[Comunicato stampa Giunta regionale Piemonte]
LE REGIONI CHIEDONO MAGGIOR COINVOLGIMENTO NEL DPCM INFRASTRUTTURE. MA DOVE SONO I COMMISSARI?

venerdì 5 febbraio 2021


 

Maggiore concertazione con le Regioni e chiarezza sulle prerogative e sugli strumenti di programmazione dei Commissari. Queste, in sintesi le richieste che i rappresentanti della Conferenza delle Regioni hanno rivolto al Parlamento nel corso dell’audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti della Camera sul nuovo testo dello Schema di DPCM per l'individuazione degli interventi infrastrutturali previsto da Decreto Sblocca cantieri.

 

Per la Regione Piemonte è intervenuto l’assessore regionale ai Trasporti e alle Infrastrutture Marco Gabusi, che ha ribadito le criticità ancora insite nel documento e la mancanza di considerazione della richiesta delle Regioni, che per il Piemonte si traduce in progetti di infrastrutture molto complesse e ad alto impatto sul territorio che ancora non possono contare su una figura commissariale in grado di guidare il percorso di sviluppo.

«Lo schema di dpcm attuale presenta lacune importanti – commenta l’assessore Gabusi - sia nel coinvolgimento preliminare delle Regioni, sia per quanto riguarda le opere da inserire, sia riguardo la scelta dei Commissari. Per quanto concerne il Piemonte ho nuovamente sottolineato che l’unica opera presa in considerazione è il Colle di Tenda e solo per la parte stradale, mentre non viene menzionato l’aspetto ferroviario, fondamentale non solo in quanto transito internazionale ma soprattutto poiché rimarrà, purtroppo, l’unica via di collegamento per diversi anni».

«Oltre al Colle di Tenda non abbiamo notizia dei Commissari chiesti anche per le altre opere strategiche – prosegue l’assessore Gabusi -. Non si è infatti tenuta in considerazione la richiesta forte non solo della Regione ma di tutto il mondo economico rispetto alla Pedemontana piemontese. Anche sulla Torino Lione è stato fatto un passo solo parziale con la nomina del Presidente dell’Osservatorio, che però si può occupare solo delle opere di accompagnamento e non di tutta l’opera. La gestione del percorso delle compensazioni è utile, ma ci serve una figura con pieni poteri per un’opera da oltre un miliardo e mezzo».