Assemblea - Stralcio resoconto stenografico del 23 febbraio 2023 - interrogazione a risposta immediata: Attuazione della normativa che favorisce la creazione di comunità energetiche

venerdì 24 febbraio 2023


Legislatura 19ª - Atto di Sindacato Ispettivo n. 3-00240

Atto n. 3-00240

Pubblicato il 22 febbraio 2023, nella seduta n. 41

Svolto question time il 23 febbraio 2023 nella seduta n. 42 dell'Assemblea

TREVISI - Al Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. –

Premesso che:

il decreto legislativo n. 199 del 2021, all' articolo 8, comma 1, prevede che: "Entro centottanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con le modalità di cui al comma 9 dell'articolo 42-bis del decreto-legge n. 162 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 8 del 2020, sono aggiornati i meccanismi di incentivazione per gli impianti a fonti rinnovabili inseriti in configurazioni di autoconsumo collettivo o in comunità energetiche rinnovabili di potenza non superiore a 1 MW";

in attesa della completa attuazione della disciplina della direttiva "RED II" con le disposizioni contenute all'articolo 42-bis del decreto-legge n. 162 del 2019, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 8 del 2020, l'Italia ha disciplinato in anticipo la fase di recepimento della direttiva rendendo possibile la condivisione dell'energia elettrica prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili inclusi nelle comunità energetiche;

considerato che:

ad oggi non risultano attuati i decreti incentivanti, di cui all'articolo 8, comma 1, del decreto legislativo n. 199 del 2021, ragion per cui continua ad applicarsi la disciplina transitoria prevista dall'articolo 42-bis del suddetto decreto-legge n. 162 del 2019, che prevede che i consumatori finali o produttori di energia possano associarsi per "condividere" l'energia elettrica localmente prodotta da nuovi impianti alimentati da fonte rinnovabile di piccola taglia, con riferimento a nuovi impianti alimentati a fonti di energia rinnovabili (FER) con potenza complessiva non superiore ai 200 kilowatt entrati in esercizio a partire dal 1° marzo 2020 e fino al 12 febbraio 2022 (intesi i 60 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo n. 199 del 2021 di recepimento della direttiva (UE) 2018/2001 RED II);

al ritardo per l'adozione dei decreti ministeriali che aggiornano i meccanismi di incentivazione per gli impianti a fonti rinnovabili si aggiungono anche i ritardi dell'Autorità di regolamentazione per l'energia a rete e l'ambiente (ARERA) sull'emanazione delle regole attuative, che contribuiscono alle difficoltà nel ricevere le informazioni necessarie ad identificare l'ambito di sviluppo delle comunità energetiche (CER), così come le registrazioni e il ricevimento degli incentivi o dei preventivi onerosi per allacci alla rete;

considerato che:

ad oggi, in Italia, su cento comunità energetiche mappate a giugno 2022, 50 hanno completato l'iter di attivazione presso il GSE e di queste solo tre hanno ricevuto i primi incentivi statali;

il 15 dicembre 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica in edilizia che si inserisce nel pacchetto "Fit for 55", con il quale l'Unione europea intende ridurre del 55 per cento entro il 2030 le emissioni nocive rispetto al 1990, al fine di conseguire, entro il 2050, l'obiettivo di neutralità climatica per allineare la normativa agli obiettivi green deal;

considerato, inoltre, che:

in data 16 novembre 2022, è stato depositato al Senato della Repubblica un disegno di legge a prima firma dell'interrogante concernente il reddito energetico (AS 334) finalizzato a definire le modalità di utilizzo di quest'ultimo da parte di determinati soggetti beneficiari, in seguito alla deliberazione del CIPE n.7 del 17 marzo 2020 che, modificando il piano operativo imprese e competitività del fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2020, ha introdotto un nuovo intervento relativo all'istituzione, presso il Ministero dello sviluppo economico, di un fondo nazionale riguardante il reddito energetico;

lo strumento relativo al reddito energetico integrerebbe perfettamente il quadro normativo sulle comunità energetiche, in quanto favorirebbe la creazione di una comunità energetica nazionale idonea a completare l'utilizzo diffuso delle rinnovabili,

si chiede di sapere:

se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei tempi riguardanti la stesura dei decreti ministeriali sugli incentivi necessari alla realizzazione e allo sviluppo delle comunità energetiche in considerazione del ruolo strategico svolto dalle energie rinnovabili per il contrasto ai cambiamenti climatici;

se intenda estendere il modello di sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili per raggiungere gli obiettivi del PNRR finanziati con 2,2 miliardi di euro a fondo perduto anche per i Comuni sopra i 5.000 abitanti;

se l'incentivo riconosciuto alle CER per l'energia condivisa da parte del GSE sia una tariffa premio aggiuntiva e se sarà previsto il cosiddetto scorporo immediato, che prevede la fatturazione della sola elettricità effettivamente acquistata dalla rete ai componenti delle CER, in modo da rappresentare un reale beneficio per le comunità.

RISPOSTA

Legislatura 19ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 042 del 23/02/2023

Stralcio:

[…]

PRESIDENTE. Il senatore Trevisi ha facoltà di illustrare l'interrogazione 3-00240 sull'attuazione della normativa che favorisce la creazione di comunità energetiche, per tre minuti.

TREVISI (M5S). Signor Presidente, signor Ministro, colleghi, l'attività legislativa del MoVimento 5 Stelle ha fatto nascere le comunità energetiche, che sono delle associazioni di cittadini, enti, piccole e medie imprese, che condividono in loco l'energia prodotta da fonti rinnovabili. L'energia pulita così si può produrre in modo diffuso e il suo consumo collettivo può diventare un valore economico per i cittadini, riducendo le perdite di rete e consentendo il superamento dell'utilizzo delle fonti fossili, l'indipendenza e la sicurezza energetica.

Il decreto n. 199 del 2021 ha previsto che, entro centottanta giorni dalla sua data di entrata in vigore, sarebbero stati aggiornati i meccanismi di incentivazione e quindi sarebbero usciti i decreti attuativi per l'autoconsumo collettivo di potenza non superiore a un megawatt.

Considerato quindi che a otto mesi di distanza dalla scadenza prevista non risultano ancora emanati decreti incentivanti, per cui siamo ancora in regime transitorio e si possono realizzare solo comunità energetiche con potenza non superiore a 200 kilowatt, e che mancano ancora le regole attuative dell'Autorità di regolamentazione per energia reti e ambiente (ARERA), gli operatori sono per questi motivi in gravi difficoltà. Considerato, inoltre, che la Commissione europea, con il pacchetto di misure Fit for 55 ci chiede appunto di accelerare nell'uso delle fonti rinnovabili e favorire l'efficientamento energetico per arrivare a una riduzione del 55 per cento delle emissioni entro il 2030, nonché per arrivare alla neutralità climatica al 2050, è stato depositato al Senato un disegno di legge proprio a mia prima firma del MoVimento 5 Stelle (Atto Senato 834) finalizzato ancor di più a intensificare lo sviluppo delle fonti rinnovabili in questo Paese.

Si chiede pertanto al Ministro di sapere se è a conoscenza dei tempi riguardanti i decreti ministeriali sugli incentivi necessari per la realizzazione e lo sviluppo delle comunità energetiche; se intende estendere il modello di sviluppo previsto nel PNRR con un finanziamento di 2,2 miliardi di euro a fondo perduto anche ai Comuni sopra i 5.000 abitanti.

Si chiede infine di chiarire se l'incentivo - e quindi la tariffa - sarà un premio aggiuntivo al valore dell'energia prodotta e se sarà previsto il cosiddetto scorporo immediato, cioè una fatturazione della sola elettricità effettivamente acquistata dalle CER.

PRESIDENTE. Il ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, onorevole Pichetto Fratin, ha facoltà di rispondere all'interrogazione testé illustrata, per tre minuti.

PICHETTO FRATIN, ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica. Signor Presidente, in merito al quesito posto dall'interrogante - lo ringrazio - posso annunciare in quest'Aula che è pronta da qualche ora la proposta di decreto che disciplina gli incentivi riconosciuti alle comunità energetiche o meglio a tutte le configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.

L'entrata in vigore di tale proposta è subordinata unicamente all'approvazione da parte della Commissione europea, con la quale sono state avviate le opportune interlocuzioni. In tre mesi è stata avviata, conclusa e analizzata una consultazione pubblica dall'ampia partecipazione, di cui si è tenuto debitamente conto nel testo finale. È stata predisposta in questo caso una proposta di decreto che contempla al suo interno anche l'attuazione della misura del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quindi un unico decreto con le due parti.

Auspichiamo che un unico testo normativo per l'implementazione delle CER possa garantire, nell'ottica della chiarezza e della semplificazione, una capillare diffusione sul territorio nazionale della comunità, anche grazie alla cumulabilità della tariffa incentivante con il contributo a fondo perduto del 40 per cento dell'investimento nei Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti.

Come sapete, la misura del PNRR prevede il sostegno alle comunità energetiche in Comuni con meno di 5.000 abitanti allo scopo di consentire l'installazione di almeno due gigawatt da fonti rinnovabili.

Al fine di raggiungere tali target nella tempistica concordata, abbiamo già ottenuto, in sede di trattativa con la Commissione europea, la trasformazione del prestito a tasso zero in contributo a fondo perduto nel limite del 40 per cento dell'investimento. Modificare l'ambito applicativo della misura - come da qualcuno viene richiesto - vorrebbe dire pregiudicare irrimediabilmente il raggiungimento degli obiettivi e la conseguente erogazione delle risorse da parte della Commissione. Un ampliamento dell'ambito soggettivo della misura dovrà essere valutato solo in seguito.

In merito all'ultima richiesta del senatore interrogante, si evidenzia che il decreto prevede una tariffa incentivante sull'energia prodotta e autoconsumata, il cui valore è differenziato per taglia di impianto e per localizzazione geografica; il cosiddetto scorporo in bolletta, invece, non è oggetto di tale decreto, in quanto è competenza di ARERA adottare le misure con le quali i clienti domestici possono richiedere alle rispettive società di vendita lo scorporo in bolletta della quota di energia condivisa, ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo n. 199 del 2021. (Applausi).

PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire in replica il senatore Trevisi, per due minuti.

TREVISI (M5S). Signor Ministro, mi dichiaro parzialmente soddisfatto della sua risposta e le spiego perché.

Innanzitutto è fondamentale non prevedere un tetto, perché le CER devono sempre essere remunerate più dell'energia di mercato; quindi, nel caso in cui cresca il prezzo dell'energia, è importante che le CER non siano danneggiate rispetto al lato consumo individuale.

Ho fatto riferimento, poi, alla possibilità di estendere il modello di sviluppo delle comunità energetiche rinnovabili ai Comuni al di sopra dei 5.000 abitanti. So che lei è piemontese e in Piemonte circa l'80 per cento dei Comuni è al di sotto dei 5.000 abitanti. Io sono pugliese e in Puglia di questi Comuni ce sono solo 88; quindi, se in Piemonte sono 1.400 e in Puglia 88, capisce che la Puglia ha una produzione molto alta da fonti rinnovabili, per cui purtroppo - per come previsto - il 40 per cento di questi 2,2 miliardi finirà tra Piemonte e Lombardia e le Regioni del Sud, soprattutto la Puglia, non prenderanno nulla, e questa è un'ingiustizia.

Le chiedo un po' più di tempo, Presidente, perché si tratta di cose importanti per migliorare il testo.

Inoltre, abbiamo depositato il disegno di legge sul reddito energetico - e speriamo di poterci lavorare insieme - che può consentire a chi non fa un consumo collettivo di avere comunque un impianto fotovoltaico, ed è un investimento che si ripaga nel tempo, perché lo Stato guadagna sull'energia in surplus non utilizzata dall'utente.

Auspico un cambiamento di atteggiamento da parte di questo Governo, perché spesso, anche se lei è molto moderato, i suoi colleghi Giorgetti e Meloni entrano a gamba tesa sui nostri provvedimenti. Il superbonus, ad esempio, è nato in una fase in cui l'Italia era in crisi economica per il Covid, quindi in quel momento serviva. Logicamente adesso va attualizzato, ma in quella fase ha fatto crescere l'Italia del 6 per cento. Lei sa bene che lo Stato è il primo socio delle nostre aziende. Su 70 miliardi spesi, il Censis ha detto che 46 miliardi del superbonus sono entrati nei conti dello Stato e sono stati usati da Draghi per pagare il caro bollette. Quindi non è assolutamente vero quello che, purtroppo, i suoi colleghi di Governo dicono, andando a demolire delle misure utili.

Se non ci fosse stato il superbonus, con la crisi pandemica in atto, oggi saremmo ancora in macerie. (Applausi). Dobbiamo dire grazie al presidente Conte e al MoVimento 5 Stelle per aver fatto crescere l'Italia più della Cina; lo scorso anno, infatti, il PIL dell'Italia è cresciuto più di quello della Cina, e questo grazie al lavoro sul superbonus di Conte e del MoVimento 5 Stelle. (Applausi).

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