[Comunicato stampa provincia autonoma di Trento]
Infortuni sul lavoro e riabilitazione, rinnovato il protocollo d’intesa con Inail

venerdì 9 aprile 2021


Segnana: “Importante garantire le prestazioni anche in una fase in cui il sistema sanitario trentino è sotto sforzo”. Tra le cause di infortuni riconosciute rientra il Covid-19

 

La Giunta della Provincia autonoma di Trento ha rinnovato il protocollo d’intesa con l’Istituto nazionale contro gli infortuni sul lavoro per le prestazioni di assistenza sanitaria garantite dall’Inail agli infortunati sul lavoro e ai tecnopatici (persone interessate da malattia professionale). Con la delibera proposta da Stefania Segnana, assessore alla salute, politiche sociali, disabilità e famiglia, viene prorogata per i prossimi tre anni l’intesa relativa alle prestazioni offerte a carico dell’istituto, senza costi aggiuntivi per l’amministrazione provinciale. Un passaggio che interessa potenzialmente una platea di circa 10.000 persone in Trentino, tra coloro che sono stati vittima di incidenti sul lavoro e chi soffre di una malattia professionale. “Una novità importante - commenta l’assessore Segnana - grazie alla quale si continua ad assicurare agli interessati la copertura per le prestazioni offerte dalle strutture accreditate sul territorio anche in un momento nel quale il servizio sanitario trentino è sotto sforzo per la sfida posta dalla pandemia”. Va ricordato inoltre che tra le cause degli infortuni sul lavoro già riconosciute dall’Inail rientra il Covid-19.

La finalità del protocollo oggetto del rinnovo è “garantire, attraverso il coordinato esercizio delle rispettive competenze” - dunque da parte di Provincia e Inail - “la più efficace e tempestiva erogazione delle prestazioni a favore degli infortunati sul lavoro e dei tecnopatici”. Così si precisa nella delibera approvata. Rimane quindi valida l’intesa tra i due enti sancita nel 2013. L’accordo prevede che l’Inail eroghi con oneri a proprio carico una serie di prestazioni: “Le prime cure ambulatoriali con i relativi accertamenti diagnostici e prestazioni specialistiche e le prestazioni di assistenza riabilitativa non ospedaliera anche in regime residenziale presso le proprie strutture, autorizzate e accreditate, già attivate sul territorio provinciale”.

L’intesa prevede inoltre che Inail e Provincia di comune accordo possano individuare le strutture pubbliche o private in possesso della prescritta autorizzazione all’esercizio delle attività.

Infine, possono essere attivate “forme stabili di collaborazione per progetto di ricerca scientifica e tecnologica in ambito protesico, della riabilitazione e del reinserimento socio-lavorativo, percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, iniziative di promozione dello sport per le persone disabili, iniziative di comunicazione sulle tematiche della disabilità”.