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Regioni.it

n. 4233 - giovedì 10 febbraio 2022

Sommario3
- Giornata del Ricordo: diventi simbolo di una stagione nuova fondata su verità, dialogo e incontro
- Caro energia: bene interventi e scelte chiare
- Firmato ACN pediatria di libera scelta (2016-2018). Caparini “contratto proiettato verso futura organizzazione della medicina del territorio"
- Concessioni balneari: Governo lavora a soluzione condivisa
- Pandemia e vaccinazioni: 35 milioni gli italiani con dose booster
- Montagna: Toma, per il Molise "nuova legge quadro è una grande opportunità"

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Giornata del Ricordo: diventi simbolo di una stagione nuova fondata su verità, dialogo e incontro

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) "Il Giorno del Ricordo - ha dichiarato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella - richiama la Repubblica al raccoglimento e alla solidarietà con i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare i costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione, nel nazionalismo violento, nel totalitarismo oppressivo.
È un impegno di civiltà conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e degli altri italiani che avevano radici in quelle terre, così ricche di cultura e storia e così macchiate di sangue innocente. I sopravvissuti e gli esuli, insieme alle loro famiglie, hanno tardato a veder riconosciuta la verità delle loro sofferenze. Una ferita che si è aggiunta alle altre.
La sciagurata guerra voluta dal fascismo e l’occupazione nazista .- ha ricordato il capo dello Stato - furono seguite, per questi italiani, da ostilità, repressione, terrore, esecuzioni sommarie aggravando l’orribile succedersi di crimini contro l’umanità di cui è testimone il Novecento. Crimini che le genti e le terre del confine orientale hanno vissuto con drammatica intensità, generando scie di risentimento e incomprensione che a lungo hanno segnato le relazioni tra popoli vicini.
L’Europa nata dalla pace e il dialogo ravvivato dall’affermazione delle democrazie hanno aperto e sviluppato una strada nuova. Queste memorie hanno guadagnato rispetto, dignità, ascolto. Sono storia vissuta, monito e responsabilità per il futuro. Il ricordo, anche il più doloroso, anche quello che trae origine dal male, può diventare seme di pace e di crescita civile. Questo è l’impegno di cui negli ultimi anni il nostro Paese si è reso protagonista insieme alla Slovenia e alla Croazia per fare delle zone di confine una terra di incontro e prosperità, di collaborazione, di speranza. La scelta di Gorizia e Nova Gorica, che saranno congiuntamente Capitale della Cultura europea 2025, dimostra quanto importante sia per l’intera Unione che la memoria delle oppressioni disumane del passato sia divenuta ora - ha concluso Mattarella - strada dell’amicizia, della comprensione, del primato della dignità delle persone, nel rispetto delle diversità e dei diritti".
“Il giorno del ricordo sia l’occasione per rinnovare e rafforzare la memoria di una tragedia che colpì le popolazioni dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia, ma sia soprattutto un momento di riflessione che contribuisca a rendere questo patrimonio doloroso della nostra storia come momento costitutivo della nostra identità", ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. "La crudeltà delle Foibe e l’esodo di tanti italiani sono oggi ricordati in tutte le Regioni a testimonianza di una comunità che si ritrova e si riconosce nella propria storia. Condivido - ha proseguito Fedriga - le parole del Presidente della Repubblica: questo ricordo può e deve diventare “seme di pace e di crescita civile”. Su questo fronte sono impegnati il Friuli Venezia Giulia e tutte le altre Regioni perché i territori che furono lo scenario di quella barbarie diventino il simbolo di una stagione nuova, fondata sulla verità, sul dialogo e sull’incontro. E’ questo - conclude il presidente della Conferenza delle Regioni - il senso più profondo della scelta che nel 2025 vedrà, insieme, Gorizia e Nova Gorica, capitale della Cultura Europea”.
"Ricordare è importante, ma soprattutto necessario per conservare e rinnovare la memoria di quei fatti tragici. E'fondamentale per le giovani generazioni ripercorrere quelle tappe, anche se dolorose, perché per loro è questo il momento in cui si forma una coscienza e una consapevolezza". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenendo oggi, a L'Aquila, per celebrare la giornata del ricordo, in memoria delle vittime delle Foibe. Un evento organizzato dalla Regione Abruzzo e dal Comune dell'Aquila, d'intesa con l'Ufficio scolastico regionale, all'Auditorium del Parco. Sono intervenuti anche il sindaco Pierluigi Biondi, l'assessore regionale all'istruzione, Pietro Quaresimale e il dirigente tecnico dell'ufficio scolastico
regionale Giuliano Bocchia. Tra il pubblico presenti le massime autorità civili e militari nonché il Rettore dell'università dell'Aquila, Edoardo Alesse. "Se c'è una giornata proclamata solennità civile nazionale - ha aggiunto Marsilio -  il modo migliore per celebrarla è di coinvolgere le scuole e dare la possibilità agli studenti di
conoscere questa pagina nera della storia affinché non si perda nell'oblio. Dobbiamo conoscere il nostro passato. E' un dovere morale e una responsabilità sociale".
Sul suo profilo Facebook il presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, scrive "Oggi, 10 febbraio, è il Giorno del Ricordo. Non dobbiamo dimenticare le Foibe, la tragedia degli istriani, dei fiumani, dei dalmati e di tutti coloro che vennero perseguitati e uccisi. Dobbiamo mantenere viva la memoria di questa pagina dolorosa della nostra storia"
Per il presidente della Regione Molise, Donato Toma, "I crimini contro l’umanità non hanno bandiera, né colore politico o attenuanti ideologiche. Quello che accadde, a partire dal 1943, alle comunità italiane, giuliano-dalmate e istriane, è stata una tragedia sulla quale per tanto tempo si è taciuto. Finalmente, dal 2004, il Parlamento italiano, con la legge 30 marzo n.92, ha istituito il 10 febbraio come Giorno del Ricordo, riconoscendo adeguata dignità alla memoria di questi martiri. Si è trattato di un doveroso atto riparatorio nei confronti di quanti furono oggetto di una spietata persecuzione, messa in atto dai partigiani titini. A subirne indiscriminatamente le conseguenze furono inermi cittadini, la cui unica colpa era quella di essere italiani.
Oggi, senza infingimenti, possiamo ricordare e onorare quelle vittime e quegli esuli, rompendo il silenzio che per troppo tempo li ha circondati".
Il presidente della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook sottoliena che  "Nel Giorno del Ricordo teniamo viva la memoria delle donne e degli uomini italiani morti nelle Foibe e il dramma dei nostri connazionali costretti a fuggire dalle loro case senza più nulla. Una pagina buia della nostra storia, da ricordare senza pregiudizi e strumentalizzazioni. Contro l'odio folle e ogni negazionismo, per evitare che sul sacrificio di quelle vite cali un silenzio inaccettabile. L'Italia non deve dimenticare, noi non lo faremo".
il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, intervenendo in Consiglio regionale alla celebrazione del Giorno del Ricordo, dedicato da Regione Lombardia all'affermazione dei valori del ricordo del martirio e dell'esodo Giuliano-Dalmata-Istriano - durante la quale sono stati premiati gli studenti vincitori del concorso, per l'anno scolastico 2021/2022, 'L'Esodo Giuliano Dalmata e la memoria delle Foibe in Lombardia' - ha ricordato che  "In quest'Aula sono rappresentati tutti i cittadini lombardi, pertanto è bello vedere la partecipazione di tanti giovani alla celebrazione di una giornata che sana una ferita che il nostro Paese ha avuto: la storia di tanti cittadini italiani strappati dalle loro case, dei loro averi, che subirono violenze immani, vissuta nel silenzio, nell'indifferenza e addirittura nella negazione della sua esistenza. Io ho avuto un vantaggio - ha aggiunto il presidente - la mia prima maestra delle elementari era un'esule pertanto ebbi modo di conoscere questa storia e di parlarne anche con i miei amici". "Per questo - ha concluso Fontana - è importante che questa memoria sia affidata ai giovani, adulti e cittadini del domani, affinché possano tramandarla e contribuire alla creazione di un Paese migliore. Una società dove vengano rispettate le libertà di tutti evitando la sopraffazione e la violenza, che non può trovare spazio in un Paese civile, democratico e libero".
Su facebook il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli scrive"Nel Giorno del Ricordo il pensiero va alle vittime delle stragi delle Foibe e all'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia. Tenere vivo il ricordo di quello che è accaduto è fondamentale per evitare che questi drammi accadano di nuovo".
"Rendere giustizia, con la memoria e con la verità, a tutte le vittime della barbara ferocia delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata del secondo dopoguerra, per troppo tempo dimenticate nel tentativo di offuscarne il ricordo e sottrarre i colpevoli al giudizio della storia". Loha detto il presidente della Regione Christian Solinas nel "Giorno del ricordo" rivolgendo un pensiero alle migliaia di vittime delle foibe, comprese le famiglie sarde: "Non vogliamo e non possiamo dimenticare la violenza subita da tanti italiani, e anche sardi, le cui tragiche vicende sono state nascoste, strappate dai libri di Storia e negate a una narrazione autentica e libera da ideologie". "Ricordare l'odio e la pulizia etnica perpetrate dal comunismo titino è un dovere - prosegue - Tra le vittime delle foibe ci furono almeno 140 sardi, militari, minatori del Sulcis giunti da Carbonia per lavorare duramente nelle miniere istriane, dipendenti pubblici. E' alle loro famiglie che va il pensiero commosso di tutta la Giunta regionale, unito alla ferma condanna di ogni forma di totalitarismo". "La ricorrenza odierna - ha concluso - ci porta a ripercorrere quei fatti tragici nell'auspicio che la memoria del passato possa essere il primo strumento nelle nostre mani per veicolare la conoscenza, anche e soprattutto nelle giovani generazioni, contribuendo alla costruzione di una società libera e basata sui valori della tolleranza, del rispetto, della solidarietà, della fratellanza e della pace".
"Nella Giornata del ricordo, tardivamente istituita per commemorare gli italiani vittime delle foibe, dell'esodo giuliano-dalmata e degli atroci crimini che nel dopoguerra furono perpetrati al confine orientale dell'Italia ad opera dei comunisti di Tito, desidero rivolgere un pensiero alle migliaia di vittime di quell'eccidio e alla comunità dei loro familiari ed esuli". Lo dice il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, in una nota. "Molti di quei profughi, raggiunta la Sicilia, trovarono nella nostra Isola pronta e generosa accoglienza e sicura protezione - aggiunge -. Ricordare il loro sacrificio, aggiungere tasselli di luce e verità ad una pagina di storia per troppo tempo confinata a forza nell'oblio, se non nella negazione, risponde, oggi più che mai, non a logiche di contrapposizione ideologica ma alla necessità di rinnovare e consolidare la unanime condanna verso ogni crimine contro l'umanità".
Il Giorno del Ricordo delle vittime delle foibe e dell'esodo degli italiani da Istria e Dalmazia va vissuto "non come contrapposizione ma come unione all'insegna dei valori della nostra carta costituzionale". Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Toscana, nel corso della seduta solenne del Consiglio regionale. "Oggi si ricorda un triste momento che ha caratterizzato la storia del nostro Paese", ha sottolineato Giani, ed "è importante che questo fatto sia reso noto alle nuove generazioni" anche perché "fino a qualche anno fa c'è stata la tendenza a non andare fino in fondo per evitare intrecci di interpretazioni". Secondo il presidente della Toscana celebrare il Giorno del ricordo "ha riportato alla memoria collettiva il dramma dei 400mila esuli che furono costretti ad abbandonare la loro terra", nei confronti dei quali all'epoca in Italia "doveva essere fatta una migliore accoglienza".
"Una tragedia immane che racchiude la violenza subita e la sofferenza vissuta da tanti italiani": è quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei in occasione del "Giorno del Ricordo", in onore delle vittime delle Foibe. "Una giornata per celebrare la memoria delle vittime e per non dimenticare la drammatica storia degli italiani infoibati e cacciati dall'esercito del Maresciallo Tito. Un evento ancora tra luci e ombre che solo ora sta trovando il giusto spazio nella storia. In questa giornata le ingiustizie e il dolore delle popolazioni fiumane, dalmate, istriane e giuliane diventano un urlo che dobbiamo ascoltare per ristabilire la verità dei fatti". "Un sincero pensiero - conclude Tesei - va alle migliaia di vittime e alle loro famiglie colpite del feroce eccidio".
"Sono passati quasi vent'anni dalla prima celebrazione del Giorno del Ricordo e credo sia ormai tempo di lasciare da parte le strumentalizzazioni politiche che purtroppo ancora caratterizzano questa commemorazione. Noi valdostani sappiamo quanto possa essere articolato e complesso il sentimento di appartenenza, così come il legame a una terra: il Giorno del Ricordo ci invita ad abbracciare questa complessità, senza cedere a semplificazioni e rispettando le storie del nostro passato". Lo ha detto il presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz, intervenendo in aula durante il dibattito sul Giorno del ricordo. "Oggi commemoriamo - ha aggiunto - un momento doloroso della storia italiana: doloroso per le popolazioni, per le singole vittime e per le loro famiglie. Per questo è indispensabile evitare dibattiti che sono fuori dal tempo e fanno torto proprio alle persone uccise e gettate nelle foibe e ai profughi giuliano-dalmati che non furono di destra o di sinistra, ma purtroppo le ennesime vittime dei nazionalismi che hanno dilaniato il Mondo nel secolo scorso". "Trovo rivoltante - prosegue Lavevaz - ogni tentativo di equiparare shoah e foibe a cui assistiamo ancora oggi, come se un orrore possa essere paragonato ad un altro. Questo dobbiamo fare oggi: ricordare e far capire, soprattutto alle giovani generazioni, in un momento in cui non così lontano da noi si alzano ancora venti di guerra e di invasioni che credevamo di aver lasciato al passato. Dobbiamo evitare l'oblio e la strumentalizzazione e diffondere la conoscenza, unico antidoto contro i negazionismi".
"Rispetto e dolore per le migliaia di  cittadini italiani vittime delle foibe e dell'esodo giuliano dalmata", scrive su Facebook il presidente della Regione Campania, Vincenzo  De Luca.  La giornata del ricordo di questa grande tragedia della Seconda Guerra Mondiale diventi sempre di più momento di riflessione e analisi  storica, e occasione per trasmettere alle giovani generazioni i valori della libertà, della tolleranza e del rispetto della dignità umana".





( red / 10.02.22 )

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Caro energia: bene interventi e scelte chiare

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) Per arginare l’aumento dei costi energetici il Governo intende intervenire. Il presidente del Consiglio Mario Draghi, preannuncia che sono previsti interventi in aiuto a famiglie e imprese.
Il prezzo dell'energia elettrica nei primi tre mesi dell'anno è raddoppiato (+55%) mentre il gas è un +41,8%.
Anche nelle previsioni economiche della Commissione Ue si sottolinea il peso dell'inflazione e della crisi energetica sull'andamento della crescita.
Infatti l'Ue rivede al ribasso il Pil italiano nel 2022 prevedendo un +4,1%. A novembre configurava +4,3%. Per il 2023 stima un Pil al +2,3%.
Il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, chiede di mettere “un argine a uno tsunami che rischia di travolgere crescita e lavoro. Di mettere in ginocchio famiglie, imprese, esercizi pubblici, terzo settore ed enti locali, cultura e sport”.
Bene quindi l'intervento di “ampia portata annunciato dal presidente Draghi. Al Governo ribadisco come serva un decreto adesso, con ristori e aiuti, oltre a decisioni chiare sui quantitativi estraibili dai siti già autorizzati e sulle riserve strategiche. E un investimento senza precedenti sulle energie rinnovabili, semplificando al massimo gli iter autorizzativi".
"La Regione Emilia-Romagna ha stimato che, con questo aumento delle bollette energetiche, per la sola sanità pubblica dell'Emilia-Romagna può esserci un aumento tra 30 e 40 milioni di euro nel 2022".
Per Bonaccini "anche l'Europa deve muoversi, così come ha fatto sui vaccini anti-Covid: va stroncata la speculazione e fermata la dinamica dei prezzi, con infrastrutture e politiche di acquisto che mettano al riparo il continente. Allo stesso modo noi Regioni e Comuni dobbiamo fare la nostra parte, definendo una pianificazione certa che dia certezze a chi investe negli impianti di produzione di energie rinnovabili, con procedure chiare e veloci”.
Lo stesso Fedriga pensa che “siano da valutare nuove linee di approvvigionamento di gas, che la stessa Europa ha detto che è un'energia sostenibile". Il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, sulla crisi energetica fa riferimento anche “all'energia rinnovabile, che è da potenziare”, ma non si può pensare che “qualcuno non voglia che si possano fare centrali eoliche o idroelettriche, che non si vogliono fare centrali nucleari. O andiamo avanti con le centrali a carbone?". Secondo Fedriga "una scelta bisogna farla e non si può sempre inseguire una propaganda che dice 'no' a tutto perché il 'no' a tutto si traduce in 'no' al lavoro e 'no' al sostentamento delle famiglie”.
Intanto la Giunta regionale della Valle D’Aosta avvia un’interlocuzione con il Governo per modificare il Decreto Legge Sostegni ter che colpisce il comparto dell’energia rinnovabile.
Il presidente della Regione Erik Lavevaz e gli Assessori Luigi Bertschy (Sviluppo economico, Formazione e Lavoro) e Luciano Caveri (Istruzione, Università, Politiche giovanili, Affari europei e Partecipate), annunciano quindi “un’azione politica in campo nazionale, anche in raccordo con le altre Regioni e Province autonome”.
Si contesta la scelta di colpire le rinnovabili che sono il futuro della produzione di energia pulita anche per contrastare i cambiamenti climatici.
"Il Governo deve fare di più per le famiglie, le imprese e gli enti locali", dichiara il presidente Vito Bardi, annunciando che la Regione Basilicata "si unisce all'iniziativa di stasera dalle ore 20 alle 20.30, per protestare contro il caro bollette. Luci spente fuori il palazzo di viale Verrastro”, sede della Regione.
Anche il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, esprime "forte preoccupazione"  per gli elevati costi dell'energia, che "rischiano di innescare un circolo  vizioso: dall'energia al caro per le materie prime, fino al prodotto  finale, con conseguente crescita dell'inflazione”.
“Per questo - spiega Acquaroli - serve un forte intervento da parte del governo, da noi già sollecitato in sede di Conferenza Stato-Regioni”.

 



( gs / 10.02.22 )

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Firmato ACN pediatria di libera scelta (2016-2018). Caparini “contratto proiettato verso futura organizzazione della medicina del territorio"

“Raggiunta armonizzazione tra tutti i settori convenzionati”

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022)  Dopo la sottoscrizione dell’ACN della medicina generale, del 20 gennaio, oggi la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) e la Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Organizzazione Sindacale che conta circa il 75% delle deleghe del settore della pediatria di libera scelta, hanno siglato l’ipotesi di Accordo Collettivo Nazionale relativo al triennio 2016-2018.
“Con questa firma si è concluso un percorso negoziale estremamente lungo e complesso, per cui ringrazio la Sisac per il supporto tecnico e la Fimp per la collaborazione”, ha dichiarato Davide Caparini, assessore della Regione Lombardia e Presidente del Comitato di Settore Regioni-Sanità. “Il settore in rapporto di convenzionamento col Servizio Sanitario Nazionale – ha aggiunto - attendeva da tempo la formalizzazione di contratti adeguati alle necessità più recenti e soprattutto proiettati verso lo sviluppo della futura organizzazione della medicina del territorio”.
“L’impianto negoziale si rifà – ha spiegato Caparini - a scelte già operate dal legislatore in tema di assistenza sanitaria, introducendo anche per la pediatria assetti organizzativi che si sviluppano in forme mono e multiprofessionali. In particolare l’adeguamento della disciplina contrattuale ha comportato anche l’armonizzazione tra tutti i settori convenzionati (medicina generale, specialistica ambulatoriale e pediatria) e con gli altri operatori sanitari delle Aziende.
Così come accaduto per la medicina generale, è auspicabile – ha concluso Caparini – la piena condivisione formale dell’Accordo da parte di tutte le rappresentanze sindacali che hanno contribuito alla definizione del testo”.


( red / 10.02.22 )

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Concessioni balneari: Governo lavora a soluzione condivisa

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) Il Commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni, interviene sulla questione delle concessioni balneari, sottolineando che “essendo il turismo così importante per l'Italia, è molto importante investire e farlo con capacità di sfruttare al massimo quelle che sono le concessioni balneari. Quindi le concessioni vanno riassegnate attraverso meccanismi di gara. Non significa ignorare il lavoro fatto, gli investimenti fatti, le ricadute sociali della riassegnazione, ma contemporaneamente non si può ignorare che siamo in un regime di competizione e ci possono essere investitori che di questo patrimonio fanno un uso migliore”.
Per Gentiloni “non è che occorra rivedere molte norme. La soluzione che la Commissione indica da tempo è abbastanza semplice: riassegnare tramite gare le concessioni esistenti, facendolo in maniera da tenere conto degli investimenti fatti finora”.
Le gare, pur tenendo degli investimenti pregressi, devono essere fatte "senza favorire soggetti rispetto ad altri, o un modello di gestione rispetto ad un altro. Un conto è tenere conto degli investimenti e delle ricadute sociali, un altro conto è favorire questo o quel soggetto rispetto alla concorrenza”.
La prima procedura Ue di infrazione è del 2016. La Corte di Giustizia Ue ha condannato l'Italia per il mancato rispetto delle norme comunitarie sul mercato unico e la concorrenza.
Il 3 dicembre 2020 la Commissione ha poi avviato un'altra procedura d'infrazione nei confronti dell'Italia. Per l’Unione europea c’è "l'obbligo" che le concessioni siano date per “un periodo limitato" e sulla base di una "procedura di selezione aperta, pubblica e basata su criteri trasparenti, non discriminatori e oggettivi”.
Sull'applicazione della Bolkestein alle concessioni demaniali, "il tempo stringe", afferma il ministro del Turismo Massimo Garavaglia: “Lavoriamo a una soluzione definitiva che tuteli gli interessi legittimi e protegga il settore”.
L'assessore della regione Liguria e coordinatore della materia per la Conferenza delle Regioni Marco Scajola spiega: "Il governo finalmente ha ricevuto le regioni dopo le nostre forti richieste, incontrando i ministri Maria Stella Gelmini, Massimo Garavaglia, e Giancarlo Giorgetti, e si è impegnato a presentare un testo nei prossimi giorni, che valuteremo, con l'obiettivo primario di tutelare le imprese italiane e garantire la salvaguardia delle nostre coste". Anche Scajola evidenzia che "non si può più perdere tempo e che è necessario un provvedimento legislativo nazionale che ponga fine ad un'intollerabile situazione di incertezza per le imprese e per i lavoratori nel settore balneare”.
“Adesso attendiamo la stesura del documento da parte del governo che auspichiamo avvenga in tempi brevissimi - ribadisce Scajola - Un testo che ritengo debba essere condiviso anche con le associazioni di categoria e i Comuni”.



( gs / 10.02.22 )

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Pandemia e vaccinazioni: 35 milioni gli italiani con dose booster

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) Non ci sarà "una quarta dose ma un richiamo speriamo annuale" e "fraternizzeremo anche con quello" dice Magrini, direttore generale dell'Aifa. Mentre il sottosegretario alla Salute Andrea Costa preannuncia che “da marzo si può prevedere un allentamento del Green pass partendo dai luoghi all'aperto”.
Sono 48 milioni gli italiani vaccinati e circa 35 milioni hanno già ricevuto la dose booster.
“Dobbiamo completare questa fase, - spiega Costa - abbiamo cioè ancora circa 12 milioni di concittadini che devono ricevere la terza dose. Se procediamo con questo ritmo significa che in un mese completeremo la somministrazione della terza dose e quindi credo che già nel mese di marzo si possa prevedere un allentamento del green pass, graduale, partendo magari dai luoghi all'aperto per poi estendere rapidamente l'allentamento delle misure. Mi pare che anche la scelta di togliere le mascherine all'aperto vada in questa direzione”.
A marzo andrà fatta "una revisione del green pass", dice l’altro sottosegretario alla Salute Sileri.
Secondo il monitoraggio della Fondazione l'85,4% degli italiani ha ricevuto almeno una dose e l'82% ha finito il ciclo. Sono 7 milioni i No-Vax. La copertura delle terze dosi è all'83,5%.
ECDC, il Centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, aggiorna la mappa della pandemia rilevando tutta l'Europa resta in rosso scuro, il massimo livello di contagi e rischio per il Covid.
"Per quanto riguarda la dose booster siamo primi nel mondo come regione, lo dico con orgoglio", afferma il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana,
Mentre il presidente della regione Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regoni, Massimiliano Fedriga, annuncia di aver vaccinato il figlio: è “importante proteggere i bambini”.
"Come Regioni abbiamo sempre detto che la vaccinazione dei bambini deve essere una scelta dei genitori fatta assieme ai pediatri. Io ho fatto vaccinare mio figlio e non ha avuto alcun tipo di effetto collaterale, come purtroppo troppo spesso viene raccontato da chi vuole negare l'efficacia del vaccino. Oltretutto ha avuto il Covid totalmente asintomatico. Quindi l'efficacia del vaccino l'ho provata personalmente”.
“Penso che proteggere i bambini sia importante – rileva Fedriga - soprattutto basti vedere l'effetto del long Covid che anche nella fascia pediatrica dà effetti a lungo termine. Ho fatto una scelta da papà assieme a mia moglie e assieme al pediatra ho deciso di vaccinare mio figlio”.
"In questo momento, con la variante Omicron e soprattutto con una campagna vaccinale che ha funzionato bene e ha dato un'ampia copertura, e spero possa continuarlo a fare, dobbiamo cambiare approccio. La pandemia è diversa, il virus è diverso, la situazione è molto diversa rispetto a qualche mese addietro", afferma sempre Fedriga: "In una pandemia bisogna fare delle scelte in relazione alla situazione contingente. Non si può pensare di affrontare la pandemia come la affrontavamo uno o due anni fa: siamo in una situazione completamente diversa, altrimenti diventa ideologizzare la pandemia anche questo. Noi dobbiamo essere pragmatici, sapere che non è una sconfessione se uno cambia strategia, perché è cambiato il virus. Altrimenti rischiamo di fare dei danni invece che affrontare il problema".
Anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sottolinea che “stiamo andando verso la fine della pandemia? Abbiamo vinto di nuovo e di questo dobbiamo esserne coscienti. Abbiamo vinto perché abbiamo combattuto: con le regole e i vaccini. La libertà arriva perché abbiamo seguito le regole e ci siamo vaccinati. Questo dimostra quanto sbagliate e stupide erano le teorie contro i vaccini".
“E’ la fine della pandemia? Sicuramente è l'ingresso di una fase nuova, più compatibile con modelli di vita pre-pandemici. Seguiremo e dovremmo seguire gli sviluppi di quello che accadrà però sì - sottolinea Zingaretti -, entriamo in una fase diversa e più positiva”.


( gs / 10.02.22 )

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Montagna: Toma, per il Molise "nuova legge quadro è una grande opportunità"

(Regioni.it 4233 - 10/02/2022) "La nuova legge quadro nazionale sulla montagna rappresenta una grande opportunità per il Molise, dove gran parte del territorio è costituito da aree montane", lo ha detto il presidente della Regione Molise, Donato Toma, a margine dell'incontro di in videoconferenza tra la ministra Gelmini e i presidenti di Regione.
"Gli importanti finanziamenti ad essa collegati consentiranno il rilancio di queste zone e nuove prospettive per quanti hanno deciso di vivere e restare in questi luoghi.
Siamo in una fase interlocutoria con il Governo allo scopo di limare il provvedimento", ma "l'apertura dimostrata dalla ministra Gelmini - ha concluso Toma - ci fa essere ottimisti sul raggiungimento dell'obiettivo"


( red / 10.02.22 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
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Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
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