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Spending review: Formigoni, pesa molto sui territori e poco sui ministeri

Tagliare la spesa, ma in maniera proporzionata, altrimenti si tagliano i servizi

(regioni.it) La Spending Review costa più al sistema dei governi territoriali che non ai ministeri. Il Presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, è ritornato sul tema caldo dei tagli alla spesa pubblica in occasione della firma con il collega del Piemonte Roberto Cota del Protocollo di collaborazione su Expo 2015 (vedi notizia successiva) ''A Regioni, Comuni, alle Province che restano, la Spending Review viene a costare 3 miliardi e mezzo di euro, ai ministeri 161 milioni. Basta questa cifra per capire la sproporzione. Alla sola regione Lombardia 284 milioni, quindi costa di piu' a noi che ai ministeri”. “I tagli alla spesa pubblica vanno fatti - ha aggiunto Formigoni - ma in maniera proporzionata e che non incidano sui servizi”. “Questa - ha proseguito il Presidente della Lombardia - e' la  riperpetuazione di un difetto antico che da anni denunciamo, i tagli e i sacrifici imposti in questi anni al sistema delle amministrazioni  pubbliche hanno gravato in maniera del tutto sproporzionata sul  sistema delle Regioni che contribuiscono alla spesa pubblica per il  20,3% del totale. A noi e' stato chiesto un sacrificio intorno al  50%”. "Noi dunque diciamo con forza al governo - ha  continuato ancora Formigoni - la spending review va fatta, bisogna tagliare la spesa, ma bisogna farlo in maniera proporzionata,  altrimenti si tagliano i servizi". Di qui la sollecitazione ad  introdurre nella sanità i costi standard. “Si tratta di un sistema perfezionato nell'accordo tra Stato e  Regioni, dunque cosa si aspetta a introdurlo?'' si e' chiesto il  presidente della Lombardia che ha spiegato: "Costi standard significa  equiparare i costi per categorie merceologiche dalle Alpi alla Sicilia e chi è già stato capace di fare un'impostazione della spesa  virtuosa non dovrà piu' tagliare, al contrario chi non lo ha fatto  sarà finalmente costretto a tagliare i propri sprechi”. Per quanto riguarda il sistema del trasporto pubblico locale, infine, Formigoni ha ricordato che "nel 2010 per il trasporto  ferroviario il governo aveva stanziato 2 mld, per il prossimo anno  pensa di stanziare 200 mln, con un taglio del 90%. Non si può pensare che nel trasporto ferroviario il 90% siano sprechi, né che i treni  vadano ad aria compressa o che i presidenti di Regione si mettano a soffiare per farli viaggiare”.

( red / 13.07.12 )

Spending review: Polverini, Cappellacci, Rossi e Cota

 

(regioni.it) Il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini ha spiegato che “domani (12 luglio) ci sarà un primo incontro con il commissario Enrico Bondi e i ministeri interessati ovvero Economia, Sanità e Trasporti. Iniziamo questa verifica e vediamo se alla fine sarà possibile arrivare a una sintesi condivisibile”. Lo dice la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, al termine  dell'incontro a palazzo Chigi tra governo e Regioni sulla spending review. Oltre alla verifica su tagli a sanità e trasporti locali, si farà il punto anche sulle società in house. “Anche questo è un capitolo molto importante perché riguarda il funzionamento  osserva Polverini - della macchina amministrativa dello Stato”. “I tagli previsti nel decreto sulla spending review vanno ad incidere in maniera non equa sulle Regioni a Statuto Speciale alle quali, in tre anni, sono richiesti sacrifici superiori a quelle ordinarie”. Così il Presidente della Sardegna, Ugo Cappellacci, parlando a Palazzo Chigi a nome delle Autonomie regionali e provinciali ne ha difeso la specialità. “Questi tagli, inoltre - ha spiegato il Presidente - arrivano in una regione, la Sardegna, che soffre ancora di più per lo stallo della vertenza entrate: nonostante le novità positive delle scorsa settimane, l'isola infatti deve ancora ottenere dallo Stato circa 970 milioni sui 1,5 miliardi che le spettano dal novellato articolo 8 dello Statuto sardo”. “Noi manteniamo le nostre  preoccupazione ma è giusto andare a vedere le carte. Lo facciamo  nell'interesse dei cittadini", spiega il presidente della regione  Toscana, Enrico Rossi, al termine della riunione a palazzo Chigi tra il Governo e le Regioni sulla spending review a proposito della  decisione di aprire una verifica sui tagli previsti dal decreto. “Se il governo non cambia perdiamo solo tempo”: ha riferito il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota al termine del confronto con il governo sulla spending review. “In realtà siamo di fronte a una manovra che decide tagli selvaggi e le Regioni non possono andare avanti”, ha aggiunto. Nella riunione tecnica di domani o il governo rivede l'impianto del decreto - ha avvertito Cota - o per noi sarà impossibile erogare i servizi. Questa manovra rende impossibile, e io al momento sono impegnato in un piano di rientro molto serio, i servizi sanitari, tra l'altro senza premiare in alcun modo la virtuosità”.

( red / 11.07.12 )

Spending review: Formigoni, Marini, Scopelliti e Vendola

 

(regioni.it)  Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni uscendo da Palazzo Chigi dopo il confronto con il governo sulla spending review ha spiegato che le regioni sono fortemente preoccupate  che possa venire meno “la possibilità di poter garantire nel prossimo futuro i livelli essenziali di assistenza nella sanità. Con noi l'esecutivo ha accettato di avviare una riforma sui numeri a partire da domani alla presenza del supercommissario Enrico Bondi”. Dopo l'incontro tecnico e' previsto poi, ha annunciato il Presidente della Lombardia ( membro dell’ufficio di presidenza della Conferenza delle Regioni), senza pero' specificare quando, un confronto politico. Secondo Catiuscia Marini, Presidente dell'Umbria (regione che ha il coordinamento vicario della Commissione sanità della Conferenza delle Regioni), “sarebbe importante se, come dice il Governo, a fronte di un minor impegno di risorse i servizi al cittadino rimanessero inalterati in qualita' e quantità”. Resta però “qualche perplessità” sul fatto che le cose vadano veramente in questa direzione, Marini ha spiegato che “proprio per questo abbiamo chiesto di vedere i macro-aggregati di spesa preparati dal Governo e dal supercommissario Bondi”.  “Se invece - è la conclusione della presidente umbra - dovesse emergere che i tagli della spending review costringeranno le Regioni a tagliare i servizi, allora dovremo tornare a vederci con l'Esecutivo per evitare che questo accada, specialmente per due settori chiave come sanità e trasporto pubblico”. Al termine dell'incontro usa metafore calcistiche il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti (membro dell’Ufficio di Presidenza della Conferenza delle Regioni): “è finita zero a zero anche questa volta”. “Speriamo - ha aggiunto Scopelliti - che si possa arrivare ad avere un minimo di risposta. Attendiamo e vediamo cosa viene fuori nei prossimi giorni”. “Poco fiducioso ma  speranzoso in un passo indietro da parte del Governo” è invece il Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. “ Da parte mia - ha aggiunto - c'e' un po' di scetticismo nei  confronti dell'atteggiamento di questo governo: questo tavolo è  importante, ma il governo lo concepisce come una cattedra per fare  lezioni e dare chiarimenti, noi come un luogo utile a fare  approfondimenti reali e cogliere anche gli errori che sono dentro la  spending review. Quel decreto si chiama lotta agli sprechi, ma in  realtà à una lotta ai diritti". Dal governo "non ci aspettiamo di essere illuminati o ammaestrati, ci aspettiamo di essere rispettati in quanto interpreti  di diritti fondamentali dei cittadini. Di fronte a un'indicazione  così netta che l'Italia possa vedere ferito a morte il welfare ogni  governo ha il dovere di fermarsi", conclude Vendola.

( red / 11.07.12 )

Spending review: le preoccupazioni di Formigoni, Spacca, Burlando e Caldoro

 

(regioni.it) Anche il Presiedente della Regione Lombardia sarà l’11 luglio a Roma “per ingaggiare la battaglia” contro i tagli, come ha spiegato lo stesso Roberto Formigoni a margine della firma di un accordo di programma al Pirellone. “Voglio lottare coi miei colleghi presidenti di Regione per cambiare” la situazione, ha aggiunto Formigoni, secondo cui in particolare “sul trasporto pubblico locale i tagli sono irrazionali”. “Nessuno ha parlato di un aumento dei ticket - ha aggiunto a proposito degli effetti della spending review sulla sanità: riusciremo a garantire i servizi e sara' un miracolo”. In generale, ha concluso Formigoni, “il discorso vero che farò a Monti è di applicare finalmente i costi standard, lì si spreca e bisogna intervenire”. “Early warning” del Presidente delle Marche Gian Mario Spacca al Governo Monti, e anche ai Comuni marchigiani, in vista dell'incontro di domani con le Regioni sulla spending review applicata alla sanità. “Le Marche, unica regione con la Lombardia a poter vantare conti in equilibrio e servizi di qualità, non possono accettare tagli lineari, ed essere messe sullo stesso piano di Regioni commissariate o sotto tutoraggio”. Con il Piano socio sanitario regionale approvato dall'Assemblea legislativa, e i Piani di Area Vasta in dirittura d'arrivo, le Marche si erano gia' preparate ''a tagliare 159 posti letto integrando i servizi per acuti con i servizi socio-sanitari post acuzie”. Un'operazione che porterebbe ad un rapporto di 3,9 posti letto per ogni mille abitanti, contro il 3,7 fissato dal decreto sulla spending review: “un dato che si avvicina molto all'obiettivo del Governo, ed è frutto di un lavoro di riorganizzazione certosino, che tiene insieme la coesione sociale del territorio e le compatibilità finanziarie”. Se questa sforbiciata non dovesse passare entro l'estate con l'approvazione dei Piani di Area Vasta, ''a causa di una battaglia di retroguardia in difesa dei singoli ospedali - ha osservato il Presidente marchigiano - ci avviteremmo in una spirale pericolosa. Aprendo la porta alla cancellazione di 500 posti letto indicata dal Governo con la spending review. Un taglio molto più pesante, e per di piu' attraverso la soppressione delle unita' operative complesse”. Spacca e la giunta regionale invocano anche un'accelerazione nell'introduzione dei costi standard (con le Marche Regione di riferimento per l'Italia centrale), e sollevano dubbi sulla legittimità costituzionale di alcune previsioni del decreto governativo, a proposito della riduzione del personale del pubblico impiego, il blocco del turnover e dei concorsi pubblici. “Il Governo può dire alle Regioni quanto risparmiare, ma non può dare indicazioni su come farlo” ha esemplificato l'assessore al Bilancio Pietro Marcolini. E' prematuro discuterne, ha concluso Spacca, ma sul punto non e' escluso un ricorso alla Consulta. Per il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, “è possibile ridurre ancora le spese della sanità” ma i tagli proposti dal governo Monti per i prossimi anni ''sono insostenibili, avranno come risultato l'aumento di Irap e Irpef''. Burlando, anche lui a Roma all'incontro col governo sulla spesa della sanità, ne ha parlato con la maggioranza che governa la Regione. “Questa non è spending rewiew ma un cut che non distingue da regioni virtuose come la nostra e le altre”. ”Tagli insostenibili'' che ''vanno discussi punto per punto” perché ''scelte di questo tipo, che ricadono ''per il 90% su Regioni ed Enti locali, sanita', trasporto pubblico e welfare, vanno fatte insieme''. Il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, parla così dei tagli contenuti nella spending review a Tgcom24 e dice: ''Anche questa manovra prevede che il grosso dello sforzo viene chiesto alle Regioni”.”Abbiamo apprezzato la disponibilita' del ministro Balduzzi e siamo pronti a sederci al tavolo anche subito - ha affermato -  Non siamo riusciti a convincere il Governo che forse sedersi intorno a un tavolo era opportuno farlo prima dei tagli lineari e fare una correzione della spesa selettiva”. Il provvedimento è comunque all'esame del Parlamento e ''quindi le modifiche sono possibili''. Un nuovo incontro con Balduzzi ancora non è in programma, ma Caldoro ha fatto sapere che il ministro “ha detto che il testo può essere rivisto, mantenendo le dimensioni della manovra e di andare poi nel merito del nuovo Patto per la salute”. Soprattutto, per Caldoro, occorre ''lavorare non solo per il 2012, perche' i tagli sono dolorosissimi e arrivano mentre l'anno in corso'', ma fare un ''Patto per la salute, come era previsto negli accordi includendo tutti i parametri di virtuosita'''. Questo, insiste il Presidente campano, va fatto “sedendoci attorno a un tavolo per il 2013 e il 2014, così da evitare i tagli definiti in questa manovra”. I tagli previsti, ''circa 8miliardi nei prossimi tre anni, al fondo sanitario'', a livello nazionale, “sono più che una sforbiciata''. ''Significa una cifra più vicina al 10% - ha spiegato - ben oltre il taglio del 5% sul fondo sanitario”. Condividere “iniziative” e prevedere un tavolo condiviso è quello che insomma occorre fare: “Se c'è un patto con il Governo, questo va rispettato e saranno poi le Regioni, con il Governo a determinare dove bisogna continuare a dare un segnale di responsabilità”.

( red / 10.07.12 )

Errani: la "Spending review" è sbagliata

Vendola: manovra di indole tremontiana. Marini: assalto al servzio sanitario

(regioni.it) "La spending review è sbagliata perché conferma il percorso classico del ministero dell'economia degli ultimi 8 anni per riorganizzare la sanità”. Lo dice il Presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, intervenendo al seminario del Pd sul sistema sanitario. “La spesa procapite è diminuita, siamo uno dei Paesi Ocse che spende di meno. La non autosufficienza e' a zero euro, eppure - dice Errani - in questi ultimi 3 anni, compresa la spending review, abbiamo avuto un taglio complessivo di 21 mld di euro mentre la spesa privata è superiore ormai ai 30 miliardi di euro. O si cambia l'approccio o il sistema non reggerà. E non tra 5 anni, ma e' probabile che sia nel 2012, e certamente non reggerà nel 2013”. Errani punta il dito anche contro l'assenza di investimenti tecnologici in sanità. “Sono pari a zero – dice - e io non ci sto più a una discussione emergenziale. O ci mettiamo la testa e costruiamo un progetto, o altrimenti la sanità di questo Paese fara' dei passi indietro. E voglio dire al presidente del consiglio: di questo passo la spesa pubblica crescerà perché il privato chiederà risorse”. “Con questa spending review e con la somma di queste manovre molte regioni, a cominciare dall'Emilia-Romagna, nel 2013 non raggiungeranno il pareggio di bilancio. Io non metterò le tasse e non farò il commissario. Venga il governo a dire come si fa", dice il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, nel corso del seminario organizzato dal Pd sul sistema sanitario. Errani contesta il criterio di spesa suggerito dalla spending review. “Non può essere- spiega- che ogni quattro giorni mi inventi i prezzi di riferimento" per gli approvvigionamenti sanitari. “Una cosa e' il latte, una cosa è il prosciutto di Parma, una cosa è la sanità”, dice con riferimento neppure troppo velato all'esperienza di Enrico Bondi, quale risanatore della Parmalat. Il Presidente della Regione Emilia chiede al governo di avere la possibilità di "discutere del patto per la salute. Se tu mi dici che 'non si discute', allora non stiamo dando razionalità al sistema ma stiamo facendo un'operazione puramente ragionieristica”. Il decreto sulla spending review nasconde, per il Presidente della Puglia, Nichi Vendola, una manovra "di indole tremontiana". Vendola lo ha spiegato nel corso della Direzione nazionale di SEL che si e' riunita a Roma. "La chiamano spending review, facendo immaginare che essa colpisca chissà che cosa. Ma quello che viene colpito e' il diritto alla salute, all'assistenza sanitaria, al Welfare che non e' uno spreco ma un carburante per la crescita del paese", ha spiegato Vendola che poi si e' soffermato sull'atteggiamento del Pd riguardo al decreto legge del Governo: "vedo che il Pd esprime un malpancismo diffuso su un decreto di indole tremontiana. Mi auguro solo che possano far valere la propria forza con un lavoro parlamentare utile a salvaguardare i cittadini”. “Stiamo assistendo ad un vero e proprio assalto al Sistema sanitario nazionale'': lo ha detto la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, intervenendo a Roma alla iniziativa dal titolo ''Il Pd per il diritto alla salute”. “E con l'obiettivo di riqualificare la spesa pubblica – ha affermato la Marini  - con i tagli lineari, di fatto, si somministra 'la stessa medicina a pazienti diversi', trascurando che se oggi ci sono Regioni virtuose, è perché grazie alla programmazione, in questi anni hanno messo sotto controllo la spesa sanitaria razionalizzando e riorganizzando le reti ospedaliere, diminuendo la spesa farmaceutica, ottimizzando l'acquisto di beni e servizi. Tutto cio' in maniera concertata e condivisa con tutti gli operatori della sanità”. “Già nel 2011 - ha riferito la Marini - come presidenti delle Regioni italiane, abbiamo iniziato ad abbozzare delle proposte nella salvaguardia di un sistema sanitario e che rispondevano anche ad esigenze di contenimento, quelle misure che pero' oggi si aggiungono alle distorsioni del sistema. Il decreto del Governo infatti, mostra disattenzione sulle distorsioni finanziarie del sistema stesso”. “Dobbiamo recuperare la finalità del servizio sanitario - ha proseguito la presidente umbra - che e' quella della promozione della salute sapendo che questo produce benefici e risparmi. Le Regioni in proposito, avevano da tempo sottoposto dei temi su riforme strutturali, ma i tecnici del ministero della salute hanno fatto, per esempio, una semplificazione della rete ospedaliera, non considerando che il parametro dei posti letto per abitante e' vecchio di dieci anni.  La presidente, ricordando che il totale delle risorse destinate dal precedente governo e da quello in carica al Fondo sanitario nazionale registrano una diminuzione di oltre 22 miliardi di euro, ha anche lanciato un allarme circa i ticket la cui introduzione era stata imposta dal precedente governo. “Dobbiamo vedere cosa accadrà  tra un anno e mezzo – ha sostenuto -, perché a bilancio sono stati scritti due miliardi quale ipotetico ricavo dall'applicazione dei ticket, mentre dai dati dell'anno in corso emergerebbe che siamo solo al 50 per cento delle somme stimate”.

SPENDING REVIEW: ERRANI, MOLTE REGIONI NON RAGGIUNGERANNO PAREGGIO BILANCIO SPENDING REVIEW: BALDUZZI, PRONTO A DISCUTERE MODIFICHE SPENDING REVIEW: BALDUZZI, DA DOMANI DISCUSSIONE CON REGIONI SPENDING REVIEW: ERRANI, COSI' MOLTE REGIONI NON IN PAREGGIO SPENDING REVIEW: ERRANI, COSI' MOLTE REGIONI NON IN PAREGGIO SPENDING REVIEW. BALDUZZI: -7.9 MILIARDI ALLA SANITÀ IN 3 ANNI (ER) SPENDING REVIEW. ERRANI: IN SANITA' ADDIO PAREGGIO BILANCIO --SPENDING REVIEW. BALDUZZI: QUELLI DELLA SANITA' NON SONO TAGLI ++ SPENDING REVIEW: BALDUZZI, -7,9 MLD IN 3 ANNI ++ SPENDING REVIEW: VENDOLA, NASCONDE MANOVRA TREMONTIANA Spending review: Balduzzi, con manovra 2011 taglio 7,9 mld in 3 anni SPENDING REVIEW. BALDUZZI: TAGLIATI 7MILA POSTI LETTO DA 2013 SPENDING REVIEW: MARINI (UMBRIA), ASSISTIAMO AD ASSALTO A SANITA' Spending review: Errani, cosi' in 2013 molte regioni non in pareggio Spending review: Errani, e' sbagliata. Sanita' rischia di saltare Bolzano: Durnwalder, tagli sono in contrasto con statuto di autonomia --SPENDING REVIEW. ERRANI A MONTI: SBAGLIATA, COSÌ SANITÀ SALTA
( red / 09.07.12 ) 

Spending review: commenti di Polverini, Rossi e Formigoni

 

(regioni.it)  “Come Regioni avevamo chiesto un incontro al presidente Monti, ma ancora non e' stato fissato. Del resto il premier e' impegnato in importanti missioni internazionali, quindi attendiamo fiduciosi: siamo convinti che ci vorrà ascoltare, come proseguirà il confronto con il ministro Balduzzi''. Lo ha detto la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, a margine della visita al Air Show di Farnborough. ''Confermiamo tutte le nostre preoccupazione - ha aggiunto - i nostri tecnici non hanno smesso di lavorare neanche sabato e domenica per capire l'effetto del decreto sulla sanita' e non solo”. “Tagli camuffati da lotta agli sprechi”. Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dà un duro giudizio sulla spending review, per il suo impatto sulla sanità. Rossi partecipa al seminario promosso dai Democratici "Il Pd per il diritto alla salute", con il segretario del Partito Pier Luigi Bersani e il ministro della salute Renato Balduzzi. In premessa, dal presidente della Toscana arriva l'invito a smetterla “con una campagna, che leggiamo tutti i giorni, contro la sanità pubblica”. Se ci sono sprechi, e ce ne sono, spiega, “non si può buttare via il bambino con l'acqua sporca”. Con la spending review, “paradossalmente, si prosegue un'opera iniziata da Tremonti.  Il rischio è che anche con questo governo, noi ci accolliamo dei tagli camuffati come lotta agli sprechi”. Si tratta, invece, di una “distinzione che deve essere mantenuta”. Per i bilanci regionali questo significa che  “non può passare il principio per cui la lotta agli sprechi serve a pareggiare il bilancio. Così- dice il Presidente della Toscana- congeliamo ogni possibilità di innovazione in sanità”. Quel che serve e' invece “un fondo che consenta di mettere in tecnologie nuove e nuovi bisogni i risparmi che realizziamo”. Se invece si accettasse la logica del risparmio fine a se stesso "sarebbe un fatto gravissimo che condannerebbe il servizio sanitario”. Quanto al taglio dei posti letto, Enrico Rossi è categorico. “Questo era il governo dei competenti. Ma se qualche volta chiedessero qualcosa anche a noi forse la loro competenza potrebbe accrescersi”, e aggiunge: “non si può incendiare la sanità per un risparmio di 50 milioni. Non si possono mandare i carri armati in reparto. Il governo deve ricordare che la sanità è un patto tra istituzioni e cittadini. Chieda a noi, che sappiamo valutare caso per caso”. Anche le prospettive future non sono certo rosee, secondo il presidente della Toscana. “Perché- spiega- se va avanti la somma di tagli Tremonti-Monti, quest'anno magari ce la si può fare. Ma l'anno prossimo non ce la si fa più. Neppure le cosiddette  regioni virtuose, ce la faranno più. Anche la mia Regione comincia a non farcela perché la virtù, come si dice, ci vuole pochissimo a perderla”. La soluzione non può essere la sanità integrativa. “Con la crisi che c'è, con la precarizzazione diffusa, io starei molto attento a cercare soluzioni che poi non corrispondono alla praticabilità delle cose". Servirebbe piuttosto, osserva, reperire risorse da altre fonti. “Qualche F35 in meno e una minipatrimoniale. I cittadini- dice Rossi- capiscono. Non possiamo pensare che l'unico linguaggio che conta e' quello dei compiti a casa e dello spread”. Uno dei tagli contenuto nella spending review che preoccupa di più il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni, e' quello sul trasporto pubblico locale. Si tratta di una sforbiciata che mette le regioni “in grave difficoltà costringendoci ad aumentare le tariffe o a tagliare delle linee”. Per il Presidente lombardo “il capitolo che preoccupa di più e' quello dei trasporti, perché sulla sanità siamo in grado di provvedere a un risparmio" ma "a una condizione: che si accetti la logica dei costi standard e del federalismo fiscale, questa sarà la mia proposta al Governo Monti”.  Secondo Formigoni, intervenuto a margine dei lavori del Consiglio regionale, "di costi standard abbiamo discusso per anni e alla fine il consenso è stato unanime”. Insomma “è ora di finirla di considerare tutte le regioni uguali, ci sono regioni virtuose e altre che sprecano risorse”. Formigoni, quindi, sottolinea: “Chiederò a Monti il ripristino integrale delle somme destinate al trasporto pubblico locale, questo taglio e' disastroso. Il governo rompe il patto che aveva fatto con noi a dicembre". Formigoni ha quindi rivelato di aver contattato il presidente della Conferenza delle regioni, Vasco Errani: "Ho sentito Errani e chiediamo un incontro a Monti per rivedere la logica di questi tagli, sui trasporti c'è una scure inaccettabile”.

( red / 09.07.12 )

Spending review: Caldoro e Scopelliti, allarme per sanità, TPL e tribunali

Zaia: è incostituzionale. Cota:belle parole per tagliare servizi

(regioni.it) “Al di la' del lavoro di Bondi, che io condivido totalmente, per il resto si tratta per il 90% di tagli a sanità, trasporto pubblico locale e assistenza sociale. Tutto concentrato su Regioni, Province, Comuni''. Lo ha detto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, alla trasmissione di Rai Uno 'Uno mattina', e sottolineando che “per quanto mi riguarda non va aumentata nemmeno quella, ma se bisogna trovare le coperture e tagliare a sanità e trasporto pubblico, e' meno doloroso l'aumento dell'Iva”. Per quanto riguarda i posti letto, Caldoro ha evidenziato che “in questo la Campania è virtuosa'' visto che la misura contenuta nella spending review prevede 3,7 posti letto ogni mille abitanti e la Campania ne ha, al momento, 3,6 ogni mille abitanti. “Lo stesso vale per il deficit e per la spesa farmaceutica - ha aggiunto - In quest'ultimo caso siamo tra i primi tre in Italia”.  “Guardando i conti, quelli inseriti nella spending review - ha affermato – la Campania e' virtuosa, ma ha problemi strutturali”. Un aspetto ''positivo della spending review'', nella parte di lavoro svolto da Enrico Bondi, è “prevedere gli acquisti centralizzati” per le forniture ospedaliere. “Il problema vero è offrire una buona sanità - ha precisato Caldoro - non e' un problema solo economico che va affrontato. E' evidente che c'è ci sono regioni che offrono una migliore sanità cioè la qualità del serivzio ai cittadini”. Sono queste “le differenza che vanno recuperate” e in questo “la Campania deve fare molto”. In termini di trasferimenti statali per la sanità, il Presidente della Giunta regionale campana, ha ricordato che ''ogni cittadino campano prende 60 euro in meno rispetto ad altri cittadini”. “Quindi già in generale si deve per forza spendere meno perché ci sono meno risorse trasferite - ha concluso - Se si prende di meno, non si può spendere di più”. Caldoro ha spiegato, in base all'esperienza del piano ospedaliero della Regione, che questo non significa “avere necessariamente l'ospedale più vicino, ma quello giusto, che sa curare” il paziente. “Viviamo un momento particolare e la spending review sembra diventata l'unica strada per affrontare la crisi del Paese anche se in alcuni suoi contenuti alcune Regioni ne hanno anticipato le direttrici''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, nel corso della riunione del 9 luglio del Consiglio Regionale, convocato in forma straordinaria sul taglio degli uffici giudiziari. “Sulla chiusura dei Tribunali - ha detto Scopelliti - ho già chiesto dal 24 maggio scorso un incontro al ministro Severino senza finora avere avuto alcun riscontro. Se un presidente di Regione chiede un incontro al governo io credo debba essere ascoltato. Dico di più: in più circostanze a vari parlamentari che mi chiedevano un parere ho risposto che la Calabria è una e non ci sono Tribunali da chiudere. Il nostro messaggio però non è stato recepito dal Ministro e ciò ha prodotto l'inizio di alcune emergenze, come gli avvocati saliti sul tetto del Tribunale di Lamezia Terme, di cui non ne abbiamo bisogno. Quattro Tribunali da chiudere creano allarme e inquietudine nell'opinione pubblica calabrese. E oggi, in presenza dei parlamentari qui presenti di ogni schieramento politico possiamo preparare un'azione unitaria forte e utile per porre in essere un discorso chiaro al Governo. Possiamo far partire dalla Calabria un segnale di forte dissenso riaffermando che la deputazione calabrese, come espressione del territorio, non accetta tagli senza discutere”. “Guardate - ha continuato - che la nostra è una situazione comune alla Campania, Puglia e Basilicata. Voglio inoltre ricordare che quei Tribunali che si vuole chiudere hanno prodotto importanti risultati, come la procura di Paola, di Lamezia Terme di Corigliano soprattutto in ordine alla salvaguardia dell'ambiente. Ecco perché la Calabria vuole certezze che questi quattro Tribunali siano mantenuti perché sono utili ai cittadini ed alla legalità. Infine - ha detto Scopelliti - come d'accordo con il presidente Talarico, il consiglio regionale tornerà a riunirsi per le sorti delle Province con l'obiettivo di far emergere un ragionamento unitario su tagli che non producono alcuna crescita e sviluppo della legalità nei nostri territori”. Il presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, ha detto ad Udine rispondendo ai giornalisti sulle possibili ricadute della spending review sulla specialità regionale, che valuterà con i suoi collaboratori “il decreto del governo, ma ritengo – afferma Tondo che ci siano profili di incostituzionalità e quindi se questi verranno confermati, non c'è dubbio che ricorreremo alla Corte Costituzionale”. Il Presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, ha un colloquio telefonico con il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, per concertare la posizione dei due territori nei confronti del Governo, anche alla luce del recente decreto sulla 'spending review'. I due presidenti hanno concordato di convocare una seduta straordinaria congiunta delle tre Giunte, cioè Provincia autonoma di Trento, Provincia autonoma di Bolzano, Regione Trentino Alto Adige, per condividere le iniziative comuni da adottare in difesa dell'Autonomia, nei confronti di Governo e Parlamento. L'incontro si terrà mercoledì 11 Luglio alle 12.00 a Bolzano. “Sono assolutamente convinto che la Spending review così come è impostata sia incostituzionale. Quindi faremo ricorso alla Corte costituzionale, è il minimo". Così il Presidente del Veneto Luca Zaia, ospite di "24 Mattino" su Radio 24.  “E' incostituzionale e non lo dico perché mi voglio riempire la bocca con questo termine- ha aggiunto Zaia- ma perché sono estremamente convinto che ci sia una disparità di trattamento evidente tra regione e regione. Non puoi tagliare me Veneto che sono virtuoso, sono l'Abele della situazione, e premiare come al solito Caino. Io sono per la Spending review, una bella dieta dimagrante a questo Paese serve, la verità è che con i tagli lineari finisci per punire i virtuosi e premiare ancora gli spreconi. Per questo siamo arrabbiati. Si tagli dove si spreca”. “Belle parole per tagliare i servizi”: scrive il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, in un post sul proprio profilo Facebook nel quale commenta la spending review. “Questa settimana - afferma Cota - il Governo ha annunciato la Spending review. La parola è abbastanza nuova nel lessico della politica e rimanda a una pratica che potrebbe essere simbolo di oculatezza, parsimonia, insomma eliminazione di quegli sprechi che caratterizzano la Pubblica Amministrazione statale. In realtà - aggiunge Cota - si scopre che siamo lontanissimi da questi obbiettivi e che l'operazione consiste in un taglio selvaggio di quei trasferimenti alle Regioni che impattano sui servizi resi ai cittadini”. ”Il fatto è - sottolinea Cota - che la sanita' non può reggere il taglio in corso d'opera, cioè per l'anno 2012, che Monti vuole imporre. Per il Piemonte vorrebbe dire 80 milioni in meno. Abbiamo già fatto i salti mortali per mettere sotto controllo i tagli della sanità che erano fuori controllo da anni, abbiamo fatto riforme strutturali per puntare sull'efficienza. Così non si può fare”.

( red / 09.07.12 )

 

Spending review: le analisi di Scopelliti e Vendola

 

(regioni.it) “Per alcuni aspetti quando si parla di interventi sui piccoli ospedali in Calabria, nel 90% circa dei casi citati anche dai giornali, li stiamo già effettuando, con la chiusura e la riconversione ad altre funzioni''. Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Giuseppe Scopelliti, intervenendo questo pomeriggio al TgCom 24 sulla Spending Review in materia di sanità. “Dal marzo del 2011 - ha aggiunto - sono state sei le strutture che hanno cessato la loro funzione ospedaliera e da marzo del 2012 se ne sono aggiunte altre otto. L'ipotesi paventata, anche per quanto riguarda i posti letto, e' stata adeguatamente rispettata dalla Calabria ed abbiamo in gran parte realizzato questo percorso. Il vero problema che ci troviamo di fronte è legato, invece, al tema delle risorse in meno che verranno trasferite alle Regioni per gli anni 2012, 2013 e a seguire. Tendenzialmente, rispetto al taglio ipotizzato, avremo circa 36 milioni di euro in meno nelle casse della Regione”. “Nel nostro caso - ha detto ancora il presidente Scopelliti - essendo una Regione sottoposta al Piano di rientro, all'interno del quale sono piu' volte riportati i vincoli da rispettare e le azioni da assumere, si corre il rischio di costringerci ad avviare ulteriori azioni di razionalizzazione. Tutto questo non ci aiuta perche' abbiamo sempre pensato ed operato per avviare una lotta agli sprechi, tutelando i servizi al cittadino e giovedi', in un apposita conferenza stampa, comunichero' i dati del nostro lavoro ed i risultati che siamo riusciti ad ottenere in un anno e mezzo di lavoro proprio per contrastare il disavanzo nel comparto sanitario. Il nostro obiettivo e' quello di liberare sempre maggiori risorse per creare possibilità di investimento in nuove tecnologie e nuove figure professionali in grado di rilanciare una nuova sanità positiva e di qualità sul territorio calabrese. Con quanto si sta prospettando a livello nazionale, invece, si corre il rischio, da una parte di tagliare e razionalizzare e dall'altra di aumentare la spesa sull'emigrazione sanitaria che è uno dei nodi centrali sul quale vogliamo intervenire”. “Si tratta - ha concluso Scopelliti - di una spesa di circa 230 milioni di euro l'anno per l'emigrazione sanitaria che finisce nelle casse delle altre Regioni”. La Puglia ha fatto la “radiografia” della spending review: “oggi noi razionalizziamo in termini di standardizzazione dei prezzi con risultati straordinari di abbattimento costi, senza uccidere alcuna impresa”, ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a Bari parlando con i giornalisti dei provvedimenti adottati dalla Giunta in materia di spending review in ambito sanitario. In particolare si tratta di due provvedimenti sulla spesa sanitaria.  “Ad un momento straordinario - ha aggiunto - ho chiesto corrispondesse uno sforzo straordinario e le strutture tecniche della Regione hanno effettuato un'opera di ricognizione e monitoraggio di ogni norma del decreto del governo nazionale sulla spending review per capire gli effetti sulla nostra amministrazione e la vita dei pugliesi''. “Questo lavoro – ha spiegato Vendola - ci ha consentito di assumere alcune decisioni, piccole, grandi e molto grandi, che nella giunta di poco fa abbiamo formalizzato e che ora presentiamo”.Sono prevalentemente nel campo della spesa sanitaria, che è tanta parte della spesa regionale, ma non solo. “Sulla spending review - ha aggiunto Vendola - abbiamo un pregiudizio. I due pericoli che abbiamo tentato di evitare sono legati alla possibilità che le aziende facciano cartello sui prezzi ed il pericolo che grandi multinazionali possano soppiantare le piccole e medie imprese. Alcune Regioni hanno corretto la direzione proprio su questi profili problematici”.

( red / 10.07.12 )



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