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Conferenza Regioni: prevenzione nei luoghi di lavoro, il Rapporto 2011

Dossier approvato nella riunione del 13 marzo 2013

(regioni.it) La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 13 marzo 2013, ha approvato un Rapporto sulle “Attività delle Regioni e delle Province autonome per la Prevenzione nei luoghi di lavoro” relative all’anno 2011.
Si tratta di un dossier che certamente non nasconde il fatto che, come scrive nella presentazione il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, “il lavoro da svolgere resta ancora lungo ed impegnativo”, ma questo “Rapporto” aiuta a comprendere meglio “l’azione Regionale e quella delle Aziende Sanitarie Locali al fine di consolidare i risultati ottenuti e di realizzare gli interventi che consentano un’ulteriore significativa riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali”.
Il Rapporto integrale è stato pubblicato nella sezione “conferenze” del sito www.regioni.it :
Si riporta di seguito il testo della presentazione, firmata dal Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani.
Le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano esercitano un ruolo centrale in materia di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, ad esse infatti è attribuito il compito di svolgere, attraverso le Aziende Sanitarie Locali, l’attività di vigilanza e le azioni di supporto dirette ai lavoratori, alle imprese, alle organizzazioni di rappresentanza e a tutti gli altri soggetti coinvolti a diverso titolo.
La legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, ha ulteriormente ampliato il ruolo delle Regioni e Province Autonome, trasferendo la competenza in materia di “tutela e sicurezza del lavoro” nell’ambito della legislazione concorrente. Il successivo decreto legislativo 81/08, riprendendo il dettato costituzionale, ha costruito un sistema di rapporti molto stretti tra Stato, Regioni e Province Autonome, in un contesto che oltre ad avere una forte connotazione sanitaria, quale sistema di garanzia della tutela della salute dei lavoratori, afferisce in maniera rilevante ai temi più generali del welfare, inteso come qualità del lavoro, qualità dei rapporti sociali e quindi qualità dei territori.
Il rapporto che si introduce, costituisce la sintesi dell’attività che le Regioni e Province Autonome, nel 2011, hanno realizzato in coerenza con gli obiettivi europei e nazionali, agendo nell’ambito di una consolidata e fattiva collaborazione con l’Amministrazione centrale dello Stato. I risultati sono stati significativi e concreti in termini di pianificazione e realizzazione dell’attività di prevenzione.
Tutte le Regioni e Province Autonome hanno istituito i Comitati Regionali di Coordinamento, che costituiscono la necessaria cabina di regia interistituzionale degli interventi ed hanno corrisposto agli impegni dettati dalle norme ed assunti con i documenti di programmazione nazionali ed in particolare con il Patto per la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (DPCM 17/12/2007) e con il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012, formalizzati, in ciascun territorio, nei rispettivi Piani Regionali di Prevenzione.
Il percorso iniziato il 23 dicembre 1978 con la legge di istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, che ha trasferito alle Aziende Sanitarie Locali la competenza in materia di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, ha consentito di raggiungere risultati senza dubbio rilevanti. Nel periodo compreso tra il 1978 ed il 2010 gli infortuni sul lavoro sono infatti diminuiti in maniera significativa passando da 1.186.684 di cui 2.524 mortali a 775.374 di cui 980 mortali.
Il lavoro da svolgere resta, tuttavia, ancora lungo ed impegnativo. E’ necessario sostenere l’azione Regionale e quella delle Aziende Sanitarie Locali al fine consolidare i risultati ottenuti e di realizzare gli interventi che consentano un’ulteriore significativa riduzione degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La concretezza e la significatività delle azioni descritte nel presente Rapporto dimostrano la capacità delle Regioni e Province Autonome di operare come un vero e proprio Sistema, in grado di operare in modo coordinato ed omogeneo sull’intero territorio nazionale.
La leale collaborazione tra lo Stato ed il Sistema costituito dalle Regioni e Province Autonome costituisce il volano delle politiche attive in materia, i cui obiettivi devono essere in linea con quelli della politica sociale dell’Unione Europea, che trae origine dall’art. 31 della Carta dei Diritti Fondamentali: “ogni lavoratore ha diritto a condizioni di lavoro che rispettino la sua salute, la sua sicurezza e la sua dignità”.
Link al rapporto integrale:
( red / 21.03.13 )



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