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News


Caparini (Regioni): riforma fiscale preservi attuali margini di manovra finanziaria delle Regioni

mercoledì 6 ottobre 2021
Roma, 6 ottobre 2021 (comunicato stampa) “Preservare gli attuali margini di manovra tributaria delle Regioni nella futura riforma fiscale, condividere l’accesso alle banche dati fiscali nazionali anche per una più efficace lotta all’evasione fiscale, lavorare per una nuova spinta alla collaborazione sul fronte dell’innovazione e della transizione digitale tra tutti i livelli di Governo del paese per rispondere celermente alle side poste dal PNRR”, così Davide Carlo Caparini (coordinatore della commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e assessore al Bilancio della Regione Lombardia), sintetizza i temi trattati oggi nel corso dell’audizione convocata dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria, in merito all'indagine conoscitiva sulla digitalizzazione e interoperabilità delle banche dati fiscali.
Dopo aver fatto il quadro del sistema tributario regionale – ricordando che la metà delle entrate effettive delle Regioni è destinato al finanziamento della sanità – Caparini ha sottolineato che la riforma fiscale attualmente in discussione e le nuove forme di imposizione debbano preservare la disponibilità per le Regioni dei margini di manovra tributaria oggi assicurati da Irap e addizionale Irpef.
Toccando poi il tema della mancata attuazione del federalismo fiscale, la cui concretizzazione è stata ulteriormente rimandata al 2026, Caparini rimarca la necessità   che ogni provvedimento statale di intervento sui tributi regionali riporti nella relazione tecnica  la stima delle conseguenti variazioni in termini di gettito per ciascuna regione e, con riferimento ad IRAP e addizionale regionale IRPEF, evidenzi distintamente gli effetti sui gettiti di base e su quelli derivanti da manovre regionali da compensare e soprattutto che preveda una norma compensativa. “Le Regioni chiedono che gli stessi modelli di stima e basi dati utilizzate dallo Stato siano resi disponibili alle regioni, in un’ottica di trasparenza, per consentire una verifica autonoma dei risultati da parte delle stesse, anche per agevolare la diffusione di informazioni e di omogenei metodi di quantificazione delle variazioni tributarie”.
In linea più generale, la condivisione della banca dati fiscali nazionali rappresenta un fondamentale supporto per le Regioni per intervenire con maggiore efficacia e per apportare utili proposte nelle diverse sedi di confronto con lo Stato. Secondo Caparini se si vuole “rendere attiva la collaborazione tra livelli di governo nella lotta all’evasione, risulta fondamentale rendere disponibili e condivise a tutti gli enti interessati le banche dati in materia fiscale”.
Infine per quanto riguarda “la strategia di sviluppo prevista dal PNRR con riferimento al Cloud nazionale – conclude Caparini - è di fondamentale importanza instaurare un dialogo tra il ministero e le Regioni per approfondire gli aspetti e i riflessi della strategia presentata sulle amministrazioni regionali, anche considerando il fatto che molte Regioni hanno già costruito data center con fondi europei”.


Fedriga: coordinare l’attuazione del federalismo fiscale con il nuovo sistema fiscale che si va delineando

mercoledì 22 settembre 2021
Roma, 22 settembre 2021 (comunicato stampa) “E’ necessario coordinare l’attuazione del federalismo fiscale con il nuovo sistema fiscale che si va delineando sulla base del Recovery Plan”. A sostenerlo è il Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, Massimiliano Fedriga, intervenendo nell’audizione in Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale, sullo stato di attuazione e sulle prospettive del federalismo fiscale, anche con riferimento ai relativi contenuti del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Ringraziando i parlamentari della Commissione, il Presidente della Conferenza delle Regioni sottolinea l’esigenza di una ripresa dell’applicazione del federalismo fiscale: “basti considerare che sono trascorsi 20 anni dalla modifica del “Titolo V” della Costituzione che, all’articolo 119, riconosceva l’autonomia finanziaria di entrata e di spesa per gli enti territoriali. Sono passati 12 anni dall’approvazione della legge di attuazione del così detto “Federalismo Fiscale” (legge 42/2009) e 10 anni dal decreto attuativo n. 68/2011 finalizzato a ridisegnare la fiscalità delle regioni e il superamento della spesa storica a favore dei costi standard e della capacità fiscale, ma a tutt’oggi è ancora in discussione l’applicazione dell’autonomia finanziaria degli enti”.
“Eppure – prosegue il presidente della Conferenza delle Regioni - l’autonomia finanziaria degli enti è strettamente legata alla responsabilità anche finanziaria degli stessi e viceversa la responsabilità finanziaria non può che essere accompagnata dall’autonomia finanziaria soprattutto se si vuole dare maggiore efficacia all’operatività dell’ente.
Si tratta di concetti che meritano di essere riportati al centro della discussione sull’attuazione del federalismo fiscale: l’autonomia finanziaria degli Enti da coniugare con la responsabilità di prelievo e di spesa è di fatto il cardine del federalismo fiscale”.
Così come va sottolineato come anche l’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione con l’assegnazione alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia sia parte integrante del processo verso il federalismo fiscale. "La valorizzazione dell'autonomia, partita principalmente da territori del nord del Paese, oggi ritengo sia fondamentale anche per le regioni del Sud Italia.  I rapporti con lo Stato centrale durante la pandemia – ha spiegato Fedriga – hanno fatto capire con chiarezza che valorizzare l'autonomia stessa di tutte le Regioni d'Italia possa portare a una migliore risposta ai cittadini e ad un miglior coordinamento degli enti della Repubblica. Del resto molte Regioni del Mezzogiorno hanno dimostrato la capacità amministrativa e di governo del territorio che, coordinata ovviamente dallo Stato centrale, può rappresentare un valore aggiunto per il nostro Paese".
 
Nella sua relazione Davide Carlo Caparini, Assessore al Bilancio della Regione Lombardia e coordinatore della Commissione Affari Finanziari della Conferenza delle Regioni ha ricordato come “le Regioni abbiano dimostrato grande responsabilità nel seguire il dettato della legge Costituzionale 1/2012 che ha introdotto il pareggio di bilancio”, sottolineando “l’impegno costante  nella riforma degli ordinamenti contabili pubblici per rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche omogenei confrontabili e aggregabili al fine di consentire il controllo dei conti pubblici nazionali anche in un’ottica di perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica definiti in ambito nazionale in coerenza con gli obiettivi comunitari”.
Quanto allo stato dell’attuazione del “federalismo fiscale”, il confronto con i Parlamentari ha permesso, partendo dagli elementi di novità della modifica titolo V della Costituzione ed in particolare dall’articolo 119 Costituzione, una riflessione sull’attuazione del Decreto legislativo 68/2011, sui lavori del tavolo tecnico per l’attuazione dello stesso provvedimento e della Commissione tecnica Fabbisogni standard, e sulle  previsioni del PNRR per la riforma, oltre ad un cenno come parte integrante del processo verso il federalismo fiscale, anche all’attuazione dell’articolo 116 della Costituzione con l’assegnazione alle Regioni di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia.



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