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Regioni.it

n. 4317 - venerdì 17 giugno 2022

Sommario3
- Turismo: due decreti del ministro Garavaglia attivano il fondo unico
- Fioroni: per favorire migrazione al cloud della P.A. serve subito un tavolo tecnico con il Governo
- La valutazione delle politiche e il dialogo fra Giunte e Consigli Regionali al centro del seminario del 17 giugno
- Fauna selvatica ed esotica: emendamenti al decreto
- Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità
- "Decreto Aiuti": ulteriori emendamenti al DL 50/2022

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Turismo: due decreti del ministro Garavaglia attivano il fondo unico

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) Due Decreti del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, attiveranno l'atto di programmazione del Fondo Unico Turismo di parte corrente e in conto capitale. Il documento è stato inviato alle Regioni.
Per il 2022 - spiega una nota - il fondo di parte corrente ammonta a 36.920.000 euro (80% dei fondi a disposizione per il 2022). Prevede contributi economici per iniziative promosse da operatori pubblici a favore di interventi per eventi e manifestazioni sportive, culturali e religiosi.
Il fondo in conto capitale ammonta a 36.000.000 euro (80% dei fondi a disposizione per il 2022). Prevede il finanziamento di spese per investimenti riguardanti la realizzazione di interventi e opere per migliorare la fruibilità e accessibilità dei luoghi di interesse turistico.
I beneficiari possono essere: Amministrazioni territoriali, enti pubblici, istituti per la gestione del demanio pubblico, concessionari di beni pubblici di interesse turistico; istituti religiosi ed enti di culto. Gli interventi potranno riguardare
eventi e manifestazioni sportive, culturale e religioso.
Entro 30 giorni il ministero provvede alla ripartizione delle risorse in base alla proposta definita in autocoordinamento da parte della Conferenza delle Regioni e Province autonome.


( red / 17.06.22 )

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Fioroni: per favorire migrazione al cloud della P.A. serve subito un tavolo tecnico con il Governo

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) La modernizzazione e l'abilitazione tecnologica della pubblica amministrazione sono obiettivi perseguibili solo con il ricorso al cloud e, in vista della creazione del Polo strategico nazionale, le Regioni si sono dette disponibili a dare il loro contributo come ha sottolineato a DigitEconomy.24 (report del Sole 24 Ore Radiocor e della Luiss Business School) Michele Fioroni, Assessore della Regione Umbria e coordinatore della commissione Innovazione tecnologica e digitalizzazione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
La Strategia Cloud Italia, spiega Fioroni, "si prefigge l'obiettivo di migrare verso le infrastrutture cloud i dati e i servizi delle pubbliche amministrazioni e alla composizione del Polo strategico nazionale ovvero l'infrastruttura ad elevata affidabilità che ospiterà i servizi strategici e critici. Come coordinatore della Commissione per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione fin dalla presentazione della Strategia Cloud Italia nel settembre del 2021 ho rappresentato la disponibilità delle Regioni a una collaborazione tecnica al fine di valorizzare le esperienze e gli investimenti regionali realizzati in questi anni. Vista l'eterogeneità del sistema infrastrutturale che ha caratterizzato e in parte tuttora caratterizza il nostro Paese, infatti, AgiD nel giugno 2019 ha condotto un censimento delle infrastrutture locali. I risultati hanno evidenziato ben 35 infrastrutture candidabili all'utilizzo da parte del Polo strategico nazionale".
Inoltre occorre 
Il quadro di classificazione delle infrastrutture digitali fin qui adottato dallo Stato è, però, stato profondamente rivisto. Il decreto dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale del 18 gennaio 2022, concernente la qualificazione dei servizi e delle infrastrutture cloud della pubblica amministrazione e la circolare Agid n.1/2022 hanno infatti modificato il quadro di riferimento, ma le nuove regole per la classificazione verranno emanate solo a gennaio 2023.
Secondo Fioroni "questa situazione di stallo è critica se vista in relazione alla strategia di migrazione al cloud delle Pubbliche amministrazioni prevista dal Pnrr. Durante la seduta della commissione per l'Innovazione tecnologica e la digitalizzazione del 16 maggio abbiamo, dunque, affrontato questa criticità su proposta di diverse Regioni e abbiamo concordato circa la necessità di istituire un tavolo tecnico con il Governo per addivenire ad una soluzione comune, necessità che abbiamo presentato, anche in relazione ad altri temi, in Conferenza delle Regioni e delle Province autonome a fine maggio scorso".
In sostanza, continua il coordinatore della commissione, "il patrimonio delle Regioni, alla luce anche delle attività espletate ai sensi delle circolari AgiD, deve essere preservato e messo a sistema nella rete nazionale".
Un'attenzione particolare è richiamata anche al problema delle competenze necessarie per realizzare «la dematerializzazione dei processi della pubblica amministrazione".
Una società interconnessa tramite i dati, spiega Fioroni, «è potenzialmente più aggregabile ed esposta. È questo il paradosso delle società digitalizzate che impone che la trasformazione digitale sia accompagnata da un consistente piano di adeguamento delle competenze che, nella pubblica amministrazione italiana, sono spesso condizionate da un'età media piuttosto elevata."  E come più volte evidenziato al Governo  - ha concluso Fioroni nel l'intervista pubblicata da Il sole24ore.com -  c'è l'esigenza che le pubbliche amministrazioni locali hanno "ldi assumere personale qualificato al di là del Pnrr in maniera stabile e per poter garantire non solo la migrazione al cloud, ma anche la progressiva erogazione di servizi digitali ai cittadini e alle imprese".

L'intervista integrale su www.ilsole24ore.com 


( red / 17.06.22 )

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La valutazione delle politiche e il dialogo fra Giunte e Consigli Regionali al centro del seminario del 17 giugno

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) Si è tenuto oggi un seminario - promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome - sulla "Valutazione delle Politiche" e "l'utile dialogo tra Assemblee e Giunte", per il 17 giugno 2022 nell’ambito del Progetto CAPIRe (Controllo delle Assemblee sulle Politiche e gli Interventi Regionali).
Nel corso dell'incontro (che si è tenuto nella sede della Conferenza delle Regioni in via Parigi 11) sono stati condivisi strumenti, metodologie di lavoro e pratiche territoriali sul tema della valutazione delle politiche nell’ambito dell’attività normativa dei legislativi e degli esecutivi, per avviare una riflessione comune sui temi individuati dal Progetto CAPIRe a partire da esperienze concrete realizzate nei singoli territori.
Sono intervenuti: Alessia Grillo (Segretaria generale della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome), Paolo Pietrangelo (Direttore generale della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome), Fabrizio d’Alonzo (Consiglio regionale del Piemonte), Paola Parodi (Consiglio regionale della Liguria), Elena Zunino (Giunta regionale della Liguria), Elvira Carola (Consiglio regionale della Lombardia), Brunella Reverberi (Giunta regionale della Lombardia), Simonetta Silvestri (Assemblea legislativa dell’Umbria), Maurizio Ricciardelli (Giunta regionale dell’Emilia-Romagna), Enzo Madonna (Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna) e Valentina Battiloro (Associazione per lo Sviluppo della Valutazione e l’Analisi delle Politiche Pubbliche).
Nel corso del confronto è stato, fra l'altro, sottolineto come la situazione emergenziale, dovuta alla pandemia da Covid-19, ha fatto sì che tutti gli attori istituzionali – Stato, Regioni ed enti locali – rispondessero celermente con politiche eccezionali, efficaci e necessarie per superare un contesto grave, tale da mettere a rischio la tenuta sociale ed economica del Paese.
Nel corso del seminario ci si è soffermati sull fatto che proprio la conoscenza empirica della situazione emergenziale e la trasparenza di informazioni si sono rivelate strimenti importanti pee il processo decisionale.L'occasione ha anche permesso riflessioni e scambi di opinioni sull’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza in cui appare fondamentale un coinvolgiento delle Regioni e delle Province autonome.
Infine si è discusso sui metodi di analisi e di valutazione di informazioni complesse sempre più necessari per il decisore politico. E' emersa insomma, durante i lavori, la condapevolezza di trovarsi di fronte ad una sfida culturale e costituzionale in cui la logica della legge si allontana gradualmente dalla categoria dell’atto per toccare la dinamica del rapporto normativo.


( red / 17.06.22 )

Documenti della Conferenza delle Regioni dell'8 giugno 2022

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Fauna selvatica ed esotica: emendamenti al decreto

Rinviato in Conferenza Stato-Regioni il decreto che istituisce il fondo per sviluppo e sostegno agricoltura, pesca e acquacoltura

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) Le Regioni hanno espresso un parere favorevole (nella Conferenza Stato-Regioni delll'8 giugno) sul decreto legislativo che attau Regolamento e normative europee in materia di commercio, importazione, conservazione di animali della fauna selvatica ed esotica e formazione per operatori e professionisti degli animali, anche al fine di ridurre il rischio di focolai di zoonosi, nonché l’introduzione di norme penali volte a punire il commercio illegale di specie protette.
La Conferenza delle Regioni ha però condizionato il "via libera" all'accoglimento di diverse proposte emendative riportate in  documento inviato al Governo.
Nella stessa Conferenza Stato-Regioni era all'ordine del giorno il decreto ministeriale che istituisce il fondo per lo sviluppo e il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, ma il tema è stato rinviato. La Conferenza delle Regioni era pronta 
ad esprimere l'intesa, condizionandola però all’accoglimento di alcuni emendamenti concordati in sede tecnica e contenuti in un  documento (inviato per via telematica al Governo).


( red / 17.06.22 )

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Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) Oggi si celebra, in tutto il mondo, la “Giornata mondiale delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione e alla siccità”. La Giornata viene celebrata, ogni anno, da tutti i Paesi aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD - United Nations Convention to Combat Desertification), nel giorno in cui è stata firmata la Convenzione. Il tema di quest’anno è “Rising up from drought together” (“Resistere insieme alla siccità”).
L'ultimo rapporto “Drought in Number”s dell'UNCCD, pubblicato l'11 maggio scorso, in occasione della 15° sessione della Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione (UNCCD COP15), invita a un impegno globale pieno, che abbia una priorità assoluta per la preparazione di azioni per contrastare la siccità in tutte le regioni del mondo.  Secondo il rapporto si leggge nel sito del ministero della Transizione ecolpgica - la siccità sta aumentando, a livello globale, dal 2000 e colpisce circa 55 milioni di persone ogni anno. Entro il 2050, le zone aride potrebbero coprire tra il 50 e il 60% di tutta la terra, con circa tre quarti della popolazione mondiale che vive in queste aree in condizioni di grave scarsità d'acqua.
In vista della Giornata della desertificazione e della siccità del 2022, l'UNCCD ha lanciato “Droughtland”, una campagna di sensibilizzazione pubblica con una nazione immaginaria colpita dalla siccità, per mostrare soluzioni e mobilitare un'azione globale per aumentare la resilienza alla siccità.
Le azioni contro la siccità sono però possibili e praticabili e possono essere intraprese a tutti i livelli, dai cittadini, dalle imprese, dai governi e dai partner delle Nazioni Unite: tutti possono dare una mano. I governi, assieme ai cittadini, possono promuovere e attuare programmi di rigenerazione dei suoli, incentivare la coltivazione di colture resistenti alla siccità, irrigare in modo efficiente, favorire il riciclo e riutilizzo dell'acqua. Come cittadini, possiamo cambiare le nostre abitudini, condividere le nostre azioni virtuose. Visita il sito https://droughtland.com/ per saperne di più. 

L’evento globale della Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità quest’anno si svolgerà a Madrid.

Le informazioni in merito alla celebrazione della giornata e i materiali della campagna sono scaricabili al link: https://www.unccd.int/events/desertification-drought-day


Sito Mite



( red / 17.06.22 )

Documento della Conferenza delle Regioni dell'8 giugno

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"Decreto Aiuti": ulteriori emendamenti al DL 50/2022

(Regioni.it 4317 - 17/06/2022) La Conferenza delle Regioni, nella seduta dell'8 giugno, ha approvato una serie di ulteriori emendamenti  al DL 50/2022 recante  "misure urgenti in materia di politiche energetiche nazionali, produttività delle imprese e attrazione degli investimenti, nonché in materia di politiche sociali e di crisi Ucraina”. Tali proposte integrano il documento già approvato e consegnato in sede di audizione lo scorso 25 maggio e sono state inviate dal Presidente Massimiliano FedrigaFabio Melilli (Presidente della Commissione V della Camera) e a Luigi Marattin (Presidente della Commissione VI della Camera).
Si riportano di seguito il link al documento integrale ed il testo delle sole relazioni ai singoli emendamenti.
Emendamento n. 1 Art. 3. (Credito d’imposta per gli autotrasportatori)
Relazione
Le aziende di autotrasporto con sede in Sardegna hanno subito, oltre ai maggiori costi del carburante, i maggiori costi dovuti all’aumento delle tariffe dei trasporti marittimi indispensabili per la continuità territoriale con il continente europeo. L’emendamento proposto è finalizzato a compensare i gravi effetti negativi subiti e subendi dalle imprese aventi sede legale o stabile organizzazione nella Sardegna e in generale nelle isole italiane, esercenti attività logistica e di trasporto delle merci in conto terzi, a causa del continuo, esponenziale aumento delle tariffe dei trasporti marittimi.
Emendamento n. 2- Art. 26 (Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici di lavori)
Relazione
Le linee guida di cui all’articolo 29, comma 12, del decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, non sono ancora state emanate, ed attualmente non vi è certezza rispetto a quando saranno approvate. Presumibilmente potranno entrare in vigore per fine del prossimo giugno. Stante la tempistica estremamente ridotta, si propone di espungere, per questo aggiornamento infra-annuale, la previsione di allineamento a tali linee guida, e consentire in tal modo alle Regioni di procedere senza indugio alle attività a finalizzate all’aggiornamento dei prezzari nel rispetto del termine previsto.
Emendamenti n. 3-4-5 - Art. 26 (Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici di lavori) 
Relazione
L’articolo reca disposizioni volte a fronteggiare, nel settore degli appalti pubblici e dei lavori, gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, nonché dei carburanti e dei prodotti energetici, nonché per assicurare la realizzazione degli interventi finanziati in tutto o in parte con le risorse del PNRR e del PNC.
Al fine di dare la corretta attuazione alla disposizione in esame occorre stabilire se i maggiori importi riconosciuti a causa degli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali di costruzione siano da corrispondere da parte dell’Ente affidante a titolo di “contributo” per ristorare l’appaltatore nel periodo determinato e secondo le modalità circoscritte dalla norma oppure sotto forma di aumento di “corrispettivo”.
La norma in oggetto, infatti, prevede un intervento sussidiario statale a valere sulle risorse del Fondo di cui all'articolo 7, comma 1, del decreto-legge 16 luglio 2020, n. 76, convertito con modificazioni dalla legge 11 settembre 2020, n.  120 rispetto al quale gli Enti possono formulare istanza per richiederne un contributo, nel caso fosse insufficienti le proprie risorse.
Ne deriva che lo Stato può corrispondere all’Ente un importo a titolo di contributo come previsto dall’art. 26 comma 4. Diventa quindi necessario chiarire, non essendo invece espressamente previsto, la natura delle somme che la stazione appaltante, titolare del contratto di appalto con l’impresa, trasferisce alla stessa in adempimento delle previsioni art. 26, sia quelle che reperisce al proprio interno sia quelle che chiede allo Stato. In occasione di erogazioni di denaro da parte della Pubblica Amministrazione, occorre correttamente qualificare il rapporto giuridico che lega la Pubblica Amministrazione erogante al soggetto ricevente, i relativi meccanismi d’interrelazione e gli accordi sottostanti, distinguendo, in particolare, l’ipotesi dei “contributi” da quella dei “corrispettivi”.
La distinzione fra i due istituti comporta differenze di natura fiscale e di diversa configurazione di situazioni giuridiche in capo ai soggetti.
Infatti, le erogazioni qualificabili come contributi in senso stretto, in quanto mere movimentazioni di denaro, sono escluse dal campo di applicazione dell’imposta, mentre quelle configurabili come corrispettivi per prestazioni di servizi o cessioni di beni si considerano rilevanti ai fini IVA.
Inoltre, le erogazioni qualificabili come corrispettivi sono all’interno di una relazione sinallagmatica creando obblighi e diritti, quest’ultimi autonomamente azionabili in giudizio.
Il contributo può essere proporzionale alle risorse a disposizione, il corrispettivo è misurato alla prestazione resa.
In relazione alla natura delle somme da erogare alle imprese si richiama tra l’altro la risposta fornita dall’Agenzia dell’Entrate con Interpello n. 956-83/2022 al quesito formulato dal Ministero delle Infrastrutture e delle Mobilità Sostenibili relativamente alle somme da corrispondere, a seguito delle disposizioni adottate ai sensi del decreto-legge 25 maggio 2021 n. 73 (c.d.  Sostegni-bis) convertito con la legge 23 luglio 2021 n. 106, che all’art. 1-septies ha introdotto disposizioni urgenti in materia di compensazione dei prezzi a seguito dell’incremento dei prezzi nei contratti pubblici di lavori. L’Agenzia dell’Entrate con il predetto interpello ha ritenuto che l’erogazione delle predette somme non integri il presupposto oggettivo ai fini dell’IVA di cui all’articolo 3 del citato d.P.R. n. 633 del 1972, in quanto non si ravvisa un rapporto di natura sinallagmatica.
L’art 26 introduce, al pari di quanto fatto con il DL 73 art. 1-septies, la previsione a carico delle stazioni appaltanti di riconoscere maggiori somme la cui natura è la stessa di quella oggetto dell’interpello dell’Agenzia dell’Entrate ovvero quella di un contributo e la cui erogazione è operata nei limiti delle risorse disponibili sui quadri economici delle stazioni appaltanti e di quelle trasferite dallo Stato a valere sui fondi di cui all’art. 26 comma 4. 
Emendamento n. 6- Art. 26 (Disposizioni urgenti in materia di appalti pubblici di lavori)
Relazione
La previsione inserita nel comma 1 dell’art. 26, ossia l’aggiornamento infra annuale del prezzario o, nelle more del medesimo, l’incremento, ai fini della determinazione del costo dei prodotti, delle  attrezzature e  delle  lavorazioni,  fino  al  20  per  cento,  delle  risultanze  dei  prezzari regionali aggiornati alla data del 31 dicembre 2021, comporta maggiori costi nelle procedure di affidamento delle opere pubbliche avviate successivamente  alla  data di entrata in vigore del presente decreto e sino al 31 dicembre  2022.
Per far fronte a detti maggiori costi, il comma 6 della norma dispone che le  stazioni appaltanti  possano  procedere  alla  rimodulazione  delle  somme   a disposizione e indicate nel quadro economico degli interventi, ovvero utilizzare le somme disponibili relative ad altri interventi ultimati di competenza delle medesime stazioni appaltanti e per i quali  siano stati eseguiti i relativi collaudi o emessi i certificati di regolare esecuzione, nel rispetto delle procedure contabili della spesa e  nei limiti della residua  spesa  autorizzata  disponibile  alla  data  di entrata in vigore del decreto.
Tuttavia, in assenza di adeguate risorse, originariamente non preventivabili poiché derivanti da congiunture straordinarie conseguenti ad un aumento incontrollato dei costi di materie ed energia, non vi è la possibilità di una copertura di questi extra costi nei Quadri economici. Ciò si tradurrebbe in un blocco temporale dei procedimenti in corso. L’emendamento proposto ha come obiettivo l’estensione dell’applicabilità del fondo, previsto per garantire l’avvio delle opere individuate dal comma 7 dell’art. 26, anche alle altre tipologie
Emendamento n. 7 – Art. 35. Disposizioni urgenti in materia di sostegno alle famiglie per la fruizione dei servizi di trasporto pubblico 
Relazione
Si chiede che la Conferenza Unificata venga almeno informata delle modalità con le quali i bonus ivi previsti saranno erogati, tenuto conto che potrebbero impattare sui ricavi delle aziende di trasporto e, quindi, sui contratti di servizio.
Emendamenti n. 8 - Art. 36 (Utilizzo risorse residue per i servizi aggiuntivi 2022)
Relazione
La dotazione prevista per il primo trimestre (80 milioni di euro) si è dimostrata molto inferiore ai fabbisogni, oltre ad essere stata ripartita in modo ineguale (alcune Regioni hanno compensato integralmente gli oneri, alcune invece non hanno coperto più del 50%). Quella prevista per il secondo trimestre è ugualmente insufficiente, nonché contraria all’accordo tra Regioni e MIMS, secondo il quale sarebbe stata garantita la copertura dei servizi aggiuntivi laddove ci fosse stata una contrazione degli stessi pari almeno al 30% rispetto a quelli del primo trimestre (v. nota 10 aprile 2022 del Coordinatore della Commissione infrastrutture, Fulvio Bonavitacola, al Capo Gabinetto del MIMS, Alberto Stancanelli). Poiché gli oneri relativi ai servizi eserciti nel primo trimestre ammontano a circa 93,5 milioni di euro, si chiede di portare le risorse stanziate a 70 milioni di euro.
Emendamento n.9 - Art. 36 (Utilizzo risorse residue per i servizi aggiuntivi 2022
Relazione
La modifica richiesta al secondo comma mira a dare la possibilità alle Regioni che, nel primo trimestre, abbiano registrato risorse residue, di utilizzarle nel secondo trimestre.
Emendamento n. 10- Nuovo art. 36-bis (Risorse per la compensazione dei mancati introiti tariffari 2021)
Relazione
Le risorse attualmente disponibili per coprire i mancati ricavi registrati nel 2021, che si stima siano almeno 1,6 miliardi di euro, sono circa 680 milioni di euro. Si chiede, pertanto, di integrare la dotazione del Fondo dedicato in misura tale da coprire integralmente ed evitare procedure di riequilibrio che impatteranno sui bilanci di Regioni e Province autonome.
Emendamento n. 11 – Art. 54 (Disposizioni in materia di trasporti eccezionali)
Relazione
Il comma 1 prevede un posticipo di 3 mesi del termine attualmente previsto al 30 aprile 2022, si propone un termine di 12 mesi fino al 30 aprile 2023, in quanto ciò è stato oggetto di ordine del giorno della Conferenza delle Regioni al Governo in data 28 aprile. e pertanto viene riproposto come emendamento.
Inoltre, viene riproposto l’obbligo in Legge di un adeguato periodo transitorio, per rendere sostenibile il recepimento da parte dei soggetti competenti al rilascio delle autorizzazioni e dei gestori delle infrastrutture.
Emendamento n. 12- Art. 56 (Disposizioni in materia di fondo per lo sviluppo e la coesione) 
Relazione
L’emendamento mira ad allineare la definizione di “obbligazione giuridicamente vincolante” prevista dalla norma in oggetto con quella applicabile agli interventi finanziati dal Fondo per lo Sviluppo e la Coesione 2014-2020, ai sensi della delibera CIPE n. 26 del 28 febbraio 2018. Il punto 2.3 della citata Delibera dispone, infatti, che “l’obbligazione giuridicamente vincolante può considerarsi assunta con l’intervento della proposta di aggiudicazione, disciplinata dall’articolo 33 del decreto legislativo n. 50 del 2016 (Codice dei contratti pubblici)”. Ai sensi di tale disposizione, applicabile in via analogica a tutti gli interventi confluiti nei Piani Sviluppo e Coesione ex art. 44, D.L. n. 34/2019, l’obbligazione giuridicamente vincolante (OGV) può considerarsi conseguita nel momento in cui viene formulata alla Stazione appaltante la proposta di aggiudicazione dell’appalto pubblico (lavori o forniture di beni e servizi), in favore dell’operatore economico selezionato all’esito di una procedura di gara. All’interno delle procedure di affidamento, come noto, tale momento si inserisce in una fase antecedente a quella della stipula del contratto d’appalto con l’operatore aggiudicatario.
Nella versione attuale, invece, il comma 3- art. 56 del D.L. n. 50/2022 stabilisce che “si intendono per obbligazioni giuridicamente vincolanti, quelle derivanti dalla stipulazione del contratto ai sensi dell’articolo 32, comma 8, del decreto legislativo n. 50 del 2016 avente ad oggetto i lavori, o la progettazione definitiva unitamente all’esecuzione dei lavori, ai sensi dell’articolo 44, comma 5, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 luglio 2021, n. 108”. Anche se riferita esplicitamente a quegli interventi aventi valore finanziario complessivo superiore a 25 milioni di euro, per i quali viene prevista una proroga del termine per il conseguimento dell’OGV al 30 giugno 2023, tale formulazione rischia di generare disomogeneità applicative rispetto a quegli interventi di importo inferiore ai 25 milioni di euro, per i quali dovrebbe continuare ad applicarsi la previsione di cui al citato punto 2.3 della delibera CIPE n. 26/2018. Tale nuova formulazione, in particolare, risulterebbe peggiorativa rispetto la precedente, in quanto richiede, ai fini del conseguimento dell’OGV, il perfezionamento dell’atto contrattuale tra la Stazione appaltante e l’appaltatore, laddove la formulazione fornita dalla delibera CIPE n. 26/2018 richiede che venga perfezionato un adempimento endo-procedimentale, coincidente con la mera proposta di aggiudicazione.
L’emendamento prevede, quindi, di conservare, anche per gli interventi di importo superiore ai 25 milioni di euro, la definizione di “obbligazione giuridicamente vincolante”, di cui alla delibera CIPE n. 26/2018, già applicabile ai fini delle verifiche sul rispetto del termine previsto dall’art. 11-novies del D.L. n. 52 del 2 aprile 2021, convertito con legge n. 87 del 17 giugno 2021 (30 dicembre 2022).
Emendamento n. 13 – Art. 56 (Disposizioni in materia di fondo per lo sviluppo e la coesione) 
Relazione
Si ribadisce, come già fatto in più occasioni, la necessità della proroga al 31.12.2023 del termine di scadenza per l’assunzione delle obbligazioni giuridicamente vincolanti, relative agli interventi finanziati con il Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) 2014-2022, attualmente fissato al 30 giugno 2023. Infatti, i due anni di emergenza sanitaria da Covid-19, che hanno rallentato tutte le attività amministrative e le procedure collegate alla realizzazione di opere pubbliche, unitamente all’impennata dei costi delle materie prime, energia elettrica e gasolio, situazione aggravata dal recente conflitto in Ucraina, stanno costringendo le Amministrazioni ad una continua attività di revisione e aggiornamento dei progetti già realizzati, ma non più attuali rispetto ai valori di mercato.

Il testo integrale


( red / 17.06.22 )
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Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
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