Conferenza Regioni
e Province Autonome
Doc. Approvato - MEMORANDUM GOVERNANCE RETE CRC

mercoledì 1 agosto 2007


MEMORANDUM

SULLA DEFINIZIONE DEI COMPITI E DELLA GOVERNANCE

DELLA RETE CRC

 

 

 

 

 

 

 

Contenuti del documento

 

1      Premessa: l’esperienza del Progetto CRC e l’attuale fase di transizione. La valutazione delle Regioni e delle Province Autonome. 2

 

2      Il ruolo della Rete CRC.. 4

3.1 Il ruolo della Rete CRC nelle strategie governative sull’ e Government e sulla Società dell’Informazione  4

3.2 Lo scenario. 5

3.2 La proposta. 7

 

3      La governance della Rete CRC.. 12

 

4      Il finanziamento strutturale della Rete CRC.. 14

 

5      Appendice: il completamento della fase transitoria e dell’evoluzione della rete (II semestre 2007) 15

 

 

 

 

 

 

(24 07 2007)

 

 

1                    Premessa: l’esperienza del Progetto CRC e l’attuale fase di transizione. La valutazione delle Regioni e delle Province Autonome

La nascita del “Progetto CRC” prende avvio nell’ambito dello sviluppo dell’e Government dal protocollo d’intesa stipulato nel marzo 2002 tra il Ministro Innovazione e i Presidenti delle Regioni, istitutivo del Comitato Strategico per l’innovazione e le tecnologie e del rispettivo Comitato Tecnico.

La prima fase del Progetto CRC (budget 3,6 milioni di €), dalla sottoscrizione del protocollo al luglio 2003, ha consentito l’attivazione dei centri regionali, del potenziamento di quelli esistenti e il funzionamento del nucleo centrale con l’avvio iniziale delle attività della rete.

La seconda fase (budget 10 milioni di €), dal luglio 2003 fino a dicembre 2005, ha consentito il completamento dello sviluppo organizzativo secondo un modello di governo concertato e la realizzazione delle attività nel loro insieme incentrate primariamente su:

­         attività di assistenza agli Enti locali per i progetti di e Government

­         formazione e addestramento

­         comunicazione

­         osservatorio.

Il Formez è stato il soggetto attuatore del progetto di entrambe le fasi su incarico del Dipartimento della Funzione Pubblica e del Dipartimento per l’Innovazione e le Tecnologie.

Attualmente il progetto sta sviluppando la sua terza fase iniziata a gennaio 2006, che dovrebbe concludersi a dicembre 2007 utilizzando un budget complessivo di circa 6,5 milioni di €. La gestione della fase è operata direttamente dal CNIPA. Sono attivi, oltre allo Staff centrale, 21 Centri regionali presso cui operano team di progetto composti da risorse professionali messe a disposizione dal Governo tramite il CNIPA e dalla singola Amministrazione regionale, per un totale di oltre 150 professionisti di cui circa 70 contrattualizzati dal CNIPA.

La ridefinizione della Rete CRC deve tenere conto delle criticità emerse in particolare durante questa fase di transizione:

-         la mancanza di un livello forte e condiviso di azioni comuni svolte dai diversi CRC e con risultati condivisi; di fatto si è assistito ad un indebolimento delle azioni di sistema della Rete e delle dinamiche di collaborazione e di interscambio acquisite negli anni;

-         la scarsa flessibilità ed efficacia degli strumenti di circolazione dell’informazione e di cooperazione anche amministrativa tra CNIPA, Coordinatori e Rete CRC

-         l’interruzione dei percorsi di formazione e crescita del livello tecnico medio delle competenze e dei conseguenti percorsi di riqualificazione e integrazione delle competenze.

La fase in corso si presenta come una fase di transizione tra il modello del “progetto” e quello del “sistema”.

In questa logica si deve concertare rapidamente quale sia il ruolo della Rete CRC nella soluzione strutturale e permanente per la diffusione della società dell’informazione e dell’e Government sui territori regionali, integrata nelle strategie coordinate del Governo e delle Regioni.

 

La valutazione che le Regioni e le Province Autonome danno del Progetto CRC, nelle sue diverse implementazioni organizzative nei territori regionali, è nel complesso positiva per i risultati conseguiti e l’utilità strategica nei processi di sviluppo della società dell’informazione nei propri territori.

Queste hanno investito direttamente nella vita del CRC integrando la funzione nei processi istituzionali di settore, identificando il Coordinatore, partecipando con personale regionale o di società in house al centro stesso, impegnando anche risorse finanziarie aggiuntive a quelle del CNIPA e fornendo ospitalità nelle proprie strutture.

Le Regioni e le Province Autonome chiedono quindi che non si interrompa l’esperienza della rete CRC, a suo tempo proposta ed attivata in forma cooperativa, effettuando:

-         lo studio e l’attivazione di un nuovo assetto organizzativo idoneo a supportare il funzionamento federale degli strumenti per la diffusione dell’innovazione nell’Amministrazione e lo sviluppo della Società dell’informazione che rispetti l’autonomia organizzativa e i modelli che le Regioni e le Province autonome si danno per il coordinamento delle politiche di e Government sui propri territori

-         l’identificazione e l’attivazione degli strumenti di finanziamento centrale del modello a rete che si prefigura nel presente contributo al Memorandum.

 

2                    Il ruolo della Rete CRC

3.1 Il ruolo della Rete CRC nelle strategie governative sull’ e Government e sulla Società dell’Informazione

Condizione fondamentale per l’attuazione della Rete CRC è il suo inquadramento nelle strategie operative del Governo sull’e Government e sulla Società dell’Informazione e l’adattamento ai modelli di governance già attivi sui territori.

I nuovi CRC dovranno innanzi tutto essere strumenti coerenti e funzionali rispetto al “Sistema nazionale di e-government” che il Governo ha presentato; per cui nella definizione della funzione della Rete CRC si dovranno considerare come indirizzi essenziali i relativi obiettivi strategici:

-         migliorare l’efficienza della Pubblica Amministrazione per un forte cambiamento organizzativo e gestionale da conseguire anche con un impiego rigorosamente finalizzato delle ICT

-         realizzare l’interoperabilità e la piena cooperazione fra le Amministrazioni mediante la condivisione degli archivi e delle informazioni, riduzione di tempi e semplificazione di procedure

-         migliorare la trasparenza e l’efficacia della spesa pubblica attraverso soluzioni, strumenti e modelli organizzativi che consentano un maggior controllo di gestione e della finanza pubblica

-         costruire la cittadinanza digitale, rimuovendo gli ostacoli all’accesso alla rete, promuovendo lo sviluppo della banda larga, una più qualificata offerta di servizi on line e modelli sostenibili di e-democracy

-         misurare la qualità e l’efficienza dei processi amministrativi e l’efficacia delle politiche di innovazione nella PA finanziate con risorse pubbliche

-         promuovere la competitività delle imprese e dare impulso alla crescita dell’industria ICT, promuovendo l’innovazione dei processi della PA e sostenendo iniziative in ambito Open Source.

-         rendere l’Italia protagonista nell’Europa che innova e integra, grazie alle ICT, i propri processi amministrativi.

 

Le Regioni e le Province Autonome hanno inoltre appreso con soddisfazione che il “Patto per l’attuazione del sistema nazionale di e Government nelle regioni e negli enti locali - Progetto PAESE” propone un modello di governance che conferma un modello a rete nella gestione delle relazioni fra livello centrale, regionale e locale e intende avvalersi della Rete dei Centri Regionali di Competenza per l’e-Government (Rete CRC).

 

La Rete CRC viene identificata come uno strumento che, a seguito di una ridefinizione attraverso una rilettura delle proprie funzioni, deve rappresentare un’articolazione territoriale idonea a “raccogliere e analizzare i dati  sul governo locale al fine di fornire strumenti di conoscenza adeguati per supportare il processo di programmazione”.

 

Il “Patto” prevede inoltre che la Rete CRC costituisca “una struttura di cooperazione da finalizzare verso la creazione di una base solida di relazioni istituzionali, conoscenze e informazioni comuni sui temi della Società dell’Informazione, da organizzare e rendere disponibile per la programmazione e realizzazione dei processi di innovazione”. Si prevede che la definizione dei compiti che verranno assegnati ai CRC sia definita all’interno di un Memorandum che terrà conto delle seguenti esigenze:

-         valorizzare il ruolo di “facilitatori” dei processi di disseminazione delle innovazioni;

-         sviluppare una costante attività di monitoraggio delle azioni e dei servizi realizzati;

-         sostenere lo start up delle iniziative e dei progetti da realizzare in ambito regionale, supportando gli Enti locali nell'attuazione delle suddette iniziative e progetti.

 

Il presente documento vuole essere un contributo delle Regioni e delle Province Autonome alla definizione del Memorandum citato dal “Patto” e riporta in sintesi gli aspetti ritenuti più rilevanti in merito al ruolo della Rete CRC, alla sua governance e ai finanziamenti strutturali e permanenti necessari al corretto funzionamento della Rete stessa.

 

3.2 Lo scenario

Prendendo atto dell’azione propulsiva che il progetto CRC ha garantito in questi anni e dei risultati che ne sono derivati ma legati ad una fase complessiva di avvio delle iniziative, e, considerate queste mature, si ritiene opportuno ritenere chiusa la fase di progetto e arrivare ad una strutturazione della Rete che deve divenire uno strumento permanente.

 

La presenza a livello regionale di funzioni di coordinamento e supporto ai processi di sviluppo della società dell’informazione consentirebbero, senza invadere l’autonomia organizzativa degli enti, di consolidare il presidio delle coerenze di sistema che non possono che essere legate alle peculiarità territoriali e riferite ad un livello con potere normativo e regolamentare.

Questo consentirebbe alle Regioni di fare un salto di qualità nell’azione di settore e di attuare nel tempo anche una valorizzazione della Rete dei CRC territoriali, ognuna secondo il proprio modello organizzativo. Si tratta anche di abbandonare la logica dei finanziamenti occasionali su specifico progetto in quanto non più adatta ad una realtà  oggi maggiormente matura, e consolidando in via permanente ed unitaria la politica basata sugli strumenti e sui metodi della  programmazione negoziata, in modo analogo con le altre politiche di settore. L’identificazione della missione operativa e strategica deve partire dalle linee di indirizzo governative sopra descritte in termini di capacità di supporto da parte della Rete CRC.

Appare necessario che la ridefinizione in una logica strutturale e permanente della Rete CRC o di analoghe funzioni di coordinamento e di supporto si basi sul consolidamento del ruolo cooperativo dei CRC nei confronti del sistema delle Regioni e delle autonomie locali con particolare attenzione a:

-         assicurare adeguate azioni di sostegno ai processi di innovazione nei territori regionali rispondendo alle esigenze delle Regioni e degli Enti Locali;

-         valorizzare gli investimenti pregressi del Governo e delle Regioni nella costituzione della stessa rete CRC e negli interventi locali di sviluppo dell’e Government;

-         rafforzare la capacità di fornire assistenza operativa diretta ed indiretta ai processi di innovazione di livello regionale ed interregionale

-         assicurare a livello regionale un adeguato livello di promozione e comunicazione dei nuovi servizi di e-government e delle opportunità tecnologiche e finanziarie per la loro evoluzione

-         migliorare la consapevolezza nell’utilizzo delle tecnologie innovative nelle reti istituzionali e la misurazione dei risultati dell’innovazione.

 

In particolare si ritiene fondamentale che si operi nell’estensione generalizzata dell’innovazione a tutti i livelli amministrativi con particolare riguardo alle amministrazioni di piccole dimensioni e alle aree marginali, nella valorizzazione e diffusione dei casi d’eccellenza ampliando i bacini d’utenza delle soluzioni al massimo numero di cittadini e imprese possibili.

Fondamentale è anche il supporto della Rete CRC alla cooperazione interregionale e al raccordo funzionale con la PA centrale.

 

3.2 La proposta

Le Regioni e le Province Autonome ritengono che i singoli CRC - coordinati dal Coordinatore di nomina regionale e nell’ambito degli indirizzi delle Amministrazioni regionali in materia - possano svolgere, sulla base di modelli adeguati alle singole realtà, una serie di azioni di supporto ed assistenza alle funzioni regionali nel settore dello sviluppo dell’e Government e del rafforzamento della società dell’informazione di cui le Regioni e le Province Autonome mantengono titolarità e coordinamento:

-         supporto ed assistenza intra-istituzionale: azioni all’interno della singola amministrazione regionale per favorire la consapevolezza delle potenzialità tecnologiche e organizzative delle ICT

-         supporto ed assistenza intra-regionale: azioni all’interno del territorio regionale verso gli enti locali e soggetti diversi per favorire la diffusione della società dell’informazione sui territori anche attraverso azioni di osservatorio, comunicazione e formazione nonché il supporto alla attivazione di specifici progetti comuni.

-         Supporto ed assistenza inter-regionale: azioni tra amministrazioni regionali per favorire la collaborazione tra regioni nello sviluppo di progetti ICT congiunti comprensivi del riuso e del trasferimento di know how; tali funzioni devono trovare sede di concertazione nel CISIS

-         supporto ed assistenza sovra-regionale: azioni a supporto delle relazioni tra le amministrazioni regionali e gli Organi centrali nell’ambito della società dell’informazione (normativa – documenti strategici – finanziamenti)

-         supporto ed assistenza sovra-nazionale: azioni a supporto delle relazioni tra le amministrazioni regionali e gli Organi comunitari nell’ambito della società dell’informazione (programmi – documenti strategici – finanziamenti)

 

Si ritiene che le attività della Rete CRC congruenti con questo nuovo scenario siano:

1.      assistenza alle politiche nazionali e regionali e agli interventi per il rafforzamento e la diffusione dell’e-government e della società dell’informazione:

a.      contributo di assistenza alle politiche e ai progetti di innovazione che tutte le Regioni promuovono verso il territorio anche fornendo supporto nell’elaborazione dei documenti programmatici regionali di settore

b.      promozione e sostegno del riuso delle soluzioni di e-government

c.      promozione e  sostegno delle ALI - centri servizi territoriali (CST) e in generale di iniziative per la gestione associata dei servizi di e-government

d.      promozione e sostegno dei progetti di democrazia digitale (e-democracy) ed in generale degli interventi che favoriscano l’inclusione

e.      promozione e sostegno dei progetti diversi di rafforzamento dell’e Government sul territorio regionale

f.        assistenza all’attuazione degli Accordi di Programma Quadro per la società dell’informazione, l’e Government, la Ricerca e l’innovazione ed in generale nella programmazione negoziata anche nelle fasi di valutazione ex ante ed ex post degli interventi

g.      assistenza nella definizione di programmi e piani anche destinati al supporto operativo agli enti locali nelle fasi di reperimento di finanziamenti (ad esempio nella predisposizione di Piani Unitari di Intervento previsti nell’ambito del “Fondo per il sostegno all’innovazione negli enti locali”, istituito con decreto interministeriale sottoscritto da Ministro per le Riforme e le Innovazioni nella PA, Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali e Ministro dell’Economia e delle Finanze);

h.      supporto a livello regionale, interregionale e nazionale nella definizione di quadri conoscitivi sullo stato di realizzazione dell’e Government e della società dell’informazione nelle Regioni attraverso le funzioni di osservatorio

 

2.      assistenza alla cooperazione interregionale e transnazionale nel campo dell’e-government e della società dell’informazione:

a.      promozione e sostegno dei progetti diversi di rafforzamento dell’e Government di livello interregionale e svolti in cooperazione con soggetti nazionali diversi

b.      elaborazione delle statistiche regionali sulla società dell’informazione

c.      assistenza sui tavoli nazionali sull’e Government e la società dell’informazione a supporto dell’azione regionale introducendo anche poli di specializzazione regionale per specifici temi

d.      promozione e sostegno dei progetti diversi di rafforzamento dell’e Government sul territorio regionale attuati nell’ambito di programmi comunitari anche svolti nell’ambito del  Programma Quadro di ricerca

e.      promozione e comunicazione dei casi d’eccellenza di livello interregionale ed europeo

f.        divulgazione delle policy europee di settore e delle opportunità di cooperazione e finanziarie per interventi nel settore dell’e Government e della società dell’informazione

3.      diffusione di casi d’eccellenza tecnologica ed organizzativa sull’e-government e sugli sviluppi della società dell’informazione

a.      promozione sul territorio dei servizi di e-government e comunicazione a favore di enti locali, cittadini ed imprese, intermediari (associazioni di categoria, ordini professionali …), …

b.      organizzazione di eventi di comunicazione sul territorio, compresi i cicli di incontri curati da diversi CRC, finalizzati al coinvolgimento degli Enti locali, nonché eventi regionali di informazione e confronto sulle politiche di innovazione, eventi convegnistici, seminari e altre azioni di comunicazione;

c.      assistenza a Regioni e Enti locali su piani di promozione dei servizi di e Government

d.      assistenza agli Enti locali sulla misurazione e valutazione dell’utilizzo dei nuovi servizi, in coordinamento con l’Osservatorio CRC;

e.      documentazione di casi di successo e buone pratiche sull’utilizzo e i benefici dei nuovi servizi

f.        servizi redazionali web, rapporti coi media e promozione Rete CRC

g.      conduzione redazionale del sito crcitalia.it che oltre alle funzioni consolidate di servizio (informazioni su bandi, linee guida ecc.), deve rafforzare la sua funzione di canale di comunicazione anche come portale informativo su esperienze e casi di innovazione del territorio

h.      prosecuzione nell’edizione della Collana editoriale CRC

i.        definizione di gruppi di lavoro tematici della Rete CRC che, con il coordinamento di un CRC con specifica competenza e la funzione di raccordo e diffusione dello Staff centrale, rappresentino di fatto gli organismi operativi della Rete CRC in temi strategici quali la cooperazione, finanziamenti e strategie nazionali, cooperazione, finanziamenti e strategie europee, misurazione dell’avanzamento della Società dell’informazione a livello regionale e valutazione di impatto, formazione e comunicazione , ambiti tecnologici tematici (banda larga, interoperabilità, sicurezza, open source, e learning, … ), ambiti applicativi tematici (sanità, lavoro, formazione, ambiente, GIS, …), cooperazione interregionale, …

4.      mantenimento dell’osservatorio dell’innovazione a livello nazionale e regionale

a.      osservatorio delle politiche, degli attori e dei progetti di settore di livello nazionale realizzato a livello centrale e regionale per i rispettivi dati

b.      Osservatorio servizi on-line (SOL) proseguendo la raccolta ed elaborazione dei dati sui servizi on line erogati ed attivando sistemi per la misurazione dell’impatto dei servizi sugli utenti e la valutazione delle modalità di organizzazione dei back-office delle pubbliche amministrazioni, al fine di supportare con dati oggettivi la programmazione e la pianificazione a livello regionale

5.      mantenimento delle funzioni di animazione, coordinamento e sviluppo della stessa rete CRC (funzione trasversale principalmente svolta dallo Staff centrale)

a.      aggiornamento, formazione e sviluppo professionale e organizzativo della rete CRC

b.      definizione e attuazione dei piani di lavoro dei singoli CRC (singolo CRC)

c.      supporto alla definizione e attuazione dei piani di lavoro dei singoli CRC (Staff centrale)

d.      supporto e animazione dei gruppi di lavoro della rete CRC

e.      gestione strumenti di comunicazione e collaborazione interna (Intranet, mail list, …)

In relazione alle funzioni specifiche di raccordo tra Organi centrali, soprattutto in merito alle loro sedi operative su base regionale e provinciale, Regioni ed Enti locali, dovrà essere valutato il raccordo tra le funzioni dei CRC locali e le Conferenze permanenti provinciali e regionali istituite dal DPR n. 180/2006 “Regolamento recante disposizioni in materia di Prefetture - Uffici territoriali del Governo, in attuazione dell'articolo 11 del D.Lgs. 30 luglio 1999, n. 300, e successive modificazioni”. Tali Organi coadiuvano il Prefetto nell'esercizio delle funzioni di coordinamento delle attività degli uffici periferici dello Stato e di leale collaborazione di detti uffici con gli enti locali e possono trattare specificamente i temi relativi alla società dell’informazione.

 

 

3                    La governance della Rete CRC

Una struttura della Rete CRC congruente con le funzioni da svolgere appare essere la seguente:

-         i singoli CRC a livello regionale con il loro Coordinatore di nomina regionale che assicura il regolare funzionamento del Centro facilitandone i processi lavorativi e tutte le condizioni essenziali per il suo funzionamento in quanto responsabile dell’attuazione del Piano delle attività locali e del relativo budget annuale assegnato allo sviluppo del CRC

-         lo Staff Centrale di dimensioni contenute per affrontare i compiti di:

-         osservatorio centrale e raccordo con gli Organi centrali

-         supporto alle funzioni condivise della Rete CRC e dei Gruppi di lavoro tematici inteso come allineamento metodologico, gestione temporale dei risultati attesi dalla Rete e dai Gruppi di lavoro, repository centrale della documentazione e dei prodotti

-         diffusione continua dei risultati delle azioni dei CRC e dei Gruppi di lavoro

-         formazione e comunicazione interna alla Rete CRC ed esterna

-         gestione degli strumenti cooperativi comuni.

-         l’Assemblea dei CRC, composta dai coordinatori dei CRC e dai rappresentanti dello Staff centrale e, qualora vengano trattati specifici temi, dai responsabili delle relative  linee di attività presso ciascun CRC. L’Assemblea rappresenta un momento di confronto tra i poli paritetici della Rete, cura la promozione del progetto e la comunicazione sui risultati di progetto nei confronti delle strutture deputate alla concertazione tra i diversi livelli di governo sui temi dell’e-government e della società dell’informazione

-         il Comitato Strategico, definisce gli obiettivi strategici generali e le migliori modalità di governo della Rete dando mandato all’Assemblea dei CRC e allo Staff centrale, formula osservazioni sulla coerenza e adeguatezza dei Piani di Attività dei CRC con gli indirizzi e gli obiettivi generali fissati. Il Comitato strategico mantiene l’attuale composizione in termini di rappresentanza.

 

In termini funzionali, la Rete CRC deve riorganizzarsi sulla base di una totale pariteticità tra lo Staff centrale e la rete territoriale regionale.

In ogni caso deve essere assicurato il raccordo con il CISIS quale organo interregionale anche nell’ottica dell’efficacia dell’azione dello Staff centrale.

La rete territoriale dei singoli CRC deve poter adeguarsi alle specificità locali può avere caratteristiche organizzative diverse a seconda delle realtà della singola Regione. In ogni caso dovrà essere curata la relazione continuativa con gli atri attori locali dell’innovazione anche attraverso il raccordo con gli EE. LL. prevedendo il confronto stabile con le rappresentanze di ANCI, UPI e UNCEM.

Le azioni dei poli paritetici della Rete vengono definite annualmente tramite il “Piano delle attività” (del singolo CRC e dello Staff Centrale): questo è lo strumento programmatico di gestione del sistema, che coinvolge tutte le risorse appartenenti ai CRC e definite nell’ambito dell’accordo di convenzione che istituisce il CRC. Il Piano è composto dal Piano delle azioni di sistema, che comprende le attività comuni svolte da tutta la Rete, e dalle azioni locali definite nei Piani di attività dei CRC, composti dalla quota parte delle azioni di sistema di competenza del CRC e da ulteriori azioni in risposta ad esigenze e opportunità specifiche locali.

Il Comitato Strategico su base annuale prende atto dei risultati dell’annualità precedente anche sulla base di una relazione annuale delle attività svolte e dei risultati ottenuti redatta dall’Assemblea dei CRC con la funzione segretariale dello Staff centrale. Il Comitato Strategico su base annuale redige un documento di indirizzo contenente gli indirizzi prioritari delle funzioni ed attività da rafforzare e migliorare con l’indicazione dei risultati attesi dalla Rete.

I singoli CRC sono strutture operative regionali con specializzazioni interregionali e di Rete su specifici temi, attivate da gruppi locali di funzionari e dirigenti di diversi livelli di governo, affiancati da personale messo a disposizione attraverso convenzioni tra il Ministro e le Regioni e da eventuali incarichi diretti delle Regioni stesse. Tutte le risorse operative nel singolo CRC rispondono funzionalmente al Coordinatore indicato dall’Amministrazione regionale. E’ opportuno che tra le risorse che compongono il CRC il Coordinatore identifichi almeno un referente per ciascuna delle principali attività attribuite al CRC.

La composizione del singolo CRC deve basarsi su una struttura standard concertata in sede di Comitato Strategico e devono essere assicurati in tempi rapidi i reintegri di personale eventualmente resisi necessari.

La selezione del personale compete al soggetto incaricato dal Ministro della gestione operativa della Rete che, per il singolo CRC,  la effettua in collaborazione con la Regione relativa.

4                    Il finanziamento strutturale della Rete CRC

Appare necessaria l’identificazione e l’attivazione degli strumenti di finanziamento centrale permanenti della Rete CRC nelle forme idonee anche prevedendo:

-         un’apposita voce di spesa per nuove competenze regionali nella Legge Finanziaria o su eventuale legge di settore;

-         un adeguamento dei riparti obbligatori per la Società dell’Informazione nell’ambito delle risorse CIPE per le aree sottoutilizzate e rendendo attuabile sul piano amministrativo il finanziamento nell’ambito degli Accordi di programma relativi (ad esempio quali azioni di sistema ricorrenti).

Sulla base dell’esperienza svolta appare necessario prevedere, per i costi dell’intera Rete, un finanziamento centrale annuo di almeno 5 milioni di € con disponibilità certa ricorrente su base almeno triennale e contabilmente non comprimibile.

Le funzioni di coordinamento e di supporto ai processi di sviluppo della società dell’informazione svolte a livello regionale potranno essere assicurate tramite il cofinanziamento diretto alle Regioni e alle Province Autonome o tramite la contrattualizzazione di personale da parte delle strutture centrali che venga assegnate ai singoli CRC.

Nel secondo caso la contrattualizzazione del personale presso i singoli CRC e lo Staff centrale che non sia dipendente di enti pubblici dovrà avvenire con durata continuativa almeno triennale.

Le Regioni e Province Autonome assicurano il cofinanziamento attraverso il supporto logistico e strumentale per il funzionamento dei singoli CRC ed il  coordinamento, in genere con proprio personale, e mettendo  a disposizione altro personale ed eventualmente budget integrativo per la migliore attuazione del piano di lavoro.

Per le attività di supporto alla cooperazione interregionale, le Regioni, tramite il CISIS, attiveranno anche risorse aggiuntive biennali a valere sul progetto ICAR+, sia a livello territoriale, sia a livello centrale, relative esplicitamente alla diffusione della cooperazione applicativa e dell’interoperabilità, tra cui alcune che potranno essere condivise con la Rete CRC per la gestione di servizi comuni e tutte comunque operanti in modo coordinato con le funzioni della Rete CRC.

 

5                    Appendice: il completamento della fase transitoria e dell’evoluzione della rete (II semestre 2007)

E’ necessario che durante il II semestre 2007 sia assicurato:

-         il corretto svolgimento delle attività previste nei Piani di lavoro 2007 da parte dei singoli CRC e dello Staff centrale

-         lo svolgimento di tutte le attività necessarie al corretto avvio della Rete CRC nella situazione a regime a partire dal 1 gennaio 2008.

Per quanto riguarda gli aspetti strategici si ritiene che entro il mese di settembre 2007 debba essere predisposto e concertato in sede di Comitato Strategico il Memorandum previsto dal “Patto” sul ruolo e la governance della Rete CRC in senso strutturato e permanente e sulla base di un orizzonte finanziario certo almeno triennale.

In termini operativi appare necessario che  si effetti entro il mese di novembre 2007 l’insieme delle azioni propedeutiche alla messa a regime della Rete CRC nei suoi nodi paritetici centrali e regionali:

-         ridefinizione degli assetti professionali dello Staff centrale e dei singoli CRC e conseguente allocazione delle risorse professionali attualmente impegnate nei CRC ed in grado di operare nel nuovo contesto e integrazione delle risorse professionali nei CRC sottodimensionati rispetto le esigenze e gli accordi con le Amministrazioni regionali improntare la selezione di eventuali nuove risorse professionali, a regole e criteri trasparenti e comuni;

-         definizione del percorso di aggiornamento professionale (anche già avviabile nell’autunno 2007 con budget del secondo semestre 2007), rivolto agli attuali componenti della rete CRC, mirato all’acquisizione/accrescimento di conoscenza sui nuovi ambiti di intervento

-         definizione del soggetto responsabile della gestione della Rete e delle modalità di contrattazione dei singoli incarichi professionali

-         progettare la struttura e i contenuti minimali dei “Piani delle attività” per le azioni di sistema e le azioni locali che devono essere redatti per lo Staff centrale ed i singoli CRC;

-         definire ed approntare la tipologia di accordo formale più idonea per la continuazione dei singoli CRC fra Governo e singola Regione/Provincia Autonoma, questa appare essere quella della convenzione o dell’Accordo di programma qualora le risorse finanziarie siano reperite nell’ambito dei Fondi CIPE – azioni di sistema. In ogni caso gli accordi dovranno regolare le attività e l’utilizzo delle risorse messe a disposizione dai contraenti per il raggiungimento degli obiettivi di progetto

-         Identificazione dei Coordinatori dei singoli CRC e del responsabile dello Staff centrale e della composizione a regime del Comitato Strategico e dell’Assemblea dei CRC

-         valorizzazione dei percorsi professionali raggiunti (con particolare riferimento alla crescita dei collaboratori junior), identificando percorsi di avanzamento dei profili contrattuali in base alle competenze acquisite e alle differenti mansioni svolte.

 

Entro il mese di dicembre 2007 si dovrà provvedere alla sottoscrizione degli Accordi e alla contrattualizzazione del personale per assicurare l’operatività e la continuità contrattuale con i consulenti impiegati che proseguiranno l’attività.

 

Roma, 1 agosto 2007