Commissioni Bilancio (5a e V) - Audizione del Ministro Gualtieri sullo scostamento di bilancio, del 20 gennaio 2021 - Sintesi

giovedì 21 gennaio 2021


Commissioni riunite Bilancio (V e 5a) - Audizione del Ministro dell'Economia e delle Finanze, Roberto Gualtieri, nell'ambito dell'esame della Relazione al Parlamento predisposta ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 2012 (scostamento di bilancio), del 20 gennaio 2021 – sintesi diretta web.

Il Ministro dell'economia e delle finanze, Roberto Gualtieri per prima cosa ha fatto presente che nel corso dello scorso anno lo Stato ha assicurato un notevole sostegno all’economia, ricorrendo più volte a scostamenti di bilancio che il Parlamento ha autorizzato a larghissima maggioranza.

Complessivamente sono state varate misure pari a circa il 6,6% del PIL, 108 miliardi, a cui si aggiungono 300 miliardi di crediti che sono stati oggetto di moratoria e 150 miliardi di prestiti garantiti erogati. Si tratta di uno degli interventi più rilevanti che ci sono stati in Europa paragonabile per entità solo a quello messo in campo dalla Germania.

In particolare, nel 2020, in termini di indebitamento netto, il settore delle imprese, considerando anche gli interventi fiscali, ha beneficiato di interventi per oltre 48 miliardi; al lavoro e al sociale sono stati destinati circa 35 miliardi; agli enti locali sono oltre 12 miliardi di euro; la sanità ha ricevuto maggiori risorse per oltre 8 miliardi; i servizi pubblici e sociali sono stati potenziati con ulteriori 4,5 miliardi.

Gli interventi sulla liquidità hanno generato:

  • oltre 2,7 milioni di domande di moratoria su prestiti per un valore di circa 300 miliardi;
  • 1,6 milioni di domande al Fondo di Garanzia PMI, per un importo di finanziamenti di oltre 129 miliardi;
  • nell'ambito di “Garanzia Italia”, SACE ha concesso garanzie per 20,8 miliardi di euro;
  • Con il Fondo Gasparrini oltre 206 mila “famiglie” hanno potuto chiedere la sospensione delle rate del mutuo sulla prima casa. Mentre alle moratorie dell’ABI e dell’Assofin hanno aderito 571 mila famiglie, per circa 27 miliardi di prestiti.
  • I quattro “decreti ristoro”, emanati dalla fine di ottobre all’inizio di dicembre, inglobati nel corso della loro conversione in un unico testo, hanno disposto interventi che nel complesso ammontano a circa 18 miliardi nel 2020 e circa 9 miliardi nel 2021.

    Con questi Decreti Ristori sono stati erogati contributi per circa 2,66 miliardi di euro, di cui circa 2,36 miliardi accreditati automaticamente, mentre 300 milioni sono stati pagati a seguito di istanza.

    A questi si aggiungono i contributi accreditati automaticamente alle imprese del settore della ristorazione, in base al “Decreto Natale”, pari a circa ulteriori 628 milioni di euro. Considerando anche i contributi erogati ai sensi del Decreto Rilancio e del Decreto Agosto, il totale dei ristori e dei contributi a fondo perduto erogati ammonta a oltre 10 miliardi di euro.

    Sono in corso di erogazione i contributi a fondo perduto “ristori” e “centri storici” riguardanti le ulteriori istanze presentate tra fine dicembre e queste prime settimane di gennaio. Inoltre, gli Uffici dell’Agenzia delle entrate stanno gestendo puntualmente le istanze di autotutela degli operatori che hanno commesso errori nella presentazione delle istanze del contributo a fondo perduto del decreto rilancio e, a seguito dei controlli istruttori d’ufficio, saranno erogati i contributi che risulteranno spettanti.

    Ha poi aggiunto:” Naturalmente sappiamo bene che ci sono stati anche limiti e ritardi, come quello relativo ai tempi di erogazione della cassa integrazione soprattutto nei primi mesi, così come siamo consapevoli della necessità di un intervento perequativo per coloro i quali sono stati “sacrificati” dai criteri che hanno consentito questa erogazione così rapida dei ristori. Che credo non teme paragone rispetto alla situazione degli altri paesi. Proprio perché molto rapida, come sapete ci sono una serie di tipologie sulle quali abbiamo ragionato sulla necessità di avere un intervento di tipo perequativo, che è proprio uno degli interventi che crediamo sarebbe utile varare con le risorse dello scostamento che il Parlamento si accinge auspicabilmente ad autorizzare. Questo tema, così come quello del prolungamento del sostegno all’economia, sarà oggetto del prossimo decreto.

    Quindi, siamo in grado e saremo anche disponibili a circostanziare ulteriormente, con confronti puntuali, l’affermazione che smentisce i rilievi secondo i quali l’Italia avrebbe erogato meno aiuti di altri Paesi europei. Riteniamo che sia il contrario …”

    Il Ministro ha anche sottolineato un ulteriore dato, perché naturalmente queste misure così corpose dal punto di vista macroeconomico mostrano di essere necessarie e appropriate; infatti, se si guarda il deficit del 2020, esso sarà del circa 2,5 per cento inferiore alla somma del deficit ciclico e degli interventi effettuati; il che è la prova che questi interventi anticiclici hanno una loro efficacia macroeconomica che produce poi un miglioramento dell’economia e delle entrate, e quindi il livello effettivo del deficit è inferiore rispetto a quello che dovrebbe teoricamente essere cumulando, appunto la spesa di questi interventi; questa è la ragione economica che giustifica interventi di natura anticiclica così significativi. Quindi Gualtieri ha proseguito affermando:” Questo approccio deve necessariamente proseguire anche di fronte al prolungamento della pandemia e delle restrizioni necessarie a contenerla. Perché, naturalmente, il governo mantiene l’indirizzo di base della sua azione, e cioè considerare innanzitutto prioritario il contenimento del virus, e quindi realizzare tutte le misure di prevenzione e di contenimento necessarie e sostenere l’economia per poi poterle effettivamente realizzare e mantenere nel tempo; e non mai di sacrificare la salute per un malinteso senso di primato dell’economia che poi in realtà, e lo dicono i fatti e gli esempi, è danneggiata anche essa da un insufficiente contenimento del virus. ….Il Governo è quindi intenzionato, ed è questa la ragione dello scostamento, ad accompagnare queste necessarie, doverose e stringenti misure sanitarie con interventi di sostegno e ristoro che consentano di attutire l’impatto di questa fase della pandemia su lavoratori e imprese dei comparti più danneggiati.

    Ed è per realizzare queste finalità che il Governo richiede al Parlamento, per il 2021, l’autorizzazione al ricorso all’indebitamento   fino   a   32   miliardi   di   euro   in   termini di indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, 35 miliardi in termini di fabbisogno e 40 miliardi per il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato, in termini di competenza, e di 50 miliardi di euro in termini di cassa.”

    Quindi ha fatto presente che la proiezione di indebitamento netto contenuta nel Documento Programmatico di Bilancio per il 2021 è del 7,0 per cento. Nell’ipotesi che l’ammontare dello scostamento sia pienamente utilizzato, la stima del deficit 2021 salirebbe all’8,8 per cento, al netto di una possibile revisione del quadro macroeconomico che verrà valutata nel prosieguo e comunque entro la pubblicazione del DEF 2021 a inizio aprile.

    Sussistono infatti rischi al ribasso per la previsione programmatica 2021. Tuttavia, se la campagna di vaccinazione proseguirà secondo le previsioni e se gli interventi di politica economica definiti dalla legge di bilancio e integrati dalle misure di sostegno del prossimo decreto, e soprattutto accompagnati dagli investimenti previsti nel Recovery Plan, saranno, tutti questi, tempestivamente attuati, si ritiene che il risultato di crescita di quest’anno potrà non risultare di molto inferiore a quanto previsto nella NADEF.

    Venendo al rapporto debito/PIL il 2020 dovrebbe chiudersi su un livello inferiore a quanto previsto nella NADEF, il 158%, e invece stimiamo di chiudere circa un punto percentuale al di sotto di questa previsione, questo anche per via di un andamento del fabbisogno del Settore Statale di consuntivo lievemente inferiore alle ultime stime e in ragione del posponimento all’anno in corso di alcune operazioni finanziarie previste per il 2020. Ove la previsione programmatica per quanto riguarda il 2021 del PIL contenuta nella NADEF venisse confermata, l’impatto di cassa di questo scostamento e la conclusione delle operazioni finanziarie sopra richiamate potrebbero portare a un livello del rapporto tra debito/PIL alla fine dell’anno in corso in linea con quello del 2020.

    Il profilo del rapporto debito/PIL negli anni successivi verrebbe confermato con una discesa di circa 2 punti percentuali annui nel 2022 e nel 2023. Viene inoltre confermato anche l’impegno a riassorbire l’incremento di tale rapporto registrato tra il 2019 ed il 2020 in un decennio, riportando nel 2031, il rapporto tra debito e PIL, poco sopra il livello di fine 2019.

    Il Ministro Gualtieri si è poi soffermato sul nuovo Decreto Ristori, facendo presente che grazie allo scostamento di bilancio proseguiranno gli interventi di sostegno già approvati e riconosciuti finora ai settori più colpiti dalla pandemia, per il tempo che sarà necessario.

    Con il nuovo provvedimento contano di introdurre nuovi stanziamenti per interventi a tutela del lavoro, che consentiranno di finanziare un nuovo periodo di cassa integrazione per le imprese che continueranno ad avere difficoltà a causa del Covid- 19.

    Proseguirà anche il sostegno ai livelli di governo decentrati e al sistema delle autonomie, chiamate a fronteggiare le difficoltà che emergono nei diversi territori. Maggiori risorse saranno dedicate al sistema dei trasporti pubblici, per aumentare il livello di sicurezza degli utenti e contenere una delle possibili fonti di diffusione del virus.

    Ulteriori risorse saranno assegnate alle forze dell’ordine e al sistema di protezione civile. Inoltre, sono previsti stanziamenti aggiuntivi per il settore sanitario, anche in relazione alle necessità relative all’acquisto, la conservazione e la logistica dei vaccini e dei farmaci per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19.

    Sarà   prevista,   infine,   la   rimodulazione   dell'attività   di riscossione necessaria per evitare che la ripresa di questa attività produca assembramenti eccessivi negli uffici dell'Agenzia delle entrate ed anche per diluirne l'impatto.

    L’ulteriore scostamento di bilancio che chiedono al Parlamento, unito al piano di vaccinazione, sarà decisivo per concorrere a realizzare gli obiettivi di crescita previsti per l’anno in corso.

    Quindi ha affermato che nelle intenzioni del Governo, questo è l’ultimo scostamento di bilancio che chiedono al Parlamento di autorizzare per contrastare la pandemia e dei suoi effetti.