[Comunicato stampa Giunta regionale Sardegna]
Violenza di genere, Todde: “Serve un cambiamento culturale profondo. Le donne non sono sole”. La presidente della Regione Sardegna all’ARNAS Brotzu per la giornata di sensibilizzazione dedicata al contrasto della violenza sulle donne.
Nel suo intervento, la presidente ha sottolineato il valore della rete che opera quotidianamente sul territorio e la centralità dell’approccio integrato: “Il programma di oggi dimostra quanto sia fondamentale mettere insieme competenze diverse. La violenza di genere non è un fenomeno che si affronta solo con strumenti medici o psicologici: richiede competenze legali, sociali, educative e culturali. L’interdisciplinarità è la vera forza di questa rete.”
lunedì 24 novembre 2025
Cagliari, 24 novembre 2025 - Si è svolta oggi a Cagliari, all’ARNAS Brotzu, la giornata di sensibilizzazione dedicata alla prevenzione e al contrasto della violenza contro le donne. L’iniziativa, caratterizzata da un programma multidisciplinare che ha riunito professionisti del settore sanitario, giuridico, sociale, educativo e culturale, ha visto la partecipazione della presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde.
Nel suo intervento, la presidente ha sottolineato il valore della rete che opera quotidianamente sul territorio e la centralità dell’approccio integrato: “Il programma di oggi dimostra quanto sia fondamentale mettere insieme competenze diverse. La violenza di genere non è un fenomeno che si affronta solo con strumenti medici o psicologici: richiede competenze legali, sociali, educative e culturali. L’interdisciplinarità è la vera forza di questa rete.”
Todde ha ricordato il messaggio che l’evento intende trasmettere all’intera comunità: “Alle donne dobbiamo dire con chiarezza che non sono sole. Lo facciamo attraverso il lavoro quotidiano del Codice Rosa, dei percorsi di accoglienza e tutela, attraverso la collaborazione con tribunali, procure, forze dell’ordine, centri antiviolenza e servizi sociali. Ma il contrasto alla violenza non può essere compito esclusivo di chi opera nel settore: deve coinvolgere tutti.”
Un passaggio significativo del suo intervento ha riguardato le barriere economiche che spesso impediscono alle vittime di denunciare: “Molte donne non denunciano perché temono di trovarsi senza indipendenza economica, senza sicurezza, con responsabilità di cura che ricadono solo su di loro. Su questo dobbiamo fare di più. Gli strumenti economici sono fondamentali.”
La presidente ha richiamato anche il peso delle parole e del clima culturale che alimenta stereotipi e discriminazioni: “Le parole possono ferire come pietre. È inaccettabile sminuire o ridicolizzare questi temi, relegandoli a una nicchia. La violenza va contrastata ogni giorno, non solo nelle giornate dedicate. Nessuna persona dovrebbe essere svalutata o sottoposta a pressioni solo perché ritenuta debole o fuori dagli standard sociali.”
Nel suo intervento, Todde ha portato anche una riflessione maturata durante esperienze istituzionali internazionali: “Ho visto, in Afghanistan, cosa significa cancellare culturalmente le donne sin dall’infanzia, impedendo alle bambine di accedere all’educazione, alle professioni, ai diritti. È una cultura lontana, ma alcune dinamiche striscianti le riconosciamo anche nel nostro paese. Quando si scoraggiano le bambine nelle materie STEM, quando si continua a pensare che l’unico ruolo possibile sia la cura, si alimenta un modello che dobbiamo rifiutare.”
La presidente ha concluso richiamando la necessità di un cambio radicale: “Dobbiamo costruire un mondo in cui il femminicidio non sia solo inaccettabile, ma sia impossibile anche da immaginare. Un mondo in cui cultura, logica e società non lascino spazio alla violenza. È una responsabilità collettiva.”
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