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Pandemia: si fa il punto sulla campagna vaccinale
Previsti incontri Governo-Regioni
Per Fedriga “l'incertezza delle forniture di vaccini in questo periodo è estremamente reale e concreta. Rispetto le indicazioni forniteci, nel secondo trimestre si dovrebbero fornire più di 70 milioni in più di vaccini Pfizer all'Ue, ci auguriamo sia così per proseguire in modo più massivo la campagna vaccinale”, dichiara il presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, spera che “questo Paese autorizzi l'uso, se vogliamo anche compassionevole, degli anticorpi monoclonali. Si tratta di una speranza di salute e di vita che si sa gia' che funziona nelle prime fasi. Noi ci candidiamo anche a questa sperimentazione di Aifa ovviamente”.
Infine Roma si candida a sede per l’Agenzia Ue sicurezza sanitaria Covid, annuncia Alessio D'Amato, assessore alla Sanita' della Regione Lazio: "Roma e' una citta' ricca di storia ma anche di scienza. Qui viene formata la gran parte degli operatori sanitari italiani. Ci siamo candidati per ospitare l'Agenzia europea per la sicurezza sanitaria (Hera) e credo che abbiamo tutte le carte in regola per ambire a svolgere questo ruolo al servizio dell'Italia e dell'Europa”.
Vaccini, Zaia: noi siamo pronti, ci basta avere materia prima
Vaccini, Zaia: noi siamo pronti, ci basta avere materia prima
Vaccini: Fedriga, incertezza forniture è reale e concreta
VACCINO: BOCCIA "AZIENDE RISPETTINO IMPEGNI"
CORONAVIRUS: MIOZZO, 'SERVE INDICAZIONE UNIVOCA PER TUTTE REGIONI SU PRENOTAZIONE VACCINI' =
Vaccini Covid, da Pfizer 75 milioni di dosi in più all'Europa
++ Von der Leyen,a lavoro per garantire consegne vaccini a Ue ++
Vaccini: Boccia, unità Regioni fondamentale per piano
VACCINO. BOCCIA: DOPO OK AD ASTRAZENECA AL LAVORO CON REGIONI E COMMISSARIO
VACCINO. BOCCIA: OLTRE 620 MILA DEFINITIVI, PRIMI IN EUROPA
SANITÀ: D'AMATO "ROMA HA CARTE IN REGOLA PER OSPITARE AGENZIA SICUREZZA"
( gs / 01.02.21 )
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PNRR: Regioni, Anci e Upi in audizione alla Camera il 29 gennaio
https://webtv.camera.it/evento/17453
PNRR: Audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni
Il link alla galleria foto sul sito www.regioni.it: http://www.regioni.it/media_raccolta.php?id_raccolta=311
RECOVERY: DECARO (ANCI), 'FINANZIAMENTI DIRETTI AI COMUNI OPPURE SARA' OCCASIONE PERSA'
RECOVERY. UPI: RISERVARE FONDI PER 100 NUOVE SCUOLE SUPERIORI
( red / 01.02.21 )
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Pandemia: nuova circolare e nuove ordinanze del ministero della Salute
Circolare sulla diffusione nel mondo delle nuove varianti del Covid
Quindi la nuova circolare del ministero della Salute sulla diffusione nel mondo delle nuove varianti del Covid spiega che il Centro europeo per il controllo delle malattie ECDC, ai fini del monitoraggio delle varianti del virus SasrCov2, raccomanda di sequenziare “almeno circa 500 campioni selezionati casualmente ogni settimana a livello nazionale” seguendo delle priorità, a partire dagli “individui vaccinati contro SarsCov2 che successivamente si infettano nonostante una risposta immunitaria al vaccino”.
Bisogna dare priorità alla ricerca e alla gestione dei contatti di casi COVID-19 sospetti/confermati da variante e identificare tempestivamente sia i contatti ad alto rischio (contatti stretti) che quelli a basso rischio. Si ribadisce inoltre di eseguire un test molecolare ai contatti (ad alto e basso rischio) il prima possibile dopo l'identificazione e al 14ø giorno di quarantena, per un ulteriore rintraccio di contatti, “considerando la maggiore trasmissibilità delle varianti”, e di “non interrompere la quarantena al decimo giorno”.
Inoltre Speranza ha firmato altre due nuove Ordinanze il 29 gennaio 2021 - quelle delle indicazioni di fascia colore per ogni regione rispetto alla gravità dell'andamento epidemiologico - che sono in vigore dal primo febbraio, in base ai dati e alle indicazioni della Cabina di regia.
La prima classifica in area gialla le Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto.
La seconda classifica in area arancione Sicilia e Provincia autonoma di Bolzano, oltre a confermare sempre in area arancione Puglia e Umbria.
Pertanto la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle aree gialla, arancione e rossa è la seguente, a partire dal 1° febbraio:
- area gialla: Abruzzo, Calabria, Campania, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Provincia autonoma di Trento, Toscana, Valle d’Aosta, Veneto
- area arancione: Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria.
- area rossa: nessuna Regione

Covid-19, Ordinanze 29.01.2021 Min. Salute Regioni Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto, Puglia, Sicilia, Umbria e PA Bolzano: Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31.01.2021

[Ministero Salute] Andamento della mortalità giornaliera (SiSMG) nelle città italiane in relazione all’epidemia di Covid-19 - 1 settembre 2020 - 19 gennaio 2021
( gs / 01.02.21 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 3 dicembre
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Rigenerazione urbana: contributo alla discussione in Senato sui disegni di legge in materia

Si riporta di seguito il testo integrale della posizione della Conferenza delle Regioni.
Posizione in merito ai disegni di legge in materia di rigenerazione urbana (s 970 e abbinate)
Ø Sintesi osservazioni principali
- Considerare la rigenerazione come “LA” questione urbanistica, di cui gli strumenti regionali e comunali esistenti debbano, con le necessarie riscritture, modifiche e integrazioni, occuparsi; senza introdurre nuove ed ulteriori forme di pianificazione o di strumenti specifici, che si sommano ad un quadro già farraginoso e complesso e assai diversificato su base regionale, comportando effetti del tutto opposti a quelli di una semplificazione desiderata. Analogamente non si ritiene necessaria l’individuazione di specifici procedimenti urbanistici dedicati alla rigenerazione che andrebbero anche in questo caso, verosimilmente, a sovrapporsi con le procedure ordinarie e semplificate già contenute nelle varie legislazioni nazionali e regionali.
- Considerare altresì la rigenerazione come un processo complesso, inevitabilmente condiviso e partecipato, che tocca più dimensioni (urbanistico-edilizia o meglio urbanistico-architettonica, ambientale, sociale, culturale, economica) e che si sviluppa non solo attraverso “progetti”, ma anche attraverso pratiche e politiche più trasversali; riconoscendo un valore intrinseco anche a quei processi bottom-up in grado di attivare, anche con forme di riuso estemporaneo, luoghi e spazi delle città, nonché con forme partecipative previste dal Codice degli appalti agli articoli 189 e 190, quali il partenariato sociale e il baratto amministrativo in quanto applicazioni del principio di sussidiarietà sociale orizzontale che può essere esercitato con autonome iniziative dei cittadini finalizzate alla riqualificazione e alla tutela del territorio, e per i quali sono già previsti incentivi fiscali;
- Considerare la compatibilità ambientale come elemento centrale nella individuazione degli obiettivi delle politiche di sviluppo per la rigenerazione urbana e per la realizzazione di reti infrastrutturali, sia materiali che digitali, necessarie per le trasformazioni urbane che stanno avvenendo in questi anni (smart-city), anche attraverso la definizione di un sistema di criteri aperto, flessibile, oggettivo e condiviso che consenta di dare efficacia all’azione amministrativa nella programmazione delle misure attuative.
- La rigenerazione rappresenta, inoltre, l’occasione di implementare e sostenere percorsi di inclusione delle fasce di popolazione più fragile, laddove si sviluppano progetti di housing sociale e di co-housing, che pur contando ormai numerose esperienze a livello regionale non ha una norma nazionale dedicata. Declinare i programmi di rigenerazione urbana in progetti e azioni a medio e lungo termine è un’opportunità per generare quei cambiamenti che qualificano non solo l’abitare come spazio ma soprattutto come luogo dove creare e vivere qualitativamente le relazioni.
- Definire un quadro di principi generali in materia, a partire dal principio della priorità del riuso che possa costituire una cornice di riferimento chiara per le legislazioni regionali; definendo terminologie, obiettivi, risorse, modalità di lavoro, regole e norme, in ossequio alle ripartizioni delle competenze Stato-Regioni (art. 117 della Costituzione Italiana) che assegna allo Stato, nella materia governo del territorio, la definizione dei principi fondamentali. Risulta, inoltre, indispensabile un maggior raccordo con le esperienze (normative e non solo) già in atto nelle singole regioni, al fine di non vanificarne, paradossalmente, gli effetti. A tal fine si allega un elenco delle principali norme regionali in materia di rigenerazione urbana e/o di consumo di suolo.
- Individuare risorse strutturali, congrue (500 mln/anno almeno) e per un periodo non inferiore ai 15 anni; da verificare con forme di collaborazione istituzionale Stato-Regioni (ipotesi di Cabine di Regie), e da assegnare attraverso riparti periodici programmati; evitando ove possibile il ricorso a bandi estemporanei, spesso con tempistiche troppo strette e rafforzando piuttosto, sia a livello statale che regionale, le fasi di monitoraggio e soprattutto di valutazione degli esiti delle politiche e dei programmi di intervento.
- Concludere urgentemente il processo di aggiornamento delle normative statali vigenti, quali il DPR 380/2001 e soprattutto il DM 1444/1968, avviato con i tavoli tecnici di confronto Stato-Regioni già da oltre due anni, non potendosi più continuamente proporre una perenne logica di deroga a norme ormai desuete, ma apparentemente immortali, che altro esito non ha se non di aumentare rischi di contenzioso.
- Affrontare il tema degli incentivi, non tanto in termini edilizio-urbanistici (di competenza generalmente regionale e comunale, e peraltro assai poco efficaci negli ultimi anni, come premialità volumetriche), quanto economico-fiscali (essendo questa materia di competenza statale), potendosi agire (come alcune PDL propongono) su molti fattori che potrebbero aiutare progetti e pratiche di rigenerazione, a partire da defiscalizzazioni mirate, incentivazioni (a imprese o attività, o conferma o rafforzamento dei bonus fiscali già vigenti ma potenzialmente incrementabili in ambiti o politiche di rigenerazione), o all’utilizzo di strumenti oggi residuali (social bond, crowdfunding, ecc.), fornendo quindi in tal senso un set di strumenti chiaro ed In merito alle proposte incentivanti che prevedono una riduzione di oneri e tributi a livello locale risulta indispensabile prevedere adeguate forme di sostegno per gli enti locali a ristoro dei mancati introiti.
- Prevedere una specifica articolazione che tenga conto di particolari contesti urbani di carattere storico e culturale.
- Con specifico riferimento, quindi, ai centri storici minori oggetto dei disegni di legge 970, 1302, 985 si ritiene che la loro riqualificazione e valorizzazione non possa prescindere da un’azione congiunta e integrata con politiche per la casa, finalizzate a incentivare il recupero a fini abitativi degli stessi centri e politiche per il lavoro finalizzate a promuovere forme di lavoro alternative, caratterizzate dall’assenza di vincoli orari o spaziali (smart working), previa infrastrutturazione digitale del territorio.
- prevista una Cabina di Regia Stato-Regioni ed un Fondo dedicato agli interventi di rigenerazione pari a 500M€ annui ed oltre;
- previsto un Piano nazionale della rigenerazione a cui le regioni devono attenersi.
- La Cabina di regia nazionale è una proposta interessante, viceversa il Piano nazionale pare complesso e rischia di rallentare i processi che vorrebbe governare, sembrerebbe più funzionale una Cabina di regia che definisca linee guida e indirizzi per la gestione del fondo e la ricognizione dello stato di attuazione della politica.
- riconosciuta alle Regioni la gestione dei bandi per selezionare gli interventi di rigenerazione urbana da finanziare; i tempi previsti non sempre appaiono congrui.
- Si definiscono limiti dimensionali per l’applicazione delle premialità volumetriche (max 20%), senza tuttavia tener conto di una possibile flessibilità riferita ai singoli contesti, alle diverse densità edilizie e caratteristiche tipologiche.
- È previsto l’obbligo di ricorrere a Concorsi di progettazione e concorsi di idee per il conseguimento di una elevata qualità progettuale. (Si ritiene molto interessante e condivisibile, anche se più gravoso sotto il profilo procedimentale)
- Prevede un programma di rigenerazione urbana attuato tramite i piani di recupero del patrimonio edilizio ed urbanistico (PdiR); sovrapposizione a norme urbanistiche regionali nelle quali non è più previsto il PdR.
- Il rimando ai Piani Paesaggistici è interessante, ma prevederne l’approvazione entro sei mesi non è credibile ed inoltre vanno incentivate le regioni che li fanno
- Il ricorso all’ISTAT nella mappatura del perimetro dei centri e dei nuclei abitati, appare incomprensibile.
- previsti obblighi troppo gravosi per i Comuni forse improponibili in termini di onerosità e di fattiva applicazione nei tempi indicati.
- Introduzione del concetto di “cintura verde”, potrebbe essere interessante da sviluppare;
- Prevista la delega al Governo per il riordino delle disposizioni vigenti in materia di governo del territorio e di contrasto al consumo di suolo; necessario tuttavia prevedere un confronto allargato (in primo luogo con le Regioni) e una più adeguata tempistica (3 mesi sembrano pochi…).
- Art. 9-Funzione sociale della proprietà - E’ previsto che i beni non utilizzati per più di dieci anni che hanno perso la loro costituzionale funzione sociale per colpa o dolo del proprietario sono definiti beni abbandonati, rientrano nel patrimonio pubblico dei comuni in cui si trovano e devono essere destinati a soddisfare l’interesse generale: non sono previsti criteri oggettivi per l’individuazione dello stato di abbandono.
- Discutibile e difficilmente applicabile la previsione che entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, le regioni provvedono a selezionare gli interventi di rigenerazione urbana sul proprio territorio e a darne comunicazione al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare per il riparto delle risorse del fondo nazionale per la rigenerazione.
- Critica la disposizione che prevede lo scioglimento dei consigli comunali per violazione della legge.
- Appare migliorabile la parte delle definizioni (sarebbero auspicabili definizioni più elastiche al fine di un più agevole adattamento delle definizioni già in uso).
-Interessante la declinazione dei “criteri direttivi”, l’utilizzo della conferenza dei servizi a costituire titolo edilizio e variante allo strumento urbanistico (da approfondire), il riconoscimento e la diffusione delle buone prassi.
- Apprezzabile la declinazione degli incentivi per la rigenerazione, l’agevolazione all’accesso al credito con istituzione di un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti, gli incentivi fiscali e l’istituzione di un fondo nazionale per la rigenerazione urbana.
- La norma introduce un vincolo paesaggistico OPE LEGIS in tutto analogo alla Legge Galasso, laddove delega alla strumentazione urbanistica la disciplina del vincolo.
- La norma non riconosce alle Regioni la competenza propria in materia paesaggistica, e non tiene conto dei PPR in vigore, assegnando un forte ruolo operativo al Mibact che potrebbe costituire un aggravio del procedimento anche per il Ministero stesso.
- Buona parte delle LUR prevedono già specifiche norme per la tutela dei centri storici.
- Positiva l’attenzione verso misure di contenimento dello spopolamento dei centri storici e di aiuto al mantenimento di attività commerciali.
- Sarebbero da trattare come tema a parte invece i centri storici delle città turistiche d’arte, articolando diversamente la norma, rispetto ai centri storici minori.
- Sono condivisibili le finalità del DDL in merito alla necessità di promuovere azioni di contrasto allo spopolamento e al sottoutilizzo dei centri storici dei piccoli comuni,
- Si ritiene che gli aspetti sanzionatori legati alle responsabilità degli uffici delle amministrazioni pubbliche siano eccessivamente penalizzanti e non risolutivi rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire.
Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 3 dicembre: Posizione in merito ai disegni di legge in materia di rigenerazione urbana (s 970 e abbinate)
( red / 01.02.21 )
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Pandemia e nuove aperture: serve ancora la massima attenzione
“Da oggi cambia lo schema di gioco, entriamo in uno scenario diverso. Da oggi pesa molto di più la responsabilità individuale”, evidenzia Zaia in merito al passaggio di fascia, da zona arancione a zona gialla: “la preoccupazione è grande, serve la massima attenzione. Oggi dobbiamo stringere ancora di più il patto con i cittadini. Ho visto le immagini degli assembramenti e dico ai cittadini 'diamoci una mano', è un lavoro di comunità questo perché è un attimo tornare alle fasce arancioni o rosse”.
il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, riferendosi all’appello anti-assembramenti, afferma di non aver “contestato i sindaci, ho fatto un appello affinché aiutino il sistema per controllare il territorio utilizzando tutte le risorse disponibili ed evitare gli assembramenti. Non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione, la competenza dei sindaci”.
Anche il presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, rileva che essere in zona gialla è "un'occasione che dobbiamo vivere con grande senso di responsabilità affinché gli sforzi fatti finora non siano vanificati".

Covid:Giani, assembramenti? cerchiamo di essere responsabili
CORONAVIRUS: ZAIA, 'NO NUOVE ORDINANZE MA PRUDENZA DA CITTADINI' =
CORONAVIRUS: FONTANA, 'ZONA GIALLA CON RESPONSABILITA' PER NON VANIFICARE SFORZI' =
CORONAVIRUS: ZAIA, 'VENETO IN ZONA GIALLA, MA SIAMO ANCORA IN PIENA PANDEMIA' =
++ Covid: Fontana, viviamo zona gialla con responsabilità ++
Covid, Zampa: resse in città una sconfitta, ora serve pugno duro
[Friuli Venezia Giulia] Covid: Fedriga, situazione Fvg in miglioramento ma guardia resta alta
SCUOLA: ZAIA, 'MONITORAGGIO CON TEST NEGLI ISTITUTI' =
Scuola, ripartono 7 Regioni: torna sui banchi 1 mln di studenti
( gs / 01.02.21 )
Papers 2020 - Programma di “Formazione in materia europea” del Cinsedo
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Sviluppo sostenibile: strumenti di governance per le strategie regionali

( red / 01.02.21 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
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