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Regioni su patto di stabilità, sanità e fondi UE 2014-20

 

(Regioni.it 2462 - 20/03/2014) Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, nel corso dell’incontro del 20 marzo con il Governo sulla riforma costituzionale, oltre ad illustrare le valutazioni e le proposte delle Regioni sulla bozza di ddl costituzionale 12 marzo 2014, ha toccato anche altri temi - come le politiche per la salute, il patto di stabilità e la programmazione dei fondi europei 2014-2020 - contenuti in un ulteriore documento che è stato consegnato all’esecutivo.
Si riporta di seguito il testo integrale di tale documento (pubblicato anche nella sezione “Conferenze” del sito www.regioni.it).
Fra Governo e Autonomie territoriali è indispensabile un rapporto di leale collaborazione istituzionale, fondato sulla partecipazione reale delle Regioni e degli Enti locali al governo del Paese che consenta una vera inversione di marcia rispetto al passato. Un’esigenza ancora più urgente vista la gravità della crisi economica.
In questo quadro, occorre che il Governo rispetti l’impegno del Governo precedente a risolvere l’insostenibilità finanziaria sugli equilibri dei bilanci regionali derivante dall’ulteriore contributo richiesto alle Regioni in termini di saldo netto da finanziare (560 milioni di euro alle ordinarie e 240 milioni di euro alle speciali), stabilito dalla Legge 147 del 2013.
Il tema è urgente in quanto la normativa dispone la riduzione “delle risorse a qualunque titolo dovute dallo Stato alle Regioni a statuto ordinario” entro il 30 aprile ovvero l’indicazione entro il 15 aprile alla Ragioneria generale dello Stato delle risorse da assoggettare a taglio.
  1. 1.    SALUTE
Nuovo Patto Salute 2014 - 2016
E’ necessario confermare quanto già concordato al Tavolo  sul Patto della Salute:
Fondo Sanitario Nazionale. Sono state definite le risorse per il SSN e ciò permetterà un’adeguata pianificazione del budget per assicurare la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale,  per garantire l’universalità del sistema e i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) in modo appropriato ed uniforme. Si evidenzia pertanto la necessità di assicurare i finanziamenti così definiti:
  • 109.902.000.000 euro per l’anno 2014
  • 113.452.000.000 euro per l’anno 2015
  • 117.563.000.000 euro per l’anno 2016
E’ stato altresì concordato che i risparmi derivanti da azioni di razionalizzazione della spesa sanitaria  debbano rimanere nella disponibilità dei bilanci sanitari.
Il riparto fra le Regioni dovrà avvenire attraverso nuove modalità di pesature, secondo i criteri già indicati dall’articolo 1, comma 34, della Legge 662/96, sulla base dell’Accordo già intervenuto in Conferenza delle Regioni.
Si evidenzia che  si sono svolti diversi incontri per l’elaborazione del Patto Salute, in particolare sui temi dell’adeguamento dei LEA, con l’impegno di un DPCM entro il 30 giugno 2014; della revisione delle misure di compartecipazione ed esenzione; della gestione delle risorse umane; dell’assistenza ospedaliera.
Permangono criticità nel settore dell’edilizia sanitaria - ex art.20 L. 67/68 - e investimenti.
Nelle Politiche sociali ènecessario far confluire in un Fondo unico le risorse frammentate.
  1. 2.          CRESCITA
a)               Patto di stabilità - È fondamentale affrontare in tempi rapidi il tema del patto di stabilità rivedendo i vincoli europei e nazionali, in modo da consentire l’attivazione di investimenti sui territori. In particolare, occorre escludere dal patto le spese per investimento finanziate senza debito e con risorse autonome, quelle relative agli investimenti strategici ovvero obbligati, quali quelli per la prevenzione del dissesto idrogeologico, e le risorse del cofinanziamento nazionale per la programmazione 2014-2020, ivi comprese le risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC, ex FAS), e quelle gestite tramite il Piano di Azione Coesione (PAC).
Bisogna altresì rivedere il riparto tra le Regioni superando definitivamente il criterio della spesa storica.
b)               Programmazione 2014-2020:
1)          occorre confermare l’impianto dell’Accordo politico con il precedente Governo;
2)          le Regioni sono pronte a concordare, in caso di mancata spesa dei fondi, modalità di intervento sostitutive delle diverse amministrazioni responsabili.
c)               Impostazione della nuova programmazione, da definire al più presto con il concorso delle Regioni:
1)          attuazione di chiari e mirati obiettivi strategici; metodi centrati sui risultati attesi definiti come obiettivi concreti e specifici di sviluppo e di miglioramento della qualità di vita dei cittadini;
2)          puntare al rilancio del Mezzogiorno;
3)          programmazione delle risorse, dei contenuti e delle finalità di Programmi operativi nazionali (PON);
4)          servono certezze relativamente alla programmazione del FSC; occorre chiudere il riparto tra Regioni con chiavi da concordare;
5)          ammodernamento e potenziamento infrastrutturale e della rete idrica e della relativa governance.
Vanno inoltre esaminate altre tematiche, sia di carattere generale che più specifico, il cui approfondimento va messo in agenda nelle prossime settimane.
Ci si riferisce in particolare:
-                  al trasporto pubblico locale;
-                  alle politiche attive del lavoro;
-                  al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga;
-                  all’accesso al credito;
-                  al sostegno del sistema di edilizia residenziale pubblica;
-                  alla messa in sicurezza del territorio.
Occorre infine pervenire alla definizione di un quadro normativo dei rapporti finanziari fra i livelli diversi di Governo certo e stabile anche attraverso la ripresa dei lavori della Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica.
 
( red / 20.03.14 )



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