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News

Richiesto incontro urgente al Presidente del Consiglio

Legge di stabilità: a rischio sostenibilità servizi fondamentali

Regioni: preoccupazione per effetti legge di stabilità su sanità e trasporto pubblico locale

(regioni.it)  La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome chiede, all’unanimità, un incontro urgente al Presidente del Consiglio, Mario Monti, per sciogliere alcuni nodi che l’approvazione della Legge di stabilità porrà in relazione alla sostenibilità di alcuni servizi fondamentali per i cittadini, con particolare riguardo alla sanità e al trasporto pubblico locale.
Nel dettaglio la Conferenza delle Regioni pone all’attenzione del Governo la questione del taglio di 600 milioni per il fondo sanitario nazionale 2013 che, sommato agli effetti delle precedenti manovre economiche - circa 30 miliardi per il periodo 2012-2015 - compromette la tenuta dell’intero sistema. Le Regioni lanciano pertanto un allarme perché non sia intaccato il principio costituzionale della tutela del diritto alla salute e, quindi, la garanzia dei livelli essenziali di assistenza.
Le Regioni tornano poi a chiedere lo sblocco degli investimenti (ex art. 20) destinati all’edilizia sanitaria, necessari per la riqualificazione delle strutture.
Particolare preoccupazione desta infine la creazione di un fondo unico nazionale per il trasporto pubblico locale (ferro e gomma). Le Regioni chiedono invece il mantenimento di fondi distinti e la fiscalizzazione delle risorse destinate al trasporto pubblico locale su ferro, in grado di dare stabilità, maggiori certezze di finanziamento, nonché possibilità di investimento ad un settore già in crisi.
( red / 20.12.12 )


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Legge di stabilità: Rossi, rapporti tesi con il Governo

"Stoppato" in Stato-Regioni il regolamento su standard ospedalieri

(regioni.it) Le Regioni “stoppano” la possibilità di trattate ulteriori punti (“fuori sacco”) nella Conferenza Stato-Regioni del 20 dicembre. E’ infatti necessario prima un preciso segnale da palazzo Chigi che risponda alla richiesta di un vertice urgente con il presidente del Consiglio su sanità e trasporto pubblico locale.
Richiesta che il Presidente Vasco Errani ha formalizzato con una lettera inviata a Mario Monti e rafforzata da un comunicato ufficiale della Conferenza delle Regioni (vedi notizia precedente).
A farsi portavoce dell’aut-aut in sede di Stato-Regioni è stato il Presidente della Toscana. Già in mattinata, al termine della Conferenza delle Regioni, Enrico Rossi era stato chiaro: ''Siamo preoccupati perché la legge di stabilità ha disatteso le richieste delle Regioni, tagliando altri 600 mln al Fondo sanitario e mettendo a rischio i livelli essenziali di assistenza. Non abbiamo ricevuto risposte sul Trasporto pubblico locale,su cui chiedevamo la fiscalizzazione. Per questo motivo “abbiamo deciso di inviare una lettera per un incontro immediato con il Presidente del Consiglio per trovare, ci auguriamo, delle soluzioni. I rapporti con il Governo sono tesi e in Conferenza Stato Regioni e Unificata non accetteremo di discutere di materie “fuori sacco”.
Più ottimista il ministro della salute Renato Balduzzi che sul regolamento che rivede la definizione degli standard qualitativi ospedalieri dice che si è “vicini all'intesa. Faremo una Conferenza Stato-Regioni straordinaria nella settimana tra Natale e Capodanno”.
Ma Enrico Rossi puntualizza: “la Conferenza Stato-Regioni straordinaria ci sarà “purché prima ci sia un incontro con il presidente del Consiglio Monti su una serie di punti: i tagli di 600 milioni al Fondo sanitario nazionale, che mettono in discussione i servizi essenziali, l'articolo 20 per riprendere l'edilizia sanitaria e il Fondo per i trasporti. A queste condizioni siamo disposti anche ad una Conferenza straordinaria. Spero proprio che il premier accolga la nostra richiesta di incontro”.
Rispetto poi alle ipotesi che erano state fatte prima della legge di stabilità, il Ministro per la Salute, Renato Balduzzi, ha riconosciuto “io stesso avevo reputato che fossero ipotesi di definanziamento troppo forti e infatti il governo collegialmente ha deciso di ridurre, significativamente, i tagli, rispetto alle proposte iniziali”.
( red / 20.12.12 )


La posizione delle Regioni

Le legge di stabilità mette a rischio i servizi e la tenuta dei conti

 

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni ha consegnato al Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni il seguente documento sulla Legge di Stabilità 2013: Le Regioni ritengono che il testo della Legge di stabilità cosi come approvato dalla Camera dei Deputati non consenta di assicurare l’erogazione dei servizi per i cittadini e prefiguri per tutte le Regioni nel 2013 un concreto rischio in merito alla tenuta dei conti, che comporterà per lo Stato Italiano un problema serissimo e nuovo, in assenza del Patto per la Salute. Occorrerà una modifica reale del testo per consentire la stabilità minima del sistema ed assicurare servizi essenziali. Le Regioni pertanto coinvolgeranno il Senato e si convocheranno giovedì 29 prossimo in seduta straordinaria per verificare le modifiche occorse al testo e decidere sulle iniziative conseguenti da intraprendere in riferimento alle responsabilità a cui i governi regionali non sono in grado di far fronte e a cui dovrà rispondere lo Stato centrale. Le Regioni concorrono, da sempre, al risanamento dei conti pubblici in misura sproporzionata rispetto al peso percentuale che le stesse hanno sulla spesa pubblica. Anche questo disegno di legge di stabilità sacrifica gli enti territoriali e conseguentemente l’erogazione dei servizi essenziali ai cittadini e alle imprese. Da questo punto di vista occorre sottolineare che il sistema delle autonomie è fortemente integrato ciò nonostante non vi sono possibilità di sostituzione delle istituzioni per il finanziamento dei servizi essenziali. Gli enti territoriali sono già oltre la linea di guardia essendo stati destinatari di tagli lineari che nelle ultime manovre pesano, a regime, per oltre 38 miliardi di euro (di cui circa 27 alle sole Regioni). Le maggiori criticità, ovviamente, si concentrano sulla tutela della salute, sul trasporto pubblico locale e sul welfare. Tutela della salute La manovra finanziaria ha ridotto il finanziamento del fondo sanitario riportandolo nel 2013 al di sotto del finanziamento previsto per il 2012, senza tener conto del tasso di inflazione ben al di sopra di quello programmato, dell’aumento delle aliquote IVA e dei risparmi di spesa dello Stato addossati ai cittadini con l’aumento dell’addizionale IRPEF nel DL SalvaItalia (DL 201/2011- convertito in Legge 214/2011). È difficile pensare che possa aver senso un Nuovo Patto per la Salute, poiché il taglio lineare delle risorse, rende la spesa sanitaria non sostenibile dal sistema. Si disperde cosi il lavoro sui costi standard e si mette a rischio la tenuta reale dei bilanci di tutte le Regioni. Tali criticità sono acuite dalle recenti disposizioni del decreto legislativo 118/2011 in ordine alle quali occorre prevedere una graduale applicazione in materia di investimenti e di ammortamenti al fine di non bloccare l’ammodernamento infrastrutturale. Infine occorre garantire una più equilibrata gestione dei piani di rientro anche ai fini di migliorare la gestione dei flussi di cassa. Trasporto pubblico locale La manovra stravolge completamente lo spirito dell’Accordo Governo - Regioni del 21/12/2011 in cui si concordava di sottoscrivere un Patto sul Trasporto pubblico locale dove fossero definite le modalità di fiscalizzazione delle risorse per il TPL in attuazione del D.lgs. 68/2011 sul federalismo fiscale. Tale Accordo era la diretta conseguenza di un ulteriore Accordo Governo - Regioni del 16/12/2010 ove le Regioni e il Governo concordavano l’integrazione delle risorse e la loro fiscalizzazione al livello ante applicazione del DL 78/2010 che ha completamente cancellato i trasferimenti per il TPL (cd “Bassanini”) ormai cristallizati nell’importo dal 1999. È cancellato completamento il principio della responsabilità di entrata correlato alla responsabilità di spesa ritornando alla finanza derivata ante legge “finanziaria Giarda” (L.549/1995). Anche alla luce delle innovazioni contenute nella legge Costituzionale n.1/2012 sul pareggio di bilancio, l’autonomia finanziaria regionale costituisce un prerequisito fondamentale ai fini di consentire a ciascun ente di perseguire questo obiettivo. Le Regioni, conseguentemente, ritengono fondamentale e imprescindibile cancellare la ricentralizzazione delle risorse e sono pronte a costruire, gestire e farsi misurare nell’ambito di un impianto normativo in grado di garantire l’”efficientamento” del sistema e, più in generale, il miglioramento delle performance ai fini della “virtuosità”. Welfare L’attuale situazione economica impone di non trascurare le fasce deboli della popolazione che vedono aggravare la propria condizione e non possono più sopportare il depauperamento delle risorse pubbliche destinate al welfare. I fondi nazionali, infatti, sono pressoché azzerati: dal fondo per la non autosufficienza a quello nazionale delle politiche sociali, per fare solo gli esempi più macroscopici anche se si riscontra un primo segnale in contro tendenza che non risulta però sufficiente ad assicurare i bisogni minimi e assistenziali. Di qui la necessità di riorientare le risorse pubbliche per l’integrazione, l’inclusione sociale e i servizi alla persona. Sono queste le chiavi di lettura degli emendamenti che le Regioni sottopongono all’attenzione del Parlamento perché il disegno di legge di stabilità possa contribuire alla crescita economica e sociale del Paese in un quadro di equilibrio della finanza pubblica nazionale ed europea. Il documento integrale con gli emendamenti è scaricabile dal sito www.regioni.it nella sezione “Conferenze” Il link è: Documento Approvato - POSIZIONE DELLE REGIONI SULLA LEGGE DI STABILITÀ 2013

( red / 22.11.12 )

 
 

 

Disegno di legge di stabilità 2013: la posizione delle Regioni

(regioni.it) Le Regioni hanno espresso il loro parere sul disegno di legge di stabilità 2013 attraverso un documento di osservazioni ed emendamento consegnato al Governo nel corso della Conferenza Unificata del 24 ottobre. Si riporta di seguito il testo del documento senza gli emendamenti proposti (il documento integrale è disponibile in formato pdf  nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it ). PARERE SUL DISEGNO DI LEGGE DI STABILITA’ 2013 Punto 4) O.d.g. Conferenza Unificata La manovra 2013 è sostenuta da 12.9 mld di mezzi di copertura derivanti per 51.8% da maggiori entrate per circa 6,7 mld a fronte di 6,2 mld di minori spese per il 2013. Mentre per gli anni successivi il peso delle maggiori entrate sale a circa il 60%. Le maggiori nuove entrate sono a carico dei contribuenti e dovute principalmente all’aumento della franchigia e taglio delle detrazioni Irpef per circa 2 mld; Tobin tax 1,08 mld; stabilizzazione delle Accise per carburanti sisma Emilia - Lombardia per 1,1 mld; aumento delle riserve tecniche assicurazioni per 623 ml. Il miglioramento dell’indebitamento netto a carico delle regioni per 2,1 mld nel 2013 pari al 56% delle minori spese, per 700 ml sugli enti locali mentre per soli 682 ml per lo Stato pari al 18%. In particolare si segnalano le seguenti criticità per le Regioni:

PATTO DI STABILITA’ Il taglio di un ulteriore miliardo per le RSO e di 500 ml per le RSS si scaricherà sul patto di stabilità (riduzione in termini di indebitamento e fabbisogno PA) mentre il taglio del DL 95/2012 (L. 135/2012) taglierà sostanzialmente il FAS. Per le Regioni “incapienti” si procederà a riversamenti dai bilanci regionali allo Stato. Si ritiene che questa nuova modalità di contributo ai saldi di finanza pubblica sia incostituzionale e dreni ulteriori risorse per investimenti allo Stato centrale. Le Regioni chiedono che non si acceda alla restituzione del taglio di 1 mld (DL 95/2012) attraverso riversamenti di risorse dai bilanci regionali e che venga riproposto almeno per l’anno 2013 il meccanismo del patto di stabilità verticale incentivato per permettere di abbattere l’indebitamento e cedere spazi di spesa ai comuni per aumentare le capacità finanziarie del sistema con l’immissione di liquidità a favore delle imprese e di soggetti che vantano crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione oltre che di riduzione dello stock dei residui passivi per i comuni. A dimostrazione del forte senso di responsabilità delle Regioni, sono i dati dell’applicazione il patto di stabilità verticale incentivato e l’impegno tempestivo stanti i margini temporali ristrettissimi imposti dal DL 95/2012. RISORSE PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE Per quanto siano stanziate le risorse per il trasporto pubblico locale tramite il fondo previsto dal DL 98/2011 per un totale di 1.600 milioni a decorrere dall’anno 2013, è stravolto completamente lo spirito dell’Accordo Governo - Regioni del 21/12/2011 in cui si concordava di sottoscrivere un
Patto sul Trasporto pubblico locale dove fossero definite le modalità di fiscalizzazione delle risorse per il TPL in attuazione del Dl.gs.68/2011 sul federalismo fiscale. Tale Accordo era la diretta conseguenza di un ulteriore Accordo Governo - Regioni del 16/12/2010 ove le Regioni e il Governo concordavano l’integrazione delle risorse e la loro fiscalizzazione al livello ante applicazione del DL 78/2010 che ha completamente cancellato i trasferimenti per il TPL (cd “Bassanini”) ormai cristallizati nell’importo dal 1999.
L’articolo presenta numerose criticità, si prevede:
1. la persistenza di un Fondo a livello statale alimentato dall’accisa benzina e gasolio, il totale del finanziamento dal 2013 ammonterebbe a 1,6 mld. Il Fondo verrà poi ripartito fra le regioni secondo precise modalità: si ritorna alla logica dei trasferimenti vincolati dallo Stato alle Regioni, come se non fosse intervenuta la modifica della Costituzione che assegna autonomia finanziaria alle Regioni, la legge 42/2009 per l’attuazione dell’art.119 della Costituzione e il d.lgs.68/2011. È cancellato completamento il principio della responsabilità di entrata correlato alla responsabilità di spesa ritornando alla finanza derivata ante legge “finanziaria Giarda” (L.549/1995). Anche alla luce delle innovazioni contenute nella legge Costituzionale n.1/2012 sul pareggio di bilancio, l’autonomia finanziaria regionale costituisce un prerequisito fondamentale ai fini di consentire a ciascun ente di perseguire questo obiettivo. Si ricorda,inoltre, che la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità dei finanziamenti a destinazionevincolata in materie di competenza regionale, infatti anche in ambito sanitario non vi è vincolo didestinazione delle risorse ma solo l’obbligo di fornire i livelli essenziali delle prestazioni;
2. al Fondo confluiscono anche le risorse attualmente fiscalizzate in accisa benzina e gasolio previste dalle legge 244/2007 che sono a copertura del Trasporto pubblico locale su gomma – in parte rinnovo contratti del personale – e di risorse che attualmente sono senza vincolo di destinazione. In particolare le risorse derivanti dalla compartecipazione di accisa benzina derivate dalla legge 549/1995 – art.3, c.12, sono a copertura della soppressione di trasferimenti inerenti anche l’agricoltura, il fondo per i programmi regionali di sviluppo, il fondo comune oltre che i fondo trasporti, pertanto non vincolate al trasporto pubblico locale. Inoltre tale compartecipazione è stata integrata (per 254,99 ml) con legge con l’art.12 bis della legge 549/95 in quanto riconosciuto dal Governo il trend negativo di tale tributo che per sua natura è rigido rispetto alla domanda.
Ulteriori perdite di gettito si sono verificate con le modifiche legislative della manovra finanziaria
del 1998 (Legge 449/1997- art.1, c.58) che ha ridotto la compartecipazione all’accisa sulla benzina che avrebbe dovuto essere pari all’aumento del maggior gettito derivante dall’aumento della tassa automobilistica. Tale invarianza dei gettiti non si è verificata ed è stata riconosciuta alle regioni una compensazione per 342,5 ml derivante da minori gettiti di tassa automobilistica, tributo in libera disponibilità al finanziamento delle politiche regionali.
Pertanto le regioni chiedono che tali risorse, compartecipazione all’accisa benzina (legge
549/1995 per lire 242 al litro) e compartecipazione all’accisa gasolio per le compensazioni di minori entrate per modifiche legislative statali (342,5 ml + 254,99 ml), non convergano nel Fondo per il Trasporto pubblico locale in quanto risorse in libera disponibilità, in analogia alla libera disponibilità del fondo perequativo ex lege 549/1995.
Si sottolinea che tali risorse sono rilevanti nei bilanci regionali e a copertura delle spese generali del bilancio. Nel caso si procedesse a renderle vincolate si inciderebbe negativamente sugli equilibri di bilancio in quanto si ridurrebbe la capacità di indebitamento delle regioni lasciando già oggi scoperti i mutui autorizzati e non contratti negli esercizi precedenti (fra l’indebitamento appaiono anche i mutui per l’acquisto autobus per cui sono stati cancellati dallo Stato tutti i contributi a questo scopo con i tagli del DL78/2010). Si sottolinea che non sarebbe più possibile sostenere la percentuale limite del 20% del rapporto fra entrate proprie e indebitamento previsto dalla legge.
3. Le Regioni chiedono che la fiscalizzazione delle risorse per il TPL sia effettuata tramite
aliquota addizionale IRPEF secondo la versione originaria del d.lgs.68/2011. L’accisa sulla benzina è un tributo rigido alla domanda con scarsa dinamica, inadatto a finanziare un servizio come il TPL dove il 60% dei costi è riconducibile alla spesa di personale. La razionalizzazione della spesa sicuramente ridurrà dei costi ma non in misura sufficiente rispetto al calo dell’andamento dell’accisa.
4. Il perseguimento dell’equilibrio economico della gestione e dell’appropriatezza della gestione stessa presuppone la definizione di un “fabbisogno standard”, quale obiettivo finanziario a cui ancorare le verifiche in corso d’anno e a consuntivo sull’azione di governo e gestione delle singole Amministrazioni. Tale nozione non è rinvenibile nell’attuale formulazione dell’articolo.
L’assenza di una nozione di fabbisogno standard inficia tutti i vincoli e le prescrizioni successivamente previsti dalla norma.
5. Attualmente le risorse della legge 244/2077 confluiscono direttamente nei bilanci regionali. Con l’approvazione di tale articolo diventeranno un trasferimento determinando anche problematiche di gestione della cassa per le Regioni.
6. È eccessivamente bassa e del tutto inadeguata la percentuale di anticipazione dei fondi (60%) nelle more del decreto di ripartizione del Fondo. Si ricorda che circa il 60% delle risorse va acopertura del solo costo del personale mentre devono essere garantiti anche i costi difunzionamento. In materia sanitaria l’anticipazione delle risorse è del 97% e del 3% a saldo degliadempimenti esaminati dal Tavolo di monitoraggio.
7. Riguardo la governance del sistema che gestisce il Trasporto pubblico locale, si osserva che il
servizio del trasporto pubblico locale è spesso svolto da società non regionali o private o S.p.A per le quali è impossibile, ad esempio, prevedere la decadenza dei direttori generali in caso di mancato equilibrio economico della gestione o inappropriatezza della gestione: in alcuni casi le regioni trasferiscono le risorse agli enti locali che gestiscono il servizio o stipulano un contratto di servizio sul mercato.
8. La previsione che per il 2012 si provvede al riparto delle risorse secondo il criterio storico è stata dichiarata inammissibile perché “norma su esercizio finanziario diverso da quello preso in
considerazione dalla presente legge” dalla V Commissione della Camera.
Riassumendo le Regioni chiedono che:
a) sia eliminato il vincolo di destinazione delle risorse che costituiscono il Fondo perché contrario all’art.119 della Costituzione;
b) siano escluse dal Fondo TPL le risorse che attualmente sono in libera destinazione e che continuino a fluire ai bilanci regionali con il sistema attualmente in vigore;
c) si provveda a una vera fiscalizzazione delle risorse e non si ritorni al sistema della finanza derivata;
d) si provveda alla fiscalizzazione delle risorse tramite aliquota di addizionale IRPEF con la procedura prevista dal D.lgs 68/2011 (riduzione dello stesso importo dell’aliquota statale) ritornando al cespite originario previsto dal d.lgs. ante modifiche del DL 201/2011 che prevede la fiscalizzazione con accisa benzina, in quanto il tributo è rigido e non rispondente al fabbisogno di finanziamento di un servizio in cui il 60% è costo del personale, inoltre l’accisa ha andamento in calo.
e) siano meglio ridefiniti gli aspetti di governance del sistema (emendamento allegato)
SANITA’
Gli ulteriori tagli previsti dopo quelli già approvati dal DL 95/2012 convertito in Legge 135/2012, minano l’equilibrio di bilancio sia delle Regioni che attualmente sono in equilibrio sia quelle che hanno già intrapreso la via del risanamento attraverso l’approvazione dei piani di rientro.
Le ultime manovre finanziarie hanno ridotto il finanziamento del fondo sanitario riportandolo nel
2013 al di sotto del finanziamento previsto per il 2012, senza tener conto del tasso di inflazione ben al di sopra di quello programmato, dell’aumento delle aliquote IVA e dei risparmi di spesa dello Stato addossati ai cittadini con l’aumento dell’addizionale IRPEF nel DL SalvaItalia (DL 201/2011- convertito in Legge 214/2011).
È difficile pensare che possa aver senso un Nuovo Patto per la Salute, poiché il taglio lineare delle risorse senza la revisione dei livelli essenziali di assistenza esistenti, rende la spesa sanitaria non sostenibile dal sistema, è necessario definire politicamente quale è il livello minimo di servizio che si intende garantire a tutti i cittadini e quindi sulla base dei costi standard il finanziamento complessivo.
ULTERIORI CRITICITA’ DI ORDINE FINANZIARIO
A seguito della sentenza della Corte Costituzionale 223/2012 (incostituzionalità delle trattenute del 5% e del 10% sui redditi maggiori di 90 mila e 150 mila euro e del prelievo sul TFR a carico dei dipendenti) si produrranno impatti sui bilanci regionali e delle Aziende del SSR. Si stima in media circa 600 euro a dipendente. Si richiede un intervento urgente in materia al fine di salvaguardare gli equilibri dei bilanci con particolare riferimento a quelli degli enti sanitari con la restituzione delle somme versate allo Stato.
 
( red / 30.10.12 )


Il testo della Legge di Stabilità 2013 sulla Gazzetta Ufficiale

E' stato pubblicato il 29 dicembre 2012

(regioni.it) La Legge di stabilità 2013 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)” e il “Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015” sono stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale (Serie generale n. 302) del 29.12.2012 (Suppl. Ord. n. 212/L).
I testi pubblicati sulla G.U. possono essere scaricati anche dalla sezione “Gazzetta Ufficiale” del sito www.regioni.it .
Questi  i link ai provvedimenti:
“Legge 24 dicembre 2012, n. 228. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013)”:
http://www.regioni.it/cms/file/Image/upload/GU/Legge_di_Stabilita_2013_GU_302_291212.pdf “Legge 24 dicembre 2012, n. 229. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015”:http://www.regioni.it/cms/file/Image/upload/GU/Bilancio_previsione_Stato_anno_fin_2013_pluri_2013_15.pdf

Di seguito lo schema dell’iter dei provvedimenti con riferimento all’attività di confronto con le Regioni.

Provvedimento

Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

 

Pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana

Parere sul disegno di legge recante "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato" (legge di stabilità 2013) e Nota tecnico illustrativa e sul disegno di legge recante: "Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015".

Nella seduta del 25 ottobre 2012 ha approvato un documento di osservazioni ed emendamenti.

Nella seduta del 22 novembre 2012 sul punto 7) all’O.d.g. della Conferenza Stato-Regioni:

Intesa sullo schema di decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, recante riparto tra le Regioni a statuto ordinario delle risorse del Fondo per il trasporto pubblico locale per l'anno 2012.

ha espresso l'Intesa e ha approvato un ordine del giorno relativo all'articolo 9 del Disegno di Legge Stabilità 2013.

Nella seduta del 25 ottobre 2012 della Conferenza Unificata è stato reso parere.

Rep. Atti n. 117/CU del 25/10/2012

Nella seduta del 22 novembre 2012 della Conferenza Stato-Regioni è stata sancita l’Intesa.

Rep. Atti n. 222/CSR del 22/11/2012

Gazzetta Ufficiale – Serie generale n. 302 del 29.12.2012, Suppl. Ord. n. 212/L

(158.) Legge 24 dicembre 2012 , n. 228

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2013).

(159). Legge 24 dicembre 2012, n. 229

Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2013 e bilancio pluriennale per il triennio 2013-2015

 

 

( red / 14.01.13 )

 

Obiettivo del Patto di stabilità interno 2013: ripartizione tra le Regioni

 

(regioni.it) Il 24 Gennaio la Conferenza delle Regioni ha dato il via libera alla deliberazione sulla ripartizione tra le Regioni a statuto ordinario dell’obiettivo del patto di stabilità interno per l’esercizio 2013.
La tabella di riparto è stata poi ratificata dalla Conferenza Stato-Regioni tenutasi sempre il 24 gennaio.
( red / 29.01.13 )



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