Header
Header
Header
         

Regioni.it

n. 4523 - venerdì 23 giugno 2023

Sommario3
- Fedriga: poste le basi per nuovo Patto Salute  
- Sanità: Schillaci, piena condivisione con le Regioni
- Nuovo Patto Salute: Rocca, Cirio, Toti, Zaia
- Nuovo Patto Salute: Giani, Bonaccini, De Luca
- Risorse e personale: le priorità della sanità
- Nuovo Patto Salute: Marsilio, Occhiuto, Bardi

+T -T
Fedriga: poste le basi per nuovo Patto Salute  

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) “Poste le basi per nuovo Patto Salute”, annuncia Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, dopo l’incontro con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, a Lungotevere Ripa.
“Con spirito di leale collaborazione istituzionale – spiega Fedriga - la Conferenza delle Regioni lavora insieme al Governo ad un nuovo Patto Salute. Vogliamo insieme, attraverso un tavolo di confronto, dare una nuova programmazione e modernizzare il settore nei prossimi anni.
Superata con successo la pandemia, ora va rafforzato il valore universale del sistema sanitario e in modo uniforme su tutto il territorio nazionale. Lavoriamo quindi al rilancio della sanità e al suo potenziamento territoriale.
Gli investimenti in salute hanno un impatto positivo sullo sviluppo dell’economia e il Pnrr è un’occasione unica per riorganizzare e modernizzare il nostro sistema sanitario. Ma la scadenza 2026 è un termine che dobbiamo tenere in considerazione nella programmazione e rimodulazione degli interventi, ad esempio quelli relativi all’edilizia sanitaria.
Serve un’assistenza integrata tra servizi territoriali, ospedalieri, sociali, digitali, in modo da erogare un'assistenza con sempre migliori tempi di accesso e di qualità delle prestazioni. Per raggiungere questi obiettivi servono maggiori risorse e un investimento sul personale anche con nuove assunzioni.
Nella contingenza riconosciamo lo sforzo del Governo, ma proponiamo tempi diversi e una nuova programmazione finanziaria, che sia in linea con la spesa sanitaria dei principali partner europei. I prossimi tre anni del nuovo Patto Salute dovranno servire a dare prospettive e maggior equilibrio ai bilanci sanitari regionali.
E’ inoltre prioritario valorizzare il ruolo del medico e delle professioni sanitarie, introducendo nuovi modelli organizzativi che diano piena e concreta attuazione alla riforma della medicina territoriale.
Il problema della carenza del personale sanitario è sempre più centrale e strategico, e il nuovo Patto Salute servirà anche a superare tetti e limitazioni nell’acquisizione di personale, consentendo il superamento delle attuali criticità”.
 
Dal Canale YouTube della Conferenza delle Regioni



( gs / 23.06.23 )

+T -T
Sanità: Schillaci, piena condivisione con le Regioni

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) "C'è piena condivisione con le Regioni. Procederemo ora rapidamente a istituire un tavolo ristretto per affrontare le criticità" della sanità pubblica, spiega  il ministro della Salute, Orazio Schillaci, dopo l'incontro al ministero della Salute con la Conferenza delle Regioni. 
Al tavolo ristretto, oltre le Regioni e il ministero, anche l'Agenas. Le criticità da affrontare sono diverse, dalla mancanza di una medicina del territorio, ha rilevato il ministro, alle diseguaglianze tra le Regioni alla carenza del personale. E le Regioni hanno in particolare evidenziato il problema del personale nei pronto soccorso, la sicurezza e premi salariali incentivanti, così come l'appropriatezza delle prestazioni e la riorganizzazione passi anche attraverso la riforma della medicina generale territoriale.
"E' stata una riunione importante e di condivisione. Ci tenevo ad incontrare i presidenti delle Regioni e gli assessori. I problemi della sanità sono abbastanza chiari: mancanza di medicina sul territorio, disuguaglianze, carenza di personale e più fondi ma anche necessità di usarli bene. Il sistema deve essere sostenibile per dare una risposta gratuita a tutti i cittadini. Sul lato economico è necessario innovare e cambiare per rendere più attuale la medicina. L'aumento del fondo? Questa è una richiesta che arriva da tutte le parti. Quest'anno noi l'abbiamo già aumentato rispetto a quanto deliberato dai governi precedenti. Nessuno ha voglia di definanziare il sistema ed è anche giusto che i fondi aggiuntivi vadano a premiare gli operatori sanitari". Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine dell'incontro con la Conferenza delle Regioni del 21 giugno.

Quindi per Schillaci ci saranno “più fondi ma anche riforme”. Nella discussione sul nuovo Patto Salute, dai presidenti delle Regioni arriva anche la proposta della dipendenza per i medici di famiglia e del superamento dei tetti di spesa e dei limiti di assunzione di personale sanitario.
“È andata molto bene, ci riaggiorneremo con un tavolo ristretto”, spiega il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga, che ha parlato di “unità” di intenti tra le Regioni “e in pieno accordo con il ministro Schillaci”.
Schillaci ha quindi sottolinto come accanto alla “necessità di avere più fondi” c’è “la necessità di usarli bene”. Per questo la sanità “va completamente ridisegnata”, perché oggi il sistema “è un po’ ingolfato”.

"La riforma della salute va rivista e ridisegnata a 360 gradi, facendo in modo che i pronto soccorso siano decongestonati, che gli ospedali abbiano un numero di posti letto adeguati e che finalmente arrivino la medicina di territorio e la telemedicina a distanza per risolvere le disuguaglianze", precisa ministro della Salute, Orazio Schillaci, al termine dell'incontro di oggi con la Conferenza delle Regioni.
Quindi la medicina del territorio e la telemedicina possono "risolvere tante diseguaglianze, che ci sia anche una modalità diversa di lavoro per i medici di medicina generale e che anche le farmacie, molto utili durante la pandemia, possono avere un ruolo crescente perché sono riconosciute come un punto di salute da tanti cittadini''. 
La sanità ''ha luci ed ombre. Le luci sono gli operatori sanitari, le ombre sono dovute a un sistema ingolfato. L'altra cosa che deve essere superata sono le diseguaglianze dell'offerta sanitaria pubblica".
Per quanto riguarda l'autonomia differenziata, Schillaci sottolinea che ''esiste dal 2001. Le Regioni, di fatto, sulla sanità, hanno pieno potere operativo. Credo sia importante che il ministero abbia, e lo rivendico, un ruolo di controllo per aiutare le Regioni che sono più in difficoltà e per far si che i modelli regionali migliori possano essere esportati in altre Regioni".




( gs / 23.06.23 )

+T -T
Nuovo Patto Salute: Rocca, Cirio, Toti, Zaia

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) "È stato un bel tavolo di confronto. Oggi le criticità sono quelle di un aumento dei fondi per il sistema sanitario. Ma abbiamo convenuto con il ministro che sia anche importante l'efficientamento al massimo del sistema sanitario". Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dopo l'incontro del 21 giugno al ministero della Salute tra il ministro Orazio Schillaci e la Conferenza delle Regioni sul tema nuovo Patto Salute.
Nel Lazio "entro la fine dell'anno tutto il privato accreditato sarà dentro il Recup. Parliamo di milioni e milioni di prestazioni. Oggi in media solo il 7% delle prestazioni ci finisce. Entro fine anno sarà il 100%. Se non si allineano perderanno l'accreditamento".

Il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, giudica "positivo il metodo di confronto, abbiamo tanto lavoro da fare".
"Abbiamo apprezzato il metodo di lavoro - ribadisce Cirio - avviato dal ministro della Salute Orazio Schillaci che ha voluto ascoltare direttamente i presidenti delle Regioni per fare il punto sui temi aperti sulla sanità".
Tanti i temi al centro del confronto a partire dalla necessità di aumentare la quota del fondo sanitario in rapporto al Pil: "c’è la piena disponibilità da parte del ministro ad avviare un gruppo di lavoro, a cui parteciperà anche il Piemonte, per raggiungere questo risultato".
Si è discusso della possibilità di trasferire gli investimenti dal Pnrr all’articolo 20 della legge finanziaria 67/88 dedicato all’edilizia sanitaria; la copertura nei prossimi dieci anni da parte del governo dei ristori per le spese sostenute dalle Regioni durante il Covid e la possibilità di ancorare il fondo sanitario al Pil in modo da garantire un metodo automatico di aggiornamento del valore annuale e avere fin da subito, viste le stime di crescita dell’1,7 per cento, più risorse a disposizione.
Nell’incontro si è discusso anche della carenza del personale medico e sanitario e della necessità di valorizzare la rete dei medici di medicina generale, dei quali si è condiviso il ruolo prezioso all’interno della rete sanitaria territoriale.
"Il ministro ha confermato che già quest’anno saranno 20 mila i posti per l’accesso alla facoltà di medicina, 5 mila in più rispetto al passato, e questo è un primo risultato che ci consente di guardare con fiducia ai prossimi anni – prosegue Cirio -. Nel frattempo, però, abbiamo condiviso l’esigenza di potenziare il coinvolgimento degli specializzandi nei pronto soccorso, grazie alla collaborazione con le Università, così come è stato fatto durante l’emergenza pandemica considerata l’attuale carenza di personale medico».
Il ministro ha voluto condividere "la fotografia delle questioni aperte sulla sanità. Per noi è stata un’occasione importante per rappresentargli la situazione che le Regioni vivono ogni giorno".
Giovanni Toti, presidente della regione Liguria, spiega: "abbiamo istituito un tavolo tecnico con il ministero, con il presidente Fedriga e alcuni altri governatori che lo accompagneranno per cominciare ad analizzare i temi più urgenti, sperando che possano trovare risposte già nella prossima Legge di Stabilità”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti al termine del confronto con il ministro Orazio Schillaci.
“È stato un incontro proficuo – aggiunge Toti - di cui ringraziamo il ministro anche per l’attenzione specifica che ha sempre rivolto alla Liguria. Alcuni temi sul tavolo sono complessi e non di facile soluzione mentre altri possono essere affrontati e risolti rapidamente. Certamente il ministro ha recepito l’esigenza di erogare in tempi stretti alle Regioni i fondi dovuti ma non ancora ristorati per quanto speso durante l’emergenza covid e per gli enormi aumenti dei costi dell’energia, oltre alla necessità di aumentare il Fondo sanitario nazionale ovvero le spese di salute sul Pil, oggi troppo basse. Dobbiamo poterci muovere rapidamente, con maggiore flessibilità e maggiori risorse, per i medici che producono e lavorano di più. Abbiamo bisogno di ragionare sulle mansioni e trovare personale. Tutte le Regioni – prosegue Toti - hanno evidenziato la necessità di rivedere la medicina territoriale, anche in prospettiva dell’apertura delle Case di Comunità e di cambiare tutti i tetti di spesa, che oggi impediscono alla sanità pubblica di performare al meglio con le risorse disponibili. Sul lungo periodo, i temi sono chiari a tutti, anche se complessi e di non immediata soluzione: bisogna intervenire sulle Università per l’apertura del numero chiuso, far fronte alla carenza endemica di alcune professionalità, anche incentivando la vocazione per alcune specialità mediche. Questi sono i temi affrontati dal tavolo tecnico che si riunirà già nelle prossime settimane per un nuovo incontro plenario prima della stesura della Legge di Stabilità, in cui speriamo possano trovare risposte almeno i principali temi sollevati”.
In sanità, rileva il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, c'è "totale, piena collaborazione con il ministro che sta facendo un ottimo lavoro". 
Sul tavolo, tra le altre cose, "c'è il tema del pregresso Covid, inteso come risorse". "Ho anche sollevato la necessità di mettere mano all'appropriatezza della prestazioni e della medicina difensiva. Abbiamo un numero di prestazioni schizzato verso l'alto e questo dà una dimensione del fatto che molto probabilmente in molti casi non c'è appropriatezza o c'è troppa medicina difensiva. Dobbiamo essere a fianco dei nostri medici perché quando hai problemi importanti di prescrizioni poi il sistema rischia il collasso. Parlo da presidente di una Regione che eroga circa 80 milioni di prestazioni sanitarie all'anno. Non è solo questione di ottimizzare le risorse ma di organizzazione". Zaia quindi aggiunge: "Ho poi chiesto al ministro di rivedere l'età pensionabile dei medici. In passato ho fatto io la battaglia per portare l'età pensionabile a 70 anni. Ho chiesto che venga data ai medici, dopo questa età, la possibilità a chi vuole di restare nel pubblico. Perché oggi assistiamo ad anni ed anni di investimenti su professionisti che sono delle autentiche star della sanità, dopo di che li vediamo andare via con la lacrima agli occhi per andare a lavorare dai privati".





( red / 23.06.23 )

+T -T
Nuovo Patto Salute: Giani, Bonaccini, De Luca

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) Per Giani il rapporto diretto instaurato dal ministro Schillaci con i presidenti delle Regioni sia un metodo di lavoro proficuo. A breve ci saranno nuovi incontri e si attendono risposte.
Il presidente della regione Toscana, Eugenio Giani, nel corso dell'incontro della Conferenza delle Regioni con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, del 21 giugno evidenzia l’esigenza di aumentare le risorse destinate alla sanità pubblica:  “Chiediamo finanziamenti certi  - dice Giani - e non solo crediti esigibili come lo sono, ad esempio, i payback: risorse da investire sul personale, per ridurre le liste di attesa sulle prestazioni specialistiche che nei primi mesi dell’anno sono aumentate del 20 per cento, ma anche per popolare di medici ed infermieri a sufficienza le settantasette case di comunità che stiamo allestendo con i fondi del Pnrr e gli ospedali di comunità, in modo da farne strutture capaci di rispondere in maniera diffusa alle richieste dei cittadini”.
“Sarebbe grottesco – aggiunge Giani – costruire nuove infrastrutture e non avere il personale per renderle efficienti”.
La Toscana si candida anche ad ospitare una conferenza nazionale sulla sanità: per un’analisi della situazione nelle diversi parti d’Italia e per programmare insieme gli interventi necessari in questa delicata fase post pandemica.
“Durante la pandemia è emersa in maniera chiara la centralità delle questioni sanitarie e quanto importante sia investire sulla sanità pubblica  - ricorda  il presidente Giani -  In tanti hanno ripetuto come, negli investimenti, la sanità dovesse venire prima di ogni altra cosa, ma oggi si ha la percezione invece che la sanità venga relegata ad una priorità non corrispondente all’appello che si faceva durante la pandemia”. 
Toscana prima in Italia per contenimento delle liste d'attesa. Secondo la fondazione Gimbe la Toscana ha recuperato nel 2022 il 99% degli appuntamenti rimasti in arretrato nel 2021. Precede la Provincia autonoma di Trento (ferma al 95%) e l'Emilia Romagna (col 91%). Un risultato reso possibile attingendo al 92% delle risorse stanziate appositamente dallo Stato nel 2022, ma che è motivo oltre che di soddisfazione anche di pungolo per reclamare nuovi fondi al governo. "I numeri ci dicono che la strada intrapresa è quella giusta- spiegano il presidente della Regione Eugenio Giani e l'assessore alla Sanità Simone Bezzini- stiamo impiegando tutti gli strumenti possibili a disposizione, avviando una strategia condivisa con le aziende e i professionisti per contrastare il fenomeno". Sul fronte della domanda, aggiungono, "stiamo ultimando la delibera sull'appropriatezza delle prescrizioni, i cui risultati saranno visibili nel medio periodo. Sono invece già all'opera i coordinatori delle liste d'attesa nelle varie aziende, ovvero le nuove figure di riferimento introdotte con una delibera qualche mese fa e a cui è affidato l'organizzazione dell'offerta". Giani e Bezzini trovano conforto anche dai dati sui livelli essenziali d'assistenza, certificati dal ministero della Sanità, e dall'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, Agenas. "Siamo però anche consapevoli che nei prossimi anni sarà necessario uno sforzo ancora maggiore per mantenere livelli alti e costruire un equilibrio tra qualità e quantità dei servizi e sostenibilità del sistema- avvertono- serviranno maggiori risorse da parte del governo per il fondo sanitario, per nuove assunzioni, per ridurre le liste d'attesa e dare piena attuazione alle riforme territoriali". Senza ulteriori risorse, concludono, "tutti questi obiettivi rischiano di non essere raggiunti".
Mentre il presidente della regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, sottolinea dopo la
riunione col ministro Schillaci, "e con tutti i miei colleghi presidenti, dove abbiamo indicato che avanti così la sanità pubblica non può andare". 
"Se ci sono delle regioni con i conti in rosso - aggiunge Bonaccini - è un problema nazionale, ma soprattutto è che hanno un'idea molto precisa: stanno tagliando la sanità pubblica. Siamo tornati per la prima volta, dopo anni, al di sotto del 7% nel rapporto tra Pil e spesa pubblica del Paese. Ma il peggio deve ancora venire, l'ho detto al ministro: se non correggete si va al 6,2, tra i peggiori in Europa".
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, spiega: "Abbiamo fatto una ricognizione generale sulla sanità pubblica nel nostro Paese. Su alcuni punti abbiamo registrato una concordanza: ad esempio sulla drammatica situazione del personale e sulla necessità di un finanziamento per la sanità adeguato a un Paese civile. Su questo vogliamo fare una battaglia comune. Infine è drammatica anche la situazione dei pronto soccorso".
"Per il personale dobbiamo deciderci a prendere delle misure di guerra. La Campania non vuole fare come la Calabria, non vogliamo prendere medici cubani, portiamo Cuba nel cuore ma i medici cubani stanno bene a Cuba", afferma De Luca.
"Vogliamo avere  prestazioni di qualità e garantite, non gente che viene per prendere una retribuzione oraria magari il doppio di quello che prendono i medici presenti, senza la garanzia della qualità delle prestazioni. Abbiamo un problema che riguarda i concorsi, anche qui dobbiamo prendere delle decisioni. Facciamo dei concorsi che vanno deserti per l'area dell'emergenza, per un periodo anche per gli anestesisti, fatto il concorso dopo 24 ore lasciano l'ospedale e se ne vanno da altre parti. Non va bene, facciamo fatica a mandare medici a Ischia, Capri e nelle aree disagiate. Vuol dire che almeno per due anni se fai il concorso stai dove diavolo devi stare".
Secondo De Luca occorre, poi prendere altre misure, "non c'è niente da fare: se partiamo oggi con il personale se ne parla tra sei anni, dobbiamo cominciare anche a far funzionare più il cervello. I giovani laureati di oggi sono più svegli rispetto alla mia generazione".
"Se un ragazzo si è laureato in medicina mandiamolo in trincea, non perdiamo tempo. Meglio quel ragazzo laureato rispetto a chi viene da Cuba. Il giovane non deve fare il primario, avrà il primario che lo educherà, lo aiuterà, ma probabilmente si formerà meglio lavorando in trincea e capendo la fatica, oltre che la crescita professionale. Non possiamo più consentirci tempi di attesa per scuole di specializzazione di 4, 5 o 6 anni. Non sono più tempi compatibili con la vita degli esseri umani. Dopo due anni vanno buttati in trincea subito, meglio questo che stare nell'impossibilità di fare i turni".
Per quanto riguarda il finanziamento della sanità, "bisogna arrivare almeno al 7% del Pil per la spesa sanitaria, recuperando l'inflazione e recuperando i costi per il rinnovo del personale che, caso unico nel comparto pubblico, grava sul fondo sanitario nazionale".



( red / 23.06.23 )

+T -T
Risorse e personale: le priorità della sanità

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) L'assessore regionale al Welfare della regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha partecipato, su delega del presidente Attilio Fontana, all'incontro tra il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e la Conferenza delle Regioni sulla definizione di un nuovo Patto Salute.
"Quanto fatto fin qui dal ministro - dichiara Bertolaso - è utile e importante. Ora però bisogna a passare a una definitiva riforma del sistema sanitario nazionale. Serve anzitutto un maggior impegno finanziario raggiungendo almeno il 7% del Pil, visto che la media degli altri Paesi Ocse si attesta a circa il 9%. Fondi che dovranno compensare economicamente tutto il personale sanitario che lavora in Italia nell'ambito del settore pubblico".
"Oggi - prosegue Bertolaso - i nostri medici e i nostri infermieri ospedalieri sono fra i meno pagati d'Europa pur garantendo prestazioni sanitarie fra le migliori d'Europa. Bisogna dunque intervenire aumentando gli incentivi economici, dando maggiori garanzie e sicurezza a chi lavora negli ospedali, ma anche offrendo loro una prospettiva".
In tal senso il ministro, "con il quale c'è grande sintonia" ha istituito un gruppo di lavoro operativo "per definire gli interventi prioritari coinvolgendo anche quei componenti del Governo che hanno competenze in materia e dai quali dipende l'utilizzo degli strumenti finanziari".
"Le priorità - afferma l'assessore della regione Puglia Rocco Palese, che ha partecipato alla riunione al ministero della sanità - sono il sottofinanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, riconosciuto dagli stessi organi del Governo; provvedimenti immediati per il rimborso delle spese Covid anticipate dalle Regioni; un finanziamento adeguato per l'aumento dei costi energetici e della spesa sanitaria; l'emergenza nazionale riguardante la carenza dei medici, compresi quelli di base. Riteniamo che è impossibile affrontare questa emergenza con strumenti ordinari, quindi è evidente che le Regioni hanno assoluta necessità, non solo di risorse, ma anche di provvedimenti straordinari". 
Sono queste le priorità delle Regioni in materia di sanità, e il presidente della regione Molise, Donato Toma, rileva come "parlando da presidente di una regione con la sanità commissariata, serve la revisione dell'istituto del commissariamento perché non funziona e lo dico a caratteri cubitali, non aiuta le regioni nel piano di rientro, non aiuta le regioni ad uscire dalla crisi della sanità".
Toma ha poi ricordato che "le Regioni chiedono una revisione completa della medicina territoriale" a partire da quella "ospedaliera perché non è in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini. La territorialità è fondamentale".
Per il presidente della Regione Molise "è importante che il governo stia sul pezzo, mantenga gli impegni: il patto della salute 2019-2021 non è stato attuato anche per la pandemia, ma il governo non ha mantenuto i suoi impegni".
In Umbria i rappresentanti del Centro unico di formazione regionale in sanità, recenti vincitori del premio nazionale "Basile" organizzato dall'associazione nazionale formatori per valorizzare le eccellenze nella formazione per la pubblica amministrazione, sono stati ricevuti dalla presidente della Regione Donatella Tesei, che ha espresso il proprio apprezzamento "per il grande lavoro svolto, improntato ad innovare i modelli organizzativi e ad uniformare verso l'alto la qualità degli interventi formativi in ambito sanitario e sociosanitario". Il piano formativo 2023 prevede circa 300 corsi, concordati con il comitato tecnico scientifico, ed è volto a fornire a tutti i professionisti del sistema sanitario regionale la formazione trasversale e specialistica necessaria a rispondere ai bisogni di salute dei cittadini.

Dal Canale YouTube della Conferenza delle Regioni

Sanità: dichiarazione del Presidente della Regione Molise Donato Toma

Sanità: dichiarazione dell’Assessore della Regione Puglia Rocco Palese



( red / 23.06.23 )

+T -T
Nuovo Patto Salute: Marsilio, Occhiuto, Bardi

(Regioni.it 4523 - 23/06/2023) "Chiederemo di andare avanti sulle proposte annunciate, che noi condividiamo, ovvero sul potenziamento del personale, sul trattamento specifico del personale che sta nei Pronto soccorso, per velocizzare l'arrivo dei fondi per poter migliorare la dotazione tecnologica". Così Marco Marsilio, presidente della Regione Abruzzo, al termine della Conferenza delle Regioni, commenta l'incontro che ci sarà oggi al Ministero della Salute. "Credo che il ministro Schillaci - prosegue - abbia annunciato nei suoi indirizzi programmatici obiettivi assolutamente condivisibili, oggi ci confronteremo per andare avanti su questa strada e per contribuire e lavorare per raggiungere un risultato". Dal Canale YouTube della Conferenza delle Regioni: Sanità: dichiarazione del Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio
"Le regioni hanno bisogno di risorse ma soprattutto di riforme", dichiara il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, rispetto all'incontro con il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in programma nel pomeriggio. "Io lavoro in una regione che ha dovuto prendere medici da Cuba. Lavorano molto bene ma è assurdo che medici italiani debbano dimettersi dal pubblico per andare a lavorare all'estero e poi noi andiamo a prendere medici dall'estero - ha sottolineato -. Aspettiamo interventi incisivi del governo sul fronte del reclutamento".
Dal Canale YouTube della Conferenza delle Regioni
"Credo sia importante rivedere la questione che fa riferimento alle risorse economiche, è un elemento importante anche perché vanno riviste tantissime cose, va ristabilito il Patto per la Salute" evidenzia Vito Bardi, presidente della Regione Basilicata, affrontando la "questione dei medici, delle carenze che ci sono e per poterne reclutare e trovare delle procedure più snelle che ci consentano di sopperire alle carenze, oramai endemiche, e di portare avanti una sanità richiesta, soprattutto in riferimento alle liste d'attesa".
Dal Canale YouTube della Conferenza delle Regioni:
Sanità: dichiarazione del Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

 



( red / 23.06.23 )
Regioni.it

Il periodico telematico a carattere informativo plurisettimanale “Regioni.it” è curato dall’Ufficio Stampa del CINSEDO nell’ambito delle attività di comunicazione e informazione della Segreteria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome

Proprietario ed Editore: Cinsedo - Centro Interregionale Studi e Documentazione
Direttore responsabile: Stefano Mirabelli
Capo redattore: Giuseppe Schifini
Redazione: tel. 064888291 - fax 064881762 - email redazione@regioni.it
via Parigi, 11 - 00185 - Roma
Progetto grafico: Stefano Mirabelli, Giuseppe Schifini
Registrazione r.s. Tribunale Roma n. 106, 17/03/03

Conferenza Stato-Regioni
Conferenza Stato-Regioni

Conferenza delle Regioni e Province autonome
Conferenza delle Regioni

Conferenza Unificata (Stato-Regioni-Enti locali)
Conferenza Unificata



Go To Top