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Commissione Ue: le regioni italiane e la politica di coesione
Si mostrano alcune criticità sulle politiche di coesione europee e l’Italia dimostra un certo rallentamento soprattutto nelle regioni del Mezzogiorno con i peggiori tassi europei di occupazione. La regione Calabria è quella che ha più problemi in tal senso.
- La politica di coesione è diventata una fonte più importante di investimenti. Dal periodo di programmazione 2007-2013 al periodo di programmazione 2014-2020 i finanziamenti del fondo di coesione sono aumentati dall'equivalente del 34% degli investimenti pubblici totali al 52%.
- Dal 2001 le regioni meno sviluppate dell'Europa orientale hanno iniziato a rimettersi al passo con il resto dell'UE. Tuttavia allo stesso tempo numerose regioni a reddito medio e meno sviluppate, in particolare nell'Europa meridionale e sudoccidentale, hanno attraversato lunghi periodi di stagnazione o di declino economico.
- La convergenza tra gli Stati membri è cresciuta più velocemente, ma sono aumentate le disparità regionali interne agli Stati membri in rapida crescita.
- L'occupazione è in crescita, ma le disparità regionali restano più marcate rispetto a prima del 2008.
- Il numero di persone a rischio di povertà ed esclusione sociale è diminuito di 17 milioni tra il 2012 e il 2019.
Il divario regionale in termini di innovazione in Europa è aumentato a causa della mancanza di investimenti in ricerca e sviluppo e delle debolezze degli ecosistemi di innovazione regionali nelle regioni meno sviluppate.
La popolazione dell'UE sta invecchiando e inizierà a diminuire negli anni a venire. Nel 2020 il 34% della popolazione dell'UE viveva in una regione in declino e si prevede che questa percentuale raggiunga il 51% nel 2040.
- un approccio globale e mirato allo sviluppo per quanto riguarda finanziamenti, governance, coerenza e sinergie con le politiche nazionali;
- politiche basate sul territorio, multilivello e guidate dai partenariati, adattando il proprio sostegno ai territori più vulnerabili;
- la costante adattabilità alle sfide emergenti e impreviste.
Comunicazione sull'8a relazione sulla coesione: la coesione in Europa in vista del 2050
8a relazione sulla coesione (tutti i documenti e le cartine)
Domande e risposte sull'8a relazione sulla coesione
Scheda informativa sull'8a relazione sulla coesione
Piattaforma Open Data Coesione dell'UE
( gs / 09.02.22 )

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Pnrr: Armao, sfida per pieno impiego delle risorse si vince con coinvolgimento Regioni ed autonomie locali
Galleria fotografica: Pnrr: Audizione della Conferenza delle Regioni alla Camera dei Deputati - 09.02.2022
( red / 09.02.22 )
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Pandemia: ordinanza su utilizzo dispositivi di protezione vie respiratorie
In Campania l'uso delle mascherine all'aperto resta obbligatorio
(Regioni.it 4232 - 09/02/2022) In Campania l'uso delle mascherine all'aperto "resta obbligatorio, sul territorio regionale, in ogni luogo non isolato - ad esempio nei centri urbani, nelle piazze, sui lungomari nelle ore e situazioni di affollamento - nonché nelle file, code, mercati o fiere ed altri eventi, anche all'aperto, e nei contesti di trasporto pubblico all'aperto quali traghetti, battelli, navi". Lo stabilisce l'ultima ordinanza del presidente Vincenzo De Luca.
E il ministro della Salute, Roberto Speranza, con la nuova ordinanza valida fino al 31 marzo prescrive lo stop alle mascherine all'aperto, ma è obbligatorio averle con sé e utilizzarle in caso di assembramento.
Speranza afferma che “in Italia siamo oltre il 90% di persone che hanno avuto la prima dose e con questi numeri possiamo permetterci di affrontare in modo diverso una stagione nuova del Covid”, e aggiunge: “perché Omicron ha profondamente mutato le cose e perché c'è una percentuale altissima di vaccinati", sottolineando tuttavia che c'è "ancora bisogna di prudenza, cautela" e di procedere "passo dopo passo, senza passi troppo lunghi che potrebbero metterci in difficoltà".
IL MINISTRO DELLA SALUTE ha emanato la seguente ordinanza:
1. Fino al 31 marzo 2022 è fatto obbligo sull’intero territorio nazionale di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private.
1. La presente ordinanza produce effetti a partire dall’11 febbraio 2022 e fino al 31 marzo 2022. 2. Le disposizioni della presente ordinanza si applicano anche alle regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano.
( red / 09.02.22 )

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Beni culturali: più di 186 milioni sui territori per alcuni interventi previsti dal Piano Strategico Grandi Progetti
( red / 09.02.22 )
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Ddl montagna: avviato il confronto Governo-Regioni

( red / 09.02.22 )
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Pandemia: sentenza Consiglio di Stato, legittime linee guida su cure
( gs / 09.02.22 )

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome
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