[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Salute: Riccardi, 100mln su sanità Pn è attenzione non smantellamento

mercoledì 10 febbraio 2021


Pordenone, 10 feb - "Gli oltre 100 milioni di euro che questa
amministrazione ha fino ad ora investito nella sanità del Friuli
occidentale già da soli spiegano quale sia l'attenzione che la
Regione sta dando a questo territorio".

Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo
Riccardi nel corso del suo intervento svoltosi oggi a Pordenone
nella locale sede dell'Ordine dei medici. Alla presenza del
presidente del sodalizio Guido Lucchini e dei rappresentanti
dell'intero Consiglio, Riccardi ha chiarito alcuni temi
sottoposti alla sua attenzione su sollecitazione della platea.

"La sanità pordenonese - ha detto il vicegovernatore - è stata
oggetto dei due più grandi investimenti che la Regione ha
compiuto in questa legislatura, con i 50 milioni destinati al
completamento della struttura ospedaliera a cui si aggiungono le
risorse per l'acquisto e l'installazione della protonterapia al
Cro di Aviano. Già questo di per se' dimostra l'attenzione che
l'amministrazione riserva a questo territorio. Dando poi rilievo
alle vocazioni territoriali, stiamo lavorando per assicurare in
questa zona alti profili di salute con l'obiettivo di ridurre la
fuga e garantire la qualità necessaria per aumentare
l'attrazione. Quella che si profila all'orizzonte per il
pordenonese non è quindi una stagione di tagli ma di
riorganizzazione; il primo vero problema non è quello legato alle
risorse ma al capitale umano, la vera criticità che riguarda non
solo la nostra regione o il Friuli occidentale ma tutto il Paese".

Soffermandosi poi sui numeri del territorio, Riccardi ha fatto
riferimento all'appropriatezza della residenzialità "settore
questo che non può trovare spazio negli ospedali e risposte nelle
Rsa. Su questo tema esiste una palese sofferenza su cui dovremo
lavorare. Un atto della Regione del 2014 prevedeva che i posti
letto per le cure intermedie nell'azienda pordenonese sarebbero
dovuti essere 271 a fronte degli attuali 170; mi chiedo cosa sia
stato fatto in questo senso da coloro che ora parlano del
problema ma che in passato hanno governato la Regione. Non c'è
dubbio che vi sia la necessità di rinforzare il sistema e
compiere ulteriori investimenti per superare questa carenza resa
ancor più evidente dalla pandemia. Per quanto riguarda poi
l'ospedale, con le varianti messe in atto di recente, i posti
letti sono aumentati di oltre 70 unità".

Infine, sui posti di primariato ancora vacanti al S. Maria degli
Angeli, il vicegovernatore ha ricordato che "questa richiesta
deve essere considerata nell'atto aziendale a fronte di una
definizione seria che responsabilmente tutti dobbiamo fare. Le
risorse non sono infinite ma soprattutto non è infinito il
capitale umano. In sostanza si deve fare ciò che serve senza
liquidare un dibattito improprio tra aumenti e riduzioni delle
posizioni apicali. L'atto aziendale - ha concluso Riccardi -, che
deve nascere all'interno dell'Asfo con un percorso di
condivisione, poi è approvato dalla giunta regionale che ne
diventa quindi garante, prevedendo una distribuzione equa delle
risorse all'interno dell'intero sistema".
ARC/AL/ep