[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Data Valley. Preparare giovani laureati dell'Emilia-Romagna ai nuovi lavori: progetti di alta formazione sui Big Data. Colla: "Un investimento per un futuro molto vicino, abbiamo bisogno qui e subito di nuovi profili"

giovedì 24 giugno 2021


 

Terza iniziativa in quattro anni finanziata dalla Regione, che ha stanziato 897 mila euro. Sostegno di tutte le Università emiliano romagnole. Nella Data Valley dell'Emilia-Romagna si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea grazie al Tecnopolo di Bologna. Circa 900 i partecipanti alle precedenti edizioni

Bologna – La Data Valley dell’Emilia-Romagna, dove si concentrerà oltre l'80% della potenza di calcolo nazionale e il 20% di quella europea grazie al Tecnopolo di Bologna, scommette su giovani laureati preparandoli ad affrontare nella pratica lavorativa l’elaborazione di grandi masse di dati. Così diventa vitale promuovere direttamente conoscenze e competenze per gestire la complessità, sviluppare il pensiero critico, adottare nuovi paradigmi decisionali, saper accedere e utilizzare informazioni avendo pienamente consapevolezza delle implicazioni e ricadute che i ‘dati’ hanno attualmente in molteplici processi di lavoro.

Con il nuovo progetto formativo “Anticipare la crescita con le nuove competenze sui big data” la Regione stanzia 897 mila euro - risorse europee del Por Fse 2014-2020 - e dà continuità a una iniziativa che ha due edizioni alle spalle, nel 2018 e 2019, che hanno coinvolto 900 laureati. Il progetto permette a giovani laureati provenienti da percorsi accademici diversi (umanistici, economici, giuridici e scientifico, senza nessuna preclusione) di approfondire la tematica dei big data, anche partendo dalle specifiche competenze e specializzazioni precedentemente acquisite. Infatti, i destinatari sono giovani che hanno conseguito una laurea triennale o magistrale o una laurea a ciclo unico da non più di 24 mesi, interessati ad acquisire competenze chiave nel campo dei big data, da spendere nella ricerca di un’occupazione e, allo stesso tempo, per introdurre nelle imprese competenze altamente innovative che generino nuove opportunità di competitività su scala globale.

L’iniziativa, che ha il sostegno di tutte le Università dell’Emilia-Romagna, è gestita in partnership con la Regione da Formindustria, Cis, Cisita Parma, Fondazione Aldini Valeriani, Forpin, Ifoa, Il Sestante Romagna, Nuova Didactica, Assoform, Nuova Cerform.

“Un investimento sulla formazione per strutturare conoscenza e saperi necessari in un futuro molto vicino, abbiamo bisogno, qui e subito, di quei profili in grado di gestire le applicazioni collegate ai Big Data. Sappiamo- commenta l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Lavoro e Formazione professionale, Vincenzo Colla- che n Emilia-Romagna le nuove tecnologie e l’alta specializzazione, in particolare nei settori di Big Data, intelligenza artificiale e Machine Learning, porteranno in un tempo più breve di quanto immaginiamo alla nascita di lavori che oggi non esistono ancora, in grado di rispondere alle nuove esigenze delle filiere produttive ad alto valore aggiunto e del sistema economico, sociosanitario e istituzionale”.

Il progetto è fortemente caratterizzato nell’offerta di percorsi modulari e differenziati in base al percorso universitario realizzato dai giovani. La parte propedeutica del percorso formativo prevede l’offerta di moduli trasversali e introduttivi connessi alla tematica dei big data, con un’attenzione al percorso accademico pregresso dei partecipanti. I moduli proposti riguardano: Marketing analytics & business intelligence; Data journalism & ethics; Tecnologie e software di data science. Successivamente gli allievi potranno scegliere di frequentare percorsi “verticali” di tipo specialistico, concentrati su alcuni argomenti chiave, quali Data Visualization, Natural Processing Language, Machine learning, Internet of Things. Un quinto progetto specialistico riguarda la cybersecurity e il blockchain, fenomeni che hanno acquisito in questi anni sempre più importanza. Sono infatti sempre più necessarie competenze trasversali e specialistiche nel campo della protezione dei dati, della difesa dei sistemi informativi da attacchi telematici, dell’applicazione di sistemi di garanzia e di sicurezza nello scambio di dati, mediante strumenti avanzati come quelle delle blockchain.

Il progetto 2021 Sono 9 percorsi formativi pensati all’interno di una matrice suddivisa per i tre macro indirizzi di provenienza dei candidati (umanistico, economico-giuridico, scientifico) con la possibilità di selezionare alcuni percorsi “preferenziali”, fino ad un totale di 480 ore di formazione, a scelta tra: tre progetti specialistici della durata di 120 ore organizzati su contenuti legati a specifici profili professionali (area marketing, comunicazione, progettazione e sviluppo software); cinque progetti specialistici della durata di 60 ore che sviluppano contenuti verticali su specifici strumenti/argomenti; un progetto laboratoriale di 60 ore. Prevista l’offerta di contenuti introduttivi e di scenario sul “mondo Big Data” e di allineamento informatico-statistico attraverso materiali didattici disponibili sul portale e un modulo introduttivo in ogni progetto specialistico da 120 ore o ai soli elementi necessari nei progetti da 60 ore. L’intervento persegue anche l’obiettivo di un’offerta formativa diffusa su tutto il territorio regionale, attraverso l’offerta di un numero di edizioni che terrà conto dei dati di iscrizioni registrate nelle precedenti edizioni. Precedenti edizioni Circa 900 i laureati che hanno partecipato alle due precedenti edizioni nelle si è registrato una presenza maggioritaria di donne, il 52% sul totale. Inoltre, il percorso accademico degli allievi ha visto una ripartizione abbastanza equa degli stessi fra laureati in materie scientifiche (36%), umanistiche (24%), giuridico-economico-sociali (40%). /gia.bos.