[Comunicato stampa Giunta regionale Friuli Venezia Giulia]
Regioni: Zilli, accordo strumento modello per governance multilivello

giovedì 8 maggio 2025


Udine, 8 mag - "In Friuli Venezia Giulia abbiamo suggellato un principio cardine nell'ordinamento individuando l'accordo quale strumento privilegiato di relazione tra lo Stato e la Regione autonoma, anzi con il sistema integrato degli enti territoriali del Friuli Venezia Giulia: nel 2019 si è introdotta una norma d'attuazione statutaria che possiamo senza dubbio definire cardine in materia di finanza pubblica e siamo grati per l'apporto che la professoressa Elena Orlando ha sempre garantito in questi anni per evitare che l'autonomia virtuosa di questo territorio venisse intaccata. Il lavoro svolto assieme apre scenari virtuosi non solo con lo Stato centrale, ma anche con quelli contermini e con la governance europea".

 

Lo ha sottolineato l'assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli all'apertura della due giorni "Strumenti e sedi di raccordo nella governance multilivello", organizzata dal Dipartimento di Scienze giuridiche (Disg) dell'Università degli Studi di Udine all'International centre for mechanical sciences di Udine.

 

Il convegno, il cui comitato scientifico è presieduto da Elena D'Orlando - anche presidente della Commissione paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friiuli Venezia Giulia -, è celebrativo dei cinque anni dalla nascita del Ceridap, rivista interdisciplinare sul diritto delle amministrazioni pubbliche, e ha trattato per l'occasione il tema delle sedi e degli strumenti di raccordo tra livelli di governo, cruciale per il funzionamento della Regione con una pluralità di spunti di riflessione sul tema, che vanno dalla prospettiva internazionale a quella europea.

 

"È una clausola presa a modello in altri contesti: l'accordo - ha osservato Zilli - è il suggello della volontà delle parti più alto ed è spesso anche l'obiettivo più arduo da raggiungere per lasciare soddisfatte le parti" ha osservato Zilli, definendo la sfida della ricerca di ulteriori spazi per esercitare l'autonomia "estremamente stimolante, anche dal punto di vista scientifico".

 

L'assessore ha portato l'esempio della Capitale europea della Cultura, prima candidatura condivisa tra due città e due Stati, e che "ha messo in evidenza, da una parte, la fragilità degli Stati nella gestione di questioni di progettazione condivisa ma, dall'altra parte di evolvere mettendo a terra iniziative che sono diventati negoziati effettivi in vari settori come i lavori pubblici, i trasporti, la cultura".

 

Per Zilli questa è stata l'occasione per "comprendere quali sono le opportunità per migliorare la legislazione, gli accordi internazionali, per mettere in evidenza le differenze, che sono peculiarità valoriali, senza omologazioni dannose. Sono - ha affermato l'assessore - per un'Europa unita, ma non uniforme".

 

A introdurre i lavori del convegno sono stati il presidente del Cism, Mario Pezzetta, la direttrice del Dipartimento Disg Silvia Bolognini, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni.