Aula - Stralcio Resoconto stenografico della seduta n. 303 del 04/03/2021 - Interrogazione a riposta immediata: tutela e promozione del made in Italy agroalimentare

venerdì 5 marzo 2021


 

Legislatura 18ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 303 del 04/03/2021

 

 

Interrogazioni a risposta immediata

 

 

 

Atto n. 3-02312

Pubblicato il 3 marzo 2021, nella seduta n. 302

BERGESIO , SBRANA , RUFA , DE VECCHIS , ZULIANI - Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. -

Premesso che:

la crisi del canale Ho.Re.Ca. per effetto del protrarsi dell'emergenza da COVID-19 ha avuto ripercussioni importanti sull'agroalimentare italiano, mettendo a rischio la tenuta del "made in Italy";

interi settori del comprato agricolo sono stati completamente travolti dalla crisi, che ha comportato un crollo di valore per il comparto di circa 11,5 miliardi di euro nel 2020, colpendo in primo luogo le eccellenze alimentari italiane;

scenari incoraggianti arrivano dal mercato delle esportazioni, la cui crescita potrebbe risultare determinante nel trainare il comparto agroalimentare verso una nuova fase di ripresa; è notizia il record storico di crescita nel 2020 dell'alimentare italiano in Cina, che ha superato il mezzo miliardo di euro, con un balzo del 20,5 per cento in più;

con l'entrata in vigore dell'accordo tra UE e Cina per la mutua protezione di 200 prodotti a denominazione di origine, 26 dei quali italiani, risulta tuttavia tutelato soltanto il 3 per cento dei prodotti italiani ad indicazione di origine, una minima percentuale per un Paese che è leader in Europa delle denominazioni di origine;

è importante lavorare per rafforzare la presenza dei prodotti italiani all'estero evitando tuttavia che gli accordi commerciali raggiunti dalla UE con Paesi terzi possano lasciare a questi ultimi possibilità di utilizzo di prodotti con nomi e indicazioni geografiche che, pur richiamando il nostro Paese, non hanno nulla a che vedere con le tradizioni alimentari dei nostri territori;

le esportazioni agroalimentari made in Italy nel 2018 hanno raggiunto il valore di 41,8 miliardi di euro con un tasso di crescita dell'1,8 per cento e nel 2019 hanno registrato un aumento del 4 per cento; oggi più di due prodotti di tipo italiano su tre sono falsi;

il fenomeno dell'Italian sounding rappresenta una grave minaccia al made in Italy agroalimentare e va prontamente contrastato; il mercato del falso vale oggi più del doppio del fatturato regolare, determinando una grave perdita di ricchezza per i nostri territori, anche in termini occupazionali;

è necessario ripensare ad un nuovo protagonismo dell'Italia in Europa per la difesa del made in Italy, tutelando le eccellenze alimentari italiane dai continui tentativi di sopraffazione; si accoglie con favore l'impegno del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali a contrastare la diffusione di sistemi di etichettatura fuorvianti per i consumatori, come il "Nutri-score" o l'etichettatura "a semaforo". È ora necessario ribadire tale impegno in tutte le sedi opportune;

l'equilibrio nutrizionale non si raggiunge con l'impiego di algoritmi, ma con il consumo appropriato dei diversi cibi durante la giornata alimentare, secondo quanto indicato nel modello della dieta mediterranea, che al momento è l'unico ad avere dimostrato una reale capacità di prevenire le malattie cronico-degenerative, attraverso il consumo giornaliero in proporzione equilibrata degli alimenti,

si chiede di sapere quali immediate misure il Ministro in indirizzo intenda adottare per evitare l'utilizzo di sistemi di etichettatura a semaforo, come il Nutri-score e il "traffic light" fuorvianti per i consumatori, e al fine di tutelare il patrimonio alimentare italiano che rende l'Italia un'eccellenza nel mondo.

 

 

 

PRESIDENTE. Il senatore Bergesio ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-02312 sulla tutela e la promozione del made in Italy agroalimentare, per tre minuti.

 

BERGESIO (L-SP-PSd'Az). Signor Ministro, la filiera del cibo italiano è l'unico settore economico che resiste, in questa emergenza coronavirus che ha fatto crollare comunque i fatturati di tutti gli altri comparti protagonisti del made in Italy, soprattutto nel mondo.

La filiera del cibo si evidenzia con 538 miliardi di fatturato, un valore agroalimentare molto forte, ed è diventato la prima ricchezza del Paese. L'agroalimentare è una realtà allargata: sono 3,8 milioni gli occupati in questo settore, che vale oggi il 25 per cento del prodotto interno lordo; 740.000 aziende agricole; 70.000 aziende industriali strutturate; oltre 330.000 realtà della ristorazione; 230.000 punti vendita al dettaglio; i servizi e tutto l'indotto per quanto riguarda i trasporti.

Una rete diffusa lungo tutto il territorio, che viene quotidianamente rifornita dalle campagne italiane, dove stalle, serre e aziende continuano a produrre nonostante le difficoltà legate alla pandemia.

La filiera agroalimentare, poi, è protagonista nel mondo, avendo registrato una continua crescita. Nel 2019, 44,6 miliardi di export di fatturato. Quasi due terzi del fatturato sono rivolti all'Unione europea, dove il principale sbocco è soprattutto la Germania. Per il resto, fuori dall'Unione europea, il principale sbocco sono gli Stati Uniti. È notizia positiva, proprio di questi giorni, quella dello sportello alimentare in Cina: oltre 500 milioni di euro nel 2020, con una crescita del 20,5 per cento.

Noi abbiamo un patrimonio straordinario, come diceva anche lei prima: 305 specialità DOP, IGP, STG; 415 vini DOC; 5.155 prodotti tradizionali e regionali; 60.000 aziende agricole impegnate nel biologico. Ma un dato importantissimo è il primato della sicurezza alimentare mondiale, col minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici irregolari. Siamo i campioni anche della biodiversità.

Signor Ministro, considerato tutto questo, sono due, sostanzialmente, i motivi di questa interrogazione. Il primo è la difesa dall'italian sounding nel mondo e dalla contraffazione, che vale il doppio dell'export: 100 miliardi l'anno. Vogliamo sapere che iniziative intende intraprendere lei all'inizio di questo mandato così importante, che ha anche il nostro sostegno. Dall'altra parte vi è il tema dell'etichettatura: no al Nutri-score, com'è stato detto anche in precedenza; no al traffic light e a quelle etichette che ingannano il consumatore; sì a quelle che danno prestigio, forza, valore e contenuto al prodotto e soprattutto valorizzano la filiera.

 

PRESIDENTE. Il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, senatore Patuanelli, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

 

PATUANELLI, ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. Signor Presidente, ringrazio i senatori interroganti e voglio iniziare ringraziando tutta la filiera agroalimentare, perché in un anno di pandemia non ha mai fatto mancare il cibo ai nostri cittadini, pur con le mille difficoltà che ha dovuto subire. Non è vero che è un settore che non ha subito la crisi; è stata una crisi probabilmente asimmetrica all'interno di quel settore, ma ci sono tante aziende - penso tutta la filiera Horeca - che ha patito e sta patendo ancora molto per questa pandemia. Quindi, non posso che ringraziare i nostri agricoltori, i nostri produttori e i nostri trasformatori che hanno dimostrato grande resilienza.

Gli interroganti sottopongono diverse questioni alla mia attenzione: sulla parte dell'etichettatura oggettivamente, avendo già risposto ad altre interrogazioni, mi permetto di richiamare le risposte che ho già dato, ma mi sembra evidente che il tema è conosciuto da tutte le forze politiche rappresentate in quest'Aula.

Per quanto invece attiene alle attività di controllo, ritengo che sia giusto dare anche atto e merito all'Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari per il lavoro che fa quotidianamente. Sul fenomeno del cosiddetto italian sounding o della falsificazione, anche interna, dei prodotti alimentari, credo che l'esercizio di indicazioni falsamente evocative debba essere incredibilmente combattuto, proprio grazie alle attività ispettive del nostro Ispettorato. I controlli vengono effettuati mediante sistemi informatici telematici (le capacità di innovazione dei nostri sistemi di controllo sono fondamentali per garantire una maggiore efficacia ed efficienza dell'Ispettorato); nel corso delle ispezioni, vengono prelevati i campioni di prodotti controllati e sottoposti poi ad analisi chimico-fisiche, in alcuni casi anche organolettiche, utilizzando la rete di laboratori specializzati per diversi settori merceologici. La nostra rete di laboratori è capillare e presente in tutto il Paese.

Inoltre, tramite servizi di assistenza e cooperazione tra autorità competenti degli Stati membri dell'Unione europea, vengono trattate le segnalazioni scambiate con le autorità di altri Stati membri concernenti le irregolarità riscontrate sui dispositivi di etichettatura.

Fornirò alcuni dati: nel 2020 l'Ispettorato ha gestito 127 segnalazioni, 88 delle quali su indicazione di altri Stati membri e 39 di iniziativa italiana; 11 segnalazioni hanno riguardato il piano di controllo dell'Unione europea promosso dalla Commissione per contrastare pratiche illegali sulle vendite e sulle pubblicità online di prodotti alimentari con illeciti riferimenti alla prevenzione e alla cura del Covid-19.

Per quanto riguarda il commercio via web, a livello internazionale, sono stati siglati o sono comunque in corso di perfezionamento specifici protocolli d'intesa con le principali piattaforme commerciali online, rafforzando la tutela dei consumatori che si avvalgono delle cosiddette piattaforme e-commerce. In ragione della collaborazione avviata con le succitate piattaforme, nel 2020 sono stati attivati 1.079 interventi; negli ultimi cinque anni di attività a tutela della produzione agroalimentare nazionale fuori dai confini e sul web sono stati trattati complessivamente 4.418 casi riguardanti i prodotti DOP e IGP.

Questo rappresenta il quadro di ciò che l'Ispettorato fa ed è fondamentale che sia messo nelle condizioni (anche per questo la dotazione organica dovrà essere implementata) di effettuare verifiche e controlli, in parte sui prodotti che produciamo noi, per monitorare la qualità e capire che ciò che arriva sulla tavola dei cittadini sia esattamente quello che i produttori dichiarano, ma soprattutto per evitare quei fenomeni distorsivi della concorrenza, con le frodi da un lato e l'italian sounding dall'altro.

È un tema sicuramente molto importante per il nostro Ministero e sarà mia cura supportare le attività ispettive, anche semplificando le procedure, proprio per consentire all'Ispettorato di essere più efficace ed efficiente nei suoi interventi.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Bergesio, per due minuti.

BERGESIO (L-SP-PSd'Az). Signor Ministro, noi accogliamo favorevolmente il suo impegno a contrastare la diffusione di sistemi di etichettatura fuorvianti e a predisporre sistemi di tutela del made in Italy.

Secondo noi è necessario ripensare a un nuovo protagonismo dell'Italia in Europa per la difesa del made in Italy, tutelando le eccellenze alimentari italiane dai continui tentativi di sopraffazione. Lei sa bene che l'equilibrio nutrizionale non si raggiunge con l'impiego di algoritmi, ma con il consumo appropriato di diversi cibi durante la giornata.

A questo proposito, mi permetta di stigmatizzare quanto è stato detto dal ministro della transizione ecologica Cingolani, il quale ha sostenuto che chi mangia troppa carne subisce impatti sulla salute. Noi crediamo che certe affermazioni, se non suffragate, non debbano essere esternate e che non siano assolutamente condivisibili. Vorrei segnalare che in Italia il consumo reale pro capite di carne è inferiore ai 100 grammi al giorno raccomandati dall'Organizzazione mondiale della sanità, anche grazie al perfetto equilibrio della nostra dieta; una dieta che raccoglie il meglio del made in Italy, grazie al quale l'Italia vanta oltre 15.000 ultracentenari e il record di longevità e qualità della vita. Pensare di addossare colpe e individuare responsabilità appare francamente incomprensibile e distante da quel percorso di governo unitario da noi auspicato, che preveda risorse certe e definite in grado di sostenere l'agricoltura nell'applicazione del nuovo Piano nazionale di ripresa e resilienza all'esame della Commissione agricoltura.

Ognuno di noi faccia bene la propria parte, signor Ministro, e tutti gli attori dell'agroalimentare ne trarranno benefici; io sono convinto che lei la pensa come noi. Facciamo squadra: prima gli agricoltori italiani, sempre.

 

PRESIDENTE. Salutiamo e ringraziamo il ministro Patuanelli. (Applausi). Era un applauso di saluto dai suoi banchi.