[Comunicato stampa Giunta regionale Emilia - Romagna]
Agricoltura. Lotta alla cimice asiatica, la ricerca in campo sta dando in Emilia-Romagna buoni risultati: dalle applicazioni, fino al lancio degli insetti ‘antagonisti’ e alle reti di protezione per contrastare i danni alle produzioni

sabato 4 marzo 2023


 

Lunedì 6 marzo se ne parlerà in un convegno scientifico in Regione. L’assessore Mammi: “Continuiamo a investire nella ricerca sul campo per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, come agenti patogeni e fitopatie delle piante”

Bologna – La lotta alla cimice asiatica non si ferma e in Emilia-Romagna gli interventi di contrasto realizzati in questi anni stanno dando buoni risultati.

La vespa samurai, utilizzata per la lotta biologica, ha superato la stagione invernale e si è insediata nel territorio agricolo della regione, per riprendere l’attività anche l’anno successivo ‘colonizzando’ circa il 37% delle uova di cimice.

La strategia regionale, in attesa di un riequilibrio delle popolazioni di cimice asiatica con il programma di lotta biologica, ha puntato su diverse azioni. Il finanziamento della ricerca con oltre 1 milione di euro per progetti innovativi di lotta alla diffusione del parassita attraverso i Gruppi Operativi per l’Innovazione; il cofinanziamento di strumenti di difesa passiva delle coltivazioni che con il Piano di Sviluppo Rurale ha liquidato oltre 2,6 milioni per le reti anti insetto e gli indennizzi diretti agli agricoltori per le produzioni danneggiate che nel 2022 ammontavano a 63 milioni di euro.

Se ne parlerà lunedì 6 marzo in Regione, in un convegno scientifico su “Cimice asiatica e le strategia per la difesa sostenibile”, che vede già 300 iscritti, a dimostrazione del forte interesse attorno al tema.

“Continuiamo a investire nella ricerca per trovare nuove soluzioni contro le fitopatie e i parassiti che attaccano le piante da frutto- informa l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi- E i progetti che sono stati avviati mostrano che questa è la strada giusta. Poi gli indennizzi, che sono un sostegno concreto ottenuto per tutto il comparto colpito da questo dannoso parassita, un aiuto fondamentale che si aggiunge all’impegno regionale col piano di lotta biologica”.

L’anno passato sono stati fatti lanci in 300 siti e la vespa samurai è stata ritrovata pressoché in tutti i siti monitorati, a conferma del suo acclimatamento.

L’obiettivo dei primi anni di attività era di insediare la vespa samurai sul territorio, e questo importante risultato per contrastare la cimice asiatica che attacca in particolare le produzioni frutticole, è stato raggiunto. Ora si continuerà anche quest’anno con le attività di rilascio dell’insetto, in modo da aumentare il più possibile la sua diffusione attorno e all’interno delle principali aree della frutticoltura regionale.
È stato già dimostrato che la vespa samurai anche nel nostro ambiente è l’insetto più efficace, superando sia l’altra specie esotica naturalmente presente (Trissolcus mitsukurii), sia le specie autoctone come Anastatus bifasciatus, e doppiando in alcuni siti il valore di parassitizzazione a cui si sono fermati gli altri.

 

Lotta alla cimice

Nel periodo 2020-2022 sono stati realizzati circa 1400 rilasci di vespa samurai in corridoi ecologici (siepi, aree verdi, boschetti) limitrofi ai frutteti e individuati in ambienti a basso o nullo input chimico in modo da garantire la sopravvivenza e la diffusione degli insetti utili.
In questi anni la vespa ha dimostrato una buona capacità di insediamento e colonizzazione di un ampio territorio. In Emilia-Romagna, inoltre, non sono stati riscontrati effetti negativi sulle specie non target (specie di cimici diverse da quella asiatica). Fa ben sperare la buona percentuale di parassitizzazione naturale delle ovature di cimice asiatica dovuta oltre che all’attività della vespa samurai anche ad altre specie di predatori generici. Va considerato comunque che risultati tangibili di contenimento non potranno essere visibili prima di cinque anni dall’avvio del programma.