Stralcio resoconto stenografico Aula, del 17 febbraio 2022 - Interrogazioni a risposta immediata: Misure di sostegno al settore dello spettacolo

venerdì 18 febbraio 2022


Legislatura 18ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 405 del 17/02/2022

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata, ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento (ore 15,03)

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata (cosiddetto question time), ai sensi dell'articolo 151-bis del Regolamento, alle quali risponderanno il Ministro della cultura e il Ministro dello sviluppo economico.

Invito gli oratori ad un rigoroso rispetto dei tempi, considerata la diretta televisiva in corso.

[…]

Il senatore Cangini ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-03098 sulle misure di sostegno al settore dello spettacolo, per tre minuti.

CANGINI (FIBP-UDC). Signor Ministro, sappiamo tutti, visto che ce lo ripetiamo da un paio di anni ormai, che il settore dello spettacolo dal vivo è tra i più colpiti dalle restrizioni legate alla pandemia.

Solo lo scorso anno si è perso l'82 per cento della spesa da parte del pubblico e si stima che circa il 30 per cento degli addetti del settore abbiano perso il lavoro o siano stati costretti dagli eventi a reimpiegarsi in settori diversi dal loro. Sotto Natale le inevitabili restrizioni hanno impedito a quel settore di prendere qualche boccata d'ossigeno dovuto alle festività natalizie.

In tutto ciò, il cosiddetto decreto ristori-bis è stato licenziato lo scorso luglio e il suo Ministero non ha ancora pubblicato il bando che consente agli impresari dello spettacolo di accedere a quelle magre somme. Le chiedo, pertanto, qual è la ragione di questo ritardo e se non sia opportuno anche rivedere le regole e la documentazione necessaria per poter accedere a questo contributo pubblico.

Sono quanto di più lontano dall'idea di incentivare l'evasione fiscale, ma mi chiedo se abbia senso chiedere il rigido rispetto del DURC, e quindi della fedeltà fiscale delle micro aziende del settore dello spettacolo, che - giocoforza - in questi due anni in molti casi non hanno potuto rispettare tutte le scadenze e che si vedono così anche negato il diritto a un ristoro che, a questo punto, ha il valore di sopravvivenza pura.

PRESIDENTE. Il ministro della cultura, onorevole Franceschini, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

FRANCESCHINI, ministro della cultura. Signor Presidente, come il senatore Cangini sa, i danni che il settore ha avuto sono enormi e ad essi sono corrisposte molto risorse, che sono state utilizzate per tutti i settori dello spettacolo dal vivo, anche quelli che tradizionalmente non avevano mai avuto risorse pubbliche e non avevano mai avuto accesso al Fondo unico per lo spettacolo. A tali risorse per la prima volta hanno invece avuto accesso sia i lavoratori che le imprese attraverso il Fondo emergenze e decine di decreti attuativi rispetto alle misure legislative.

Con l'ultimo decreto-legge, il cosiddetto sostegni-ter, che risale al mese di gennaio di quest'anno, si è rifinanziato il Fondo emergenze con 50 milioni di euro per la parte corrente e 25 milioni per la parte capitale, proprio in ragione del perdurare della crisi e dei fatti cui il senatore Cangini si è riferito. Mi riferisco, cioè, al fatto che, nonostante la riapertura, sono rimaste presenti molte misure restrittive, per ragioni di sicurezza, che hanno impedito a teatri e cinema di avere la normale funzionalità e, quindi, il normale accesso di pubblico, e ciò è avvenuto anche se si è registrato, in particolare nel settore del teatro e dei concerti, un ritorno molto più forte (più forte, purtroppo, del ritorno alle sale cinematografiche).

Sono in fase di preparazione i bandi che fanno riferimento al citato decreto-legge di gennaio scorso e successivamente ci sarà la pubblicazione dei bandi a favore degli operatori.

In relazione al tema - è fondato - del DURC, desidero sottolineare che la previsione concernente il requisito della regolarità contributiva prevista dal DURC ai fini dell'accesso, da parte delle imprese che esercitano attività nell'ambito dello spettacolo, a ogni tipo di sovvenzione, contributo o premio statale, rinviene il proprio fondamento in una disposizione di legge primaria, e non in un atto amministrativo. I decreti ministeriali nonché i bandi sono tutte fonti sottordinate rispetto alla legge nel prevedere tale requisito e, quindi, non fanno altro che conformarsi - come devono fare - alla norma primaria.

Peraltro, facendo applicazione delle disposizioni normative in materia di DURC, il Ministero ha cercato di temperarle erogando i contributi anche in favore di quei soggetti che hanno provveduto a regolarizzare la propria posizione contributiva in epoca successiva alla presentazione della domanda e che, pertanto, risultavano in regola con il pagamento dei contributi previdenziali al momento dell'erogazione del contributo e non al momento dell'erogazione della domanda; ciò anche a seguito dell'invito dei predetti organi a trattenere dalle somme dovute dalle imprese sopra menzionate l'importo corrispondente al debito contributivo accertato.

Alla luce di questo quadro, condivido il tema che in emergenza alcune misure dovrebbe essere allentate, ma ritengo, senatore Cangini, che serva un intervento legislativo e credo che sia il Parlamento l'unico organo che può evidentemente modificare quella norma, alla quale saremo felici di adeguarci, se modificata.

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Cangini, per due minuti.

CANGINI (FIBP-UDC). Signor Presidente, diciamo che confido nel sostegno del Governo per un eventuale intervento legislativo al riguardo. Mi fa piacere sapere - ed è noto - che sta per essere erogato un terzo bando ristori, ma resta l'incongruenza del fatto che non sia stato ancora liquidato il secondo, che risale a sei mesi fa.

Signor Ministro, tutti in quest'Aula e in quella della Camera ci stiamo ponendo il problema di come ristorare e rendere il dovuto onore a quei medici e infermieri che hanno curato e curano i nostri corpi in questa fase pandemica. Credo che dovremmo avere la stessa attenzione anche per quei musicisti, quegli attori e quegli impresari dello spettacolo che curano la nostra anima e alleggeriscono il nostro spirito, perché a mio avviso non rendono un servizio pubblico minore.