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La scuola nell'agenda di Governo e Regioni
Fase 3: tabelle richieste e interventi
L'incontro presieduto dal Presidente del Consiglio, si è svolto alla presenza delle ministre dell'Istruzione, Lucia Azzolina e dei Trasporti, Paola De Micheli, del capo della Protezione civile, Angelo Borrelli, del coordinatore del Cts Agostino Miozzo, e dei rappresentanti di enti locali e parti sociali.
Critico il presidente della regione Liguria e vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, sulle ipotesi di compartimentare in classe i banchi con dei divisori, annunciate da Azzolina: "Prima di acquistare i plexiglass per separare gli alunni ricorderei al ministro Azzolina che nelle nostre scuole mancano i docenti, le connessioni wifi, le biblioteche e...la carta igienica! Senza dimenticare che alcune scuole cadono a pezzi. Ripartiamo dalle basi...scolastiche”.
Coronavirus - Fase 3: tabella relativa agli interventi economici delle Regioni - aggiornata al 05.06.2020
Coronavirus - Fase 3: tabella relativa alle richieste delle Regioni al Governo - aggiornata al 05.06.2020
Scuola: Toti, prima di plexiglass Azzolina pensi a docenti
Scuola: Bonaccini, linee guida o rischio non aprire a settembre
Coronavirus: De Luca, abbiamo retto meglio di altre a pandemia
( gs / 05.06.20 )
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Fase 3: il rilancio della nostra economia e gli interventi europei
Tabelle leggi e ordinanze
Per il presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, "non cogliere l'occasione del Mes sarebbe delittuoso. Sono 37 miliardi dell'Europa disponibili subito, senza condizioni e a zero interessi. Potrebbero finanziare un gigantesco piano di investimenti in sanita', il ministro Speranza sta lavorando a una proposta da 20 miliardi: ospedali moderni, pronti soccorso, strutture per le cure intermedie, Rsa". Per Rossi così "potremmo creare centinaia di migliaia di posti di lavoro evitando che la crisi sociale ci sommerga".
Dopo l'emergenza da coronavirus, sostiene Stefano Bonaccini, "mi auguro che piu' nessuno metta in discussione il bisogno del Paese di una sanita' pubblica e universalistica perche' il virus che non ha guardato al portafoglio". "C'e' una grandissima opportunita' per il piu' grande investimento in Italia mai visto dal Dopoguerra. E a fronte di questo ci faremo trovare pronti" ha concluso il presidente della Regione Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, .
"Il sì al Mes? E' l'esempio delle cose che dovremmo e si potrebbero fare in fretta: miliardi a tassi molto vantaggiosi per costruire ospedali, portare la sanità sul territorio, assumere personale, investire nelle nuove tecnologie". Così Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio. "Tutto l'insieme di investimenti insomma che proprio il Covid ci ha mostrato essere fondamentali. La protezione delle persone passa per una buona sanità e questa è la buona occasione per tras formare i bisogni in concretezza. Noi per anni abbiamo parlato di una sanità che si avvicina ai territori - afferma zingaretti - non bisogna tornare indietro. Investire sulla sanità è anche una possibilità di sviluppo del nostro pil".
"Il Mes non lo decide la Regione Veneto, lo decide il Governo italiano se lo vuole accettare". Cosi' il presidente Luca Zaia. "Io esprimo le mie considerazioni quando vedo i vincoli che ci sono. È un problema del Governo, se decide di portarsi i soldi a casa vuol dire che avra' deciso che sono un affare. Non spetta a me decidere sul Mes".
Per il presidente della regione Molise, Donato Toma, "una delle cose che abbiamo imparato da questa pandemia è che occorre rimodulare i nostri stili di vita e riequilibrare quel rapporto uomo-ambiente alterato da comportamenti scorretti che hanno ferito la natura e compromesso gravemente l'ecosistema e la biodiversità". "Si è parlato molto, in tempo di Covid-19 del fatto che questa crisi porterà a rivalutare le aree interne, luoghi salubri, poco antropizzati, incontaminati, e le risorse che questi territori possono mettere in campo. Si tratta, però, di chiarire l'equivoco che ha fin qui caratterizzato l'elemento spaziale nella governance dei territori, nel senso che tali aree sono rimaste pressoché vergini perché escluse dalle direttrici di sviluppo e, dunque, isolate. La pandemia - osserva Toma - ci ha insegnato che l'isolamento del territorio, la bassa densità demografica possono essere una carta da giocare".

Coronavirus: Tabella relativa alle leggi e alle ordinanze regionali - aggiornata al 05.06.2020

>ANSA-SCHEDA/Bce quasi raddoppia il Pepp contro la pandemia Il Qe pandemico balza a 1.350 mld fino a giugno 2021

>>>ANSA/Gualtieri, alcune banche lente. Fca, impegni o rimborso Sace, 430milioni di garanzie partite. Richiesta Lingotto in linea

Ue: Gentiloni, ok Recovery a luglio; aiuta presidenza tedesca

MES: ROSSI "RINUNCIARE SAREBBE DELITTUOSO"
Mes: Zingaretti, è occasione per Paese e per sanità migliore
SANITÀ. ZAIA: NON SPETTA A ME DECIDERE SUL MES, TOCCA AL GOVERNO 'ESPRIMERÒ MIE CONSIDERAZIONI UNA VOLTA VISTI I VINCOLI'
[Molise] Giornata mondiale dell’ambiente, Toma: ripartire dalle aree interne
( gs / 05.06.20 )
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Autonomia: si riapre il dibattito dopo la pandemia
Fase 3: tabella potenziamento servizi sanitari
Autonomia: Bonaccini, non rinuncio alla richiesta
==Fase 3: Zaia, da Conte un libro dei sogni Fiscalità di vantaggio per il Sud?
( gs / 05.06.20 )
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L'economia dei territori prima del coronavirus
Si tratta dei risultati economici delle imprese e delle multinazionali a livello territoriale e dei conti economici territoriali.
Nel 2017 il 5% dei comuni più grandi ha generato il 57,8% del valore aggiunto nazionale. E' uno dei dati più significativi.
La nostra economia proviene per il 37,7% dal Nord-ovest e il 25,4% dal Nord-est; seguono il Centro con il 20,5% e il Mezzogiorno con il 16,4%. Rispetto al 2016 la crescita del valore aggiunto delle regioni del Nord ne ha determinato anche un aumento del peso percentuale: +0,2 punti per il Nord-ovest controbilanciato dal calo di 0,2 punti percentuali del Centro, dovuto in particolare alla minor crescita percentuale del valore aggiunto della regione Lazio.
In termini di macro settori, rispetto al 2016 l’industria perde peso nel Mezzogiorno (-0,3 punti percentuali) in favore del Nord-ovest (+0,3 punti), il comparto dei servizi acquista rilevanza economica nel Nord-est e nel Nord-ovest (entrambi +0,2 punto) mentre la riduce al Centro (-0,3).
L’insieme costituito dal 5% dei comuni più grandi è localizzato principalmente nel Centro (8,1%) dove arrivano a generare tre quarti del valore aggiunto della ripartizione (74,8%), specialmente nel Lazio e in Toscana in cui l’89,3% e il 62,7% del valore aggiunto regionale è realizzato con il contributo dei sistemi urbani ad alta specializzazione e nei sistemi urbani pluri-specializzati.
"Nel Mezzogiorno si trovano il 6,7% dei comuni più grandi che sviluppano quasi due terzi del valore aggiunto (63,4%), con punte in Puglia (73,5%), Sicilia (72,6%) e Campania (68,7%) nei sistemi urbani pluri-specializzati e prevalentemente portuali.
Nel Nord-ovest il 5% dei comuni più grandi genera oltre la metà del valore aggiunto (54,3%) in particolare in Liguria e Lombardia coprono rispettivamente il 69,9% e 53,8% del valore aggiunto, proveniente in larga parte dai sistemi urbani prevalentemente portuali e urbani ad alta specializzazione.
Infine nel Nord-est, dove si deve ai comuni più grandi meno della metà (45,6%) del valore aggiunto della ripartizione, spicca l’Emilia Romagna (57%) principalmente con il contributo dei sistemi urbani ad alta specializzazione".
Le imprese appartenenti a gruppi multinazionali esteri rappresentano meno dell’1% delle unità locali del Paese e generano il 15,3% del valore aggiunto nazionale. Oltre la metà sono concentrate in Lombardia e nel Lazio e assorbono oltre un quinto del valore aggiunto delle rispettive economie regionali.
Più contenuto il ruolo delle multinazionali estere nelle regioni del Mezzogiorno in termini di quota di valore aggiunto prodotto sul totale delle unità locali di multinazionali estere. Tuttavia in regioni come l’Abruzzo e la Sardegna le unità locali di multinazionali estere generano quote di valore aggiunto delle rispettive economie regionali pari rispettivamente al 10,7 e al 9,9%.
Considerando il solo settore industriale, le unità di multinazionali estere localizzate nel Lazio e in Piemonte producono un valore aggiunto che supera per entrambe il 18% del valore aggiunto regionale dell’industria. Segue la Liguria con 17,2%, la Lombardia (15,6%), l’Abruzzo (14,7%) e la Toscana (14,2%).
Nei servizi, le unità locali di multinazionali estere della Lombardia generano oltre un quarto del valore aggiunto regionale, quelle del Lazio il 21,7% e quelle della Liguria il 20,2%.
Le unità locali di gruppi multinazionali italiani, pari all'1,1% del totale nazionale, forniscono un contributo di quasi il 21% al valore aggiunto dell’intera economia. Le regioni che più contribuiscono a tale risultato sono la Lombardia con il 25,2% di valore aggiunto del totale prodotto dai gruppi multinazionali italiani, l’Emilia-Romagna con il 13% e il Lazio con il 10,7% (Figura 4).
Anche se nel Mezzogiorno sono minori sull’intera economia, in Basilicata il valore aggiunto prodotto dalle unità locali di imprese multinazionali italiane supera il 28% del totale regionale, quota che raggiunge il 45% nel settore industriale.
Le Marche registrano la crescita del Pil più elevata, con un 3% di aumento rispetto all’anno precedente. Un deciso recupero dell’attività produttiva si rileva anche per l’Abruzzo, dove il Pil è cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017, e per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2%).
Con 36,2mila euro nel 2018 (35,7mila nel 2017) il Nord-ovest resta l’area geografica con il Pil per abitante più elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35,1mila euro (34,3mila euro nel 2017) e il Centro, con 31,6mila euro (31,1mila euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19mila euro (poco più della metà di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18,7mila euro).
( gs / 05.06.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 21 maggio
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Misure per intercettazioni, ordinamento penitenziario e giustizia, allerta Covid-19
Le osservazioni al Ddl di conversione in legge del Dl 28/2020

In particolare per quanto riguarda l'App immuni, la Conferenza delle Regioni evidenzia l’importanza strategica che questo strumento può avere sulle attività sanitarie gestite dalle Regioni, quindi la Conferenza delle Regioni richiede ai Governo di condividere quanto prima tutte le informazioni esistenti e di formalizzare in un documento di “visione strategica” gli obiettivi a breve e a medio/lungo periodo che si intendono perseguire, nonché il funzionamento dell’applicazione e una roadmap delle azioni che dovranno essere messe in atto.
Di seguito il documento della Conferenza delle Regioni ed il link all'atto della Conferenza Stato-Regioni.
Posizione sull'articolo 6 - sistema allerta covid 19 - del disegno di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2020 n. 28, recante "misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta covid-19"
Link al documento della Conferenza delle Regioni del 21 maggio 2020: Posizione sull'articolo 6 - sistema allerta covid 19 - del disegno di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2020 n. 28, recante "misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta covid-19"
Link all'atto della Conferenza Stato-Regioni del 21 maggio 2020: Parere, ai sensi dell'articolo 2, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sull'articolo 6 - sistema allerta Covid 19 - del disegno di conversione in legge del decreto-legge 30 aprile 2020 n. 28, recante "Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile e misure urgenti per l'introduzione del sistema di allerta Covid-19"
( red / 05.06.20 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 21 maggio
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Misure urgenti di accesso al credito e adempimenti fiscali per le imprese
Gli emendamenti al Decreto Legge 23/2020

Tra gli aspetti segnalati e ritenuti prioritari: l’istituzione di un fondo nazionale a sostegno sistema fieristico; la modifica all’art. 13 sul Fondo Centrale di Garanzia PMI; le proroghe in materia di trasporto nelle acque interne e per interventi per mitigazione del rischio idrogeologico.
Di seguito la premessa al documento della Conferenza delle Regioni, e i link al testo integrale e all'atto della Conferenza Unifcata.
Posizione sul decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 recante “misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro di proroga dei termini amministrativi e processuali”
2. Interventi di natura fiscale, consistenti in un’ulteriore sospensione dei versamenti tributari e contributivi.
3. Adozione di un pacchetto di misure che, a tutela della continuità aziendale nella fase emergenziale, impattano sul diritto societario e su quello concorsuale: tra queste è previsto il rinvio di un anno dell’entrata in vigore del Codice della Crisi e dell’Insolvenza (rinvio calendarizzato al 1° settembre 2021).
4. Il rafforzamento della disciplina dei poteri speciali nei settori di rilevanza strategica. In particolare, le misure in tema di poteri speciali puntano ad ampliare le prerogative del Governo, estendendo l’ambito applicativo dei Golden Power a tutti i settori ritenuti di rilevanza strategica dalla disciplina europea sullo screening degli investimenti esteri diretti e anche a investimenti effettuati da soggetti appartenenti all’Unione europea.
Link al documento della Conferenza delle Regioni del 21 maggio 2020: Posizione sul decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 recante “misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro di proroga dei termini amministrativi e processuali”
Link all'atto della Conferenza Unificata del 21 maggio 2020: Parere, ai sensi dell'articolo 9, comma 3, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23 recante "Misure urgenti in materia di accesso al credito e di adempimenti fiscali per le imprese, di poteri speciali nei settori strategici, nonché interventi in materia di salute e lavoro, di proroga dei termini amministrativi e processuali"
( red / 05.06.20 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
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