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Il Consiglio dei Ministri condivide le intese raggiunte in Conferenza Stato-Regioni

L'impegno delle Regioni per la Legge sui costi della politica

Il testo della Legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 7 Dicembre

(regioni.it) E’ stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la Legge 7 dicembre 2012, n. 213 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, recante disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012, proroga di termine per l’esercizio di delega legislativa”. Il Supplemento ordinario alla “Gazzetta Ufficiale” n. 286 del 7 dicembre 2012 (serie generale) contiene anche il testo del Decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, coordinato con la legge di conversione 7 dicembre 2012, n. 213.
Il Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre ha invece esaminato l’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni in merito all’individuazione della Regione più virtuosa per il finanziamento alla politica regionale.  Il Governo - dopo aver approvato il 4 ottobre un decreto per la riduzione dei costi degli apparati politici regionali (cfr. comunicato stampa n. 48 del 4 ottobre 2012) poi convertito in legge – ha condiviso il 30 ottobre  la proposta della Conferenza Stato-Regioni, che prevede un risparmio complessivo di circa 40 milioni di euro l’anno. La Conferenza ha indicato l’Umbria come Regione più virtuosa per quanto riguarda la retribuzione dei Presidenti di giunta, l’Emilia Romagna per quanto riguarda i consiglieri regionali e, infine, l’Abruzzo per quanto riguarda i finanziamenti ai gruppi consiliari.
L’impegno della Conferenza delle Regioni  è stato quindi determinante per il buon esito dei provvedimenti per il contenimento dei costi della pubblica amministrazione, con particolare riguardo alle istituzioni regionali.
La Conferenza delle Regioni ha infatti approvato il 30 ottobre un primo documento  (congiunto con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome) con cui si è dato seguito a quanto disposto dall’articolo 2 (lettera b) del Decreto legge n. 174/2012 (“Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali, nonché ulteriori disposizioni in favore delle zone terremotate nel maggio 2012”) in particolare per quanto riguarda gli emolumenti dei Presidenti delle Regioni e dei Consigli regionali, dei consiglieri regionali. Tale documento è stato poi recepito nella delibera della conferenza  Stato-Regioni dello stesso 30 ottobre.
Un secondo documento (anche questo congiunto con la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome) approvato il 6 dicembre, ha preso in considerazione il Disegno di legge di conversione (allora all’attenzione del  Parlamento) dello stesso Decreto Legge 174/2012, ha definito , in base alle modifiche apportate dal Parlamento, il livello di finanziamento dei gruppi consiliari, i criteri relativi al personale dei gruppi consiliari. Anche questo testo è stato poi recepito da due delibere della Conferenza Stato-Regioni del 6 dicembre (una che integrava e correggeva la precedente deliberazione del 30 ottobre e l’altra relativa ai gruppi consiliari)
Gazzetta Ufficiale:
Consiglio dei Ministri dell’11 dicembre: Consiglio dei Ministri n.58 dell'11/12/2012
Documenti congiunti della Conferenza delle Regioni e delle province autonome e della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome:
Delibere della Conferenza Stato-Regioni:
( red / 12.12.12 )

Regioni e costi politica: Errani, per la prima volta un impianto omogeneo

Previsti risparmi per circa 40 milioni di euro

(regioni.it) E’ stato definito, “per la prima volta”, un “impianto omogeneo per tutto il territorio nazionale”. Cosi' il Presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani, ha commentato l'intesa raggiunta tra giunte e consigli regionali che hanno portato oggi in Conferenza Stato-Regioni l'accordo sulle regioni piu' virtuose, da prendere come punto di riferimento per parametrare gli stipendi di consiglieri e Presidenti di Regioni e l'ammontare dei contributi ai gruppi consiliari. “Abbiamo proposto i riferimenti delle regioni più virtuose sulle indennità - ha detto Errani - e abbiamo fatto un passo in avanti perché abbiamo sistematizzato tutti gli emolumenti: al netto circa 7.400 euro per i Presidenti delle Regioni, circa 6.200 euro per i consiglieri, con l'impegno che non si superi mai il lordo complessivo indicato precisamente e parametrato in base alle regioni piu' virtuose”. Inoltre è stato deciso un contributo di “5 mila euro l'anno per consigliere per l'attività politica”, ha concluso Errani spiegando che si “e' stimato un risparmio di circa 40 mln di euro l'anno”.

 

 

( red / 30.10.12 )
26/09/ 2012: Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 27/09/2012: Documento Approvato - Costi Politica Regionale

COSTI POLITICA: LA POSIZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI

mercoledì 10 ottobre 2012

CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME E CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME COSTI POLITICA: LA POSIZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLA CONFERENZA DEI PRESIDENTI DELLE ASSEMBLEE LEGISLATIVE REGIONALI

 

Roma, 10 ottobre ’12 (comunicato stampa)
 
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
e
La Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome
Confermano
la determinazione delle Regioni ad andare avanti con celerità in relazione all’attuazione del decreto sul contenimento dei costi della politica.
Sottolineano
la centralità delle istituzioni regionali come elemento costitutivo della Repubblica.
Si impegnano
a sviluppare nell’ambito della leale collaborazione un’azione coerente e costruttiva per assicurare la qualità del Governo nelle diverse Istituzioni del Paese.
Chiedono
Un incontro urgente al Governo per definire le modalità attuative del provvedimento.
 

Ufficio Stampa Conferenza Regioni e delle Province Autonome: 06488829200-253

 

Ufficio Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province Autonome 0636003673

  Cs_Congiunto_CR_Asssemblee_regionali_101012.pdf

COSTI POLITICA: REGIONI, GOVERNO AVANTI CON DECRETO

 

giovedì 4 ottobre 2012

 

 

COSTI POLITICA: REGIONI, GOVERNO AVANTI CON DECRETO

Il provvedimento va nella direzione indicata dalla

Conferenza delle Regioni

 

 

Roma, 4 ottobre ’12 (comunicato stampa) Il Presidente Vasco Errani ha presentato nel corso di un incontro con i giornalisti la seguente nota assunta all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni:

“Nella serata di ieri l’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni ha incontrato il Governo che ci ha illustrato le linee generali del Decreto. Dalla illustrazione il provvedimento va nella direzione indicata dalla Conferenza delle Regioni nelle riunioni del 26 e del 27 settembre per il raggiungimento degli obiettivi che le stesse Regioni hanno proposto:

1. Riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta;

2. Riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011. In tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 dicembre 2012;  

3. Limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;  

4. Eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette;

5. Fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri.

Ora si deve andare avanti. Valuteremo nel dettaglio, quando sarà reso noto, il testo del Decreto e chiediamo, sin da ora,  un incontro al Presidente del Consiglio per insediare e rendere immediatamente operativa la “Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica”  per giungere ad una definizione condivisa dei costi dei servizi erogati ai cittadini, aprendo una nuova fase di rapporti fra le Regioni e il governo.

La prossima settimana si terrà un incontro tra la Conferenza delle Regioni e la Conferenza dei Presidenti dei Consigli regionali per definire assieme i provvedimenti attuativi del decreto”.

 

26/09/ 2012: Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME 27/09/2012: Documento Approvato - Costi Politica Regionale

 

                 

Errani: costi politica, "proposta che ci sembra utile e importante"

(regioni.it) Sui costi della politica il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha confermato che le linee generali del decreto sui tagli vanno nella direzione che le Regioni hanno indicato. Lo ha riferito Errani al termine della riunione dei presidenti rispetto al Decreto sui costi della politica che sarà varato dal consiglio dei ministri.

“L'Ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni - ha spiegato Errani - ha incontrato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei ministri, Antonio Catricalà, che ci ha illustrato le linee del decreto che vanno nella direzione che abbiamo proposto e indicato la scorsa settimana. Questo e' un fatto positivo. Verificheremo il testo del Governo, quando verrà approvato”.

Errani aggiunge: “riteniamo che sia indispensabile recepire rapidamente le indicazioni nelle Regioni, con provvedimenti che seguiranno il decreto”.

"Avanziamo al presidente del Consiglio una proposta che ci sembra utile e importante", sottolinea Errani, chiedendo al premier Mario Monti di attivare "la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica, per arrivare, insieme al Governo, alla definizione dei costi dei servizi erogati per realizzare una governance condivisa sui servizi essenziali per i cittadini".

Errani ha inoltre annunciato che la prossima settimana è previsto un incontro tra la Conferenza delle Regioni e la Conferenza delle Assemblee dei Consigli regionali per discutere la concreta attuazione del decreto. Infatti le Regioni ritengono “indispensabile fare presto i provvedimenti che conseguiranno dal decreto del Consiglio dei ministri e per questo la prossima settimana avremo un incontro con i presidenti dei Consigli regionali per discutere la concretizzazione del decreto".

 

Costi Politica: Conferenza stampa dei Presidenti al termine della seduta odierna della Conferenza delle Regioni - 04.10.2012

( red / 04.10.12 )

Costi politica regionale: il Documento della Conferenza delle Regioni

 

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni del 27 settembre ha approvato il seguente Documento di proposta al Governo di revisione dei costi della politica regionale:
 
I Presidenti delle Regioni e delle Province autonome chiedono al Governo di stabilire in via definitiva, attraverso un Decreto Legge che garantisca un percorso veloce e uniforme, nuovi parametri per Regione relativi a tutti i costi della politica, che prendano le mosse dall’adozione di criteri standard al fine di promuovere l’omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali, rispetto, in primo luogo, ai seguenti punti:
1. Riduzione parametrata di tutti gli emolumenti percepiti dai Consiglieri, dai Presidenti e dai componenti della Giunta;
 
2. Riduzione del numero dei Consiglieri e degli Assessori in piena attuazione dell’art. 14 del Decreto Legge 138 del 2011. In tale senso andranno adeguati, ove occorra, gli Statuti entro il 31 dicembre 2012;
 
3. Limitare e uniformare, sulla base di criteri omogenei, la spesa dei gruppi consiliari, eliminando i benefit sotto qualsiasi forma, riconoscendo esclusivamente il finanziamento delle spese riferite alle funzioni politico-istituzionali dei gruppi. Tali spese debbono essere sottoposte al controllo della Corte dei Conti garantendo la piena trasparenza;
 
4. Eliminare la possibilità di costituire nuovi gruppi che non abbiano corrispondenza con le liste elette;
 
5. Fissare il numero delle Commissioni consiliari permanenti e/o speciali, prevedendo la possibilità di costituirne da un minimo di 4 ad un massimo di 8, in base al numero dei Consiglieri;
 
Su questi punti il Governo ha il sostegno di tutte le Regioni Italiane che chiedono che vengano stabilite delle sanzioni per i non adempienti.
Roma, 27 settembre 2012
( red / 27.09.12 )
 

Errani: avviare un processo per ridurre i costi

 

(regioni.it) "Molte Regioni hanno già avviato il processo per ridurre i costi, ma ora e' il momento, senza se e senza ma, di arrivare a questa iniziativa tutti insieme per la qualità dell'istituzione". Così il presidente Vasco Errani al termine della riunione della Conferenza delle Regioni del 27 settembre sui tagli ai costi della politica regionale al fine di presentare una proposta al Governo.
''Abbiamo fatto all'unanimita' una scelta importante – ha sottolineato Errani in conferenza stampa - Indichiamo e proponiamo al governo criteri precisi sui quali sia possibile operare. Chiediamo lo strumento del decreto, che è il più veloce, e che tutto venga varato il prima possibile''.
“Bisogna dare il via a questa iniziativa - ha ribadito Errani – per la qualita' delle istituzioni che e' fondamentale per la democrazia''.
Errani aggiunge: ''in Italia non si e' realizzato il federalismo, il processo e' bloccato, mi sembra evidente. Serve una riforma istituzionale organica, a partire dal Parlamento. Diversamente, il sistema non funziona''.
Oltre al taglio degli emolumenti e a procedure di trasparenza, La Conferenza delle Regioni chiede al Governo di dar seguito con decreto alla "riduzione dei  consiglieri e degli assessori così come è già previsto dal decreto  138". Provvedimento che non tutte le regioni hanno pero' applicato.  Proprio per evitare che alcuni territori non si adeguino alla lotta  agli sprechi le regioni, ha spiegato Errani, "chiedono sanzioni per chi e' inadempiente. Questa e' una scelta importante". "Non ci  nascondiamo dietro questioni di competenza e indichiamo al governo i criteri su cui cooperare per raggiungere un'omogeneizzazione su tutto il territorio nazionale".
Quindi afferma Errani "condividiamo che attraverso un  decreto, in tempi rapidissimi, si possano definire nuovi paramtri  relativi ai costi della politica". Si chiede al Governo nel decreto di limitare e riformare le spese dei gruppi politici, di eliminare i  benefit, di “fare in modo che le spese dei gruppi politici siano legate solo alle funzioni istituzionali e politiche e siano sottoposte al  controllo della Corte dei Conti. Inoltre proponiamo piena  trasparenza".
Tra le altre richieste, ha aggiunto Errani, "l'eliminazione di  nuovi gruppi consiliari non corrispondenti alle liste elette".
( red / 27.09.12 )

Conferenza Regioni: Documento su riduzione costi politica

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 26 settembre ha approvato il seguente documento sulla riforma dei costi della politica regionale (pubblicato nella sezione "Conferenze" del sito www.regioni.it ).
La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nel ribadire la necessità improrogabile di una riforma complessiva e coerente degli assetti istituzionali, ritiene indispensabile intervenire al più presto sui seguenti punti: -una riduzione netta e significativa di tutti i costi della politica, a partire, per le Regioni che non si sono ancora adeguate, dalla piena applicazione delle norme per la riduzione del numero dei consiglieri regionali di cui al Decreto Legge n. 138 del 2011, promuovendo l’omogeneizzazione delle diverse situazioni regionali anche attraverso  la valorizzazione delle migliori pratiche; - un’azione volta ad assicurare la piena trasparenza dei dati relativi ai costi di funzionamento delle Istituzioni e dei gruppi consiliari; - l’attivazione di procedure di controllo, attraverso la Corte dei Conti, anche per quelle spese connesse ai costi della politica, oggi ancora non sottoposte a tale forma di controllo.
A tal fine, propone al Governo l’adozione di un provvedimento legislativo concordato urgente, da emanare entro la prossima settimana, che consenta il raggiungimento dei citati obiettivi in tutto il territorio nazionale. Documento Approvato - COSTI POLITICA: RISOLUZIONE DELLA CONFERENZA DELLE REGIONI E DELLE PROVINCE AUTONOME
( red / 26.09.12 )
 

Tagli ai costi della politica: Regioni compatte

 

(regioni.it) “Noi questi tagli li vogliamo realizzare, nelle Regioni a statuto ordinario e in quelle a statuto speciale, i cui statuti dovranno essere modificati dal Parlamento”. A sostenerlo è stato il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, intervenuto in conferenza stampa, a Roma, al termine della Conferenza delle Regioni del 27 settembre sui tagli dei costi della politica regionale. “Il fatto che vengano previste sanzioni per chi non si adegua - prosegue Formigoni - è la prova che si fa sul serio. Le Regioni sono un vantaggio per il Paese quando funzionano bene”. Del resto “Diverse regioni avevano già fatto riforme importanti per ridurre i costi e io rivendico questa virtuosita', ma oggi facciamo un passo in più costringendo le regioni riottose a cambiare tutte insieme e nella stessa direzione”, ha proseguito il presidente della Regione Lombardia .”Chiediamo al governo di agire in tempi molto rapidi perché, dopo due giorni di lavoro le regioni all'unanimità hanno lanciato delle proposte per riforme forti tese a ridurre il numero dei consiglieri, degli assessori e dei costi della politica”. In ogni caso, assicura Formigoni, “in Lombardia non ci sarà nessun 'caso Lazio': la maggioranza è compatta, i cittadini sono soddisfatti. Siamo la Regione con meno trasferimenti dallo Stato e meno tasse ai cittadini e che forniamo i servizi migliori. Lasciamo che la magistratura dia le sue sentenze”, ha concluso Formigoni.
“L'accordo tra le Regioni è massimo perché indennità, numero dei consiglieri, costo dei gruppi e della politica, benefit, sperequazioni tra ruoli istituzionali siano eliminati o riparametrati ad un costo standard definito dai comportamenti e dalle regole più virtuose, come era stato indicato nei giorni scorsi dalle Regioni con i migliori indicatori”. Cosi' il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, a margine della Conferenza delle Regioni. “Lo strumento - spiega Spacca - sarà quello del decreto legge, procedura vincolante ed immediata, frutto della volontà della Conferenza delle Regioni per una veloce, concreta e decisa azione di autoriforma che recuperi il rapporto di fiducia tra istituzioni regionali e cittadini”. La riduzione dei costi della politica che le Regioni vogliono affermare - conclude - dovrà essere sicuramente certificata dai controlli, dalle verifiche e dal monitoraggio del Governo. Vogliamo quindi, da subito, introdurre criteri di rigore, correttezza e controllo nell'utilizzo delle risorse''.
“Nella Conferenza delle Regioni abbiamo deciso le riduzioni di emolumenti, consiglieri e assessori e spese dei gruppi. Ed ancora eliminazione di nuovi gruppi consiliari e riduzione drastica delle commissioni consiliari. In 72 ore dato un grande segnale''. E' il commento del presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti alla riunione della Conferenza delle Regioni twittato sul suo profilo @G_Scopelliti. “Alcune regioni - ha aggiunto - hanno già avviato da tempo questo percorso. Viva la Calabria”.
“La proposta fatta dalla Conferenza delle Regioni è molto positiva e va nella direzione di quello che abbiamo già fatto e stiamo facendo in Piemonte come Giunta e come Consiglio”: lo afferma il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota. “In Piemonte, già nel maggio del 2010 - ricorda Cota – il Presidente e tutta la Giunta si sono autoridotti lo stipendio, in attesa della normativa regionale che ha poi previsto questa riduzione per legge. E il risparmio fu girato sul fondo a sostegno della cassa integrazione”. “Nello stesso periodo - aggiunge - sono stati ridotti gli stipendi delle posizioni apicali della societa' partecipate della Regione Piemonte. La Presidenza ha inoltre imposto un taglio di due unità al numero degli assessori (passati da 14 a 12, ndr), che vige dall'inizio della legislatura nell'aprile 2010. Il Consiglio Regionale - sottolinea ancora Cota - ha già proceduto al contenimento delle sue spese, al taglio dell'indennità di fine rapporto dei consiglieri e ieri (26 settembre, ndr) è stato concordato da tutte le forze politiche un documento sulla riduzione dei costi dei gruppi, che verrà licenziato martedì prossimo 82 ottobre, ndr)”.
Secondo il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, “quando si parla di tagli ai costi della politica c'è sempre da fare. Noi ci siamo mossi per tempo autonomamente e senza le 'pistole alla tempia' di oggi. Abbiamo dunque già fatto un pezzo di strada (penso solo che la riduzione dei consiglieri regionali da 59/61 a 48 è stata da me lanciata giusto un anno fa, tenacemente sostenuta e ora siamo in dirittura d'arrivo. Oppure la riduzione degli assessori esterni da 10 nella giunta Illy, 5 nella mia, 2 tra pochi mesi) e aderiamo in modo convinto al documento elaborato oggi dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome”. “Mi piace anche ricordare, a qualche Presidente che annuncia di ridursi l'indennita' di 50 mila euro solo oggi e con questo clima, che io la mia me la sono di fatto ridotta 4 anni fa di 900 mila euro in tre anni, rinunciando al compenso come commissario per la terza corsia A4'', ha concluso.
Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi indica nella ''riduzione del numero dei consiglieri e nell'impegno delle regioni ad adottare entro il 31 dicembre tutti gli atti necessari per rendere operativa a partire dalla prossima legislatura” i punti più importanti della proposta.”Solo il Veneto e la Toscana erano già intervenute in questo senso. Adesso toccherà a tutte le altre. Le Regioni chiedono poi al governo di limitare le spese dei gruppi e di uniformarle e di sottoporle al controllo della Corte dei Conti. Infine chiedono di mettere uno stop alla proliferazione e dei gruppi consiliari e della commissioni, otre ad intervenire anche sulle regioni a statuto speciale. Insomma - conclude Rossi - alla fine abbiamo presentato un pacchetto di riforme robusto, che sono le regioni a chiedere e volere, con in prima fila la Toscana”. “I presidenti delle Regioni – aggiunge Rossi - hanno chiesto al governo di intervenire con un decreto, come fin dall' inizio avevo proposto, per ridurre gli stipendi di presidenti, assessori e consiglieri e di riparametrarli per renderli omogenei, una frase generica sulla quale io insisto che il governo parametri almeno allo stipendio più basso che è semplicemente il mio”.
La Conferenza delle Regioni italiane ''sta dando un forte impulso alla possibilita' di rendere omogenee le spese per la gestione dei gruppi consiliari'', dopo la vicenda dell'assemblea laziale, e questo sta avvenendo ''proprio partendo dal fatto che già attualmente esistono delle enormi differenze, su questo versante, tra Regione e Regione'': lo ha ribadito, stamani nel corso della trasmissione di Rai Tre Agora', la presidente dell'Umbria, Catiuscia Marini. “Ci sono anche esempi di buone pratiche che possono essere estese a tutte le Regioni'', ha sottolineato Marini, facendo rilevare che ''in Umbria la Corte dei conti può accedere alla documentazione sulle spese in questione che va a supporto della finanziaria regionale. Inoltre ci sono norme precise che indicano le attività attuabili utilizzando i fondi dei gruppi: tanto per essere chiari - ha concluso Marini - non sarebbe proprio possibile organizzare feste con quei soldi, la Corte dei conti bloccherebbe tutto dopo un minuto”.
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha sottolineato che “i cittadini ci eleggono per rappresentarli - ha aggiunto - e si scandalizzano di fronte agli sprechi della politica. Noi in Veneto abbiamo fatto delle riforme, eliminando i vitalizi, riducendo il numero di consiglieri, eliminando il listino bloccato nella legge elettorale. Ma si può sempre fare di piu'. Questa e' una nuova battaglia che il Veneto sta conducendo in prima fila”.Però, aggiunge, “si deve fare pulizia radicale, una pulizia superficiale ed un maquillage non bastano”. “Non basta tagliare trecento consiglieri ma bisogna abbattere anche i costi della politica e i benefit'' ha aggiunto. ''Io non uso auto blu ma la mia auto e non ho né telepass né benefit”.”Spero che il governo abbia il coraggio di portare avanti questo decreto sul taglio dei costi delle Regioni, sarebbe un grande strumento nelle mani delle regioni” ha concluso Zaia e il documento a cui hanno lavorato le regioni – “risponde alle iniziative dei cittadini”. “L'incontro di oggi dei presidenti delle Regioni è importante anche perché il panorama delle diverse situazioni in Italia e' troppo diversificato”: ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Chiodi. “Abbiamo chiesto al Governo di poter lavorare insieme su una serie di punti - ha aggiunto il governatore - che vanno dall'uniformità del numero di consiglieri regionali, alla trasparenza nelle spese dei gruppi, al controllo delle spese stesse da parte della Corte dei Conti. In Abruzzo le spese dei gruppi vengono controllate da un revisore ma in molte Regioni non accade così”.
Nella Regione Campania, dall'inizio della legislatura, nel 2010, sono stati decisi tagli pari a 50 mila euro a consigliere. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro. Solo ieri il Consiglio ha deciso un taglio di 1.500 euro al mese a consigliere. I consiglieri regionali, in Campania, sono 60. “Dobbiamo continuare questo lavoro - ha detto Caldoro – che abbiamo iniziato da tempo e che dobbiamo proseguire con sempre maggiore attenzione. Ieri il Consiglio regionale della Campania ha varato ulteriori forti riduzioni ai costi della politica”. Sono stati tra l'altro tolti telefonini, auto blu e benefit ai consiglieri. Infine, con le norme approvate ieri, Giunta e Consiglio regionale sono stati autorizzati ad attivare rapporti convenzionali con la Corte dei Conti per pareri e controlli su piani di riparto e spese particolari”.
( red / 27.09.12 )

Errani: approvata il 26 settembre all'unanimità una proposta delle Regioni

Costi politica : il 27 settembre torna a riunirsi la Conferenza delle Regioni

 

(regioni.it) Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto il 26 settembre al Quirinale una rappresentanza della Conferenza delle Regioni guidata dal Presidente Vasco Errani. Nel corso dell'incontro è stata presentata la risoluzione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che propone al governo l'adozione di un provvedimento legislativo urgente. Il Presidente della Repubblica ha espresso "il suo apprezzamento per la sensibilità e la disponibilità così dimostrate in un momento particolarmente critico della vita istituzionale del paese". Il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, al termine degli incontri istituzionali, ha dichiarato:  ''Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano e il Governo hanno molto apprezzato le nostre proposte: ringrazio in particolare il presidente Napolitano per la sensibilita' istituzionale dimostrata”. Le proposte per il taglio dei costi della politica nelle Regioni verranno formalizzate al piu' presto, ha spiegato Errani, all'interno di un decreto. E domani la Conferenza delle Regioni torna a riunirsi: "facendo seguito ai contatti intercorsi, è infatti convocata una riunione in seduta straordinaria e riservata per domani, giovedì 27 settembre 2012 alle ore 12.00 - Via Parigi, 11 – Roma – II piano. All’ordine del giorno le valutazioni a seguito dell’incontro con il Presidente della Repubblica e con il Governo sulle iniziative da assumere per la riduzione dei costi della politica, anche alla luce della risoluzione adottata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome nella giornata odierna.

 

( red / 26.09.12 )
 
  Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee Legislative delle Regioni e delle Province autonome

Costi politica: posizione congiunta su DL 174/2012

 

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e la Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, riunite in assemblea plenaria congiunta, ritengono opportuno e necessario procedere ad una verifica complessiva delle misure applicative ed attuative delle disposizioni previste dal Decreto legge 174 come convertito con modificazioni dalla legge 213/2012, che si ricorda richiesto e condiviso dalle Regioni.
In particolar modo, le Conferenze, nel prendere atto che tutte le Regioni, per  quanto di rispettiva competenza, hanno proceduto o stanno procedendo (nel caso delle Regioni a statuto speciale visti i termini più ampi per l’attuazione)agli adempimenti previsti dalla Legge e che nessuna Legge regionale è stata impugnata dal Governo, ritengono necessario proseguire nell’attività comune di monitoraggio delle misure previste dal D.l. 174 nell'ottica della migliore condivisione delle problematiche derivanti dai procedimenti attuativi in corso ed, in particolare modo, nella ricerca di soluzioni condivise.
Tenuto conto che la delibera n. 15 del 5 luglio 2013 della Sezione delle autonomie della Corte dei Conti sottolinea, sulla base di valutazioni condivisibili, il carattere esclusivamente ricognitivo dei controlli per l’esercizio finanziario 2012, le Conferenze concordano che molte delle misure attuative del D.l. richiamato hanno un impatto ordinamentale e richiedono al sistema regionale uno sforzo sostanziale in termini di ristrutturazione istituzionale, organizzativa e finanziaria.
Detti motivi inducono i Presidenti delle Regioni e delle Assemblee legislative regionali, quali massimi rappresentanti istituzionali del sistema regionale, a ribadire le valutazioni positive del percorso di rinnovamento istituzionale, avviato un anno fa da tutte le Regioni e tutt’ora in corso. Ciò non di meno resta ferma la necessità di proseguire nel solco delle garanzie costituzionalmente riconosciute alle Regioni, tenendo conto della natura dei loro organi, delle finalità dei processi decisionali cui sono chiamate, quale elemento imprescindibile delle garanzie democratiche di un sistema istituzionale che trova il suo equilibrio nella Carta costituzionale.
Le Conferenze, tenendo ferma l’autonomia e il ruolo delle Regioni, anche alla luce dei primi effetti applicativi del D.l. 174/2012, prendono atto che la disciplina dei controlli, come declinata dalla Legge di conversione n. 213/2012, apre una fase nuova nelle relazioni collaborative tra organi della Repubblica.
Le Conferenze ritengono pertanto utile – nel rispetto dei distinti ruoli, autonomie e guarentigie – rivolgere una proposta al Governo, alla Corte dei conti ed agli altri soggetti istituzionalmente coinvolti, al fine di attivare un confronto per individuare criteri condivisi sulle modalità di esercizio dei controlli, ispirandosi alla volontà del legislatore di delineare un nuovo sistema improntato alla trasparenza.

( red / 17.07.13 )
 



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