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Regioni.it

n. 4114 - lunedì 19 luglio 2021

Sommario
- Conferenza delle Regioni e delle Province autonome il 20 luglio
- Pandemia: green pass e revisione parametri
- Kompatscher, Fugatti: attenta valutazione specificità territori
- Rapporto Ispra: consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici (edizione 2021)
- Convocata la Conferenza Unificata il 21 luglio in seduta straordinaria
- Convocata la Conferenza Stato-Regioni il 21 luglio

+T -T
Rapporto Ispra: consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici (edizione 2021)

(Regioni.it 4114 - 19/07/2021) Sono stati resi noti i dati contenuti nel rapporto "Consumo di suolo,  dinamiche territoriali e servizi ecosistemici. Edizione 2021". Il consumo di suolo in Italia continua a trasformare il territorio nazionale con velocità elevate. Nell’ultimo anno, le  nuove coperture artificiali hanno riguardato altri 56,7 km quadrati, ovvero, in media, più di 15 ettari al giorno. Un incremento che rimane in linea con quelli rilevati  nel recente passato, e fa perdere al nostro  Paese - sottolinea l'Ispra -  quasi 2 metri quadrati di suolo ogni secondo,  causando la perdita di aree naturali e agricole. Tali superfici sono sostituite da nuovi edifici, infrastrutture, insediamenti commerciali, logistici, produttivi e di servizio e da altre aree a copertura artificiale all’interno e all’esterno  delle aree urbane esistenti.
Una crescita delle superfici  artificiali solo in parte compensata dal ripristino di aree  naturali, pari quest’anno a 5 km2, dovuti al passaggio da  suolo consumato a suolo non consumato (in genere grazie al recupero di aree di cantiere o di superfici che erano  state già classificate come consumo di suolo reversibile).
I cambiamenti rilevati nell’ultimo anno si concentrano in  alcune aree del Paese, rimanendo particolarmente elevati in Lombardia, in Veneto (anche se, in questa regione, con una tendenza al rallentamento) e nelle pianure del Nord.
Il fenomeno rimane molto intenso lungo le  coste siciliane e della Puglia meridionale e nelle aree metropolitane di Roma, Milano, Napoli, Bari, Bologna. Gradi  elevati di trasformazione permangono lungo quasi tutta  la costa adriatica. La maggior densità dei cambiamenti è
stata registrata quest’anno lungo la fascia costiera entro  un chilometro dal mare, nelle aree di pianura, nelle città  e nelle zone urbane e periurbane dei principali poli e dei  comuni di cintura, in particolare dove i valori immobiliari  sono più elevati e a scapito, principalmente, di suoli precedentemente agricoli e a vegetazione erbacea, anche  in ambito urbano .
I valori percentuali più elevati del suolo consumato  sono in Lombardia (12,08%), Veneto (11,87%) e Campania (10,39%).
Gli incrementi maggiori, indicati dal consumo di suolo  netto in ettari dell’ultimo anno, sono avvenuti nelle regioni Lombardia, che con 765 ettari in più, quest’anno  supera il Veneto (+682 ettari), Puglia (+493), Piemonte  (+439), Lazio (+431) ed Emilia Romagna (+425). Valle  d’Aosta (14 ettari in più), Liguria, Umbria, Molise, Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Basilicata e Calabria  sono le altre regioni che, quest’anno, hanno avuto incrementi inferiori ai 100 ettari.
In termini di incremento percentuale rispetto alla superficie artificiale dell’anno precedente, i valori più  elevati sono in Abruzzo (+0,46%), Molise (+0,37%), Sardegna (+0,32%) Veneto, Lazio e Puglia (+0,31%).
La densità dei cambiamenti netti del 2020, ovvero il  consumo di suolo rapportato alla superficie territoriale,  rende evidente il peso del Nord-Ovest che consuma  2,16 metri quadrati ogni ettaro di territorio, e del Nord- Est (2 m2/ha) contro una media nazionale di 1,72 metri quadrati per ettaro.
Tra le regioni, la densità del consumo di suolo è più alta in Veneto (3,72 metri quadrati per ettaro), Lombardia (3,21 m2/ha), Puglia  (2,55 m2/ha), Lazio (2,51 metri quadrati per ettaro) e Abruzzo (2,28 metri quadrati per ettaro).
In termini di suolo consumato pro capite, i valori regionali più alti risentono della bassa densità abitativa tipica  di alcune regioni. Il Molise presenta il valore più alto (576  m2/ab), oltre 200 m2 in più rispetto al valore nazionale  (359 m2/ab), seguita da Basilicata (571 m2/ab) e Valle  d’Aosta (559 m2/ab). Sicilia, Lombardia, Liguria, Campania e Lazio presentano i valori più bassi e al di sotto del  valore nazionale. Limitandosi alla crescita annuale, Molise (2,15 m2/ab) e Abruzzo (1,91 m2/ab), sono le due regioni che presentano valori superiori al doppio del dato  nazionale sul consumo di suolo pro capite (0,87 m2/ab).




Dal sito dell'Ispra:


( red / 19.07.21 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

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