli operatori economici che stanno soffrendo in particolar modo le conseguenze della pandemia, con precise e stringenti regole per la ripresa dell’attività che comunque avverrà domenica prossima.

 

 

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sb