[Comunicato stampa Giunta regionale Lombardia]
LNews-LAVORO. UN BONUS DA 1.000 EURO ANCHE PER CHI E’ SENZA PARTITA IVA, PRESIDENTE FONTANA E ASSESSORE RIZZOLI: 40 MILIONI PER I CO.CO.CO. E GLI OCCASIONALI DIMENTICATI DAI RISTORI STATALI

mercoledì 30 dicembre 2020


 

(LNews – Milano, 30 dic) Un bonus da 1.000 euro per i lavoratori autonomi senza partita IVA, dimenticati dai diversi decreti ristori del Governo. Lo prevede la delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro Melania Rizzoli.

 “Un segnale concreto, importante, di grande vicinanza nei confronti di chi – sottolinea il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana – è stato finora dimenticato dai DL ristori del Governo: il nostro impegno a ‘non lasciare indietro nessuno’ coinvolge ora chi svolge attività di collaborazione coordinata e continuativa. Abbiamo incluso anche i lavoratori autonomi che percepiscono compensi in base alla ‘cessione di diritti d’autore’ e, fra questi, i giornalisti che collaborano con quotidiani, periodici e altre testate di informazione” .

“Finché persisterà l’abbinata divieto di licenziamento e ammortizzatori sociali in costanza di rapporto di lavoro – spiega l’assessore - è ormai certo che il costo più alto della crisi economica da COVID è pagato dalle diverse categorie di lavoratori autonomi. Tra queste, soprattutto quella di chi è senza partita IVA, totalmente dimenticata dai diversi ‘decreti ristori’ del Governo, a cui abbiamo destinato la nostra misura aperta a fine novembre che abbiamo migliorato con il provvedimento approvato oggi”.

Il riferimento è alle collaborazioni coordinate e continuative di soggetti iscritti alla gestione separata INPS: una platea di professionisti non catalogata dalla nomenclatura dei codici ATECO, “a cui abbiamo aperto il nostro sistema di politiche attive – continua Rizzoli -  che ha sempre ispirato i migliori modelli nazionali, a partire da Garanzia Giovani e dall’Assegno di Ricollocazione”.

“Devo dire che anche questa volta, nella legge di bilancio in approvazione al Senato – evidenzia l’assessore regionale - il Governo ha recepito lo schema base della nostra misura, introducendo quella forma di cassa integrazione per lavoratori autonomi, denominata ’ISCRO’ (Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa)” . 

“Come la nostra – chiarisce Rizzoli -  quella del Governo prevede la condizionalità della partecipazione a un breve percorso formativo, ma prevede condizioni di accesso talmente restrittive da escludere ampie fasce di collaboratori coordinati e continuativi (riduzione del reddito di oltre il 50% della media degli ultimi 3 anni assieme al vincolo di non aver superato a soglia di compensi di 8145euro nel 2020)”. 

“Soprattutto esclude tutta la platea di lavoratori autonomi occasionali – rimarca l’assessore - che a ben vedere sono coloro che più di chiunque altro ha subito la crisi ed è stato ancora di più dimenticato dal Governo. Del resto mentre il Governo ha stanziato 70 milioni per tutta l’Italia, noi finanziamo la nostra misura con 40 milioni destinati a tutti i collaboratori coordinati e continuativi Lombardi, inclusi quelli occasionali, che non beneficiano nemmeno del reddito di cittadinanza”.

I lavoratori autonomi destinatari della misura potranno richiedere un contributo pari a 1.000 euro dopo aver presentato la domanda della Dote Unica Lavoro ad un operatore accreditato per l’erogazione dei servizi al lavoro incluso nell’albo di Regione Lombardia a questo indirizzo: 

https://www.regione.lombardia.it/wps/portal/istituzionale/HP/DettaglioServizio/servizi-e-informazioni/Enti-e-Operatori/Occupazione-e-formazione-professionale/Accreditamento-operatori/ser-accreditamento-servizi-lavoro-IFL/accreditamento-servizi-lavoro

Con le modifiche introdotte dalla delibera approvata in Giunta, è stato anche cancellato l’obbligo di presentare l’ISEE “perché in questo difficile momento – rimarca l’assessore regionale - abbiamo anche voluto semplificare la vita a questi lavoratori senza costringerli a bussare ad altri uffici per avere altre certificazioni”. 

“Non è questo il momento di aggiungere anche costi burocratici alla crisi economica” conclude Rizzoli. (LNews)

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