[Comunicato stampa Giunta regionale Veneto]
EMERGENZA IDRICA: PRESIDENTE REGIONE VENETO NOMINATO COMMISSARIO. “PRIMO ATTO NOMINA DOTT. DELL’ACQUA SOGGETTO ATTUATORE. OPERE EMERGENZIALI GIÀ AVVIATE IN VIA DI RISOLUZIONE”

martedì 26 luglio 2022



Il Presidente della Regione Veneto è stato nominato Commissario delegato per gli interventi urgenti per gestione della crisi idrica, in applicazione a quanto stabilisce l’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile emanata lo scorso 21 luglio – che individua appunto nei Presidenti delle Regioni interessate dall’emergenza i soggetti cui viene riconosciuto il ruolo commissariale - con lo scopo di avviare le prime misure urgenti per fronteggiare la situazione di deficit. Ne ha dato notizia lo stesso Presidente della Regione nel punto stampa odierno, che ha affrontato, tra gli altri, anche il tema dell’emergenza idrica in corso nella Regione. In qualità di Commissario, e con l’obiettivo di dare tempestività ed efficacia alle azioni da intraprendere, il Presidente ha emanato un’ordinanza con la quale ha nominato il dott. Nicola Dell’Acqua - Direttore di Veneto Agricoltura - Soggetto Attuatore per il coordinamento e la gestione delle attività commissariali.

 

“La grave situazione di deficit idrico in atto, causata dal prolungato periodo di siccità, ha provocato danni ingenti nel territorio regionale, in particolar modo agli impianti e alla rete di distribuzione idrica – ha precisato il Presidente – La gestione e il superamento dell’emergenza implicano urgenza e capacità di intervenire in modo mirato. Ho attivato pertanto l’Unità di Crisi Regionale, che avrà il compito di coordinare gli interventi in modo efficace e a breve sarà predisposto un Piano di interventi rivolto alle principali criticità. Con tempi estremamente rapidi, e grazie ad un capace lavoro di squadra, il primo intervento è già stato realizzato ieri sera e ha riguardato il comune di Caorle: stanotte è infatti stato costruito un bypass che ha consentito di risolvere il problema del cuneo salino risalito quest’anno a livelli record”.

 

“Il riconoscimento dello Stato di crisi ha una duplice importanza – ha proseguito il Presidente. Da un lato consente infatti il ristoro dei danni, dall’altro permette di intervenire, grazie alla gestione commissariale, sulle infrastrutture idriche da realizzare. La scorsa settimana ho emanato un’ordinanza che autorizza la deroga al Deflusso Minimo Vitale con l’obiettivo di garantire la dotazione idrica presente nei bacini e nei fiumi per il fabbisogno umano ed irriguo, fornendo contemporaneamente anche delle risposte efficaci al mondo agricolo che sta subendo un periodo di grande sofferenza per il reperimento dell’acqua e la conseguente irrigazione delle terre. La gestione commissariale, unitamente a quanto già fatto, consentirà di procedere in modo ancora più tempestivo per la soluzione delle problematiche che interessano trasversalmente il settore idropotabile, quello agricolo e quello energetico”.

 

“Rivolgo infine un appello a tutti i cittadini: la risorsa idrica appartiene a tutti. Invito quindi a farne un consumo parsimonioso, dettato dal buon senso e dal rispetto del senso civico”, ha concluso il Presidente.

 

Segue cronologia sintetica degli atti di maggior rilevanza intrapresi per affrontare l’emergenza idrica

 

21/4 - Lettera con cui Presidente della Regione rappresenta la situazione di carenza idrica in atto nel territorio della Regione del Veneto e del bacino idrografico del fiume Adige e formula richiesta di dichiarazione dello “Stato di emergenza”, ai sensi della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e s.m.i.

3/5 - Ordinanza n. 37 del 3 maggio 2022 con cui il Presidente della Regione, nelle more che il governo risponda, dichiara lo stato di crisi e ordina una serie di azioni e raccomandazioni.

30/5 - Risposta del Governo nella quale si afferma che la situazione non ha ancora una gravità tale da determinare la dichiarazione di Stato di emergenza

21/6 - Nuova richiesta con cui il Presidente della Regione chiede al Governo di ottenere stato di emergenza con Commissario straordinario con poteri e risorse straordinarie ai fini della attuazione delle priorità fissate dagli articoli 144, 167 e 168 del D.lvo. 152/2016.

22/6 - Il Governo (Dipartimento Protezione Civile) rappresenta alle Regioni la relazione finalizzata alla richiesta di deliberazione dello Stato di emergenza di rilievo nazionale per fronteggiare la crisi idrica e chiede alle regioni una relazione ad ampio raggio con i dati conseguenti all’emergenza e la quantificazione delle risorse necessarie entro il giorno 1/7.

23/6 - Con nota del Direttore della Direzione regionale viene convocato con urgenza un incontro tecnico con le strutture regionali coinvolte nella raccolta dei dati, nonché Arpav, Veneto Agricoltura, Enel e ANBI per il giorno 24/6 al fine di dare evidenza dei dati necessari al riscontro entro il 1/7.

01/07 - Lettera con cui il Presidente della Regione trasmette la situazione della carenza idrica in atto nel territorio della Regione del Veneto e la relativa relazione.

4/7 – Il Consiglio dei Ministri dichiara lo Stato di emergenza nelle 5 Regioni (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto) fino al 31/12/2022 e dispone per il Veneto risorse per euro 4.800.000 demandando al capo della Protezione Civile di provvedere con Ordinanza su cui acquisire intesa dalle Regioni.

14/7 – Il Dipartimento di Protezione Civile trasmette lo schema di ordinanza che prevede: nei Presidenti delle Regioni i Commissari Delegati per l’emergenza su idropotabile, al fine di garantire quindi risorsa idriche alla popolazione; l’individuazione di Soggetti Attuatori per l’espletamento e una serie di deroghe per accelerare gli interventi; la predisposizione del piano degli interventi nei 7 giorni successivi all’approvazione dell’ordinanza.

21/7 – Invio intesa a firma del Presidente della Regione con una serie di richieste di integrazioni e modifiche che vengono in parte accolte dal DPC.

22/7 - Il Capo del Dipartimento della Protezione Civile con ordinanza n. 906 dispone i “Primi interventi urgenti di protezione civile finalizzati a contrastare la situazione di deficit idrico in atto per le peculiari condizioni ed esigenze rilevate nel territorio delle Regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto.”

25/7 – Pubblicazione sul BUR dell’ordinanza n. 1 del Commissario della Regione Veneto che tra l’altro dispone in sintesi che:

- il DG di Veneto Agricoltura, dott. Nicola dell’Acqua, sia individuato quale Soggetto Attuatore per coordinamento e Pianificazione e presiede la UCR

- il dott. Nicola dell’Acqua possa avvalersi della struttura tecnica di Viveracqua

- l’ing. Luca Soppelsa sia individuato quale titolare della contabilità speciale

- per il supporto giuridico sia individuato il dirigente di Direzione AA Legislativi dott. Loriano Ceroni.

- il Soggetto Attuatore coordinatore elabori entro il 28 luglio 2022 un primo Piano di interventi in attuazione di quanto disposto dall’ art. 1 comma 3 dell’OCDPC n. 906 del 21 luglio 2022, avvalendosi ove ritenuto necessario delle strutture tecniche di Viveracqua e degli enti/amministrazioni coinvolte.

25/7 – Convocazione (ore 15) della prima riunione della UCR presieduta dal dott. Nicola Dell’acqua per i primissimi interventi e la definizione del Piano. Il primo atto dell’Unità di Crisi è stato indirizzato alla risoluzione dell’emergenza riguardante il comune di Caorle (VE): con un intervento che ha visto la sinergia tra Unità di Crisi, Consorzio di Bonifica del Veneto Orientale, Protezione Civile, volontari ANA e Veritas è stata infatti individuata una soluzione in grado di bypassare il problema del cuneo salino, mai così alto in passato. L’intervento ha consentito lo sblocco dell’emergenza idrica nel comune del litorale veneziano.

 

Segue elenco interventi in pianificazione e criticità in corso:

 

ACQUEVENETE

 

Centrale di Ponte Molo

Fonte: fiume Po

Bacino di utenza: 30.000 abitanti.

Problematica: prelievo di acqua salata per risalita del cuneo salino (picco odierno di 12.000 uS/cm)

Stato di fatto: il dissalatore installato che sta lavorando da 1 mese è fermo a causa degli elevati valore di conducibilità dell’acqua grezza; il territorio servito dalla centrale è interamente alimentato con continuità dal SAVEC (schema acquedottistico del Veneto centrale), seppur con pressioni ridotte. Qualora il calo di pressione diventasse non più sostenibile dovrà essere valutato il servizio sostitutivo con autobotti per una porzione di circa 5.000 abitanti.

 

Centrale di Corbola

Fonte: fiume Po

Bacino di utenza: 40.000 abitanti.

Problematica: risalita del cuneo salino

Stato di fatto: ad oggi il cuneo salino si trova ad una distanza di circa 5 – 7 km dal potabilizzatore, per cui non vi sono situazioni di criticità. Qualora la risalita avanzasse fino all’opera di presa l’impianto non sarebbe in grado di trattare l’acqua salmastra e si dovrebbe intervenire tramite il servizio sostitutivo con autobotti e aumentando, per quanto tecnicamente possibile, l’area di influenza del SAVEC. In questo caso un contributo deriverebbe dall’accensione dell’ulteriore pozzo presso la loc. Camazzole la cui autorizzazione è in fase di perfezionamento al Genio Civile di Padova.

 

Centrali di Badia Polesine, Piacenza d’Adige, Boara Polesine ed Anguillara

Fonte: fiume Adige

Bacino di utenza:

Badia Polesine 50.000 abitanti eq.

Piacenza d’Adige 20.000 abitanti eq.

Boara Polesine 75.000 abitanti eq.

Anguillara Veneta 45.000 abitanti eq.

Problematica: insabbiamento delle opere di presa

Stato di fatto: le opere di presa delle centrali a causa dei bassi tiranti idrici si trovano in condizioni di pescare materiale granulare assieme all’acqua grezza. Ad oggi gli impianti funzionano correttamente grazie a escavazioni locali attuate con mezzi meccanici presso le opere di presa e refluitamento del materiale a valle. Per consentire il corretto funzionamento delle opere di presa è necessario che venga mantenuta una portata nel fiume di 80 mc/s.

Si segnala infine che presso il comune di Occhiobello (RO) è attiva una fornitura di acqua da HERA S.p.A. che attinge acqua superficiale dal fiume Po tramite la centrale di Pontelagoscuro (FE) e serve circa 9.000 abitanti eq. per il comprensorio di Acquevenete. Ad oggi non vi sono criticità sull’attingimento ma la situazione è attenzionata in quanto non vi sono alternative di fornitura per il territorio ed un eventuale disservizio comporterebbe l’attivazione di autobotti.

 

Per potenziare la distribuzione di acqua della Pedemontana destinata sia al Polesine che al territorio gestito da Veritas, il gestore Etra sta lavorando per la riattivazione del pozzo ex pozzo 5, in località Camazzole, attualmente non in uso, in attesa degli atti amministrativi del Genio Civile necessari per la messa in esercizio.

 

VERITAS

- si ravvisano carenze d’acqua potabile presso l’utenza nel solo comune di Caorle. Eraclea e Torre di mosto non segnano invece, come inizialmente temuto, particolari criticità;

- la criticità a Caorle è comunque dovuta alla riduzione di pressione che non è sufficiente a raggiungere i piani alti degli edifici del comune di Caorle, pur mantenendosi la pressione e quindi l’arrivo dell’acqua ai piani terra, anche grazie ad una inversione dei flussi di pompaggio sulle reti da quando, domenica 24 luglio, si è misurata una risalita del cuneo salino dalla foce del Livenza fino all’impianto di Boccafossa ed oltre;

- nella giornata e nottata di ieri protezione civile ha installato un primo collegamento dell’impianto di Boccafossa con il canale Brian, consentendo un primo arrivo di acqua grezza al potabilizzatore;

- nella giornata di oggi protezione civile e consorzi di bonifica, con Veritas, dovrebbero installare altri due collegamenti più adeguati per portata e consentire così il funzionamento del potabilizzatore di boccafossa;

- la Usl competente è allertata con Arpav e laboratorio Veritas per analisi acqua post trattamento, prima dell’immissione in rete dell’acqua trattata proveniente dal canale Brian;

- analisi acqua prima del trattamento conferma qualità scarsa dell’acqua e quindi la necessità di ordinaria potabilizzazione, analogamente al fiume Livenza, ma non segna anomala presenza cloruri e la conducibilità risulta normale;

- il sindaco e il vicesindaco sono informati di ogni passaggio e anche della possibilità che vengano oggi installati rubinetti sulla rete degli idranti così da distribuire l’acqua localmente visto che al piano terreno essa c’è;

 

Etra

sta attivando una nuova fornitura idrica in Località Marcesina sull’Altopiano dei Sette Comuni (Foza ed Enego in particolare), attualmente in sofferenza.