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#40anniConferenzaRegioni

40° fondazione Conferenza delle Regioni e delle Province autonome



 
(Regioni.it 4098 - 24/06/2021) "Sono lieto di ricordare la nascita, nel 1981, della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, istituita con l’obiettivo di esprimere in modo unitario gli indirizzi delle istituzioni regionali". Così nel suo intervento il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione dell’incontro con la Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. ringraziando i Presidenti per "questo bel volume sulla storia di questi quarant’anni della Conferenza e per questo splendido bonsai di ulivo, con il suo forte significato evocativo di radicamento illustrato dal Presidente Fedriga.
Il contributo offerto dalla Conferenza in questi decenni è stato prezioso, davvero di grande rilievo. E va sottolineato che la ricorrenza cade in una fase in cui la Conferenza ha contribuito ad affrontare, e sta tuttora affrontando, una delle emergenze più gravi mai verificatesi nella vita del nostro Paese.
La pandemia non ...
 
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PNRR, campagna di vaccinazione e rilancio della collaborazione istituzionale: i temi affrontati dal presidente Fedriga nel suo intervento al Quirinale - Incontro della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in occasione del 40° anniversario, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella

giovedì 24 giugno 2021
Roma, 24 giugno 2021 (sintesi per la stampa) PNRR, campagna di vaccinazione ed il rapporto Stato-Regioni in un’ottica di rilancio della leale collaborazione istituzionale. Sono stati questi i principali temi che il Presidente Massimiliano Fedriga, ha affrontato nel suo intervento al Quirinale nell’incontro con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel 40° della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
 
IL PNRR “OCCASIONE STORICA”
“Il Piano nazionale di ripresa e resilienza – ha sottolineato il Presidente Fedriga - è un’occasione storica che rilancia sotto una luce nuova anche l’idea stessa di Europa, ma soprattutto fornisce strumenti immediati ed efficaci per garantire alle giovani generazioni le condizioni per un futuro migliore, come suggerisce il nome stesso del programma dell’Unione, e per rimettere rapidamente in moto le economie europee”. 
“Per questo abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio, anche recentemente, un coinvolgimento ed un ruolo attivo delle Regioni ora che il Piano entra nella fase più importante, quella delle scelte”, trovando la “massima attenzione da parte del Governo”. 
“La nostra non è stata un’iniziativa di “sindacalismo istituzionale”, né una semplice rivendicazione di competenze, ma piuttosto un’offerta di ampia e leale collaborazione istituzionale nella consapevolezza che impegnarsi in una sfida e in una opportunità eccezionali - calendarizzando e implementando in poco tempo investimenti per oltre 200 miliardi - comporti non solo la condivisione con le autonomie, ma anche l’impegno fermo, determinato e costante delle Regioni e degli enti locali. E’ certamente indispensabile una regia nazionale, ma occorre anche una visione chiara, regione per regione, degli interventi necessari per i singoli territori, verificando ed incrociando gli investimenti con la programmazione regionale per rendere ogni azione più spedita, più efficace. Basti pensare alle risorse per la sanità e per l’edilizia scolastica, ma anche per la digitalizzazione, o per la transizione ecologica, settori chiave per il futuro sviluppo delle Regioni”.  “Occorre poi – ha proseguito il Presidente della Conferenza delle Regioni - un lavoro di squadra per semplificare le norme, per accelerare le procedure, per creare le sinergie con i territori, prima interfaccia delle istituzioni con i cittadini del nostro Paese.  Non dobbiamo infatti dimenticare che accanto alle risorse del PNRR, partono anche le programmazioni regionali e nazionali per l’utilizzo dei fondi europei per i prossimi 7 anni, altri 43 miliardi di euro”.
 
IL RICHIAMO AL DISCORSO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DEL 2 GIUGNO
“Nel suo recente discorso, in occasione della Festa della Repubblica, Lei, Signor Presidente, ci ha ricordato come la pandemia abbia reso quanto mai evidente che “Ciascuno ha bisogno degli altri” e che “Le cure che la Repubblica è riuscita ad assicurare a tanti italiani, ci pongono adesso di fronte alla necessità, comune, di avere cura della Repubblica”.   Ed è proprio all’esigenza di “aver cura della Repubblica” che vorrei richiamarmi – ha sottolineato Fedriga - per provare a rappresentarle alcune questioni che avvertiamo come prioritarie”.
 
L’EMERGENZA PANDEMICA E L’AZIONE DELLE REGIONI PER LA RIPRESA
“Sin dalle primissime fasi della pandemia “abbiamo accettato la logica dell’emergenza, senza mai sollevare alcun conflitto istituzionale”, ha ricordato il Presidente della Conferenza delle Regioni.
“Allo stesso tempo, man mano che passavano le settimane ed i mesi, da un lato abbiamo attivato sul territorio consistenti misure di sostegno per le categorie che giorno dopo giorno stavano pagando il prezzo delle necessarie restrizioni e delle inevitabili sospensioni delle loro attività, dall’altro abbiamo lavorato affinché il Governo attivasse, il prima possibile, una efficace politica di ristori, come poi avvenuto.  Ci siamo impegnati tutti insieme – ha proseguito Fedriga - superando ogni logica di appartenenza politica – e mi permetta Presidente di rivendicarlo con un certo orgoglio – affinché nel momento in cui l’andamento epidemiologico lo avesse consentito si cercassero le condizioni per le riaperture e la ripresa delle attività.  Con questo spirito costruttivo abbiamo approvato le “linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali” condividendo con il Governo l’esigenza di percorrere insieme questa strada. Non lo abbiamo fatto certo per protagonismo, per egoismo territoriale, ma per rispondere agli appelli dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese, per ridare fiducia alle famiglie, per consentire un ritorno alla vita ordinaria, sia pur nel rispetto delle necessarie regole di prevenzione”.
 
IL GRANDE IMPEGNO NEL PIANO NAZIONALE VACCINI
“Nella fase progettuale ed in quella attuativa del piano nazionale vaccini abbiamo collaborato e stiamo collaborando attivamente con la struttura commissariale” ha rimarcato Fedriga.  “E a questo proposito va sfatato un luogo comune che ci vuole comunque “in ordine sparso”. Sono state le Regioni a chiedere - sempre, in ogni frangente - regole comuni, chiare e trasparenti per proseguire all’unisono in questa battaglia.  Se oggi il Paese viaggia nella campagna vaccinale agli stessi ritmi – se non in alcuni casi migliori – degli altri Paesi europei lo si deve prima di tutto agli operatori sanitari e ai volontari, ma anche allo sforzo organizzativo dei diversi servizi sanitari regionali.
Io credo che anche questo impegno possa inquadrarsi in quel concetto di “cura della Repubblica” da Lei autorevolmente richiamato il 2 giugno scorso, ancor più se si considera il fatto che la Conferenza ha sempre deliberato le sue decisioni all’unanimità, indipendentemente dai governi e dalle maggioranze parlamentari, in una logica di continuità amministrativa”.
 
UN MODERNO CONCETTO DI INTERESSE NAZIONALE
“Le Regioni e gli enti locali hanno nel loro “DNA istituzionale” la capacità di ascoltare ed interpretare le esigenze dei cittadini, delle loro comunità”.
“Eppure – ha sottolineato Fedriga - sia sul piano politico che su quello mediatico ogni differenziazione è vista spesso con diffidenza, talvolta con ostilità, tanto da giustificare una nostalgia centralista che, evidentemente, si fonda su una memoria corta rispetto alle conseguenze che proprio l’approccio centralista ha causato al progresso civile ed economico dei territori.  Io credo che ci sia un equivoco di fondo che va ormai superato: l’idea vetusta che l’interesse nazionale corrisponda alla competenza statale. La graduazione degli interessi in un’ottica di ‘sussidiarietà’ e la leale collaborazione fra i diversi livelli istituzionali: sono questi, a mio avviso, i pilastri di un moderno concetto di interesse nazionale sul quale dobbiamo tutti impegnarci”.
 
RAFFORZARE I LUOGHI DELLA CONCERTAZIONE
“Da questo punto di vista io non credo che sia opportuno modificare l’attuale assetto costituzionale, occorre piuttosto rafforzare i luoghi del confronto e della concertazione, a cominciare dalla valorizzazione delle Conferenze interistituzionali, chiamate sempre più spesso ad una funzione di sintesi, per arrivare ad un più ampio riconoscimento del ruolo e dell’organizzazione della Conferenza delle Regioni, che sempre più appare come un necessario contrappeso all’assenza di una Camera delle Regioni e delle autonomie”. “Proprio il rafforzamento del sistema delle autonomie, oggi più coeso nel quadro dell’unità giuridica ed economica della Nazione, rappresenta anzi una condizione imprescindibile per la tenuta del sistema istituzionale. Dirò di più e so di andare controcorrente: è con la regionalizzazione che si può dare davvero un contributo al superamento delle disparità territoriali, penso al rapporto con le aree interne o allo storico divario nord-sud”. 
 
L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA
La stessa possibilità - prevista dall’articolo 116 della Costituzione - del riconoscimento di forme di autonomia differenziata non deve incutere aprioristici timori perché si tratterà di un processo inserito in un quadro di coesione e sostenuto da meccanismi di perequazione finanziaria. Non può più essere sottaciuta ormai – ha aggiunto il Presidente della Conferenza delle Regioni - l’esigenza di affrontare i cambiamenti della società anche con una maggiore flessibilità dell’architettura istituzionale.
 
IL PLURALISMO ISTITUZIONALE
“Così come oggi nessuno mette in dubbio che le forze politiche e il Parlamento rappresentino lo scheletro ed i muscoli della nostra democrazia, è ora che ci si convinca che le Regioni sono di fatto i gangli del sistema nervoso del nostro Paese, in grado di trasferire le indicazioni “al” e “dal” centro, ma soprattutto di trasmettere impulsi e sensazioni “dalla” e “alla” periferia.
Anche per questo motivo - nel documento che le consegnammo il 4 agosto scorso - auspicavamo una nuova stagione politica in cui l’esercizio dell’attività legislativa fosse informato a logiche di intensa complementarità fra centro e periferia.
E per questo restiamo convinti - rispettosamente, ma fermamente – che il pluralismo istituzionale non rappresenti mai un ostacolo, ma sia invece un’opportunità, un arricchimento – direi quasi una speranza - per la nostra Repubblica. Su queste basi e con gli intenti testé ribaditi la Conferenza ha manifestato la propria richiesta per essere istituzionalizzata”.
 
I DONI AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
“Con questi auspici Le consegniamo oggi una pubblicazione che ripercorre le tappe più significative di 40 anni di storia della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
E a ricordo di questa giornata vogliamo farLe un dono simbolico: un bonsai di ulivo che vuole riportare alla condivisione di una memoria comune. Un ramo di questa pianta, accanto ad uno di quercia, è infatti nell’emblema della Repubblica Italiana. Ma richiama anche – ha concluso Fedriga - la suggestione che un albero può suggerire: le radici identificano i nostri territori come parte fondante di quella pianta meravigliosa che è il nostro Paese”.
 
Link al testo integrale dell’intervento.

40anni Conferenza Regioni: intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
- Dichiarazioni presidenti per 40° anniversario istituzione Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Gallerie fotografiche
40°Regioni: incontro al Quirinale (foto Presidenti all'uscita) - 24.06.2021
40°Regioni: I Presidenti delle Regioni al Quirinale dal Presidente Mattarella - (F.te Quirinale) - 24.06.2021

Dal canale YouTube di Regioni.it le dichiarazioni del Presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga:
40°Regioni: Presidente Conferenza Regioni Fedriga al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Presidente Conferenza Regioni Fedriga al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Presidente Conferenza Regioni Fedriga al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Presidente Conferenza Regioni Fedriga al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Presidente Conferenza Regioni Fedriga al termine dell'incontro con Presidente Mattarella

Dal canale YouTube di Regioni.it le dichiazioni del Vice Presidente Michele Emiliano:
40°Regioni: Vice Presidente Conferenza Emiliano al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Vice Presidente Conferenza Emiliano al termine dell'incontro con Presidente Mattarella
40°Regioni: Vice Presidente Conferenza Emiliano al termine dell'incontro con Presidente Mattarella


40° Conferenza delle Regioni: l’emissione di un francobollo celebrativo avvia le iniziative per l’anniversario

Roma, 15 gennaio 2021 (comunicato stampa) “Sarà un francobollo a suggellare l’avvio del 40° anniversario della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. Poi realizzeremo una serie di ulteriori iniziative compatibili con la situazione epidemiologica”, lo hanno annunciato Stefano Bonaccini (Presidente Regione Emilia-Romagna) e Giovanni Toti (Presidente Regione Liguria), Presidente e Vicepresidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.

40 anni fa nasceva la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, in un momento caratterizzato dal superamento di una impasse sul destino delle Regioni. Fu proprio l’azione propositiva e coordinata delle Regioni, riunite nella Conferenza, a sbloccare allora il dibattito pubblico, portando l’esecutivo al riconoscimento di una sede di concertazione stabile, quale fu, dal 1983, la Conferenza Stato-Regioni.

Un percorso che maturò in riforme importanti che rafforzarono progressivamente il ruolo delle istituzioni regionali e con esso la funzione della Conferenza delle Regioni.
“Oggi – scrivono Bonaccini e Toti nel testo del bollettino filatelico che illustra il francobollo per il 40° della Conferenza delle Regioni - avvertiamo la necessità di proseguire quel percorso con uno spirito da “costruttori”, verso la sconfitta del virus e per la ripresa socio-economica del nostro Paese.
Con un francobollo che ricorda non solo un anniversario, ma una raggiunta maturità, affranchiamo oggi - con un pizzico di nostalgia per le modalità di trasmissione delle vecchie missive, ma con lo sguardo rivolto alla comunicazione dei nostri tempi – una nostra lettera ai cittadini e alle istituzioni, ribadendo – sottolineano ancora Bonaccini e Toti -  quanto affermato nel documento consegnato al Capo dello Stato in occasione del 50° delle Regioni a Statuto ordinario: “Il rafforzamento del sistema delle autonomie, nel quadro dell’unità giuridica ed economica della Nazione, può favorire la transizione dell’amministrazione pubblica nel suo complesso a un più elevato stadio di efficacia ed efficienza, quale condizione imprescindibile per la tenuta del sistema istituzionale”. Se è vero che appare ormai “del tutto superata una ripartizione dei poteri legislativi tra Stato e Regioni secondo criteri di contrapposizione e reciproca esclusione”, è allora quanto mai urgente “assicurare centralità alle sedi della cooperazione interistituzionale e della concertazione tra i diversi livelli istituzionali, a partire dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, anche attraverso il riconoscimento costituzionale del “sistema delle Conferenze”, al fine di incrementarne l’incidenza nei procedimenti legislativi e decisionali con riguardo alle più rilevanti politiche pubbliche nazionali”.
 
Il francobollo celebrativo del 40° della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome avrà una tiratura di trecentomila esemplari. E’ stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A. Il Bozzetto a cura di Maria Carmela Perrini e riproduce, in alto a destra, il logo del 40° anniversario della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome affiancato, a sinistra, dalla penisola italiana con i confini delle Regioni e delle Province autonome. Il bozzetto è completato dalla grafica stilizzata di una comunità di persone, a rappresentare i cittadini italiani. Completa la composizione una banda orizzontale tricolore. Per l’occasione sono stati realizzati un bollettino ed una cartella filatelica in formato A4 a tre ante, contenente una quartina di francobolli, un francobollo singolo, una cartolina annullata ed affrancata e una busta primo giorno di emissione.

 
 



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