Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo 2021 e RISOLUZIONE APPROVATA

giovedì 25 marzo 2021


Legislatura 18ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 307 del 24/03/2021

Comunicazioni del Presidente del Consiglio dei ministri in vista del Consiglio europeo del 25 e 26 marzo 2021 e conseguente discussione (ore 9,16)

[…]

DRAGHI, presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevoli senatrici e senatori, le comunicazioni del Governo alle Camere prima del Consiglio europeo consentono un pieno coinvolgimento del Parlamento nei temi di discussione con i nostri partner. Si tratta di un passaggio importante per dar conto a voi delle posizioni che intendiamo assumere. Nelle mie comunicazioni intendo descrivere i principali temi all'attenzione del Consiglio che inizierà domani: la risposta alla pandemia di Covid-19, l'azione sul mercato unico, la politica industriale, la trasformazione digitale, le relazioni con la Russia e la situazione nel Mediterraneo orientale.

Prima di tutto, vorrei però esprimere forte soddisfazione per la partecipazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden a un segmento del Consiglio europeo. (Applausi). La sua presenza conferma la reciproca volontà di imprimere, dopo un lungo periodo, nuovo slancio alle relazioni tra l'Unione europea e gli Stati Uniti.

Nel mio primo discorso in Senato ho indicato come l'ancoraggio alle relazioni transatlantiche sia, insieme all'europeismo, uno dei pilastri della politica estera di questo Governo. Intendiamo perseguirlo sia sul piano bilaterale sia negli ambiti multilaterali, come la Presidenza italiana del G20.

Il 26 marzo il Consiglio europeo riconosceva la pandemia di Covid-19 come una sfida senza precedenti per l'Europa. A un anno di distanza, dobbiamo fare tutto il possibile per una piena e rapida soluzione della crisi sanitaria. Sappiamo come farlo: abbiamo quattro vaccini sicuri ed efficaci; tre sono già in via di somministrazione e il quarto, quello di Johnson & Johnson, sarà disponibile da aprile. Ora il nostro obiettivo è vaccinare quante più persone possibile, nel più breve tempo possibile.

Vorrei che il messaggio di oggi a voi fosse un messaggio di fiducia, un messaggio di fiducia a tutti gli italiani. Ho ripetuto in queste settimane che il Governo è determinato a portare avanti la campagna vaccinale con la massima intensità e siamo già all'opera per compensare i ritardi di questi mesi. Dobbiamo farlo per la salute dei cittadini, per l'istruzione dei nostri figli e per la ripresa dell'economia. L'accelerazione della campagna vaccinale è già visibile nei dati: nelle prime tre settimane di marzo, la media giornaliera delle somministrazioni è stata quasi di 170.000 dosi al giorno, più del doppio che nei due mesi precedenti.

Questo è avvenuto nonostante il blocco temporaneo delle somministrazioni di AstraZeneca, che sono state in parte compensate con un aumento delle vaccinazioni con Pfizer, ma il nostro obiettivo è portare presto il ritmo delle somministrazioni a mezzo milione al giorno. Accelerare con la campagna vaccinale è essenziale per frenare il contagio, per tornare alla normalità e per evitare l'insorgere di nuove varianti.

Se paragonate con il resto d'Europa, le cose qui già ora vanno abbastanza bene (per vaccini fatti, l'Italia è seconda dopo la Spagna), ma per i noti motivi l'Unione europea si colloca dietro a molti altri Paesi. Nel Regno Unito, giusto per fare un esempio, la campagna vaccinale procede più rapidamente, anche se bisogna dire che il numero delle persone che hanno ricevuto entrambe le dosi è paragonabile a quello dell'Italia. Vediamo però cosa abbiamo da imparare da quell'esperienza e anche da quella di altri Paesi. Ovviamente hanno iniziato due mesi prima (anche questo per i noti motivi), ma lì si utilizza un gran numero di siti vaccinali e un gran numero di persone è abilitato a somministrare i vaccini; inoltre, ovviamente il richiamo della seconda dose è stato spostato nel tempo rispetto a quanto avviene in Europa. Insomma, quel che abbiamo da imparare è che, una volta che abbiamo una logistica efficiente (e l'abbiamo), con meno requisiti formali e un maggior pragmatismo si arriva anche a una maggiore velocità.

Procedere spediti con le somministrazioni è importante, ma è altrettanto cruciale vaccinare prima i nostri concittadini anziani e fragili, che più hanno da temere per le conseguenze del virus. Abbiamo già ottenuto importanti risultati: l'86 per cento degli ospiti delle residenze sanitarie assistenziali ha già ricevuto una dose di vaccino e oltre due terzi ha completato il ciclo vaccinale. Un recente studio dell'Istituto superiore di sanità ha stimato che il numero di nuovi casi di Covid-19 diagnosticati nelle RSA tra fine febbraio e inizio marzo è rimasto sostanzialmente stabile, a fronte di un chiaro aumento dell'incidenza nella popolazione generale.

Per quanto riguarda la copertura vaccinale di coloro che hanno più di ottant'anni, persistono purtroppo importanti differenze regionali, che sono molto difficili da accettare. Mentre alcune Regioni seguono le disposizioni del Ministro della salute, altre trascurano i loro anziani, in favore di gruppi che vantano priorità, probabilmente in base a qualche loro forza contrattuale. Dobbiamo essere uniti. Dobbiamo essere uniti nell'uscita della pandemia, come lo siamo stati soffrendo insieme nei mesi precedenti. (Applausi). Tutte le Regioni devono attenersi alle priorità indicate dal Ministero della salute. In tempo di pandemia, anche se le decisioni finali - com'è noto - spettano al Governo, come ha ricordato anche una recente sentenza della Corte costituzionale, sono pienamente consapevole che solo con una sincera collaborazione tra Stato e Regioni in nome dell'unità d'Italia il successo sarà pieno. Il Governo intende assicurare la massima trasparenza ai dati sui vaccini e li renderà tutti pubblici sul sito della Presidenza del Consiglio, Regione per Regione e categoria di età per categoria di età.

Mentre stiamo vaccinando e la campagna di vaccinazione procede, è bene cominciare a pensare e a pianificare le riaperture. (Applausi).

Ora stiamo guardando attentamente i dati sui contagi - anche ieri c'è stata una riunione della cabina di regia - ma, se la situazione epidemiologica lo permette, cominceremo a riaprire la scuola in primis. (Applausi). Cominceremo a riaprire almeno le scuole primarie e la scuola dell'infanzia, anche nelle zone rosse, allo scadere delle attuali restrizioni, ovvero speriamo di poterlo fare - sottolineo che è una speranza - subito dopo Pasqua. (Commenti).

In sede europea, dobbiamo esigere dalle case farmaceutiche il pieno rispetto degli impegni. L'Unione europea deve fare pieno uso di tutti gli strumenti disponibili, incluso il Regolamento dell'Unione europea per l'esportazione dei vaccini, approvato il 30 gennaio, che fa chiarezza sulla distribuzione dei vaccini al di fuori dell'Unione europea, in particolare verso Paesi che non versano in condizioni di vulnerabilità e riteniamo vada applicato - e l'abbiamo dimostrato - quando è necessario. La pandemia rende evidente l'opportunità di investire sulla capacità produttiva di vaccini in Europa: dobbiamo costruire una filiera che non sia vulnerabile rispetto agli shock e alle decisioni che vengono dall'esterno e abbiamo già iniziato a stabilire, sostenuti dal Governo, accordi di partnership con case internazionali per la produzione in Italia. La Commissione europea ha istituito una task force guidata dal commissario Thierry Breton per rafforzare la produzione continentale. Si parla molto di autonomia strategica, spesso con riferimento alla difesa, alla sicurezza e al mercato unico, ma credo che oggi la prima sia in fatto di vaccini. (Applausi).

La sicurezza riguarda anche le materie prime e le catene del valore della transizione ecologica. La salute pubblica globale richiede un impegno comune da parte di tutti i principali attori internazionali nei confronti anche dei Paesi più vulnerabili. D'altronde, con un virus così insidioso, nessuno sarà davvero al sicuro, finché non lo saremo tutti. L'Italia ne è pienamente consapevole, come lo è che sia necessaria una rafforzata credibilità europea sui vaccini, perché si abbia un'autentica solidarietà internazionale in questo campo. Il dispositivo Covax è lo strumento migliore per raggiungere quest'obiettivo. Gli Stati aderenti includono Stati Uniti e Cina; l'Unione europea vi partecipa in modo cospicuo e la Commissione europea ha impegnato un miliardo di euro; l'Italia è stata la prima a contribuirvi nel 2020, con 86 milioni. Il grande merito di Covax è garantire la distribuzione dei vaccini secondo le effettive necessità dei Paesi riceventi e non in base all'interesse politico, economico o geopolitico dei donatori. Finora ha assicurato consegne di quasi 30 milioni di dosi di vaccini a 50 Paesi. Il nostro auspicio è continuare a rafforzare questo meccanismo e renderlo sempre più efficace.

La Presidenza italiana del G20 ha posto al centro della sua agenda la salute globale e il rafforzamento della cooperazione internazionale in materia sanitaria. In questo giocherà un ruolo di primo piano il vertice mondiale della salute, che ospiteremo a Roma il 21 maggio insieme alla Commissione europea. Intendiamo confrontarci con gli altri Paesi sulle esperienze fatte nella lotta contro il Covid-19. Vogliamo lavorare fin d'ora per migliorare la nostra preparazione di fronte a futuri eventi pandemici e sostenere le capacità internazionali per la ricerca. La ricerca e l'industria italiana nel settore delle scienze della vita sono già in prima linea a livello europeo e mondiale e faremo di tutto perché continuino a restarci.

Il 17 marzo 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta volta a creare un certificato verde digitale per permettere una libera e sicura circolazione dei cittadini dell'Unione europea. L'obiettivo è dare, entro tre mesi, un certificato digitale a coloro che sono stati vaccinati, che hanno effettuato un test diagnostico per il SARS-CoV-2 o che sono guariti. La libertà di movimento deve andare di pari passo con la garanzia della salute. Occorre però raggiungere quest'obiettivo senza discriminazioni e nel rispetto della tutela dei dati sensibili dei cittadini. È un progetto complesso; la Commissione dovrà presentare linee guida dettagliate e gli Stati membri dovranno essere in grado di renderle operative.

Passo ora ai temi dello sviluppo, del mercato unico, della politica industriale e del digitale. In Consiglio europeo verranno trattati anche temi relativi al mercato unico, alla politica industriale e alla digitalizzazione. Per me non c'è veramente bisogno di ribadire l'importanza del mercato unico per il nostro sviluppo e il processo d'integrazione europea. Dal 1992 al 2018 le esportazioni tra Paesi europei sono cresciute fino a raggiungere il 20 per cento del prodotto interno lordo dell'Unione, dimostrando quindi che un mercato europeo unico, coeso e con stessi standard, permette anche uno sviluppo delle esportazioni intraeuropee. Pertanto, dovremmo gradualmente dipendere sempre meno dal resto del mondo per le nostre esportazioni, così come avviene per tutti i grandi mercati e Paesi. Sono inoltre cresciute moltissimo le catene del valore attraverso i vari Paesi europei. Anche gli investimenti diretti esteri dal resto dell'Unione europea verso l'Italia, con il rafforzarsi del mercato unico, sono aumentati. In sostanza, difendere l'unicità del mercato significa difendere le aziende italiane che ne beneficiano in grande misura.

Alcune iniziative di politica industriale comune possono contribuire a rafforzare la capacità di innovazione in Europa, soprattutto in quei settori in cui l'Unione europea è rimasta indietro. Penso alla crescita di nuove grandi imprese che operano nel settore della tecnologia dell'informazione e della comunicazione. La cosiddetta bussola digitale, proposta dalla Commissione europea il 9 marzo scorso, elenca gli obiettivi per rafforzare il ruolo dell'Europa nell'economia digitale in termini di competenze e infrastrutture. Non sarà facile, visto il divario accumulato con gli Stati Uniti e la Cina. Questo processo richiederà profondi cambiamenti nella formazione dei lavoratori, nella cultura degli imprenditori e nei processi della pubblica amministrazione.

In Italia il programma Next generation EU offre un'enorme opportunità. Come ricordato dal ministro Colao nella sua audizione parlamentare, il 20 per cento dei fondi destinati a finanziare i piani europei di ripresa e resilienza riguarda proprio la trasformazione digitale. Tuttavia, lo sviluppo di questi nuovi settori non può prescindere da un'equa distribuzione dei loro proventi. Riteniamo che il Consiglio europeo debba procedere verso una soluzione globale consensuale sulla tassazione digitale internazionale entro metà 2021 nell'ambito dell'OCSE. Credo sia un apporto possibile proprio grazie alla collaborazione con la nuova amministrazione degli Stati Uniti e quindi su questo fronte intendiamo impegnarci. In altre parole, si vedono una certa apertura e disponibilità da parte dell'amministrazione di un Paese che in passato aveva invece dimostrato completa chiusura sulla possibilità di avere una tassa digitale. La Presidenza italiana del G20 è un'occasione particolarmente adatta per farlo.

Tocco ora brevemente i temi riguardanti Russia e Turchia, perché il Consiglio europeo farà anche un punto informativo sul futuro dei rapporti tra l'Unione europea e la Federazione Russa. Dibatteremo anche sullo stato del Mediterraneo orientale e sarà un'opportunità per fare il punto sulle relazioni tra l'Unione europea e la Turchia.

Il Consiglio europeo si baserà sul rapporto tra l'Unione europea e la Turchia, presentato dall'alto rappresentante Josep Borrel a seguito delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2020.

Occorre naturalmente che l'Unione europea lavori a proposte concrete per un'agenda positiva che favorisca una dinamica costruttiva anche in chiave di stabilità regionale. In altre parole, è facile coltivare le contrapposizioni in questi campi; è molto meglio cercare di costruire i rapporti futuri.

Ci sono molti temi su cui questo atteggiamento positivo è importante: il primo è lo spazio di collaborazione sulle migrazioni, sulla lotta al terrorismo e sull'unione doganale. A questo proposito ho esaminato ieri con il presidente Erdogan l'importanza di evitare iniziative divisive e l'esigenza, però, di rispettare i diritti umani. L'abbandono turco della Convenzione di Istanbul rappresenta un grave passo indietro. (Applausi). La protezione delle donne dalla violenza, ma in generale la difesa dei diritti umani in tutti i Paesi sono un valore europeo fondamentale. (Applausi). Io direi anche di più: solo un valore identitario per l'Unione europea. (Applausi).

Dobbiamo ribadire l'impegno come Governi e Parlamenti nazionali a costruire un'Europa che accolga i giovani e li formi come figli, non come riserva di lavoro, spesso sottopagato. Un futuro migliore per l'Europa unita passa attraverso un'azione concreta sull'occupazione, soprattutto giovanile, sulle parità, sulle pari opportunità, sui diritti sociali. Vogliamo occuparci di questi temi in un vertice sociale che sarà organizzato il 7 e l'8 maggio della Presidenza di turno portoghese del Consiglio dell'Unione europea. Ed è il tema che dobbiamo mettere al centro della conferenza sul futuro dell'Europa, che prenderà il via il 9 maggio: i giovani, l'occupazione giovanile; questo è il centro del futuro dell'Europa. Per questo appuntamento sollecitiamo la partecipazione attiva di tutti i cittadini europei e dei Parlamenti nazionali.

L'uscita dalla pandemia rappresenta la principale sfida di tutti i Governi europei, ma non è l'unica, e noi abbiamo ora l'atteggiamento di coloro che spronano gli altri partner e sono essi stessi consapevoli della necessità di agire urgentemente, con efficacia, senza perdere un attimo, come ho detto nel discorso.

Sono certo che, grazie al vostro sostegno, potremo meglio indirizzare e sicuramente rendere molto più forte la voce dell'Italia in Europa e negli altri contesti internazionali. (Applausi).

[…]

 

 

RISOLUZIONE N.  4

(6-00177) n. 4 (24 marzo 2021)

MarcucciLicheriRomeoBerniniDe PetrisFaraoneFantettiUnterberger.

Approvata

Il Senato,

        premesso che:

                il 25 e 26 marzo i Capi di Stato e di Governo dell'Unione europea si riuniranno in videoconferenza per discutere dei seguenti temi: risposta alla pandemia di Covid-19, mercato unico, politica industriale, trasformazione digitale ed economia, situazione nel Mediterraneo orientale e relazioni con la Russia;

                a margine del Consiglio, il 26 marzo si terrà anche il vertice euro in formato inclusivo, il quale discuterà dei modi per rafforzare il ruolo internazionale dell'euro;

                sulla pandemia del Covid-19, il Consiglio europeo farà il punto sulla diffusione dei vaccini e sulla situazione epidemiologica e proseguirà i lavori per fornire una risposta coordinata alla crisi pandemica;

                il 17 giugno la Commissione europea ha presentato una strategia europea sui vaccini per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di vaccini anti Covid-19;

                vaccini sicuri, efficaci e accessibili sono la nostra migliore risposta per superare la pandemia;

                il mancato rispetto degli impegni contrattuali sulle forniture di vaccini richiede una reazione europea forte e coordinata;

                in questo quadro, il 2 marzo 2021 è stato notificato da parte italiana ad AstraZeneca il diniego all'esportazione verso l'Australia di 250.700 dosi di vaccino sulla base del Regolamento UE 2021/111 della Commissione europea;

                è urgente avviare investimenti per rendere l'Europa autosufficiente nella realizzazione e produzione di vaccini e, a questo fine, il 12 marzo scorso è stato concluso il primo contratto tra un'azienda italiana e un'azienda titolare di un brevetto e la Commissione europea ha istituito una task force, guidata dal commissario al mercato unico Thierry Breton, per rafforzare la produzione continentale;

                il 4 marzo 2021, il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha incontrato a Roma il commissario UE Thierry Breton responsabile della task force europea sui vaccini, per discutere del piano europeo di rafforzamento per la produzione di vaccini;

                il 17 marzo 2021, la Commissione europea ha adottato la Comunicazione «Un percorso comune per una riapertura sicura e duratura» per rafforzare il lavoro comune verso riaperture coordinate anche ricorrendo allo strumento dei "certificati verdi digitali" che entri in vigore entro giugno. In particolare, la proposta della Commissione prevede l'introduzione di uno strumento unico, interoperabile e riconosciuto in tutta l'Unione, per agevolare gradualmente la libera circolazione sicura dei cittadini nell'UE durante la pandemia di Covid-19;

                questi strumenti sono utili ed importanti anzitutto per il ripristino delle condizioni di agibilità dei cittadini, e per favorire inoltre la ripresa economica e il turismo estivo, ove la situazione epidemiologica lo consentirà, nel rispetto della protezione dei dati e della privacy e senza l'introduzione di discriminazioni;

                gli sforzi europei si iscrivono nel contesto delle iniziative globali per superare la pandemia e a questo fine l'UE e i Paesi europei partecipano al dispositivo COVAX per assicurare lo sviluppo, la produzione e un accesso equo ed universale ai vaccini anti Covid-19;

                l'Italia è impegnata in prima fila a sostegno del contrasto globale alla pandemia con l'organizzazione del "Global health summit" il 21 maggio 2021 e con la Presidenza del G20;

        considerato che:

                con riguardo ai temi economici e in particolare al mercato unico, alla politica industriale, alla trasformazione digitale e al semestre europeo 2021, il Consiglio europeo discuterà le priorità fondamentali ed esaminerà la "bussola per il digitale", compresi gli obiettivi fissati per il 2030;

                per l'Italia resta essenziale che i co-legislatori europei procedano rapidamente sul pacchetto di proposte sui servizi digitali presentato dalla Commissione europea il 15 dicembre 2020. Il pacchetto è composto da: la proposta di regolamento sul mercato unico per i servizi digitali che modifica la direttiva 2000/31/CE; la proposta di regolamento sui mercati contendibili ed equi nel settore digitale; la proposta di regolamento cosiddetta "data governance act". I tre strumenti potranno rafforzare il mercato unico dei servizi creando un spazio digitale sicuro e capace di stimolare l'innovazione e la competitività;

                in quest'ottica, la Commissione europea ha presentato lo scorso 9 marzo una strategia per la trasformazione digitale dell'Europa, che tradurrà in termini concreti le ambizioni digitali dell'UE per il 2030, attraverso quattro settori cardine: competenze, infrastrutture digitali sicure e sostenibili, trasformazione digitale delle imprese, digitalizzazione dei servizi pubblici;

                la digitalizzazione dell'economia pone l'inderogabile esigenza di affrontare le sfide derivanti da una capacità di tassazione digitale che sia efficace e giusta;

                l'Italia sostiene tutti gli sforzi che in questo senso si stanno intraprendendo nel quadro dell'OCSE, confermando al tempo stesso l'importanza di procedere da parte dell'Unione europea qualora non sia possibile addivenire a una soluzione in un contesto multilaterale quale quello offerto dall'OCSE;

                il Consiglio europeo discuterà le priorità per il semestre europeo 2021 e i leader saranno invitati ad approvare la raccomandazione sulla politica economica della zona euro;

                il 3 marzo 2021, la Commissione europea ha adottato la Comunicazione su un approccio aggiornato nei confronti della risposta della politica di bilancio UE alla pandemia di coronavirus;

                sulla base di questa Comunicazione, preliminarmente si evince che la clausola di salvaguardia generale si continuerebbe ad applicare nel 2022 e verrebbe disattivata a partire dal 2023;

        rilevato che:

                il Consiglio europeo discuterà della situazione nel Mediterraneo orientale sulla base del rapporto sulle relazioni UEurchia presentato dall'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e la Commissione europea a seguito delle conclusioni del Consiglio europeo del dicembre 2020;

                desta profonda preoccupazione la decisione di privare il membro del Partito democratico dei popoli (Hdp) della Grande assemblea nazionale turca, Omer Faruk Gergerlioglu, del suo seggio parlamentare e della sua immunità parlamentare e per la sua imminente incarcerazione, che segue quella di numerosi parlamentari di quel partito, nonché per la causa avviata dal procuratore della Corte di cassazione che chiede la chiusura dell'Hdp, cosa che priverebbe, come hanno dichiarato l'alto rappresentante Josep Borrell e il commissario all'allargamento Olivier Varhelyi, milioni di cittadini turchi dei loro diritti democratici;

                è di questi giorni la decisione del Governo del presidente turco Erdogan di ritirare l'adesione dalla Convenzione, che venne approvata dai Governi del Consiglio d'Europa l'11 maggio del 2011 a Istanbul, sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, e che tale scelta ha provocato una forte presa di posizione sia a livello nazionale che internazionale di cui l'Europa non può non farsi carico,

        impegna, quindi, il Governo:

                sulla lotta al Covid-19, a rafforzare la strategia europea per i vaccini volta a garantire la produzione e la distribuzione di vaccini sicuri ed efficaci, nonché proseguire sulla strada del coordinamento a livello europeo, in quanto un approccio comune e condiviso da tutti gli Stati membri è senz'altro auspicabile per garantire il successo della strategia europea contro la pandemia e di tutte le iniziative volte a contrastare la diffusione del virus;

                ad assicurare, in raccordo con la Commissione europea, lo sviluppo della capacità industriale interna all'Unione europea e rafforzando il suo potenziale di ricerca con la nascita dell'incubatore HERA nonché quella mirante alla produzione di vaccini Covid-19 nel territorio italiano;

                a sostenere progetti che mirino all'autosufficienza europea nella creazione e produzione di vaccini anche attraverso strumenti di partenariato pubblico-privato;

                a continuare ad operare in stretto coordinamento con la Commissione europea per la corretta applicazione del Regolamento UE 2021/442, ai fini di assicurare che le compagnie farmaceutiche che abbiano sottoscritto con la Commissione accordi di pre-acquisto di vaccini agiscano in maniera trasparente e nel rispetto degli impegni presi, sia dal punto di vista della tempistica delle consegne che della quantità di vaccini promesse e effettivamente fornite;

                a lavorare in ambito europeo per accelerare le procedure di autorizzazione dei vaccini in tempo di emergenza pandemica senza far venir meno gli standard di sicurezza e qualità;

                a sostenere i lavori tecnici sulla proposta legislativa europea in materia di "certificati verdi digitali" al fine di consentire, nel rispetto della protezione dei dati e della privacy e senza l'introduzione di discriminazioni, una riapertura sicura e duratura della circolazione all'interno dei confini europei, contemperando le esigenze legate alla libertà di movimento delle persone con la prioritaria garanzia della salute pubblica;

                a proseguire gli sforzi in ambito europeo per supportare gli strumenti di solidarietà internazionale nei confronti dei Paesi terzi ed in particolare di quelli vulnerabili, a partire dalla COVAX facility, per assicurare un equo ed efficace accesso ai vaccini su scala globale, senza mai far venir meno la massima credibilità e priorità dell'Unione nei confronti dei propri cittadini, cui deve essere garantito l'accesso al vaccino nel più breve tempo possibile;

                ad adoperarsi nel quadro dell'Unione europea e dell'OMC affinché il sistema commerciale multilaterale basato sulle regole, ivi comprese le flessibilità offerte dall'accordo TRIPS, possa sostenere al meglio l'accesso universale ed equo ai vaccini e ai trattamenti Covid-19. In questo contesto, operare in seno all'Unione europea affinché l'OMC possa derogare temporaneamente per i vaccini anti-Covid 19 al regime ordinario dell'accordo TRIPS sui brevetti o altri diritti di proprietà intellettuale, tenendo conto dell'equilibrio tra la protezione della proprietà intellettuale e l'accesso universale diffuso ai vaccini ed ai farmaci anti-Covid-19, con l'obiettivo di fornire una risposta robusta e rapida alla pandemia;

                ad agire sia in ambito UE che OMC per trovare soluzioni che facilitino la collaborazione con l'industria farmaceutica al fine di aumentare la capacità di produzione dei vaccini Covid-19 in tutto il mondo, attraverso accordi di licenza anche al fine di esportare i vaccini in qualsiasi Paese a basso e medio reddito senza capacità di produzione;

                a confermare l'obiettivo di un graduale ritiro delle misure restrittive alla libera circolazione in Europa, sempre alla luce della situazione epidemiologica;

                ad affermare il ruolo centrale degli strumenti messi in campo da "next generation EU" per stimolare la ripresa economica fortemente compromessa dalla pandemia;

                a ribadire l'importanza di una trasformazione economica guidata dalla transizione verde e digitale che sia coesa e inclusiva, con particolare riguardo alle politiche a favore della parità di genere e dei giovani, incentivando la diffusione di tecnologie digitali pulite e contribuendo alla visione e agli obiettivi del decennio digitale europeo;

                a garantire lo sviluppo di un mercato unico dei servizi digitali basato sulla tutela della proprietà intellettuale e sul contrasto ai contenuti illegali;

                a riaffermare l'importanza, in vista della Conferenza sul futuro dell'Europa che si apre a maggio, della discussione sulle riforme politiche ed istituzionali necessarie a rilanciare e rafforzare il processo di integrazione comunitario, al consolidamento del ruolo del Parlamento europeo;

                a ribadire altresì la necessità di promuovere, in ragione dell'attuale periodo di sospensione per l'emergenza Covid, una revisione sostanziale dello stesso meccanismo del patto di stabilità e crescita, prima della sua reintroduzione nel 2023, che tenga conto delle conseguenze della pandemia e delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascuno Stato membro, affiancando alle regole di stabilità di bilancio criteri di sostenibilità ambientale e sociale per favorire una crescita bilanciata, sostenibile e inclusiva;

                a lavorare per la creazione di un bilancio dell'Unione europea che attribuisca all'Unione europea una capacità fiscale autonoma, indipendente dai bilanci nazionali, e che prefiguri una corresponsabilità del Parlamento europeo nella creazione di nuove risorse proprie UE non aggiuntive rispetto a quelle nazionali;

                a confermare il ruolo della 'tassazione digitale' come strumento di riequilibro rispetto a posizioni dominanti;

                a valorizzazione tutte le opportunità offerte dall'avvio degli "importanti progetti di interesse comune europeo" (IPCEI);

                sulla Turchia, a sostenere l'avvio di un'agenda della UE con Ankara, condizionata a un forte impegno turco a dialogare costruttivamente con Bruxelles anche in materia di diritti umani e di tutela delle minoranze e delle opposizioni - vista la recente e grave decisione turca di ritirarsi dalla Convenzione di Istanbul sulla violenza contro le donne e la violenza domestica e la procedura di scioglimento del Partito democratico dei popoli (HDP) - nonché all'astensione da provocazioni nei confronti di Stati membri; inoltre, a valutare il proprio assenso ad accordi finanziari, di partenariato e di cooperazione con il Governo turco anche in base all'impegno dello stesso a tornare alla citata Convenzione di Istanbul dell'11 maggio 2011, ciò al fine di evitare possibili escalation - con potenziale pregiudizio per tutte le parti - e di preservare gli spazi politici per collaborazioni in settori strategici a partire dalla migrazione e dalla lotta contro il terrorismo.