[Comunicato stampa Giunta regionale Valle d'Aosta]
VIOLENZA DI GENERE. LANZARIN, “IN VENETO UNA RETE DI CENTRI EFFICACI, LA TEMATICA NON SIA OGGETTO DI SCONTRO POLITICO”  

martedì 25 luglio 2023


(AVN) – Venezia, 25 luglio 2023

"Ritenere che per la violenza di genere si sia fatto poco e quel poco sia scollegato dal territorio vuol dire ignorare le politiche che sono state messe in campo, in un momento complesso come è quello post Covid, su un tema sul quale c’è sempre stata grande attenzione, ma da non banalizzare con polemiche semplicistiche”. Così l’assessore alla Sanità Manuela Lanzarin replica ad alcuni interventi registrati oggi tra le fila dell’opposizione in Consiglio Regionale.

“Stiamo lavorando con determinazione, senza inutile clamore, per mantenere e semmai implementare i servizi esistenti e non certo di ridurne l’attività, come si vorrebbe far credere. - prosegue l’Assessore - La rete antiviolenza, con i vari centri di riferimento è un elemento a cui non si può rinunciare: le operatrici hanno una consolidata esperienza, la rete è solida e lavora bene, pertanto anche la Direzione servizi sociali si muove nel solco di un miglioramento del servizio, per trovare le soluzioni affinché possa continuare l’operatività di ogni tassello del nostro sistema di prevenzione, contrasto e assistenza alle donne”

Proprio in relazione alla tematica dell’applicazione dell’Intesa del 14 settembre 2022 sui requisiti minimi dei Centri antiviolenza e delle Case rifugio, l’Assessore regionale ha attivato nell’ultimo periodo una serie di consultazioni volte a trovare una soluzione efficace alle problematiche riscontrate. L’intesa, così come scritta, mette in difficoltà il sistema regionale fatto di centri antiviolenza e case rifugio, ponendo anche in discussione l’operato di una parte dei presidi territoriali del Veneto. Preoccupazioni espresse anche in altre amministrazioni regionali, non solo in Veneto. Per superare le criticità presenti nel documento, l'assessore Manuela Lanzarin ha avviato una consultazione con il Ministro competente per materia e ha avviato un confronto anche con la Dirigente del Dipartimento per le Pari Opportunità, per una rivisitazione dell’intesa. In ragione della forte presa di posizione si è costituito un gruppo di lavoro, tecnico – politico, in cui la Regione del Veneto è presente.

 

“Va considerato, infatti, che la questione va affrontata sia a livello regionale, come è stato fatto con puntualità, che a livello nazionale con una posizione condivisa. A livello nazionale ho incontrato il ministro Rocella e il 18 aprile scorso ho partecipato alla riunione della commissione politiche sociali della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, durante la quale sono state svolte valutazioni circa l'attuazione delle disposizioni e dei requisiti necessari per essere inseriti negli elenchi, a breve si passerà alla parte operativa dopo che ho conferito in più occasioni con il DPO”.

Continua pertanto l’impegno nella programmazione e nel finanziamento dei Centri antiviolenza e delle case rifugio con particolare attenzione al mantenimento ed al rafforzamento delle attività.

Si ricorda infine che come è stata sostenuta la parte economica nel 2022 e successivamente nel 2023, attraverso la Programmazione degli interventi in materia di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne, nell’anno in corso sono stati stanziati 1.093.942 euro per il finanziamento dei centri antiviolenza pubblici e privati già esistenti sul territorio regionale e 1.086.226 euro per le case rifugio pubbliche e private già esistenti sul territorio regionale, per complessivi 2.180.168 euro. Oltre a questo 728.000 euro sono destinati ad essere impiegati in iniziative volte a sostenere la ripartenza economica e sociale delle donne nel loro percorso di recupero dopo la violenza. Inoltre saranno aggiornati i corsi di formazione rivolti al personale sanitario per la corretta presa in carico delle donne.

“In Veneto i finanziamenti alla rete contro la violenza non sono sottostimati, pur potendo auspicare risorse sempre maggiori. In ottemperanza all'art. 7 della LR n. 5/2013, a seguito della rilevazione svolta dagli uffici, abbiamo recentemente approvato anche l'aggiornamento dell’articolazione organizzativa delle strutture di accoglienza e sostegno delle donne vittime di violenza (Centri antiviolenza CAV, le case rifugio di tipo A e B), operanti nel territorio regionale. – continua l’assessore Lanzarin- Oggi contiamo su una Rete efficace di 92 strutture di aiuto presenti in tutte le province, tra Centri Antiviolenza, Sportelli, Case Rifugio. In base alla nuova rilevazione i Centri Antiviolenza sono 26, dato invariato rispetto al 2022 e vi sono 31 case rifugio, con un incremento di 3 rispetto allo scorso anno. Unitamente a questo stiamo programmando un’azione forte sulla formazione del personale: un impegno che paga, perché le statistiche ci dicono che solo il 12% delle donne prese in carico dalle nostre strutture abbandona il percorso senza portarlo a termine. Non basta. Non ci accontentiamo certo, il tema delicato ed in evoluzione, ma richiede unità e spirito sinergico fra tutte le forze istituzionali e politiche, con la partecipazione di tutti”.