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Regioni.it

n. 4233 - giovedì 10 febbraio 2022

Sommario
- Giornata del Ricordo: diventi simbolo di una stagione nuova fondata su verità, dialogo e incontro
- Caro energia: bene interventi e scelte chiare
- Firmato ACN pediatria di libera scelta (2016-2018). Caparini “contratto proiettato verso futura organizzazione della medicina del territorio"
- Concessioni balneari: Governo lavora a soluzione condivisa
- Pandemia e vaccinazioni: 35 milioni gli italiani con dose booster
- Montagna: Toma, per il Molise "nuova legge quadro è una grande opportunità"

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Giornata del Ricordo: diventi simbolo di una stagione nuova fondata su verità, dialogo e incontro

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) "Il Giorno del Ricordo - ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo.
È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre.
La sciagurata guerra voluta dal fascismo e l’occupazione nazista .- ha ricordato il capo dello Stato - furono seguite, per questi italiani, da ostilità, repressione, terrore, esecuzioni sommarie aggravando l’orribile succedersi di crimini contro l’umanità di cui è testimone il Novecento. Crimini che le genti e le terre del confine orientale hanno vissuto con drammatica intensità, generando scie di risentimento e incomprensione che a lungo hanno segnato le relazioni tra popoli vicini.
L’Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall’affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova. Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro. Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile. Questo è l’impegno di cui negli ultimi anni il nostro Paese si è reso protagonista insieme alla Slovenia e alla Croazia per fare delle zone di confine una terra di incontro e prosperità, di collaborazione, di speranza. La scelta di Gorizia e Nova Gorica, che saranno congiuntamente Capitale della Cultura europea 2025, dimostra quanto importante sia per l’intera Unione che la memoria delle oppressioni disumane del passato sia divenuta ora - ha concluso Mattarella - strada dell’amicizia, della comprensione, del primato della dignità delle persone, nel rispetto delle diversità e dei diritti".
“Il giorno del ricordo sia l’occasione per rinnovare e rafforzare la memoria di una tragedia che colpì le popolazioni dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, ma sia soprattutto un momento di riflessione che contribuisca a rendere questo patrimonio doloroso della nostra storia come momento costitutivo della nostra identità", ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. "La crudeltà delle Foibe e l’esodo di tanti italiani sono oggi ricordati in tutte le Regioni a testimonianza di una comunità che si ritrova e si riconosce nella propria storia. Condivido - ha proseguito Fedriga - le parole del Presidente della Repubblica: questo ricordo può e deve diventare “seme di pace e di crescita civile”. Su questo fronte sono impegnati il Friuli Venezia Giulia e tutte le altre Regioni perché i territori che furono lo scenario di quella barbarie diventino il simbolo di una stagione nuova, fondata sulla verità, sul dialogo e sull’incontro. E’ questo - conclude il presidente della Conferenza delle Regioni - il senso più profondo della scelta che nel 2025 vedrà, insieme, Gorizia e Nova Gorica, capitale della Cultura Europea”.
"Ricordare è importante, ma soprattutto necessario per conservare e rinnovare la memoria di quei fatti tragici. E'fondamentale per le giovani generazioni ripercorrere quelle tappe, anche se dolorose, perché per loro è questo il momento in cui si forma una coscienza e una consapevolezza". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenendo oggi, a L'Aquila, per celebrare la giornata del ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe. Un evento organizzato dalla Regione Abruzzo e dal Comune dell'Aquila, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, all'Auditorium del Parco. Sono intervenuti anche il sindaco Pierluigi Biondi, l'assessore regionale all'istruzione, Pietro Quaresimale e il dirigente tecnico dell'ufficio scolastico
regionale Giuliano Bocchia. Tra il pubblico presenti le massime autorità civili e militari nonché il Rettore dell'università dell'Aquila, Edoardo Alesse. "Se c'è una giornata proclamata solennità civile nazionale - ha aggiunto Marsilio -  il modo migliore per celebrarla è di coinvolgere le scuole e dare la possibilità agli studenti di
conoscere questa pagina nera della storia affinché non si perda nell'oblio. Dobbiamo conoscere il nostro passato. E' un dovere morale e una responsabilità sociale".
Sul suo profilo Facebook il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, scrive "Oggi, 10 febbraio, è il Giorno del Ricordo. Non dobbiamo dimenticare le Foibe, la tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e di tutti coloro che vennero perseguitati e uccisi. Dobbiamo mantenere viva la memoria di questa pagina dolorosa della nostra storia"
Per il presidente della Regione Molise, Donato Toma, "I crimini contro l’umanità non hanno bandiera, né colore politico o attenuanti ideologiche. Quello che accadde, a partire dal 1943, alle comunità italiane, giuliano-dalmate e istriane, è stata una tragedia sulla quale per tanto tempo si è taciuto. Finalmente, dal 2004, il Parlamento italiano, con la legge 30 marzo n.92, ha istituito il 10 febbraio come Giorno del Ricordo, riconoscendo adeguata dignità alla memoria di questi martiri. Si è trattato di un doveroso atto riparatorio nei confronti di quanti furono oggetto di una spietata persecuzione, messa in atto dai partigiani titini. A subirne indiscriminatamente le conseguenze furono inermi cittadini, la cui unica colpa era quella di essere italiani.
Oggi, senza infingimenti, possiamo ricordare e onorare quelle vittime e quegli esuli, rompendo il silenzio che per troppo tempo li ha circondati".
Il presidente della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook sottoliena che  "Nel Giorno del Ricordo teniamo viva la memoria delle donne e degli uomini italiani morti nelle Foibe e il dramma dei nostri connazionali costretti a fuggire dalle loro case senza più nulla. Una pagina buia della nostra storia, da ricordare senza pregiudizi e strumentalizzazioni. Contro l'odio folle e ogni negazionismo, per evitare che sul sacrificio di quelle vite cali un silenzio inaccettabile. L'Italia non deve dimenticare, noi non lo faremo".
il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo in Consiglio regionale alla celebrazione del Giorno del Ricordo, dedicato da Regione Lombardia all'affermazione dei valori del ricordo del martirio e dell'esodo Giuliano-Dalmata-Istriano - durante la quale sono stati premiati gli studenti vincitori del concorso, per l'anno scolastico 2021/2022, 'L'Esodo Giuliano Dalmata e la memoria delle Foibe in Lombardia' - ha ricordato che  "In quest'Aula sono rappresentati tutti i cittadini lombardi, pertanto è bello vedere la partecipazione di tanti giovani alla celebrazione di una giornata che sana una ferita che il nostro Paese ha avuto: la storia di tanti cittadini italiani strappati dalle loro case, dei loro averi, che subirono violenze immani, vissuta nel silenzio, nell'indifferenza e addirittura nella negazione della sua esistenza. Io ho avuto un vantaggio - ha aggiunto il presidente - la mia prima maestra delle elementari era un'esule pertanto ebbi modo di conoscere questa storia e di parlarne anche con i miei amici". "Per questo - ha concluso Fontana - è importante che questa memoria sia affidata ai giovani, adulti e cittadini del domani, affinché possano tramandarla e contribuire alla creazione di un Paese migliore. Una società dove vengano rispettate le libertà di tutti evitando la sopraffazione e la violenza, che non può trovare spazio in un Paese civile, democratico e libero".
Su facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli scrive"Nel Giorno del Ricordo il pensiero va alle vittime delle stragi delle Foibe e all'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia. Tenere vivo il ricordo di quello che è accaduto è fondamentale per evitare che questi drammi accadano di nuovo".
"Rendere giustizia, con la memoria e con la verità, a tutte le vittime della barbara ferocia delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra, per troppo tempo dimenticate nel tentativo di offuscarne il ricordo e sottrarre i colpevoli al giudizio della storia". Loha detto il presidente della Regione Christian Solinas nel "Giorno del ricordo" rivolgendo un pensiero alle migliaia di vittime delle foibe, comprese le famiglie sarde: "Non vogliamo e non possiamo dimenticare la violenza subita da tanti italiani, e anche sardi, le cui tragiche vicende sono state nascoste, strappate dai libri di Storia e negate a una narrazione autentica e libera da ideologie". "Ricordare l'odio e la pulizia etnica perpetrate dal comunismo titino è un dovere - prosegue - Tra le vittime delle foibe ci furono almeno 140 sardi, militari, minatori del Sulcis giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, dipendenti pubblici. E' alle loro famiglie che va il pensiero commosso di tutta la Giunta regionale, unito alla ferma condanna di ogni forma di totalitarismo". "La ricorrenza odierna - ha concluso - ci porta a ripercorrere quei fatti tragici nell'auspicio che la memoria del passato possa essere il primo strumento nelle nostre mani per veicolare la conoscenza, anche e soprattutto nelle giovani generazioni, contribuendo alla costruzione di una società libera e basata sui valori della tolleranza, del rispetto, della solidarietà, della fratellanza e della pace".
"Nella Giornata del ricordo, tardivamente istituita per commemorare gli italiani vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e degli atroci crimini che nel dopoguerra furono perpetrati al confine orientale dell'Italia ad opera dei comunisti di Tito, desidero rivolgere un pensiero alle migliaia di vittime di quell'eccidio e alla comunità dei loro familiari ed esuli". Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una nota. "Molti di quei profughi, raggiunta la Sicilia, trovarono nella nostra Isola pronta e generosa accoglienza e sicura protezione - aggiunge -. Ricordare il loro sacrificio, aggiungere tasselli di luce e verità ad una pagina di storia per troppo tempo confinata a forza nell'oblio, se non nella negazione, risponde, oggi più che mai, non a logiche di contrapposizione ideologica ma alla necessità di rinnovare e consolidare la unanime condanna verso ogni crimine contro l'umanità".
Il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo degli italiani da Istria e Dalmazia va vissuto "non come contrapposizione ma come unione all'insegna dei valori della nostra carta costituzionale". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Toscana, nel corso della seduta solenne del Consiglio regionale. "Oggi si ricorda un triste momento che ha caratterizzato la storia del nostro Paese", ha sottolineato Giani, ed "è importante che questo fatto sia reso noto alle nuove generazioni" anche perché "fino a qualche anno fa c'è stata la tendenza a non andare fino in fondo per evitare intrecci di interpretazioni". Secondo il presidente della Toscana celebrare il Giorno del ricordo "ha riportato alla memoria collettiva il dramma dei 400mila esuli che furono costretti ad abbandonare la loro terra", nei confronti dei quali all'epoca in Italia "doveva essere fatta una migliore accoglienza".
"Una tragedia immane che racchiude la violenza subita e la sofferenza vissuta da tanti italiani": è quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei in occasione del "Giorno del Ricordo", in onore delle vittime delle Foibe. "Una giornata per celebrare la memoria delle vittime e per non dimenticare la drammatica storia degli italiani infoibati e cacciati dall'esercito del Maresciallo Tito. Un evento ancora tra luci e ombre che solo ora sta trovando il giusto spazio nella storia. In questa giornata le ingiustizie e il dolore delle popolazioni fiumane, dalmate, istriane e giuliane diventano un urlo che dobbiamo ascoltare per ristabilire la verità dei fatti". "Un sincero pensiero - conclude Tesei - va alle migliaia di vittime e alle loro famiglie colpite del feroce eccidio".
"Sono passati quasi vent'anni dalla prima celebrazione del Giorno del Ricordo e credo sia ormai tempo di lasciare da parte le strumentalizzazioni politiche che purtroppo ancora caratterizzano questa commemorazione. Noi valdostani sappiamo quanto possa essere articolato e complesso il sentimento di appartenenza, così come il legame a una terra: il Giorno del Ricordo ci invita ad abbracciare questa complessità, senza cedere a semplificazioni e rispettando le storie del nostro passato". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, intervenendo in aula durante il dibattito sul Giorno del ricordo. "Oggi commemoriamo - ha aggiunto - un momento doloroso della storia italiana: doloroso per le popolazioni, per le singole vittime e per le loro famiglie. Per questo è indispensabile evitare dibattiti che sono fuori dal tempo e fanno torto proprio alle persone uccise e gettate nelle foibe e ai profughi giuliano-dalmati che non furono di destra o di sinistra, ma purtroppo le ennesime vittime dei nazionalismi che hanno dilaniato il Mondo nel secolo scorso". "Trovo rivoltante - prosegue Lavevaz - ogni tentativo di equiparare shoah e foibe a cui assistiamo ancora oggi, come se un orrore possa essere paragonato ad un altro. Questo dobbiamo fare oggi: ricordare e far capire, soprattutto alle giovani generazioni, in un momento in cui non così lontano da noi si alzano ancora venti di guerra e di invasioni che credevamo di aver lasciato al passato. Dobbiamo evitare l'oblio e la strumentalizzazione e diffondere la conoscenza, unico antidoto contro i negazionismi".
"Rispetto e dolore per le migliaia di  cittadini italiani vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata", scrive su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo  De Luca.  La giornata del ricordo di questa grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale diventi sempre di più momento di riflessione e analisi  storica, e occasione per trasmettere alle giovani generazioni i valori della libertà, della tolleranza e del rispetto della dignità umana".





( red / 10.02.22 )
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