[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Lavoro: Rosolen, dati 2020 premiano Fvg ed è pronto il piano per 2021

martedì 22 dicembre 2020


Trieste, 22 dic - "Promossi da Banca d'Italia, Cgia di Mestre,
Istat e Ires, i numeri del mercato del lavoro  prospettano un
quadro del Friuli Venezia Giulia incoraggiante rispetto ai dati
nazionali: siamo gli unici ad avere un saldo positivo rispetto al
numero degli occupati nel confronto tra i primi 11 mesi del 2019
e del 2020. La differenza è minima, ma registra una piccola
crescita. Il 2020 è stato un anno molto difficile, ma abbiamo
retto. Sappiamo che non basterà girare la pagina del calendario
per metterci alle spalle tutte le difficoltà, ma dobbiamo anche
essere razionalmente fiduciosi".

Lo ha dichiarato l'assessore regionale al Lavoro, Alessia
Rosolen, nel tratteggiare un quadro "che non può essere luminoso,
ma che non deve essere troppo condizionato da pericolose derive
depressive. I dati Istat e le ricerche di Cgia di Mestre e Ires
assegnano al Friuli Venezia Giulia la palma di Regione che ha
retto meglio l'urto della pandemia. Siamo gli unici, su scala
nazionale, ad avere un saldo attivo, seppur di poco, nel rapporto
tra assunzioni e cessazioni nel periodo tra il primo gennaio e il
30 novembre 2020. Questo non ci induce a festeggiare, ma
significa che il sistema, tra mille difficoltà, regge. Serve
ancora uno sforzo e lo faremo assieme. La nota della Banca
d'Italia dello scorso 18 dicembre conferma che siamo sulla buona
strada. È chiaro che il blocco dei licenziamenti incide sui
numeri in assoluto, ma restano il confronto con tutte le altre
Regioni e il primato nazionale della nostra Regione".

Rosolen ha spiegato che "i dati Istat scattano un'istantanea del
Friuli Venezia Giulia confortante: nel 2020, gli occupati sono
aumentati di quasi 200 unità rispetto al 2019: 510.690 occupati
nel 2019 al 31 novembre, 510.878 un anno dopo. Siamo gli unici in
Italia a non avere un saldo negativo. Diminuisce la
disoccupazione e, seppur leggermente, diminuisce anche
l'inattività. A soffrire in modo particolare è il lavoro
indipendente, quello meno strutturato ad arginare i colpi di
questa situazione inedita nei tempi moderni. Anche in
considerazione di quanto già ricordato, il numero delle nuove
assunzioni (176.369) supera di 13mila unità quello delle
cessazioni (162.643)".

Illustrando il piano per il lavoro del 2021 partendo dall'anno
che si sta chiudendo, l'assessore ha sottolineato che "la
politica sugli incentivi è cambiata molto negli ultimi mesi. Con
la manovra di bilancio 2020, approvata a dicembre 2019, avevamo
messo 4 milioni sugli incentivi per le assunzioni a tempo
indeterminato e le stabilizzazioni. In corso d'opera, siamo
intervenuti tre volte per rimpinguare il capitolo e allentarne i
vincoli: alla fine, gli incentivi hanno superato la soglia dei 18
milioni e sono stati utilizzati anche per i contratti a tempo
determinato. In autunno, abbiamo inserito passaggi specifici per
tutelare alcune fasce di lavoratori, tra cui i residenti in
regione da almeno 5 anni, e rafforzato alcune misure a protezione
dei lavoratori con l'approvazione della legge 18, testo condiviso
e apprezzato anche da categorie economiche e sigle sindacali".

"Il trauma della pandemia ci ha indotti a dare risposta agli
impulsi del mercato del lavoro secondo una logica del primum
vivere: lo tsunami sanitario iniziale ha piegato le ginocchia al
tessuto sociale e ha risucchiato in un vortice regressivo il
sistema economico. Abbiamo scelto di derogare parzialmente al
principio legato alla sicurezza del posto del lavoro - eravamo
partiti col l'assegnazione di fondi pubblici solo per un lavoro
stabile e strutturato - e abbiamo accettato la sfida di dare
liquidità immediata a chiunque contribuisse a muovere l'economia.
Questa scelta può piacere o meno, ma è sintomo di flessibilità.
Abbiamo reagito a una crisi tremenda e lo abbiamo fatto in tempi
rapidi".

"Per il 2021 sono stati già messi a bilancio 10,8 milioni sul
fronte incentivi alle assunzioni, ai quali potranno seguire
innesti nel corso dei mesi. Dovremo capire altresì quali altre
misure, oltre al Pal, potranno rivelarsi utili ed efficaci in
considerazione dei prossimi sviluppi. Gli incentivi sono
finalizzati ad assumere: a tempo indeterminato o determinato,
naturalmente cambia l'entità del contributo. Non cambia il
principio: la Regione c'è e non si limita a enunciazioni ed i
numeri certificano che il tessuto produttivo sa reagire ai colpi,
pesanti, della pandemia".
ARC/COM/ma