[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Covid: Fedriga, dopo taglio su vaccini serve riequilibrio tra Regioni

domenica 17 gennaio 2021


 Trieste, 17 gen - "Ho chiesto al commissario Arcuri che il
taglio sulla fornitura dei vaccini sia riequilibrato a livello
nazionale, senza creare delle evidenti disparità che colpiscono
in maniera significativa il Friuli Venezia Giulia".

Lo ha detto oggi a Trieste il governatore Massimiliano Fedriga
nel commentare l'annuncio del mancato arrivo del 54 per cento di
dosi settimanali di vaccino Pfizer rispetto alla quantità
prevista.

Come ha spiegato lo stesso Fedriga, si è trattato di una
riduzione effettuata in base a una comodità organizzativa
dell'azienda e non su quelle che sono le effettive necessità
delle Regioni. "Prova ne sia - ha detto il governatore -  che, ad
esempio, all'interno del nostro territorio la distribuzione di
Pfizer ha ridotto le dosi su Trieste parificandole a quelle per
un bacino di popolazione minore come la zona di Tolmezzo".

"Di norma però - ha sottolineato Fedriga - quando tra fornitore e
cliente intervengono dei problemi di questo tipo le criticità non
vengono comunicate all'ultimo momento, ma dovrebbe esserci
un'informazione tempestiva che consenta una riorganizzazione del
servizio".

Come ha rimarcato il governatore "a questo punto per le prossime
forniture servono garanzie formali per programmare puntualmente
l'agenda delle vaccinazioni, che comprende anche i richiami, per
i quali abbiamo accantonato prudenzialmente una riserva".

Sul tema delle scuole, Fedriga ha ricordato che la scelta della
Dad fino al 31 gennaio, ribadita dall'ultima ordinanza,
rappresenta un provvedimento adottato con il consenso della
grande maggioranza delle articolazioni del sistema scolastico.

"Nel limite di quello che la pandemia consente - ha affermato il
governatore - dobbiamo dare delle certezze e non essere costretti
a fare marcia indietro dopo aver assunto determinate decisioni".
                     

"Le motivazioni di carattere sanitario - ha proseguito -, legate
ai contagi in ambito familiare e al ruolo in questo ricoperto
dalla fascia che vai dai 14 ai 19 anni, ci hanno portato, assieme
ad altre Regioni che ci hanno seguito, a una decisione che mira
alla tutela della salute di tutta la comunità regionale".

A tal riguardo il vicegovernatore con delega alla Salute,
Riccardo Riccardi, ha puntualizzato che è la tenuta del sistema
ospedaliero a essere alla base dell'adozione di una politica di
estrema prudenza nel passare alla didattica in presenza nelle
scuole superiori, mentre l'assessore regionale all'Istruzione,
Alessia Rosolen, ha fatto presente che comunque nelle ordinanze
viene conferita un'autonomia organizzativa che consente di
realizzare dei momenti formativi che prevedono la partecipazione
in classe degli studenti.

Infine, il governatore, riferendosi a un passaggio della sentenza
del Tar che sospendeva l'efficacia della prima ordinanza
regionale sulla riapertura delle scuole secondarie di secondo
grado dopo il 31 gennaio, ha evidenziato, relativamente alle
citate conseguenze psicologiche generate dalla mancanza di
socialità, come questo fattore non riguardi solo gli studenti, o
il mondo della scuola, ma l'intera popolazione, in quanto "ognuno
di noi a causa del virus è costretto, con il distanziamento, a
rinunciare alla socialità".
ARC/GG/pph