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Sanità: Errani (Regioni), evitare iniziative unilaterali, prima confronto con Monti su sostenibilità servizio sanitario nazionale

 

Roma, 30 dicembre ‘12 (comunicato stampa) “Le Regioni hanno chiesto un confronto con il Presidente del Consiglio, Mario Monti, e con il Governo sul tema della sostenibilità complessiva del servizio sanitario nazionale dopo i tagli della legge di stabilità e delle precedenti manovre finanziarie. La riduzione delle risorse per il 2013 e per il 2014 rendono infatti, a giudizio delle Regioni, di fatto insostenibile il governo della spesa sanitaria”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, commentando le dichiarazioni rese oggi dal Ministro della Salute, Renato Balduzzi.

“Per questi motivi abbiamo detto e ripetiamo che ogni ulteriore iniziativa di politica sanitaria - si tratti di standard ospedalieri, di appropriatezza o di ridefinizione dei livelli essenziali di assistenza - deve poggiare su un quadro certo di risorse e, quindi, sul risultato di questo confronto Governo-Regioni. Vanno allora evitati iniziative unilaterali e annunci oggettivamente non realizzabili, soprattutto in un settore  delicato come la sanità. Peraltro il lavoro sui livelli essenziali di assistenza deve ancora cominciare il suo iter nella Conferenza Stato-Regioni e ha bisogno di una condivisione di sistema che conti sulla intesa con il Ministero dell'economia e con le Regioni.

Senza infatti una ripresa del dialogo con le Regioni e la riaffermazione delle relazioni istituzionali – ha concluso Errani - non ci sono le condizioni per costruire un nuovo Patto per la salute e, dunque, per un serio governo della sanità”.

  • domenica 30 dicembre 2012

 Sanità: Errani (Regioni), evitare iniziative unilaterali, prima confronto con Monti su sostenibilità servizio sanitario nazionale

 

Sanità: Errani, le preoccupazioni per le risorse, i tagli e i piani di rientro

 

(regioni.it) 4 i temi affrontati dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, in una intervista pubblicata sul portale della FnomCeo: il rapporto Pil-spesa sanitaria;la spending review, la legge di stabilità e i tagli della manovre finanziarie; i piani di rientro e i viaggi della speranza;la gestione della ricostruzione e la fase post-terremoto. 
“Non credo che sia corretto, anche in tempi di crisi, fare riferimento al PIL atteso. Stiamo vivendo una situazione critica sul piano economico e sociale, ma tutti concordiamo sulla necessità di fare di più in termini di sviluppo, di rimettere in moto l’economia nei diversi territori del nostro Paese. La situazione è “fluida”: accanto a segnali incoraggianti come quello relativo alle esportazioni e quello relativo all’andamento dello spread, si pongono numeri drammatici in particolare sul fronte del lavoro, sia per quanto riguarda i disoccupati, sia per quanto riguarda l’incremento al ricorso alla cassa integrazione. Quando si dice che non bisogna fare della Sanità un argomento puramente ragionieristico, occorre essere conseguenti e fare in modo che un’affermazione di questo genere non resti un’espressione di maniera. Guardando ai dati diffusi dalla Ragioneria Generale dello Stato, si nota che l’incidenza percentuale della spesa primaria della Sanità sul PIL nell’ultimo anno rilevato (il 2009) è del 7,5%, mentre è dell’8,4% in Francia e dell’8,5% in Gran Bretagna. Non è vero, dunque, che per la salute in Italia si spenda troppo, in ogni caso non mi soffermerei tanto su questo, quanto sulla necessità per il nostro Paese di rivitalizzare gli investimenti in particolare proprio per le strutture sanitarie. E’ una delle richieste che più volte abbiamo rivolto al Governo chiedendo di sbloccare le risorse previste dall’ex articolo 20 della finanziaria dell’88. Il problema che stiamo ponendo da diversi mesi è relativo alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale e il fatto che recentemente lo stesso Presidente del Consiglio, Mario Monti, abbia riconosciuto la centralità di questo problema dimostra che le Regioni hanno ragione ad opporsi ad una logica di tagli lineari. Come Conferenza delle Regioni abbiamo sottoposto all’attenzione del Governo e del Parlamento diversi documenti e, cifre alla mano, abbiamo dimostrato che per il periodo 2010-2015 si sono concretizzati e vanno realizzandosi tagli rispetto alla spesa tendenziale che arrivano ad una cifra impressionante, intorno ai 30 miliardi. Il timore è che di questo passo, progressivamente, tutte le Regioni possano andare in default e che quindi, in prospettiva, siano in serio rischio le prestazioni garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Temo che questo approccio possa rappresentare un peso ulteriore su quella “questione sociale” che autorevolmente ha rappresentato agli italiani il Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno.
Quanto invece alla spending review, ha proseguito il Presidente della Conferenza delle Regioni,  “siamo stati sempre molto chiari e disponibili al confronto, ma non abbiamo avuto la necessaria attenzione da chi ha materialmente contributo alla intelaiatura e alla stesura del provvedimento. I tagli ai servizi non strettamente sanitari, ma inclusi nella qualità complessiva del SSN, e mi riferisco alla tinto-lavanderia piuttosto che alla erogazione dei pasti nelle strutture ospedaliere, stanno producendo drammaticamente i loro effetti. Non si può e non si deve imporre una riduzione percentuale di tali servizi, prescindendo dalle diverse situazioni territoriali, ragionando come se dappertutto gli appalti siano stati realizzati con un margine di spreco implicito. In questo modo si è finito per penalizzare proprio quelle realtà che avevano seguito tali servizi con maggiore meticolosità, guardando alla qualità e al rapporto costo beneficio. La Legge di stabilità poi vanta un triste primato: per la prima volta il Fondo Sanitario del 2013 risulta inferiore, di circa un miliardo, rispetto al finanziamento 2012. In questa situazione risulta ben difficile creare le condizioni per un nuovo “Patto per la Salute” (2013-2015). Contrarre le risorse, tenendo ormai da diversi anni il Fondo Sanitario al di sotto del tendenziale di spesa e del tasso di inflazione fino ad arrivare ad un segno negativo nel 2013, significa avere un atteggiamento miope perché vuol dire di fatto impedire un accordo per il nuovo Patto per la Salute, strumento che, come riconosciuto autorevolmente dalla Corte dei Conti e dallo stesso Ministero dell’Economia, ha consentito di tenere sotto controllo il Governo della spesa sanitaria”.
Per quanto riguarda “i Piani di Rientro – afferma Vasco Errani -  al di là di alcuni appesantimenti burocratici, sono stati un buono strumento per tenere sotto controllo la spesa sanitaria. Uno strumento che abbiamo condiviso con il Governo nel Patto per la Salute. Ciò che manca oggi è proprio questo, ovvero uno strumento, il nuovo Patto, su cui confrontarci con riferimento alle risorse e alle prestazioni in un confronto franco fra Regioni e Governo. Nel nuovo Patto per la Salute possiamo fare molto, anche ragionare sulla mobilità regionale e intervenire per ridurre i ‘viaggi della speranza’, ma dobbiamo prima avviare un ragionamento serio sulle risorse. Pensare di realizzare riforme in sanità con la tecnica dell’annuncio, non solo e’ inefficace, ma è controproducente. I problemi del Servizio Sanitario Nazionale vanno affrontati guardando dentro le situazioni, trovando anche criteri standard – non ci siamo mai sottratti a questa sfida anche durante l’annosa discussione sul Federalismo Fiscale – ma avendo ben chiaro che stiamo parlando di un diritto fondamentale e di un sistema universalistico di natura pubblica che non può in alcun modo essere compromesso da scelte sbagliate e unilaterali”.
Sulla gestione post-terremoto, Il Presidente dell’Emilia romagna ha ricordato che “anzitutto abbiamo voluto una forte partecipazione locale alle scelte, sia nella gestione dell’emergenza che poi dell’impostazione delle fasi della ricostruzione. Assieme ai sindaci e alle Province non abbiamo fatto promesse mirabolanti o show, ma abbiamo cercato di dare un ruolo di primo piano al volontariato, all’associazionismo, alle tante realtà locali. Assieme abbiamo scelto di non fare new town, ma di intervenire e preservare il nostro patrimonio abitativo, il territorio, l’identità dei luoghi e delle comunità, studiando le necessarie soluzioni temporanee. Abbiamo deciso di dare massima precedenza alla ripresa produttiva, ai luoghi di cura (come le strutture di Carpi e Mirandola) e alle scuole, consentendo la regolarità dell’anno scolastico. Infine abbiamo chiuso i campi di accoglienza prima dell’inverno. Siamo riusciti a realizzare tali obiettivi anche grazie ad una fortissima solidarietà diffusa per la quale dobbiamo ringraziare tutto il Paese. Ed ora lavoriamo sull’incremento della sicurezza sismica e sui rimborsi per gli interventi per la case e le attività produttive, seguendo procedure certificate e vigilate da organismi come il GIRER, con una piena tracciabilità delle risorse impiegate, in modo da abbattere i rischi di infiltrazioni di economie grigie ed anche criminali. Sono trascorsi otto mesi e i problemi sono ancora tanti: si tratta di un lavoro che ci vedrà impegnati ancora per molto tempo e la nostra attenzione sarà massima”.
 
( red / 21.01.13 )

Errani: tagli insostenibili in sanità

 

(regioni.it) “Con questi tagli il Servizio Sanitario Nazionale non è sostenibile”, lo ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
“L’ammontare complessivo dei tagli effettuati dalle manovre e dagli interventi finanziari negli ultimi anni ammonta, per il periodo 2012-2015, a poco meno di 30 miliardi. Un quadro – ha continuato Errani – che mette in serio rischio servizi fondamentali per i cittadini. Questo scenario la Conferenza delle Regioni lo ha illustrato e ribadito in tutte le sedi istituzionali, in modo unanime.
Ora il Governo e il Parlamento nella discussione relativa alla Legge di Stabilità hanno la possibilità di attenuare il quadro relativo al 2013, evitando il taglio di 600 milioni.
La situazione che stiamo vivendo registrerebbe, per la prima volta nella storia, un decremento del Fondo Sanitario Nazionale 2013 di circa un miliardo. Senza considerare che questa situazione si aggraverebbe nel biennio 2014-2015, mantenendo lo stesso Fondo inferiore al livello del 2012.
Occorre da parte di tutti responsabilità ed impegno per assicurare la tutela del diritto alla salute che è e resta uno dei fondamentali principi costituzionali.
Solo così è possibile consentire, come è indispensabile, la ridefinizione del nuovo Patto per la Salute. Diversamente – ha concluso Errani - non ci sarebbero le condizioni”.
( red / 19.12.12 )


 

Regioni: creare davvero le condizioni per un nuovo "Patto per la salute"

 

(regioni.it) “Le Regioni ribadiscono l’insostenibilità del Servizio sanitario nazionale dopo gli interventi delle ultime manovre finanziarie e della spending review. I tagli rischiano infatti di mettere a repentaglio l’erogazione di prestazioni fondamentali per i cittadini e per la tutela del diritto alla salute”, E’ quanto si legge in una nota diffusa al termine della Conferenza delle Regioni del 13 dicembre.
“Le Regioni sottolineano comunque la necessità di arrivare ad un nuovo “patto per la salute”, per gli anni 2013-15, strumento fondamentale – prosegue il comunicato della Conferenza - per un efficace governo della spesa pubblica, come dimostrato dai risultati ottenuti negli ultimi anni.
Ma senza la soluzione delle questioni relative alle risorse finanziarie necessarie per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza non solo non sarebbe possibile sottoscrivere il Patto, come abbiamo sempre detto, ma si aprirebbe una situazione di grave e insostenibile incertezza.
Sotto questo profilo nella legge di stabilità devono essere ricercate le condizioni minime che consentano, attraverso innovazione e riqualificazione dei servizi sanitari, la tenuta del sistema”.
La Conferenza delle Regioni ribadisce poi la necessità e l’urgenza di arrivare ad uno sblocco degli investimenti previsti e già concordati per le strutture sanitarie. Per questi motivi le Regioni fanno appello al Governo e al Parlamento perché siano accolti gli emendamenti presentati e illustrati nel corso dei recenti incontri con i Capigruppo al Senato. Proposte che – si legge in conclusione nella nota della Conferenza delle Regioni - consentirebbero di ricostruire le condizioni minime per aprire una nuova fase, creando i presupposti che portino davvero ad un nuovo Patto per la salute”.
( red / 13.12.12 )

Sanità: Errani, c'è il "rischio default" in tutte le Regioni

 

(regioni.it) “Chiediamo un incontro al premier Monti per assicurare i servizi fondamentali ai cittadini: diversamente, sarà lo Stato a dover rispondere di questi servizi”. Così si è espresso il Presidente Vasco Errani, al termine della Conferenza delle Regioni del 29 novembre.
Sul fronte della sanità, per Errani “occorre riportare le risorse almeno alla quantità del 2012, è la prima volta che si avrebbe una decurtazione ed il rischio concreto e' che tutte le Regioni vadano in default". Sull'edilizia sanitaria le Regioni chiedono che "'siano immediatamente messe a disposizione le risorse concordate".
"Chiediamo poi un incontro per i fondi della aree sottoutilizzate, e' un tema decisivo per il Paese e le imprese, e relativamente ai fondi strutturali''.
Non giungere ad un accordo, spiega Errani, “rappresenterebbe una sconfitta, un passo indietro. Il Patto per la salute in questi anni ha consentito di governare la spesa sanitaria. Non siamo per fare passi indietro ma per garantire i servizi. Siamo pronti a lavorare per la qualificazione e la riorganizzazione della spesa ma non per mettere a rischio i servizi sanitari”.
Se non arriveranno risposte, soprattutto sul fronte della sanità e dei trasporti, “dovrà essere il governo a prendersene la responsabilità”.
Gli emendamenti che le Regioni hanno presentato ''sono pochi ma essenziali per erogare i servizi essenziali ai cittadini. Siamo ad un punto cruciale che va affrontato con responsabilità”.
Il taglio al Fondo sanitario per il 2013 del valore di circa 1 miliardo si va a sommare agli interventi delle precedenti finanziarie che registrano, nel triennio 2012-2014, una riduzione di circa 32 miliardi di euro.
E’ quanto si evince dai calcoli effettuati dalle Regioni, secondo le quali le ultime "sforbiciate" previste dalla Legge di stabilità “pongono a rischio default tutti i bilanci delle
Regioni, con il possibile aumento della spesa sanitaria e della pressione fiscale, al di là di ogni logica di efficientamento” (cfr. notizia precedente).
Ecco una tabella, pubblicata dall’Ansa,  con i finanziamenti del sistema sanitario nazionale nel periodo 2007-2014 e la relativa variazione percentuale.

FINANZIAMENTI  SSN 2007-2014

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

2014

97.551

101.427

104.468

105.566

106.905

107.880

106.824

107.716

VAR.%

4,70%

4%

3%

1,1%

1,3%

0,9%

-0,98%

0,84%

( red / 29.11.12 )

 

Formigoni: incontro con Monti per "una operazione di puro buon senso"

La Conferenza delle Regioni primo impegno ufficiale per i neo-assessori siciliiani Bianchi e Bonafede

“Il taglio da un miliardo di euro che il governo ha previsto nei trasferimenti per il 2013 alle Regioni per la sanità “va revocato, perché in questo modo salterebbero i bilanci di tutte le Regioni''. Lo ha spiegato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, uscendo dalla Conferenza delle Regioni del 29 novembre.
Le Regioni hanno chiesto un incontro urgente al presidente del Consiglio dei ministri, Mario Monti, per esaminare le possibilita' di modifica delle misure contenute nella legge di stabilita' per il 2013. “La nostra è un'operazione di puro buon senso – ha spiegato Formigoni - chiediamo che il governo rispetti gli accordi raggiunti con noi sul trasporto pubblico locale e, in particolare, che non ci siano ulteriori tagli al fondo per la sanita'. Se il governo ha deciso di modificare i livelli essenziali di assistenza (LEA), se ne assuma la responsabilità e lo dica direttamente ai cittadini perché in queste condizioni sara' difficile assicurare il servizio”.
La Conferenza delle Regioni del 29 novembre è stato il primo impegno di lavoro per l'assessore all'Economia Luca Bianchi, della Regione Sicilia. “Le Regioni – spiega l'Assessore Luca Bianchi - in modo compatto, chiedono innanzitutto al governo di rivedere l'ulteriore taglio proposto al fondo sanitario per il 2013, che ammonterebbe a circa un miliardo di euro. Sommato alla riduzione di circa 32 miliardi di euro prevista dalle precedenti finanziarie per il triennio 2012-2014, pregiudica la possibilità di firmare un nuovo Patto per la Salute. Cio' pone a rischio la possibilita' di erogare servizi essenziali (Sanita' e Trasporto Pubblico Locale). Tutto questo diventa ancora più grave e urgente in una regione come la Sicilia, al di là di ogni necessaria logica di efficientamento. Non meno importanti le questioni attinenti le politiche di sviluppo. La Conferenza prosegue il neo assessore - ha chiesto infatti un tavolo di confronto con il Ministro dell'Economia, il Ministro per la Coesione territoriale e il Ministro per le Politiche comunitarie in cui condividere gli aspetti strategici sull'utilizzo dei fondi FAS e sulle modalità di concertazione con le Regioni della posizione italiana rispetto al negoziato sui fondi strutturali''. Alla seduta della conferenza delle Regioni per la Sicilia ha partecipato anche l'assessore alla Famiglia e al lavoro Ester Bonafede per le materie di competenza.
( red / 29.11.12 )

Incontri con i capigruppo parlamentari del Senato, domani la Conferenza delle Regioni

Errani: non ci sono condizioni per nuovo Patto Salute

Con i tagli della legge di stabilità è impossibile fare un nuovo Patto con il Governo

(regioni.it) "Con queste risorse non ci sono le condizioni per fare un nuovo Patto sulla salute. E' un problema serio per il paese e il governo", lo sostiene il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, parlando al termine di una serie di incontri con i gruppi parlamentari del Senato sulla legge di stabilità avvenuti il 28 novembre. Errani spiega come con i tagli derivanti dalla legge di stabilità è impossibile fare un nuovo Patto con il Governo, e quindi Errani indirizza al Governo una chiara richiesta: "Chiediamo che ci sia almeno la parita' di risorse tra il 2012 e il 2013. E' la prima volta che succede nella storia che si riduce di un miliardo la cifra assoluta, reale". E ancora: "Siamo d'accordo con il presidente Monti, cosi' com'e' la situazione e' insostenibile, lo ripetiamo".
''Domani valuteremo quali azioni assumere in relazione ai tagli insostenibili'' contenuti nella legge di stabilià, annuncia sempre il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
Le Regioni hanno incontrato al Senato i gruppi parlamentari di Pd, Pdl, Lega e Udc: ''si sono impegnati a presentare emendamenti su sanità, trasporto locale, e a confrontarsi con il Governo'' anche per arrivare a modifiche ''a costo zero'' come il patto di stabilita' ''che consentano alle Regioni di gestire una situazione cosi' difficile''.
''Ieri Monti ha parlato del Servizio sanitario, ma siamo noi i primi a dire che così non si regge''. Perche' ''non solo non recuperiamo nemmeno l'inflazione ma addirittura per la prima volta nella storia si riduce di un miliardo da un anno all'altro il fondo sanitario''.
( red / 28.11.12 )
 
 

Gasparri, Bricolo: Legge di stabilità va cambiata

 

(regioni.it) Dopo gli incontri del 28 novembre del presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, con i capigruppo del Senato sulle modifiche necessarie alla legge di stabilità per poter garantire l’erogazione dei servizi ai cittadini, il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, ha sostenuto che le richieste delle Regioni ''sono fondate. Se non si correggono alcuni interventi, sarà impossibile stipulare il Patto per la Salute. Tutto questo comporterebbe più spese per lo Stato e non certo risparmi. Il governo apra gli occhi. Si tratta di modifiche indispensabili alla legge di stabilita' che, insieme alla tutela ed allo stanziamento di ulteriori risorse per sicurezza-difesa, sono prioritarie per il Pdl''.
Che servano questi cambiamenti lo afferma anche il capogruppo della Lega Nord, Federico Bricolo: “sono indispensabili ''cambiamenti radicali'' alla legge di stabilita' perche' ''un anno di governo Monti ha messo in ginocchio gli enti locali'', dopo aver incontrato al Senato una delegazione delle Regioni guidata da Vasco Errani, spiegando che il Carroccio mettera' a punto emendamenti per cercare di contenere i tagli.
''Regioni e Comuni - aggiunge Bricolo - non sono piu' in grado di garantire i servizi essenziali, dalla sanita' al trasporto locale. I tagli vanno rivisti e le coperture vanno cercate nelle spese dello Stato. Per tagliare ancora li' i margini ci sono, la cura dimagrante anche lo Stato la deve fare''. Ai colloqui avuti della delegazione della Conferenza delle Regioni, ha preso parte oltre a Errani anche il coordinatore della Commissione Affari finanziari Romano Colozzi. Gli incontri erano stati fissati con i capigruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, della Lega Nord, Federico Bricolo, del Pd Anna Finocchiaro, con il senatore  Gianpiero D'Alia capogruppo Udc, Svp e Autonomie, con il senatore Pasquale Viespoli, capogruppo di ''Coesione Nazionale'' e il senatore  Giovanni Pistorio, presidente del Gruppo Misto.
( red / 28.11.12 )
 
 

Balduzzi: nessuna privatizzazione della Sanità

 

(regioni.it) ''Entro Natale cercheremo di produrre un documento politico di indirizzo per orientare il cammino per il 2013'' sulla riforma dei ticket. Lo afferma il ministro della Salute, Renato Balduzzi. Niente tagli, semmai "riorganizzazione e ristrutturazione", e nessuna privatizzazione della Sanità.
"Mi preme precisare che il governo attualmente crede che il Servizio Sanitario sia economicamente sostenibile attraverso operazioni di riorganizzazione e ristrutturazione che non sono tagli ai servizi, ma sono la loro ottimizzazione. Se continuiamo a parlare di tagli del governo, generiamo nell'opinione pubblica una situazione di incertezza".
Balduzzi ha sottolineato pero' che nel caso in cui non si intervenisse attraverso una riorganizzazione complessiva del Ssn "dal primo gennaio del 2014, sulla base di scelte effettuate nel 2011 dal precedente governo, noi avremo due miliardi di nuovi ticket aggiuntivi. Personalmente penso che questo non sia sostenibile – ha osservato Balduzzi - sarebbe insostenibile per il sistema, insostenibile per i cittadini, insostenibile in se' in quanto incentiverebbe molti cittadini ad andare a cercare altri nuovi ticket. Alcuni farebbero fatica a pagarli e quindi verrebbe messo in discussione proprio il loro accesso al diritto alla salute, altri andrebbero a cercarsi la soddisfazione delle prestazioni altrove, nel privato, e questo finirebbe per diminuire e indebolire il servizio sanitario nazionale".
Balduzzi aggiunge al question time: "E' opportuno non parlare mai di tagli, anche se la parola va bene per i titoli dei giornali perche' e' breve. Quello che abbiamo cercato di fare e' una riorganizzazione e ristrutturazione. E' una di quelle leggende metropolitane, come leggendarie sono le interpretazioni date ieri di un passaggio del videomessaggio del premier Monti". Quelle di Monti, ha
sottolineato Balduzzi, "non sono dichiarazioni che tendono a dare preoccupazione".
"Il premier Monti ha posto  una domanda sulla sostenibilita' futura del Servizio sanitario  nazionale. Una domanda che tutti si pongono. E questa e' la verita'.  Poi gia' ieri sera palazzo Chigi ha precisato, nel senso di dire che  le parole del premier erano un virgolettato. Purtroppo io devo  rispondere a domande su una cosa che non esiste. Perche' nessuno, e  meno che mai Monti, ha fatto queste affermazioni che gli si mettono in bocca".
( red / 28.11.12 )
 



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