Sommario3
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Pnrr: ministri al lavoro su proposte e interventi
(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) In merito al Piano nazionale di ripresa e resilienza il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani rileva che “dobbiamo mettere le mani pesantemente sulle procedure per autorizzare le opere. Io spero che il Recovery sia un'occasione per metterle in maniera duratura, e non specificatamente solo per il Pnrr. Operare sempre sull'emergenza non aiuta. Sarebbe ideale approfittare di questa situazione per fare cambiamenti durevoli”.
“Auspico un impegno comune per finanziare lo sviluppo di sistemi energetici innovativi e sostenibili”, afferma il ministro Enrico Giovannini annunciando il sostegno dell'Italia al 'Joint Paper', iniziativa per promuovere il trasferimento modale verso forme meno inquinanti e sostenibili di trasporto, sottoscritto oggi insieme ad altri 15 Paesi. Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilita' Sostenibili condivide quindi “l'obiettivo di velocizzare il trasferimento modale a favore del trasporto ferroviario, in linea con il Green Deal e con la Strategia Europea per la Mobilita' Sostenibile”.
Sempre in tema di ripresa economica del Paese il ministro per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, spiega che “il Sud non è titolare di una specifica missione nell'ambito del Pnrr ma partecipa trasversalmente a tutte. Il primo lavoro in cui mi sono impegnata è far emergere il 'peso' del Mezzogiorno in ogni capitolo del Piano, e in questo senso ho già intrapreso un percorso di collaborazione con tutti singoli ministeri perché ci evidenzino, missione per missione, quanta parte degli interventi riguarda le Regioni meridionali. Ma presto sarà più chiaro, dunque, anche l'equilibrio territoriale dei progetti che riguardano l'Ambiente”.
“Lavoriamo al Pnrr dove c'e' una grossa spinta alla connettivita' e alle reti. – evidenzia il ministro per l'innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao - Abbiamo visto che si sono carenze nell'Edge computing ma dobbiamo avere il core, le reti, dobbiamo avere le tecnologie del futuro come il 5G e la fibra. Dobbiamo guardare alle tecnologie di domani e non solo a quelle di ieri, e questo ci sara' nel piano”.
"Il servizio civile ambientale può essere un'incredibile opportunità, un mattone per iniziare a costruire un mondo nuovo e per coinvolgere i giovani nel percorso di transizione ecologica che ci aspetta. Il suo inserimento nel Pnrr sarà preso in seria considerazione dal governo", annuncia il ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
Alcuni progetti "non inclusi non saranno necessariamente accantonati" afferma il ministro dell'economia, Daniele Franco, nell'Aula della Camera, in occasione della risoluzione della maggioranza sul Recovery PLan.
"La definizione snella e ben definita a livello centrale e territoriale è un nodo cruciale" per la governance del Pnrr. La "proposta finale di Piano conterrà un modello organizzativo" basato su una figura di "coordinamento centrale collegata a specifici presidi settoriali presso tutte le amministrazioni coinvolte".
Franco assicura "l'impegno del governo di coinvolgere il Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea", e ricorda che fra i punti centrali del piano ci sono "scuola, università e capitale umano". I progetti al momento non inclusi "non saranno necessariamente accantonati", tanto che "stiamo valutando una linea di finanziamento ad hoc".

RECOVERY: CINGOLANI, 'ALLO STUDIO INSERIMENTO SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE IN PNRR' =

TRASPORTI: VERTICE UE, GIOVANNINI "ITALIA SOSTIENE IL JOINT PAPER"

Ambiente:Carfagna,a Sud 48% fondi su agricoltura sostenibile

Digitale, Colao: con Recovery spinta a fibra e 5G

**RECOVERY: PATUANELLI, 'GOVERNO VALUTERA' SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE IN PNRR'** =

++ Recovery: Franco, a studio fondi ad hoc progetti esclusi ++
"Il servizio civile ambientale può essere un'incredibile opportunità, un mattone per iniziare a costruire un mondo nuovo e per coinvolgere i giovani nel percorso di transizione ecologica che ci aspetta. Il suo inserimento nel Pnrr sarà preso in seria considerazione dal governo", annuncia il ministro per le Politiche Agricole, Stefano Patuanelli.
Alcuni progetti "non inclusi non saranno necessariamente accantonati" afferma il ministro dell'economia, Daniele Franco, nell'Aula della Camera, in occasione della risoluzione della maggioranza sul Recovery PLan.
"La definizione snella e ben definita a livello centrale e territoriale è un nodo cruciale" per la governance del Pnrr. La "proposta finale di Piano conterrà un modello organizzativo" basato su una figura di "coordinamento centrale collegata a specifici presidi settoriali presso tutte le amministrazioni coinvolte".
Franco assicura "l'impegno del governo di coinvolgere il Parlamento prima della trasmissione alla Commissione europea", e ricorda che fra i punti centrali del piano ci sono "scuola, università e capitale umano". I progetti al momento non inclusi "non saranno necessariamente accantonati", tanto che "stiamo valutando una linea di finanziamento ad hoc".

RECOVERY: CINGOLANI, 'ALLO STUDIO INSERIMENTO SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE IN PNRR' =

TRASPORTI: VERTICE UE, GIOVANNINI "ITALIA SOSTIENE IL JOINT PAPER"

Ambiente:Carfagna,a Sud 48% fondi su agricoltura sostenibile

Digitale, Colao: con Recovery spinta a fibra e 5G

**RECOVERY: PATUANELLI, 'GOVERNO VALUTERA' SERVIZIO CIVILE AMBIENTALE IN PNRR'** =

++ Recovery: Franco, a studio fondi ad hoc progetti esclusi ++
( gs / 31.03.21 )
Documento della Conferenza delle Regioni del 25 marzo
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"Budget di salute" nei progetti riabilitativi: oggi audizione delle Regioni

(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) La Commissione Affari sociali, presso l’Aula della Commissione Affari costituzionali, nell’ambito dell’esame, in sede referente, della proposta di legge recante “Introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati”, ha programmato per un'audizione di rappresentanti della Conferenza delle Regioni per oggi 31 marzo.
Filomena Calenda, (Coordinatrice della Commissione Politiche sociali e Assessore della Regione Molise) è intervenuta. lasciando agli atti un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni che si riporta di seguito.
Filomena Calenda, (Coordinatrice della Commissione Politiche sociali e Assessore della Regione Molise) è intervenuta. lasciando agli atti un documento approvato dalla Conferenza delle Regioni che si riporta di seguito.
Il Budget di Salute è un modello innovativo che favorisce l’integrazione tra il sistema di cura ed il sistema di comunità. è costituito dall’insieme delle risorse economiche, professionali, umane e relazionali, necessarie a promuovere contesti relazionali, familiari e sociali idonei a favorire una migliore inclusione sociale della persona.
Si tratta di uno strumento organizzativo-gestionale per contribuire alla realizzazione di Programmi di Cura nell’ambito di Progetti di Vita personalizzati in grado di garantire l’esigibilità del diritto alla salute attraverso l’attivazione di interventi sociosanitari integrati, caratterizzato da un’elevata flessibilità. Il protagonismo dei cittadini/utenti si realizza nella co-costruzione dei singoli progetti personalizzati e si struttura nella definizione di un contratto.
Questo strumento è in via di diffusione in tutte le Regioni italiane, ma ancora in modo non uniforme. Inoltre, nelle Regioni che lo utilizzano, le esperienze differiscono anche sostanzialmente tra di loro, sia in termini di definizione del percorso che nella metodologia adottata.
Il Ministero della Salute ha sottoscritto un accordo di collaborazione con la Regione Emilia-Romagna per la realizzazione del progetto “SOGGETTO, PERSONA, CITTADINO: promuovere il benessere e l’inclusione sociale delle persone con disturbi mentali attraverso il budget di salute”
La proposta progettuale risponde all’esigenza di mappare le diverse esperienze regionali/provinciali e di proporre linee di indirizzo o raccomandazioni nazionali che supportino le Regioni e le Provincie Autonome nell’adozione dello strumento.
Le Unità operative coinvolte sono l’Istituto superiore di Sanità, servizio di coordinamento e supporto alla ricerca, e la AUSL di Parma.
Al progetto hanno aderito tutte le Regioni e Province autonome.
Gli obiettivi sono i seguenti:
Obiettivo generale:
Favorire la conoscenza e la promozione della metodologia del Budget di Salute nelle Regioni e PA, enucleandone gli elementi qualificanti per i percorsi di salute mentale, con particolare riferimento alla finalità di mantenere la persona nel suo ambiente di vita e prevenire l’istituzionalizzazione.
Obiettivo specifico 1:
Sostenere a livello multicentrico un’analisi sulla metodologia Budget di Salute mediante la collaborazione dell’Istituto Superiore di Sanità.
Obiettivo specifico 2:
Avviare un confronto nazionale per raccogliere le buone pratiche regionali attraverso una Consensus Conference che veda coinvolti tutti gli attori, persone, familiari e loro Associazioni, servizi Sociali e Sanitari, Terzo settore, Volontariato e portatori d’interesse della società civile.
Obiettivo specifico 3:
Promuovere percorsi di Formazione e diffusione di materiale didattico, scambi di esperienze e competenze.
Il progetto è in fase avanzata di realizzazione; una volta condiviso il documento finale in una Consensus Conference, lo stesso potrà essere proposto per l’approvazione in Conferenza Unificata.
Anche se il progetto non è ancora concluso, ha già prodotto un confronto approfondito tra Regioni e Province autonome, che come detto partecipano nella loro totalità.
Sulla base di questo confronto si propongono alcune valutazioni e proposte di emendamenti al PDL in oggetto.
1. Titolo: Si osserva che la locuzione “Progetto Terapeutico Riabilitativo Personalizzato (o Individualizzato)” attiene più specificatamente all’area della salute mentale e delle dipendenze, mentre la dicitura più generale di Progetto Personalizzato può raccogliere le diverse accezioni (educativo, assistenziale, socioriabilitativo, terapeutico riabilitativo, ecc.).
Lo strumento del budget di salute, pur non essendo ancora diffuso in maniera omogenea sul territorio nazionale, non può però essere più definito sperimentale. In alcune Regioni esiste già una normazione specifica (Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Campania, Sicilia); in altre esistono esperienze a livello di AUSL. Si propone pertanto di eliminare ogni riferimento a sperimentazioni, sostituendo con “implementazione” o simili (titolo PDL, art. 1 comma 2, titolo art 2, art.2 comma 1, art. 5 titolo e comma 3 e 4). Nelle Regioni e PA ove lo strumento non fosse mai stato utilizzato, si potrà parlare di sperimentazione per l’adattamento al contesto locale e la valutazione delle ricadute organizzative e gestionali.
2. All’art 1 comma 1 lettera b) e lettera c)
- si propone, anche nei successivi articoli, di integrare il riferimento alla famiglia con una dicitura più estensiva - famiglia/caregiver - al fine di assumere una visione comprensiva di tutte le diverse configurazioni che possono avere le scelte assunte delle persone in ordine alle proprie figure di riferimento.
- si propone di eliminare ogni riferimento a malattie croniche e cronico degenerative, definizioni che comprendono una platea troppo ampia e difficilmente definibile, con il rischio di includere soggetti per i quali l'intervento sarebbe inappropriato.
La lettera b) potrebbe essere riformulata come segue “valorizzare le persone fragili e con gravi disabilità, promuovendo e sostenendo interventi integrati per l'abilitazione e l'inserimento sociale e lavorativo, favorendo ……..”
La lettera c) potrebbe essere riformulata come segue “incidere sulla vita delle persone fragili e con gravi disabilità sociali, riducendone l’istituzionalizzazione….”
3. All’art.1 comma 1 lettera e) si propone di fare riferimento a valutazioni condotte attraverso strumenti standardizzati e validati, piuttosto che citare un singolo strumento, l’ICF, che pure viene considerato idoneo a “fotografare” le abilità e le funzioni della persona.
4. All’art. 2, comma 1 viene individuata la durata di tre anni dall’attivazione dei progetti che, meglio e per le stesse finalità, potrebbe essere sostituita da una un’attenta attività di monitoraggio, valutazione e aggiornamento degli stessi.
5. All’art. 2 comma 4 non pare condivisibile la finalizzazione di una quota del finanziamento dei LEA sociosanitari verso PTRI con budget di salute. Il finanziamento dei LEA sociosanitari comprende tutta l’attività ambulatoriale, residenziale, semiresidenziale, di cure domiciliari riferibili alle aree dell’assistenza a minori, donne, coppie e famiglie, ai minori in ambito neuropsichiatrico, alle persone con disturbi mentali, con disabilità, con dipendenze patologiche, non autosufficienti, nelle fasi terminali della vita.
Si potrebbe eventualmente valutare di inserire un riferimento a una programmazione regionale che definisca annualmente una percentuale di riconversione della spesa per attività residenziale verso programmi con budget di salute. Ciò per preservare il livello regionale di programmazione, che deve necessariamente tenere conto delle peculiarità locali. Se si ritenesse di dover fissare comunque una quota di finalizzazione, andrebbe individuata una temporalità graduale applicativa e/o individuate fasi attuative per orientare le Regioni ad una riprogrammazione dei finanziamenti
6. All’Art. 3, comma1 si propone di aggiungere “almeno” ai tre livelli di intensità previsti, anche al fine di permettere ulteriori gradi di attribuzione e codifica dell’intervento e del suo finanziamento, nonché di spostare al comma 3, dello stesso articolo tale specifica che attiene più che al PTRI al Budget di salute.
7. All’art 3 comma 3 si propone di sostituire la dicitura “effetti delle attività svolte sull’utente e sulla comunità di riferimento del medesimo” con “effetti delle attività svolte in favore dell’utente e della comunità di riferimento del medesimo” in quanto risulta più coerente con l’approccio fondato sulla capacitazione. Se accolta, stessa modifica va operata al comma 7 del medesimo articolo.
8. All’art. 3 e seguenti il riferimento al PTRI andrebbe contestualizzato facendo riferimento al Progetto di vita e di cura, per non utilizzare un linguaggio troppo “sanitario”
9. All’art. 3 comma 2 si suggerisce di semplificare la definizione come segue: l’unità di valutazione integrata è costituita da professionisti del servizio sanitario e dei servizi sociali dei Comuni, con la partecipazione dell’utente e dei famigliari/caregiver coinvolti con il consenso della persona assistita. Può essere integrata da ulteriori professionisti a seconda dei bisogni. Si propone di eliminare il riferimento all’Ufficio sociosanitario ospedaliero, in quanto le singole Regioni adottano modelli organizzativi diversi per quanto riguarda l’integrazione sociosanitaria. Stessa modifica viene proposta per il comma 6 del medesimo articolo.
10. All’art. 3 comma 4: si ritiene inappropriato vincolare le Regioni all’affidamento del PTRI a un soggetto del terzo settore.
Si propone il seguente emendamento: La gestione del progetto terapeutico riabilitativo, se esternalizzato, è affidato a un ente del Terzo settore.
A tal proposito, si rende opportuno evidenziare che il PTRI può essere affidato a soggetti del Terzo Settore, ma non in via esclusiva. Il budget di salute, per sua stessa definizione, prevede la costruzione di un progetto integrato individuale, centrato sui bisogni della singola persona con fragilità. Proprio i bisogni specifici del soggetto fragile saranno determinanti per definire la rete di soggetti coprogettatori, cogestori e corealizzatori del progetto. Vincolare il progetto di cura e di vita ad un affidamento, con ruolo di cogestore, ad un soggetto del Terzo Settore appare limitativo e limitante del progetto stesso. Nel progetto possono essere incluse molte specificità legate all’abitare, al lavoro, alle relazioni sociali e famigliari, all’autorealizzazione… In base a queste singole e specifiche esigenze nel progetto potranno essere coinvolti diversi attori, non esclusivamente il terzo settore, che potrà essere sicuramente una delle risorse attivabili, ma sicuramente non l’unica ed esaustiva.
Nei ruoli di progettazione, gestione e realizzazione potranno essere coinvolti molti soggetti istituzionali, pubblici, privati e del terzo settore; in forma singola o associata, ma anche la famiglia del soggetto ed il soggetto stesso. Vincolare il ruolo di cogestore all’area del solo terzo settore appare limitativo ed ostativo anche in relazione alla complessità di relazioni e di sviluppo del terzo settore stesso, che oggi più che mai è in continua evoluzione e sviluppo.
11. All’art.3 comma 5: si propone di subordinare l’eventuale affidamento non a una astratta capacità certificata, ma al possesso di requisiti definiti dalle Regioni. Appare preferibile lasciare ad ogni Regione la possibilità di scegliere i criteri di selezione dei soggetti partner.
12. All’ art.3, comma 6: l’elencazione dei soggetti cita i “soggetti civilmente obbligati” – categoria indefinita - e non tiene conto di altri soggetti, come gli esercenti la potestà genitoriale, gli amministratori di sostegno e gli eventuali curatori: si propone un’integrazione in tal senso.
13. All’art. 3, comma 7: si propone di sostituire “gli effetti delle attività svolte sull’utente e sulla comunità di riferimento” con la valutazione dei percorsi e delle opportunità messe a disposizione per la realizzazione degli stessi.
14. All’art. 3 comma 8: la funzione di monitoraggio, verifica e trasmissione dei dati all’Osservatorio nazionale va affidata alle Regioni che la effettueranno avvalendosi degli elementi forniti dalle Aziende sanitarie.
15. Si propone di sostituire integralmente i commi 3, 4, 5, 6 dell’art. 4 con il seguente:
2. Verrà istituito un sistema di rendicontazione e monitoraggio regionale, fondato su indicatori di qualità del percorso tratti dagli elementi qualificanti del progetto sostenuto da Budget di salute, con un coordinamento nazionale effettuato attraverso la costituzione di un Osservatorio, di cui all'Articolo 5. Le Regioni saranno chiamate a definire gli elementi qualificanti e attuativi del budget di salute attraverso linee programmatiche condivise e approvate in Conferenza Unificata.
Ciò in quanto l’organizzazione proposta dai succitati commi appare troppo specifica e a rischio di collisione con i modelli già adottati dalle singole Regioni e PA in tema di controllo di gestione.
16. Per lo stesso motivo, all’art. 5 comma 1 si propone che l’invio dei dati avvenga a cura delle Regioni e non degli uffici sociosanitari distrettuali.
NOTE CONCLUSIVE
La Regioni e le Province autonome sottolineano l’importanza di prevedere un adeguato e stabile finanziamento statale dedicato alla realizzazione dei PTRI.
Evidenziano altresì che la pdl interviene su strumenti che appartengono a competenze organizzative regionali (es. unità di valutazione integrata, ufficio distrettuale sociosanitario, affidamento di funzioni al terzo settore ecc.).
Ritengono inoltre necessario esplicitare meglio gli elementi di governance regionale oltre che nella organizzazione e gestione del sistema in oggetto anche nella programmazione delle risorse economiche.
A tal riguardo, pur condividendo la necessità di disporre di risorse, risulta necessario che il budget di salute sia più correttamente declinato nell’ambito di una programmazione regionale.
Si sottolinea, infine, la necessità di chiarire in modo più puntuale la popolazione target dell’intervento in quanto i termini utilizzati (patologie croniche e invalidanti, cronico-degenerative ecc.) non identificano chiaramente i soggetti cui si vuol dedicare l’intervento in oggetto.
Roma, 25 marzo 2021
Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 25 marzo: Audizione delle regioni e provincie autonome presso la commissione affari sociali della camera dei deputati sulla proposta di legge n. 1752 “introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati”
Link al documento approvato della Conferenza delle Regioni del 25 marzo: Audizione delle regioni e provincie autonome presso la commissione affari sociali della camera dei deputati sulla proposta di legge n. 1752 “introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati”
Galleria Fotografica: Budget di Salute: audizione alla Camera dei Deputati 31.03.21

[WebTv] Audizione di una delegazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome in merito alla proposta di legge recante “Introduzione sperimentale del metodo del budget di salute per la realizzazione di progetti terapeutici riabilitativi individualizzati” - 31.03.2021 ore 14.30
( red / 31.03.21 )
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Politiche attive del lavoro, PNRR, emergenza e integrazione sistemi scolastici nel confronto istituzionale

(fermo immagine di una precedente videoconferenza)
Fedriga: "Dobbiamo fare un piano complessivo da qui ai prossimi decenni" chiedendoci "qual è la strada da intraprendere"
Le dichiarazioni di Orlando, Gelmini e Bianchi. Bonaccini: giovedì confronto col Governo sul Recovery Plan
(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) Al di là della narrazione che certa parte della pubblicistica riserva al rapporto Stato-Regioni, le dichiarazioni di alcuni ministri più direttamente coinvolti nel rapporto con i territori confermano comunque un quadro di collaborazione istituzionale. Ad esempio il ministro del Lavoro Andrea Orlando, in collegamento questa mattina su Skytg24, sottolinea che è "Inutile discutere di modifiche costituzionali", mentre ciò che si può fare è "concertare il più possibile con le Regioni" lo sviluppo delle politiche attive del lavoro, nel nostro Paese. E per il Ministro non siamo solo di fronte ad un obiettivo, ma ad una vera e propria “esigenza", anche in virtù delle risorse che il Recovery plan destina alle politiche attive dell'occupazione.
Su un altro fronte la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini (intervenendo in videoconferenza all'assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre, Associazione italiana per il consiglio dei Comuni e delle Regioni d'Europa) ricorda come “sia importante, con gli amministratori locali, non perdere di vista lo spirito dei padri fondatori dell'Unione europea . È encomiabile il fatto che voi, avendo ruoli chiave nei territori, sentiate la necessità di portare avanti un dialogo e un confronto sui temi che riguardano l'Ue, che anche all'interno della difficile stagione che stiamo vivendo, svolge un ruolo vitale. Le nostre città sono state trasformate in questo anno dalla pandemia, per lunghi mesi sono state rese quasi irriconoscibili, eppure quel tessuto sociale che è fatto di relazioni e di socialità, quel tessuto democratico ha retto, e io sono convinta che vinceremo la battaglia della ripartenza e la battaglia per sconfiggere il Covid. Lo faremo anche grazie all'impegno di tutti coloro che, a qualsiasi livello istituzionale, si sono impegnati per reggere l'urto causato dal virus".
Il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi (anche lui intervenendo alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre), indica come priorità il fatto che si cominci " a ragionare su sistemi educativi che siano ancora più intrecciati tra di loro e diventino la base di questa nuova Europa". Anche perché "in Europa esiste ancora troppa distanza tra i diversi sistemi educativi" e che "non è stato posto con ancora sufficiente chiarezza il tema dell'integrazione dei sistemi educativi europei". "Abbiamo fatto circolare di più i nostri ragazzi tra un paese e l'altro - ha spiegato - ma i sistemi educativi sono più radicati nel passato che non nel futuro dell'Europa".
In una prospettiva di leale collaborazione un ambito prioitario è oggi rappresentato dal Piano nazioanle di Ripresa e Resilienza. Un terreno su cui il confronto Stato-Regioni ha languito per troppo tempo "Siamo in ritardo perché noi amministratori locali non sappiamo ancora cosa c'è nel Recovery Plan fino in fondo e se le proposte che come Regioni abbiamo fatto sono state accolte", ha detto il Presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, nel suo intervento alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre, riferendosi fra l'altro all'incontro previsto per il prossimo giovedì tra il Governo e le Regioni sul Recovery Plan. "E questo è un bel problema perché - ha aggiunto Bonaccini -a fine aprile il piano deve essere mandato all'Unione europea".Per elaborarlo, secondo il Governatore, l'Esecutivo ha bisogno"dei contributi di idee" da parte degli enti locali. Anche chele Regioni devono "evitare di fare progetti che guardino aprendere più voti alle prossime elezioni perché non servirebberoal nostro futuro".
Temi ripresi anche dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (anche lui intervenuto alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre), "Dobbiamo fare un piano complessivo da qui ai prossimi decenni" chiedendoci "qual è la strada da intraprendere e, quando abbiamo chiaro l'obiettivo,
vediamo quanto possiamo fare con i soldi del Next Generation Eu". Riferendosi alla sua Regione, Fedriga ha spiegato: "Abbiamo cercato di non limitarci a delle proposte per il Next Generation Eu e penso che dovrebbe farlo anche l'Italia", altrimenti "rischiamo come sempre di fare iniziative magari utili ma che
non trovano totalmente la loro esplicazione in un quadro di prospettiva e non sono integrate". "Dall'altra parte, però, ci deve essere una grande responsabilizzazione da parte dei territori", i quali dovranno essere "in grado attraverso le specificità, di avere un'ottica nazionale nella costruzione del piano".

REGIONI: ORLANDO "CONCERTARE LINEE COMUNI IN VISTA DEL RECOVERY"

Gelmini ad Aiccre: non perdere di vista spirito padri fondatori Ue

Istruzione: Bianchi, integrare sistemi educativi in Ue

Recovery: Bonaccini, siamo in ritardo su programmazione

Next Generation Eu: Fedriga,serve piano per prossimi decenni
Il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi (anche lui intervenendo alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre), indica come priorità il fatto che si cominci " a ragionare su sistemi educativi che siano ancora più intrecciati tra di loro e diventino la base di questa nuova Europa". Anche perché "in Europa esiste ancora troppa distanza tra i diversi sistemi educativi" e che "non è stato posto con ancora sufficiente chiarezza il tema dell'integrazione dei sistemi educativi europei". "Abbiamo fatto circolare di più i nostri ragazzi tra un paese e l'altro - ha spiegato - ma i sistemi educativi sono più radicati nel passato che non nel futuro dell'Europa".
In una prospettiva di leale collaborazione un ambito prioitario è oggi rappresentato dal Piano nazioanle di Ripresa e Resilienza. Un terreno su cui il confronto Stato-Regioni ha languito per troppo tempo "Siamo in ritardo perché noi amministratori locali non sappiamo ancora cosa c'è nel Recovery Plan fino in fondo e se le proposte che come Regioni abbiamo fatto sono state accolte", ha detto il Presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, nel suo intervento alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre, riferendosi fra l'altro all'incontro previsto per il prossimo giovedì tra il Governo e le Regioni sul Recovery Plan. "E questo è un bel problema perché - ha aggiunto Bonaccini -a fine aprile il piano deve essere mandato all'Unione europea".Per elaborarlo, secondo il Governatore, l'Esecutivo ha bisogno"dei contributi di idee" da parte degli enti locali. Anche chele Regioni devono "evitare di fare progetti che guardino aprendere più voti alle prossime elezioni perché non servirebberoal nostro futuro".
Temi ripresi anche dal presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga (anche lui intervenuto alla XVI Assemblea congressuale nazionale dell'Aiccre), "Dobbiamo fare un piano complessivo da qui ai prossimi decenni" chiedendoci "qual è la strada da intraprendere e, quando abbiamo chiaro l'obiettivo,
vediamo quanto possiamo fare con i soldi del Next Generation Eu". Riferendosi alla sua Regione, Fedriga ha spiegato: "Abbiamo cercato di non limitarci a delle proposte per il Next Generation Eu e penso che dovrebbe farlo anche l'Italia", altrimenti "rischiamo come sempre di fare iniziative magari utili ma che
non trovano totalmente la loro esplicazione in un quadro di prospettiva e non sono integrate". "Dall'altra parte, però, ci deve essere una grande responsabilizzazione da parte dei territori", i quali dovranno essere "in grado attraverso le specificità, di avere un'ottica nazionale nella costruzione del piano".

REGIONI: ORLANDO "CONCERTARE LINEE COMUNI IN VISTA DEL RECOVERY"

Gelmini ad Aiccre: non perdere di vista spirito padri fondatori Ue

Istruzione: Bianchi, integrare sistemi educativi in Ue

Recovery: Bonaccini, siamo in ritardo su programmazione

Next Generation Eu: Fedriga,serve piano per prossimi decenni
( red / 31.03.21 )
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Vaccini: aumentano vaccinazioni e arrivano più dosi
Toti su riaperture: ci piacerebbe un meccanismo che lasciasse aperta una porta alla speranza
(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) Sono in arrivo nell'hub militare di Pratica di Mare, tra stasera e domani, circa 500mila dosi del vaccino Moderna, che saranno poi distribuite nelle varie regioni.
"Con la consegna di domani arriveremo a 4,1 milioni di dosi consegnate in Italia", annuncia invece Astrazeneca. Attualmente sono stati consegnati 2.752.400 vaccini di AstraZeneca: domani dovrebbero essere quindi consegnate circa un milione e trecentomila dosi.
E la prossima settimana le aziende Pfizer e BioNTech inizieranno la somministrazione del proprio vaccino anti-Covid a bambini dai 2 ai 5 anni di età nell'ambito dello studio di fase 1-2-3 sulla popolazione pediatrica dai 6 mesi agli 11 anni.
All'Agenzia europea del farmaco sono in corso consultazioni con esperti degli Stati membri e internazionali, dopo il nuovo allarme tedesco su trombosi cerebrali legate alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
All'Agenzia europea del farmaco sono in corso consultazioni con esperti degli Stati membri e internazionali, dopo il nuovo allarme tedesco su trombosi cerebrali legate alla somministrazione del vaccino AstraZeneca.
La media di vaccinazioni degli ultimi 30 giorni è stata superata nell'ultima settimana: 158.026 vaccinazioni ogni 24 ore. E’ significativo che il 29 marzo l'Italia abbia vaccinato in media di più che negli altri grandi Paesi europei, esclusa la Gran Bretagna: 395 dosi somministrate ogni 100 mila abitanti contro i 353 della Francia, i 351 della Spagna e i 340 della Germania.
"Sono almeno quattro le aziende pronte a produrre direttamente o conto terzi" i vaccini in Italia. E' quanto emerso nella riunione del quarto tavolo sui vaccini, al Mise. Federfarma spiega che "stiamo per mettere in contatto queste aziende con i produttori, che hanno trovato i vaccini", e Astrazeneca a sua volta fa sapere di avere "avviato colloqui con alcune aziende per la produzione della sostanza attiva che permette la produzione del vaccino".
Il ministro dello Sviluppo Giorgetti evidenzia che "abbiamo necessità di garantirci l'autosufficienza a livello di produzione".
"Sono almeno quattro le aziende pronte a produrre direttamente o conto terzi" i vaccini in Italia. E' quanto emerso nella riunione del quarto tavolo sui vaccini, al Mise. Federfarma spiega che "stiamo per mettere in contatto queste aziende con i produttori, che hanno trovato i vaccini", e Astrazeneca a sua volta fa sapere di avere "avviato colloqui con alcune aziende per la produzione della sostanza attiva che permette la produzione del vaccino".
Il ministro dello Sviluppo Giorgetti evidenzia che "abbiamo necessità di garantirci l'autosufficienza a livello di produzione".
Giorgetti spiega che “in Europa il fatto di essere tanti Paesi, che si devono coordinare nella fase di acquisto, distribuzione e produzione, è un fattore che oggettivamente ha creato qualche problema, ha creato rallentamenti. Anche con il commissario Breton, con cui sono in contatto, stiamo cercando a livello europeo di recuperare questo gap, cercando di coordinare anche le catene di produzione che legano diverse fasi”.
Intanto il commissario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, annuncia che per la campagna vaccinale “i sistemi informativi da domani prenderanno una nuova luce con il sistema nazionale, quello della struttura commissariale di poste italiane quindi sono confidente che si farà ancora meglio”.
“Cerchiamo di darci delle date per le riaperture”, stringiamo denti per 20 giorni ma serve orizzonte, ribadisce il presidente della regione Liguria e vice presidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti: “di darci delle date in cui programmare le riaperture e un orizzonte di fiducia per il futuro”.
“Come Regioni - sottolinea Toti - ci piacerebbe un meccanismo che lasciasse aperta una porta alla speranza, che vuol dire non cancellare le zone gialle o quantomeno introdurre un meccanismo che, laddove i dati dovessero andare meglio, permetta di procedere velocemente a delle riaperture”.

++ Vaccini: in arrivo 500mila dosi Moderna in Italia ++

++ Vaccini:Pfizer, prossima settimana via test bimbi 2-5 anni ++

++ Pfizer annuncia efficacia del 100% tra i 12 e i 15 anni ++

++ Vaccini: Giorgetti, in Ue stiamo cercando recuperare gap ++

++ Vaccini: Figliuolo, da domani sistemi informativi a Poste ++

Covid, Toti: stringiamo denti per 20 giorni ma serve orizzonte

++ Vaccini: in arrivo 500mila dosi Moderna in Italia ++

++ Vaccini:Pfizer, prossima settimana via test bimbi 2-5 anni ++

++ Pfizer annuncia efficacia del 100% tra i 12 e i 15 anni ++

++ Vaccini: Giorgetti, in Ue stiamo cercando recuperare gap ++

++ Vaccini: Figliuolo, da domani sistemi informativi a Poste ++

Covid, Toti: stringiamo denti per 20 giorni ma serve orizzonte
( gs / 31.03.21 )
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Nel Lazio case 'Dopo di Noi' per i disabili gravi
(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) Nella regione Lazio case 'Dopo di Noi' per i disabili gravi. Lo annuncia il presidente Nicola Zingaretti: "Quella del 'Dopo di noi' è una domanda sociale importantissima e ineludibile, perché riguarda la necessità di garantire il diritto di tutte e tutti a un futuro dignitoso che vada oltre la vita dei propri genitori. Siamo stati tra le prime Regioni a impegnarci nell'attuazione della Legge nazionale del "Dopo di Noi" del 2016. Ora nasce nel Lazio una nuova rete pensata per dare una risposta a persone con gravi disabilità, che ora non resteranno mai sole e potranno vivere in modo dignitoso, in un'abitazione con personale qualificato e attrezzato”.
“Abbiamo individuato – spiega Zingaretti - una rete di 'patrimonio solidale' tra immobili pubblici, privati o appartenenti a enti del privato sociale, inclusi l'abitazione di origine di persone affette da gravi disabilità, per creare gruppi-appartamenti o soluzioni di co-housing. Parlo di 'patrimonio solidale' perché l'obiettivo è costruire un vero senso di comunità, a partire dal ruolo dei familiari e delle loro associazioni che, insieme ad altre realtà, mettono a disposizione appartamenti e abitazioni”.
Per Zingaretti “le nuove case sono il simbolo di un'idea di società coesa e senza esclusioni, che si può realizzare solo attraverso un grande patto sociale che vede sullo stesso fronte istituzioni, associazioni, cittadini. Specie in questa fase ancora segnata dall'incertezza e dalla paura per il virus e per le sue drammatiche conseguenze, abbiamo il dovere di unirci e collaborare per non lasciare solo nessuno”.

Regione Lazio, Zingaretti: "dopo di noi", nasce una nuova rete

Regione Lazio, Zingaretti: "dopo di noi", nasce una nuova rete
( gs / 31.03.21 )
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Vaccini: la campagna accelera, ma serve una collaborazione istituzionale puntuale

Le osservazioni del Vicepresidente dellas Regione Lombardia, Lettiza Moratti, e dell'assessore del Lazio, Alessio D'Amato
(Regioni.it 4037 - 31/03/2021) Si è tenuta oggi conferenza stampa del commissario straordinario per l'Emergenza Covid generale Francesco Paolo Figliuolo e del numero uno della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, al termine della loro visita della macchina vaccinale in Lombardia. Per il vice presidente di Regione Lombardia, Letizia Moratti, "Questo è stato un incontro improntato sulla leale collaborazione tra Governo e Regione Lombardia. Ci ha rassicurato e ci dà la certezza che siamo sulla strada giusta".
"Pur avendo una forte pressione da Covid - ha aggiunto - siamo la Regione che ha vaccinato di più, circa l'85% dei vaccini ottenuti, e siamo tra le migliori Regioni sulla vaccinazione over 80. L'obiettivo è quello di arrivare velocemente ad utilizzare i centri massivi che sono una risposta importante per mettere in sicurezza i nostri cittadini”.
A proposito di “performance” regionali, l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, afferma che "Nel Lazio sono oltre 900mila le persone già prenotate da qui a maggio, di cui circa 400mila nella fascia di età over 70. Qualche giorno fa abbiamo aperto le prenotazioni agli anni 68-69 e sono ad oggi 69.578 i prenotati con prima e seconda dose. Stanotte apriremo le prenotazioni per la fascia di età 66-67 anni”. Ma "Sono preoccupato, come ho detto anche in conferenza Stato-Regioni, per l'assenza di numeri chiari circa le consegne dei vaccini, non basta declinare il totale trimestrale, ma serve avere un quadro chiaro delle prossime settimane- ha aggiunto D'Amato- Ad oggi non sappiamo ancora con esattezza il numero dei vaccini Johnson&Johnson che arriveranno nei mesi di aprile e maggio e non abbiamo i numeri esatti delle consegne di maggio per nessuno dei quattro vaccini. E' complicato con queste modalità organizzare correttamente il sistema di prenotazioni che nel Lazio sta dimostrando di funzionare. Auspico che nelle prossime ore vengano dati ulteriori elementi di garanzia circa le forniture dei vaccini, il tema oggi non sono i luoghi di somministrazione, ma esclusivamente le dosi”.

Vaccini: Moratti, leale collaborazione con il Governo

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Covid: Figliuolo, se ok Lombardia ok buona parte Italia

VACCINO. LAZIO, D'AMATO: STANOTTE PRENOTAZIONI PER FASCIA ETÀ 66-67 ANNI

**COVID: D'AMATO, 'LAZIO CORRE, MA ABBIAMO BISOGNO DI CERTEZZA SU CONSEGNE VACCINI'** =

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( red / 31.03.21 )

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